La Necropoli di Montessu di Villaperuccio - Archeologia della Sardegna
Necropoli di Montessu
Il sito dove è ubicata la necropoli si trova sui fianchi meridionali del colle di Sa Pranedda, a pochi km a nord di Villaperuccio. Ricavata in un grande anfiteatro naturale, conta circa quaranta domus de janas ed è considerata una delle più vaste e importanti di tutta la Sardegna. More info visit :
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necropoli di porta nocera
Travel Sardinia: Necropoli di Montessu (Queen of the Tombs!)
☼ ALL INFO HERE ☼
Haha my friend called me the Queen of the Tombs lol! Today we visited the necropolis of Montessu in Villaperuccio (Sardinia, Italy) which is a complex of holes and caves from more than 5000 years ago. It was hot but so lovely to have a long walk in the hills!
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Villaperuccio (Sulcis) sud-ovest Sardegna. Area Archeologica Montessu
Giugno 1992
Villaperuccio è situato nel sud occidentale della Sardegna, (Sulcis) un territorio ricco di siti archeologici, ad esempio uno dei più importanti è la Necropoli di Montessu con le sue Domus de Janas. Dunque un' area archeologica molto vasta tutta da visitare.
La ripresa del video risale alla primavera del 1992.
Buona visione.
Siti Archeologici a Villaperuccio
La zona di Villaperuccio, come abbiamo già avuto modo di scoprire ( M. Sirai, Pani Loriga...) è ricca di testimonianze archeologiche ( ad oggi sono stati evidenziati oltre 60 siti). In questo video la grandiosa necropoli preistorica di Montessu, collocata in un anfiteatro naturale sulle pendici di una delle piccole giare del territorio. Altra tappa obbligata è la scoperta, nelle campagne circostanti, dei Menhir di Villaperuccio, caratteristici per la loro monumentalità.
Le domus de janas decorate della Sardegna
Le domus de janas (nome attribuito dalla tradizione popolare sarda a questo tipo di sepolture e adottato successivamente nella letteratura scientifica) sono grotticelle artificiali utilizzate come sepolture dalle genti neolitiche e dell’età del Rame, tra la fine del V, il IV e il III millennio a.C. Allo stato attuale delle ricerche sono state documentate nell’isola più di 3000 domus de janas e possono presentarsi isolate o raggruppate in necropoli, a volte molto estese, come quella di Montessu-Villaperuccio (circa 40 sepolture) e Anghelu Ruju-Alghero (37 ipogei). Alcune domus de janas sono arricchite al loro interno da elementi figurativi - scolpiti, incisi o dipinti - che imitano quelle componenti architettoniche che dovevano caratterizzare le abitazioni dei vivi: pilastri, soffitti, cornici, banconi, focolari. Altri ipogei, poi, si segnalano per la presenza di elementi magico-religiosi, quali protomi taurine, false porte, spirali e l’uso dell’ocra rossa per la pittura delle pareti, che dovevano accompagnare e custodire l’esistenza ultraterrena dei defunti.
Montessu (Domus de janas)
Montessu è la più imponente ed estesa necropoli di domus de janas della Sardegna meridionale Le tombe, una quarantina, sono prevalentemente del tipo a proiezione orizzontale e si diversificano per planimetria e grandezza.
Le sepolture più semplici hanno una camera circolare (m 1 di diametro) e una bassa volta curvilinea. Attraverso l'angusta porticina si introduceva il cadavere che veniva collocato in posizione fetale.
Lo schema planimetrico più diffuso è però quello pluricellulare, con camera maggiore circondata da più nicchie sopraelevate. Le camere sono precedute da vestiboli curvilinei o rettangolari, gli ingressi erano chiusi da portelli di pietra incassati in riseghe o in cavità scavate sulla soglia.
Altre sepolture, caratterizzate da ambienti quadrangolari, presentano profondi vestiboli in parte ricavati nella roccia e in parte delimitati da strutture ortostatiche, un'anticella e due camere disposte in successione assiale longitudinale. Cavità, nicchiette e coppelle fungono da luogo di posa di elementi di corredo o alludono al culto della dea-madre neolitica.
Si impongono per la diversità e la monumentalità due tombe situate alle estremità dell'anfiteatro roccioso e tra loro affrontate. Delimitate sulla fronte da allineamenti megalitici che disegnano spazi semicircolari, presentano un ampio padiglione che immette attraverso tre aperture (quella centrale più bassa e posta quasi al livello del suolo) nella stanza di fondo; qui sono scavati dei banconi che delimitano aree diverse. Dei fori nel pavimento e nel soffitto del padiglione d'ingresso testimoniano l'uso di bloccare i portelli di chiusura con pali lignei.
Si affiancano alle due tombe, ancora più esternamente, altre due domus non altrettanto imponenti ma molto significative sotto il profilo della simbologia religiosa neolitica.
Una è la tomba delle spirali, costituita da un vestibolo, un'anticella e una cella. La volta è stata distrutta dai laccaius (costruttori di bacili di pietra), fatto riprovevole che tuttavia consente oggi di ammirare a cielo aperto ciò che resta della ricca decorazione interna: denti di lupo rifasciati di ocra rossa, il colore del sangue rigeneratore, nell'anticella; una protome taurina scolpita nella parete d'ingresso della cella; spirali simboleggianti gli occhi o i seni della dea-madre, festoni, motivi curvilinei a candelabro, nonché la falsa porta che indica il passaggio all'aldilà.
L'altra tomba, detta delle corna, è del tipo a proiezione verticale con pozzetto d'accesso. Le corna, di varia forma, alludenti al culto del dio-toro, sono scolpite nella volta e nel gradino ai piedi dell'ingresso della domus.
La sistemazione delle due coppie di tombe agli estremi del semicerchio naturale, all'interno del quale invece si collocano le restanti sepolture, sembra denotare l'esistenza di un disegno preordinato della necropoli: esso doveva assegnare alle tombe monumentali il ruolo di veri e propri santuari a protezione del sonno dei defunti.
Le ceramiche ritrovate durante gli scavi attestano un lungo uso della necropoli, nel Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.) e dall'Eneolitico recente al Bronzo antico (culture di Monte Claro, del Vaso Campaniforme, di Bonnanaro, 2400-1600 a.C.)
Il villaggio di riferimento della necropoli è stato individuato nella piana sottostante.
Area archeologica di Montessu
VILLAPERUCCIO : montessu visto dal drone
Mt-Channel - Necropoli di Montessu - Veronica Artioli
Su Sky un programma de La Macchina del Tempo a cura di Veronica Artioli. Puntata dedicata alla necropoli di Montessu.
Necropoli di Sas Concas a Oniferi: gli uomini capovolti
Le domus de janas di Oniferi sono una tappa importante nella visita del patrimonio archeologico della Sardegna. Venti sepolture ipogee scavate in una collina di trachite rossa famose per le loro incisioni di esseri umani capovolti. In termini scientifici, parliamo di petroglifi antropomorfi a candelabro o ancoriformi.
Quando l’abbiamo visitata noi (marzo 2017) la necropoli di Sas Concas era prima di segnalazioni, quindi occorre prestare molta attenzione. In pratica, procedendo da sud sulla SS 131, imboccate lo svincoli per Oniferi (SS 128). Percorsa la rampetta dello svincolo e arrivati allo stop, girate a sinistra in direzione Oniferi. Fate ancora una trentina di metri passando sotto alla SS 131 e imboccando una curva che piega a destra.
A questo punto siete arrivati: guardate a destra e vedrete la collina di trachite rossa con le aperture delle tombe. Lasciate la macchina sul ciglio della strada e cercate un varco nella recinzione: un sentierino vi porterà sul luogo in meno di 200 metri.
I petroglifi sono presenti in tre tombe – Tomba dell’Emiciclo, Tomba X, Tomba Nuova Ovest – le nostre foto si riferiscono alla prima.
Sas Concas: la Tomba dell’Emiciclo
La Tomba dell’Emiciclo è l’ultima che troverete lungo il costone. Vi affascinerà non appena entrerete. La prima sala, semicircolare, infatti, sulla parete opposta all’ingresso, nell’angolo di sinistra, mostra subito i suoi graffiti. Altri, ne potrete vedere nell’angolo di destra e lungo la parete curvilinea che riconduce verso l’ingresso.
Su Crocifissu Mannu - La necropoli ipogeica a Domus de Janas
La necropoli di Anghelu Ruju nella rete culturale della Regione
ALGHERO - Si arricchirà l'offerta culturale del sito archeologico di Anghelu Ruju. La Regione finanzierà la costruzione di una struttura polivalente che ospiterà l'ufficio informazioni e la biglietteria.
Sardegna archeologia- Necropoli BRODU vol. 1° Oniferi
Domus de Janas in Sardinia (1)
Viaggio in Sardegna.
Musica:
Titolo: Only Time.
Artista: Enya.
Foto e Montaggio di Roberto e Maria
Domus de Janas di: Roccia dell'Elefante (Castelsardo).
Montessu (Villaperuccio). Su Crocefissu Mannu (Portotorres). S. Andrea Priu (Bonorva). Monte Sirai (Carbonia). Pani Loriga (Santadi). Pranu Muteddu (Goni). Corongiu s'Acqua Salida (Pimentel).
Torrenti esondati e smottamenti a Villaperuccio , le immagini di Andrea Crobeddu
Torrenti esondati e smottamenti a Villaperuccio , le immagini di Andrea Crobeddu
I dipinti nascosti delle Domus de Janas di Bonorva
Ad un passo dalla necropoli di SantAndria Priu e dalla famosa Tomba del Capo, allinterno del Parco Mariani, si trovano alcune Domus de Janas sigillate nel 2002 e mai più riaperte con dipinti di 5000 anni fa in perfetto stato di conservazione. Le immagini di questo tesoro nascosto nel servizio tg di Cinquestelle di Marco Sanna.
Perdaxius -Video (Sulcis) sud-occidentale Sardegna (Italy)
Perdaxius (Sulcis) sud-occidentale Sardegna (Italy)
Immagini del territorio tra presente e passato: feste Patronali, folk e musica popolare.
Villaperuccio
Villaperuccio, domenica 13 marzo 2011
Libera Mente - In principio fu il suono. E fu in Sardegna. Domus De Janas, Montessu
ddj 4
in principio fu il suono.
e il suono fu in Sardegna...
Domus de Janas.
Domus Sa Naj,
Domus Sanaj
ma anche
Domus SoNaj. Le Navi del Suono...
le navi ospedale dove le Janas curavano coi segreti del Suono..
e dove le Janas, le Jin, le ammajin,
erano
Bogadoras, Accabbadoras, Sanadoras, Sciamane, Maghe, Cacciatrici, Sonadoras,
ed erano Domine dei segreti del Suono..
Montessu, Sa Dom'e S'Orku.
oggi da me,
dopo questa esperienza,
per me ribattezzata
Montessu, Sa Dom'e S'Orgu.
ps. il suono che sentirete è ottenuto pestando un piede, con una normalissima scarpa da ginnastica con normalissima suola in gomma, all'interno della Ddj.
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davide cocco
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