Project Tuscia: Castel d'Asso
A pochi chilometri da Viterbo, un luogo misterioso e suggestivo.
La necropoli di Castel d'Asso rappresenta una delle più belle testimonianze archeologiche dell'evoluta civiltà etrusca.
Le tombe a dado scolpite nella roccia si susseguono mostrandoci ancora oggi eleganti facciate sviluppate fino a tre ordini con modanature decorative.
Tra i rilievi decorativi, la porta dell'aldilà, motivo tipicamente etrusco enfatizza la forza di questo luogo.
George Dennis (1814-1898), diplomatico britannico, appassionato etruscologo, colpito dal luogo lo paragonò alle piramidi egizie.
I. S. H. T - NECROPOLI DI CASTEL D'ASSO (VITERBO)
Indagine nella NECROPOLI DI CASTEL D'ASSO, in provincia di Viterbo.
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Necropoli etrusca di Castel d'Asso
CASTEL D'ASSO SUGGESTIVA NECROPOLI ETRUSCA @ VITERBO EMATUBE @ 01 09 2010
CASTEL D'ASSO SUGGESTIVA NECROPOLI ETRUSCA @ VITERBO EMANUELE CARIOTI EMATUBE CORTONOTTE SCRAPANTE DISTAMPA ANTICA CITTA' ETRUSCA DI AXIA @ 01 09 2010
Emanuele Carioti
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NECROPOLI ETRUSCA DI PIANEZZE (GROTTE DI CASTRO, VITERBO, ITALY)
NECROPOLI ETRUSCA DI PIANEZZE (PIANEZZE ARCHAEOLOGICAL ZONE), Grotte di Castro, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Situata a circa 3 km a sud di Grotte di Castro, delimitata a est dalla strada che dal paese giunge al lago di Bolsena, la necropoli e trusca in località Pianezze si sviluppa lungo il costone tufaceo di una collina prospicente il fosso denominato fiume Largo. La necropoli rientra in un più ampio sistema cimiteriale che va riferito all'abitato etrusco che sorgeva con ogni probabilità sopra il colle denominato La Civita. La necropoli etrusca in località Pianezze, in uso tra i VII e il V secolo a.C., è caratterizzata dalla presenza di tombe a camera scavate nel costone tufaceo della collina. Lo schema planimetrico di riferimento prevede un lungo corridoio scoperto (dromos), attraverso il quale si accede ad un primo vano di ingresso (atrio) intorno al quale sono dislocate le camere secondarie di deposizione. L'impianto generale sopra descritto è stato tuttavia modificato di volta in volta , o a causa delle condizioni geologiche incontrate dagli etruschi in fase di escavazione (cattiva qualità del tufo, vene di pozzolana), o per cause riferibili alla comittenza (possibilità economiche, esigenze e gusto personali). Nella necropoli di Pianezze, allo stato attuale delle ricerche, sono state individuate ventiquattro sepolture monumentali. Le tombe hanno un orientamento SE-NW con evidente riferimento alle credenze religiose etrusche, secondo le quali il settore nord occidentale (compreso tra i punti cardinali in cui il sole tramonta e non passa) è da attribuire alle divinità del'oltretomba. Complessivamente le tombe della necropoli di Pianezze mostrano un'evidente differenza tra l'esterno (dromos, o piazzale di accesso) realizzato con cura e l'interno, in cui il solo vano di accesso presenta e non in tutti i casi un'accurata esecuzione, in contrasto con la sommaria realizzazione delle camere secondarie. Tenendo in considerazione anche il pregio di alcuni materiali ceramici rinvenuti in questa necropoli, le tombe vanno attribuite a famiglie dalle buone possibilità economiche; è verosimile che l'area fosse stata originariamente suddivisa in lotti, individuabili dai corridoi all'aperto ben rifiniti, mentre lo scavo della parte interna della sepoltura avveniva dopo l'acquisizione del lotto. Dal punto di vista funzionale, ogni tomba era destinata a ricevere il nucleo principale di una famiglia ed almeno la prima generazione successiva; non sono note differenze nella struttura delle sepolture maschili e femminili, che sono distinguibili soltanto attraverso gli oggetti di corredo, in particolare gli strumenti di lavoro (armi per gli uomini, fusi e pesi da telaio per le donne).
Viterbo, necropoli etrusca con tombe in stato di abbandono
di Daniele Camilli
Una necropoli etrusca del IV secolo a.C. in completo stato di abbandono.
È Poggio Giudio, da far cadere le braccia per come è ridotta.
Uno sconcio a poche decine di metri da Porta Faul a Viterbo, lungo strada Bagni che conduce alle Terme e a Castel d’Asso. Di fronte, i resti del fiume Urcionio, derubricato anch’esso ad una specie di “fogna” a cielo aperto. L’area – arrampicata su una collinetta, sottoposta a vincolo paesaggistico e di proprietà della Provincia di Viterbo – sarebbe potuta e dovuta diventare un parco archeologico. Ma così non è stato. Nessuna manutenzione, nessun tipo di fruizione, assenza di accessibilità.
Sembra di stare in mezzo alla savana. Gli ingressi delle tombe si percepiscono a mala pena, così come le staccionate e le sedute messe lì per accogliere turisti e cittadini. Una collinetta stupenda, una piccola testaccio viterbese coperta ora da rovi, piante ed erbacce di ogni tipo.
Piena di animali: dalle innocue tartarughe a ragni, pipistrelli e serpenti. Un tempo utilizzata come area di sepoltura dalla comunità ebraica locale. In cima, sempre nell’area di proprietà della Provincia, anche una casetta in lamiera con dentro scarponi da operaio. In questa zona giungevano, attraverso i cunicoli, gli attacchi dei Viterbesi assediati dalle truppe di Federico II di Svevia nel 1243, sfruttando tutti i passaggi sotterranei che dalla città conducevano all’esterno. In questo modo portarono scompiglio nelle retrovie dell’esercito imperiale, costringendolo a togliere l’assedio.
Le sepolture sono circa una dozzina. Una di loro è completamente immersa nell’acqua e il rischio di finirci dentro – e sprofondare per 5-6 metri – è concreto. La scala di accesso alla necropoli, ormai fatiscente e pericolosa, è stata smontata per ovvi motivi di sicurezza.
Due le tombe monumentali cui è possibile accedere: la tomba “Crescini” e quella “del Portale”. La prima – spiega nel suo studio l’archeologo Pasquale Marino – presenta “uno spazio quadrangolare che riproduce una camera scavata a una profondità di oltre 11 metri. Al suo interno una copertura simile al tetto di un’abitazione a testimonianza dell’identificazione concettuale del luogo di sepoltura del defunto come ‘dimora’ del tutto simile a quella che aveva utilizzato in vita.
A circa tre quarti dall’inizio del corridoio d’ingresso si apre verso l’alto un pozzo alto 11 metri che conduce perpendicolarmente alla cima della collina. Al suo interno si conservano una decina di sarcofagi”. Tutti violati, tutti ancora con la copertura divelta.
La tomba del Portale si caratterizza invece – prosegue Marino – “per una porta quadrangolare decorata con elementi in rilievo riproducenti un ‘sistema di sostegno trilitico’.
Notevole il soffitto che raffigura un tetto ligneo a doppio spiovente con travatura centrale posta nel senso dell’ingresso”. Al loro interno, qualche traccia di pittura qua e là. Un patrimonio pubblico che rischia di andare perduto per sempre oppure di finire nuovamente laddove è stato per secoli: sottoterra!
Fonte - Tuscia Web (
TOMBE ETRUSCHE DI CASTEL D'ASSO (Lesioni gravi)
Bella ragazzi/e! Come primo video per il nostro canale abbiamo scelto di collocarvi in mezzo al passato tra ciò che è rimasto dei nostri antichi antenati etruschi. Speriamo che questo video vi sia di gradimento!
Hey raga guardate che paesaggio...se vi piace iscrivetevi e mettete like. E se avete qualche proposta di nuovi luoghi da esplorare o insomma se volete dirci qualcosa non esitate a commentare sotto i video!!
Bye Lost In The History :)
Necropoli di Castel d'Asso
necropoli di castel d'asso, viterbo
Necropoli di Castel d'Asso -4° puntata - Tuscia Adventures
Piccola presentazione della Necropoli di Castel d'Asso da Tuscia Adventures programma in onda su activeweb-radio.
Norchia, la necropoli etrusca scomparsa nel nulla
di Daniele Camilli
La necropoli etrusca di Norchia non c’è più. La vegetazione se l’è tutta ripresa lasciando solo qualche spicchio di tomba qua e là. Come un naufrago che sbraccia prima di essere inghiottito dal mare. Servirebbe quasi un nuovo scavo – da affidare non più a un archeologo ma a un botanico – per far riemergere le sepolture di quello che un tempo è stato sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale. A pochi passi da Vetralla ma sul territorio del comune di Viterbo, lungo la via Clodia.
Un luogo splendido e maestoso, nel bel mezzo della riforma agraria dell’Ente Maremma che qualche decennio fa coinvolse anche il territorio del Cinelli – la località che si incontra andando a Norchia – dove nel 2005 i carabinieri sequestrarono su ordine della magistratura una discarica dove erano state gettate centinaia di tonnellate di rifiuti non propriamente legali. Processo finito in prescrizione.
Cosa resta della grande varietà di tombe che coprono due periodi della storia dell’arte etrusca, arcaico (VI-V sec. a. C.) ed ellenizzante (IV-II sec. a.C.), probabilmente tra le più importanti del centro Italia?
A vista d’occhio, solo un pallido ricordo. Quel che si nota sono alberi, rovi, sterpaglie, tunnel di foglie e rami dove ogni tanto è possibile incontrare coppie di cacciatori con cani al seguito.
Dei turisti, nemmeno l’ombra. Lungo il fosso che l’attraversa – il Biedano – anche uno scarico non meglio identificabile. Immersi nella vegetazione non solo le tombe, ma pure il castello della famiglia Di Vico e la chiesa di San Pietro risalente al IX secolo d.C., costruita su un preesistente tempio etrusco-romano.
Norchia, infatti, è stata una città che ha resistito fino 1453, abbandonata a seguito di una grave epidemia. Cinque secoli fa la malaria, oggi l’incuria. E l’accortezza è d’obbligo, perché il rischio di precipitare in qualche fossa e ritrovarsi faccia a faccia con un sarcofago o un masso è consistente.
Infine, la staccionata che delimitava i percorsi è stata completamente divelta. Tuttavia è tornata utile. Non per il fuoco – e meno male! – ma per coprire una buca, segnalandone il pericolo. Testimonianza dell’assurdo.
Fonte - tusciaweb.eu
Da Viterbo alla Necropoli etrusca di Tarquinia
Fine settimana e ponte del 25 nel ❤ dell'Italia ... nel Lazio!
Castel D'asso La Necropoli
GROTTE DI CASTRO (VITERBO, ITALY)
Grotte di Castro, provincia di Viterbo, Lazio, Italia: comune di 2843 abitanti dista dal capoluogo circa 45 km. Molto interessante la necropoli etrusca di Pianezze lungo la strada che conduce al lago di Bolsena. La più nota manifestazione è la Sagra della patata, che da molti anni richiama numerosi turisti: si tiene in agosto ed è dedicata al prodotto che da tempo si coltiva nella zona. I sapori del borgo, solitamente durante la seconda quindicina del mese di luglio, è il nome di un'altra tipica manifestazione enogastronomica che ha riscosso un notevole interesse negli ultimi anni, nata per scoprire i sapori e i luoghi più caratteristici del paese, è una passeggiata panoramica lungo il centro storico, intervallata da assaggi di cucina tipica del luogo, alla ricerca di ricette antiche, semplici nella preparazione, povere negli ingredienti, ma ricche di gusto e genuinità. Il percorso enogastronomico è arricchito da mercatini di prodotti tipici e da intrattenimenti musicali.
NECROPOLI RUPESTRI DI NORCHIA
Il clip mostra un itinerario nel vario e sempre interessante ambiente di Norchia in cui le necropoli rupestri rappresentano l'aspetto rilevante.
L'area archeologica di Ferento
Stagione teatrale pronta, Ferento pulita. Non solo per l'occasione, ma tutto l'anno. Tra i pochi siti archeologici ancora praticabili. Soprattutto d'estate. In particolar modo a Viterbo, dove le necropoli etrusche di Norchia e Castel d'Asso se la passano piuttosto male. “Felice è chi dimentica quello che non può essere dimenticato”, dice uno dei protagonisti delle opere che andranno in scena.
necropoli etrusca di norchia
necropoli etrusca di norchia
Castel d’Asso, scarichi e sversamenti nell’Urcionio
Necropoli etrusca - Immondizia lungo la strada, un ponte pericoloso e completo abbandono
Castel d’Asso, scarichi e sversamenti nell’Urcionio
La necropoli di Norchia
Norchia è una zona archeologica di rilevante interesse. La zona fu abitata già all'età del Bronzo, poi arrivarono gli Etruschi che crearono tombe e monumenti. E' attraversata dalla Via Clodia, importante via di comunicazione che da Roma si distaccava all'altezza di Veio attraversando la provincia nord di Roma toccando molti comuni dell'Etruria in provincia di Viterbo tra cui Oriolo Romano, Barbarano Romano, Blera e passando per Norchia arrivava a Tuscania per poi proseguire verso Saturnia. Quello di Norchia è un prezioso esempio di tombe etrusche rupestri uniche al mondo datate dal V al II sec. a.C.
I Romani conquistarono Norchia, attraversando la Via Clodia e nel medioevo vi fu costruito un piccolo borgo intorno al castello e alla Chiesa di San Pietro, i cui ruderi sono ancora visibili tra la fitta vegetazione.
Volo su Castel D'Asso
È consigliata la visione della versione stabilizzata:
È un volo su Castel D'Asso un luogo noto per via della sua necropoli etrusca. L'ombra dovuta al sole basso aiuta a immaginare la presenza di un antico fiume che scorreva molto tempo fa.
Partenza (e atterraggio) sono vicino l'ingresso principale, in un campo di grano. L'ingresso sarà riconoscibile in diverse fasi del volo e apparirà come un rettangolino con alcuni cipressi intorno.
Nel video è visibile anche un isolotto che un tempo divideva le due sponde e che doveva aggiungere una particolare bellezza a questo luogo.
Che dire...alzate il volume e...voliamo!
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The Neverending Story non sembra semplice da cantare:
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1 aprile 2013 - sulla strada delle grotte del Cataletto
Viterbo: di ritorno da Castel d'Asso sulla strada delle grotte del Cataletto