I Ciclistici Sette a Ravenna
1° giro ufficiale del 2010 della Coniglio Travel.
Da Ravenna siamo passati per la pineta di S.Vitale incrociando i cavalli allo stato brado, fino a raggiungere il mare a Marina Romea, fermandoci a Pranzare a Marina di Ravenna, e seguendo la costa fino a Punta Marina per poi rientrare a Ravenna.
500 bambini alla scoperta della Pineta San Vitale guidati dai volontari degli ATC
10/04/2018 - Circa 500 alunni delle scuole medie ravennati, quest'oggi hanno trascorso la mattinata alla scoperta della Pineta San Vitale. Per molti piccoli alunni è stata una vera e propria scoperta dell'ambiente pinetale tra stradine e sentieri immersi nel verde, guidati dai volontari degli ATC Ambiti Territoriali di Caccia.
L'iniziativa di oggi, alla Ca' Vecchia, si inserisce nel calendario del Mese dell'Albero in Festa, che da più di 30anni punta a sensibilizzare ed educare giovani e meno giovani sui temi della sostenibilità ambientale.
tripwow Ravenna 2010 - Andrea & Giovy
Ravenna /raˈvenna/ (Ravêna in dialetto romagnolo) è un comune italiano di 159.237 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.
È la città più popolosa e storicamente più importante della Romagna, il suo territorio comunale è il secondo in Italia per superficie, superato solo da quello di Roma, e comprende 2 grandi parchi urbani (il parco II giugno e il parco I maggio) e l'oasi WWF di Punte Alberete.
Il centro città si trova a 10 km dal mare Adriatico, al quale è collegato per mezzo del canale Candiano che scorre tra Marina di Ravenna e la stazione centrale. Propaggini urbane si estendono fino al mare attraverso il porto di Ravenna che è uno degli scali più importanti dell'Adriatico.
Le spiagge ravennati vengono chiamate lidi, alcuni dei quali sono da considerarsi veri e propri quartieri, non essendoci soluzione di continuità con la città propriamente detta.
I nove lidi ravennati sono separati dal canale e amministrativamente vengono individuati come lidi nord, ossia Casal Borsetti, Marina Romea e Porto Corsini[2], e lidi sud cioè Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio.
Ravenna è stata capitale tre volte:
dell'Impero Romano d'Occidente (402 - 476);[3]
del Regno degli Ostrogoti (493 - 553);
dell'Esarcato bizantino (568 - 751).
Per le vestigia di questo luminoso passato, Ravenna è una delle pochissime città del mondo a vantare ben otto monumenti dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO (vedi sotto).
Negli ultimi 10 anni la città ha conosciuto un periodo di grande espansione. Alla crescita demografica si è affiancata una serie di progetti architettonici che si concentrano in particolare attorno al canale Candiano, che collega la città al mare Adriatico. La Darsena di città e le antiche zone portuali sono al centro della rivoluzione urbanistica che la città conoscerà nel prossimi anni con la creazione di zone verdi, viali, zone a carattere commerciale, del polo nautico e del Tecnopolo per l'energia. [modifica] Patrimoni dell'umanità
Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio dell'umanità
Primi monumenti cristiani di Ravenna
Early Christian Monuments of Ravenna
Tipologia Culturali
Criterio (i) (ii) (iii) (iv)
Pericolo Non in pericolo
Anno 1996
Scheda UNESCO inglese
francese
Otto monumenti di Ravenna sono considerati Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO:
Mausoleo di Galla Placidia (prima metà del IV secolo, post 426)
Battistero Neoniano (430 circa, decorato verso il 458)
Cappella Arcivescovile (500 circa)
Basilica di Sant'Apollinare Nuovo (inizio del VI secolo, con ridecorazione parziale nella seconda metà del VI secolo)
Mausoleo di Teodorico (520 circa)
Battistero degli Ariani (prima metà del VI secolo)
Basilica di San Vitale (prima metà del VI secolo)
Basilica di Sant'Apollinare in Classe (consacrata nel 547)
[modifica] Architettura religiosa
Dai documenti d'epoca, sappiamo che Ravenna fu dotata nei secoli VI e VII e nell'Alto e Basso Medioevo di molti edifici di culto. Quanto resta a noi è solo una minima parte di quello che fu costruito. Molti edifici sono andati distrutti, altri sono stati ristrutturati e hanno perso la loro originaria struttura. Anche l'edilizia privata e di rappresentanza, soprattutto nei secoli VI e VII, fu di rilevante qualità, ma difficilmente documentabile, visto che ne sopravvivono scarsissime tracce. Sono interessanti anche gli edifici siti in piazza Andrea Costa quali la casa di Francesca da Polenta (meglio nota come Francesca da Rimini) attuale sede dell'albergo Cappello nonché i resti della chiesa di S.Michele in Africisco, piccola basilica eretta e consacrata nel VI secolo di cui restano solamente l'abside (all'interno di un negozio di abbigliamento) e il campanile (postumo) che si può ancora vedere da piazza Andrea Costa. Il mosaico che fino all'autunno del 1851 decorava il catino absidale (fortunatamente immortalato in un fedele disegno eseguito da Enrico Pazzi nel 1848) fu venduto alle autorità Prussiane per 200 scudi. Presso uno studio di restauro veneziano, il mosaico fu smembrato e ricomposto falsamente, senza seguire le linee originali, è ora visibile nelle sale del Bode Museum di Berlino.
Parco del Delta del Po
Una superficie di 52 mila ettari: Valli di Comacchio, Punta Alberete, le Saline di Cervia e la Pineta di Cervia.
Dalla Sacca Bellocchio a Spina attraverso le Dune nella Pineta
LE PINETE DEMANIALI LITORANEE DELL'ALTO ADRIATICO: BIODIVERSITA' E GESTIONE
Testo tratto dall'opuscolo edito dal Corpo Forestale dello Stato -- Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Punta Marina (RA)
Origine e gestione
L'origine delle pinete litoranee di Ravenna può esser fatta risalire al 1882, anno in cui lo Stato entrò in possesso di un appezzamento di terreno denominato 'Staggione, in località Porto Corsini, che fu subito oggetto di rimboschimento. Ma la costituzione della Pineta del Demanio dello Stato si deve al Senatore ravennate Luigi Rave che nella sua qualità di Ministro dell'Agricoltura, promulgò la Legge 16 Luglio 1905 n.441. L'impianto della pineta di Volano, in provincia di Ferrara, fu invece avviato nel 1931.
La finalità del primi impianti era legata alla necessità di proteggere le colture agricole dai venti salsi di provenienza marina. Attualmente queste pinete - istituite Riserve Naturali con D.M. 13.07.1977 - sono gestite dal Corpo Forestale dello Stato tramite l'Ufficio territoriale per la Biodiversità, sede di Punta Marina Terme (RA) e costituiscono un corridoio ecologico di circa 35 Km di lunghezza in un tratto di costa di 80 Km, tra Volano (FE) e Cervia (RA), con un'importante funzione di raccordo lungo uno dei tratti costieri maggiormente dotati di infrastrutture turistiche in ambito nazionale.
Con un Progetto LIFE Natura sono stati realizzati interventi di miglioramento dell'abitat, soprattutto in termini dl struttura verticale ed orizzontale del bosco, effettuando potature, diradamenti ed inserendo specie arbustive autoctone. Per favorire la presenza della fauna è stata incrementata la presenza di legno morto e sono stati ricostituiti sistemi con funzione ecotonale, fornendo inoltre ripari alle specie prioritarie di conservazione.