SARDINIA OROSEI
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Orosei è adagiato nella valle del fiume Cedrino, ad una distanza di 2,5 km dal mare (Marina di Orosei) della costa orientale della Sardegna. Il suo territorio comprende un'estensione costiera di oltre 20 km lungo i quali si alternano spiagge (Marina di Orosei, Su Barone, Osala, Cala Ginepro, Sas Linnas Siccas, Bidderosa, Sa Curcurica) e strapiombi a picco sul mare del Golfo di Orosei. Ad Orosei appartengono anche le frazioni marittime di Sos Alinos e Cala Liberotto distanti circa 12 km dal centro. Il territorio è ampio 90,43 km², il quindicesimo a livello provinciale e ottantasettesimo a livello regionale.
Non ci sono prove certe che la provenienza etimologica del vocabolo Orosei sia da attribuirsi agli Aesaronenses (Esaronensi), una delle principali tribù nuragiche, così come vengono tramandate dagli scritti romani, che popolavano la Sardegna e la Corsica. Tolomeo tuttavia, in uno dei suoi scritti, nel menzionare una stazione romana la chiamò col nome di Fanum Orisi che poi, sotto il Giudicato di Gallura, divenne Urisè.
L'attuale centro urbano di origine romana, nato da un precedente insediamento nuragico, fu fondato intorno al II secolo in considerazione della sua posizione geografica e strategica.
Orosei ebbe grande sviluppo in epoca giudicale, nel XII secolo, divenendo la più importante sede della curia del Giudicato di Gallura. Sono di questo periodo alcuni monumenti più rappresentativi del paese, come la torre di Sant'Antonio e la Chiesa parrocchiale di San Giacomo e San Gavino. Successivamente, nel 1288, Orosei entrò a far parte dei possedimenti d'oltremare della repubblica di Pisa e poi, dal 1324, del regno di Sardegna aragonese.
L'abitato è stato più volte soggetto ad attacchi pirateschi. Una figura semileggendaria nella lotta contro le invasioni dal mare è Tomasu Mojolu, che nel 1806 guidò la resistenza contro un attacco turco
Tra gli anni '40 e gli anni '50,per opera della Fondazione Rockefeller Orosei subì un trattamento di bonifica delle aree paludose site a pochi km dal centro, diminuendo drasticamente la presenza della anophele recuperando così molti terreni da destinare all'agricoltura.
Nel 2008, con un finanziamento regionale in ambito del progetto Civis Baroniae, il centro del paese è stato riqualificato con pavimentazione in lastre di basalto e nuove illuminazioni, rendendo più congruo lo stile del centro storico.