Suor Roberta, suora francescana, ci racconta i luoghi preferiti di San Francesco
Suor Roberta Vinerba, francescana diocesana di Perugia, ospite di Vito D'Ettorre nello spazio Arancio di Nel cuore dei giorni di Tv2000, ci racconta i luoghi preferiti di San Francesco ad Assisi.
BRUNO AYMONE CHANNEL - PERUGIA -
Perugia è una della più belle città del nostro paese. Dalle sue murature etrusche, alle pietre medievali, ai marmi di fresca grazia di Agostino di Duccio in S.Bernardino, agli affreschi del Perugino, agli edifici cinquecenteschi o barocchi della Perugia pontificia, qui si può cogliere la vitalità di quasi tutto il corso dell'arte italiana.
Centro artistico della città è Piazza IV Novembre, dove sorgono la Fontana Maggiore, la Cattedrale, la quattrocentesca Loggia di Fortebraccio e il Palazzo dei Priori, uno dei più superbi palazzi medievali italiani. All'interno del palazzo dei Priori è la Galleria Nazionale dell'Umbria, la Sala del Collegio della mercanzia e il Collegio del Cambio.
Le origini di Perugia vanno ricercate nel popolo degli Etruschi che tra il VI e V secolo a.C., in espansione verso il Tirreno, si insediò in molti siti strategici della regione, lasciando numerose testimonianze.
Quando arrivarono i Romani il territorio fu occupato e conquistato e durante gli scontri andò distrutta parte della città. L'acropoli non venne abbandonata, bensì venne ricostruita per volere di Augusto, l'imperatore che diede ordine di ridonarle il fasto che meritava e fu per questo che venne chiamata Augusta Perusia. Ancora oggi, proprio dove sorge l'attuale città, esistono numerose testimonianze etrusche, circoscritte dalle antiche mura di fortificazione lungo le quali si aprono varie porte, tra cui l'Arco di Augusto, Porta Sole, Porta della Mandorla, Porta Marzia, Porta Trasimeno e Cornea o Porta di Sant'Ercolano.
La gran parte delle testimonianze storico-artistiche e della sua urbanistica di Perugia risale, però, al periodo medievale e rinascimentale.
La chiesa del Gesù, si trova a Perugia in piazza Matteotti.
Fu edificata da Flavio della Corgna nel 1571; nel 1620 fu ampliata nella zona dell'attuale crociera.
Dopo la sospensione dei Gesuiti nel 1775 fu affidata ai padri barnabiti.
La facciata attuale risale al 1932.
L'interno, danneggiato da un incendio nel 1989, presenta nel presbiterio decorazioni di gusto barocco del genovese Giovanni Andrea Carlone con Storie di Giosuè (1656) mentre l'altare maggiore, costruito nel 1613, è realizzato con colonne di nero africano.
La chiesa poggia su tre oratori sovrapposti che formano, all'esterno, una specie di torre: il primo dall'alto, detto dei nobili, presenta una volta illusionisticamente decorata da Cesare Sermei; il secondo, detto degli artisti, accoglie tele dei cortoneschi Pietro Montanini e Paolo Gismondi; il terzo, detto dei coloni, ha una veste decorativa più semplice e leggermente più tarda. Da ricordare che nella chiesa, che si impoverì inseguito alla soppressione dell'ordine gesuita, era conservata la Madonna della Ciliegia di Federico Barocci che oggi si trova in Vaticano.
11 Settembre 2012
VIDEO: BRUNO AYMONE
POSTPRODUZIONE: BAYPRESSAGENCY
Chiesa Basilica di San Francesco - Diocesi di Assisi Nocera Umbra Gualdo Tadino
Oggi 4 ottobre 2018 è la Festa di San Francesco al Comune di Sanza - Regione Campania (Italia) - Nobiltà Italiana. Dal Nob. Cav. Attilio De Lisa (Padre di Rocco e Vincenzo originario dei San Rufo nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni designato nel Libro d'Oro delle famiglie Nobili e Notabili Italiane + Referente Provinciale-Presidente Sezione di Sanza Federazione Provincia di Salerno Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e dirigente di ruolo dell'ASL Salerno P.O. di Sapri + nella Confraternita dei Cavalieri Templari Ugone dei Pagani ) cattolico cristiano praticante della Parrocchia Santa Maria Assunta e San Francesco di Assisi vicino al Santo Padre-Sua Santità Papa Francesco che onora come Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa della Santa Sede con a capo il Gran Maestro Vescovo della Diocesi di Roma e Pontefice della Chiesa Cattolica oltre di riferimento al Vescovo Mons. Antonio De Luca della Diocesi di Teggiano-Policastro in questo momento si trova ad Assisi ( dopo 20 anni, la Campania, in rappresentanza di tutte le Regioni italiane, è stata chiamata ad offrire l’olio per alimentare la Lampada Votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla tomba di San Francesco ad Assisi. In occasione dei festeggiamenti, i sindaci di tutti i comuni campani sono stati invitati a partecipare ai cortei organizzati per ieri ed oggi ad Assisi. Circa 160 i Comuni che sono accorsi ad Assisi, ognuno con il proprio Gonfalone, tra i quali i rappresentati delle Amministrazioni del Vallo di Diano. Presenti per il Comune di Sant’Arsenio il vicesindaco Rosario Capozzolo e il consigliere Luigi Biscotti, per il Comune di Buonabitacolo il sindaco Giancarlo Guercio, per quello di Sala Consilina il primo cittadino Francesco Cavallone. Il sindaco del Comune di Napoli, Luigi de Magistris, a nome di tutti i sindaci campani e d’Italia, avrà l’onore, nella giornata di oggi, di accendere la Lampada Votiva durante il Solenne Pontificale. Nel 1944 la regione Campania per la prima volta presenziò tali cerimonie volte ad esaltare il dialogo e la solidarietà, nel nome del Santo degli italiani. Successivamente fu chiamata a questo simbolico rito negli anni 1961, 1979 e 1998.
Le cerimonie hanno quindi avuto inizio ieri pomeriggio presso la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, alla presenza della municipalità assisana, con a capo il primo cittadino Stefania Proietti, che ha accolto i rappresentanti delle Istituziuoni, tra cui il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in ricordo del Transito di San Francesco, per proseguire poi oggi con un incontro alle ore 8.30 nella residenza municipale di Assisi, cui seguiranno il Corteo con i Gonfaloni ed il solenne rito religioso nella Basilica di San Francesco.
Non solo i rappresentanti dei Comuni ma anche quelli del clero sono giunti ad Assisi per l’occasione. Per la diocesi di Teggiano-Policastro presente il Vescovo, S.E. Mons. Antonio De Luca, il parroco di Sant’Arsenio, don Angelo Fiasco, e il parroco di Serre, don Elia Guercio. Quindi proprio oggi, nella corso della celebrazione eucaristica del 4 ottobre, nella Basilica Superiore di San Francesco, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe, con tutti i Vescovi campani. Sarà presente anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che dopo la Santa Messa e l’accensione della Lampada Votiva al Santo, parlerà alla Nazione dalla loggia del Sacro Convento.) e Referente del Parroco presso gli uffici diocesani che onora la Festa patronale in onore del Santo Patrono d'Italia di cui oggi in Chiesa San Franceco si svolgeranno SS. Messe alle ore 09,00 - 11,00 (messa cantata) e ore 18,00 presiedute dal Parroco don Giuseppe Spinelli. La processione partirà verso le ore 11,45 per le vie del Paese con tutte le autorità locali e i devoti tutti.
Dalla carità alla letizia: non si può essere cristiani senza gioia. L'insegnamento di Francesco d'Assisi
«Essere cristiani senza gioia non è possibile». La gioia nasce dalla carità, l'atteggiamento interiore di misericordia che accoglie l'altro e dà sapore alla carità materiale. «Vivere da cristiani senza carità è una sciagura».
Quando vediamo volare un aereo sappiamo che il suo segreto è nelle leggi della natura, usate in modo creativo dall'uomo per sollevare in aria questo mezzo pesante. Come fosse leggero. San Francesco, il Poverello di Assisi, parlava di perfetta letizia anche nella pesantezza della malattia e delle contrarietà, perché aveva conosciuto le leggi del cuore che rendono leggera la vita. Da qui scaturisce la letizia che rende sempre nuovo l'annuncio del Vangelo e che è il «dono del cristianesimo all gioia.
Infine la vicinanza alla Parola del Signore Gesù (Via,Vita e Verità) e della Madre Chiesa Cattolica oltre la stima alla Politica Italiana ,alla Giustizia e alle Forze Armate.
Carovigno 01112013: Chiara e Francesco l'Amore quello Vero
CAROVIGNO (BR). In occasione della festa di Ognissanti, venerdì 1 novembre, nell'arco delle attività di Bollenti Spiriti, il laboratorio urbano di Carovigno Teatro Italia Officina del Sapere ha proposto uno spettacolo che rilancia i valori della solidarietà, della fratellanza e dell'amore universale.
La compagnia Teatrale Lo Specchio di Francesco, oratorio Don Tonino Bello, della parrocchia San Francesco di Triggiano (BA), ha presentato il musical Chiara e Francesco, l'Amore quello Vero. Alle ore 20:30 i quasi 30 personaggi si sono alternati sul palco per tornare indietro negli anni sino al 1200. A descrivere lo spettacolo sono gli stessi ragazzi della Compagnia Teatrale: A trent'anni dal mitico Forza venite gente, tre dei suoi autori storici, Pietro Castellacci, Giampaolo Belardinelli e Achille Oliva, ritornano sul tema francescano con un omaggio a quella che papa Wojtyla definì la leggenda divina di Chiara e Francesco, con nuovi episodi e nuovi contenuti, in un emozionante e trascinante musical. Venti brani di grande impatto musicale ed emotivo sono la colonna portante di L'Amore quello vero, in cui la storia di Chiara e Francesco presenta aspetti di grande attualità. L'amore per i malati, il rispetto per i più poveri, la solitudine, il sacrificio più estremo per il prossimo, l'appello accorato a curarsi della natura, conflitti tra cristiani e musulmani sono alcuni dei temi forti di questo spettacolo, che si trasformano in un importante messaggio di salvaguardia del mondo dall'egoismo e dal materialismo che lo tormentano. Il musical prende le mosse dalla battaglia nella quale Assisi viene riconquistata dai nobili della città. Francesco, figlio di un mercante della parte avversa, viene fatto prigioniero e nel carcere di Perugia scopre, anzi meglio riscopre, il Vangelo. Proprio lui che voleva diventare un cavaliere, trova in quelle pagine la risposta al suo bisogno di fare qualcosa di speciale per il mondo. Tornato ad Assisi, incontra Chiara e il loro sposalizio dei valori avviene immediatamente: povertà, rinuncia al vivere facile e agiato per qualcosa di più sofferto; donarsi a chi ha bisogno, rivolgersi a chi soccombe in solitudine. La fuga di Chiara da casa, la scoperta dell'essenza del convento, il senso della preghiera, un'intensa immersione nel Vangelo, ovvero nelle parole di chi ha inventato l'amore.Poi si passa alla creazione degli Ordini e all'incontro con Papa Innocenzo III. Francesco rimarrà fedele alla sua Chiesa senza problemi di ventilate eresie. È il trionfo del sacrificio in favore di malati e poveri. Il tutto nella constatazione della fragilità del mondo degli uomini che hanno bisogno di certezze ormai irraggiungibili se non sostenute da una fede che ripone nella spiritualità più pura la sua forza migliore. Convento, preghiere, incontri con lebbrosi e moribondi, tentazioni improvvise ma subito vinte, fortificano le due anime più genuine del mondo fino all'estremo tentativo di avvicinare l'Islam per far finire la guerra fra Crociati e Mori. Per Chiara e Francesco la vita va vissuta per costruire un mondo diverso; è questo l'amore quello vero che Chiara e Francesco ci consegnano. Chiara e Francesco sono due giovani del 1200, ma potrebbero anche appartenere alla nostra epoca. La loro ricerca, il loro modo di affrontarla, sono incredibilmente attuali. Non è un caso che la parola libertà ricorra in molti dei brani musicali...libertà che fa rima con povertà.Libera, libera.... A rendere così Santa Chiara è la povertà scelta da lei, pianticella di Francesco e poverella di Dio. San Francesco rincara la dose: chiamato da due goliardici saltimbanchi il più matto d'Assisi, è senza mutande, restituendo i vestiti al padre, o regalandoli ai più poveri, spogliandosi di tutto in nome di un amore più grande, quello che Gesù ha per i suoi amici. Chiara e Francesco, due cuori di oggi, capaci di leggere e vivere la realtà del loro tempo con il cuore rivolto solo all'unico ed eterno Amore.
Interviste ad ANNA DI FRONZIO (Santa Chiara) ed ANTONIO DI BARI (San Francesco). Interviste, riprese e montaggio a cura di DANIELE MARTINI
La storia di Roberta Vinerba: il coraggio di essere una suora controcorrente
Suor Roberta Vinerba, francescana diocesana, ospite di Vito D'Ettorre nello spazio Arancio di Nel cuore dei giorni, ha affrontato un tormentato cammino di conversione che l'ha condotta alla consacrazione.
2013 10 27 - FAMIGLIA PERUGINA - VISITA PALAZZO ODDI A PERUGIA - VIA DEI PRIORI
E' stato aperto al pubblico il palazzo che appartenne alla nobile famiglia perugina degli Oddi, le cui origini risalgono al XII sec.
L'edificio fu costruito nel XVI sec. in seguito all'acquisizione da parte di Guido degli Oddi di una domus con una torre e un orto che ne permise l'erezione nel luogo dove sorgevano già in epoca medievale le abitazioni della famiglia.
Di questa prima fase resta a testimonianza soltanto il salone di piano terra elegantemente dipinto all'inizio del Seicento con storie dell'epopea familiare che raccontano la storia di una delle famiglie più importanti della città. Il palazzo nel Settecento subì notevoli modifiche che portarono ad un notevole ampliamento sull'asse frontale e alla costruzione di un nuovo piano ad uso della servitù.
Si deve agli interventi della nuova fabbrica anche la sistemazione del giardino e la realizzazione della facciata principale, terminata nel 1768. Sotto il profilo architettonico la facciata del palazzo unisce severità, imponeneza ed eleganza con evidenti marcapiani che ne delimitano il piano nobile e un bel portone di ingresso sul quale uno specchio in pietra reca la scritta Hostel delli Oddi.
Con il matrimonio di Maria Vittoria degli Oddi, ultima del ramo primogenito della famiglia, e Luigi Marini Clarelli, avvenuto nel 1881, il Palazzo cambia la sua denominazione. Nel 2007 per volontà testamentaria di Barbara Marini Clarelli, nipote di Maria Vittoria, è stata instituita la Fondazione Marini Clarelli Santi (legando al nome della Fondazione anche quello dell'amato marito, lo storico dell'arte Francesco Santi) allo scopo di rendere fruibile il palazzo, le prestigiose collezioni in esso contenute e l'archivio di famiglia.
LA FAMIGLIA PERUGINA E' STATA ACCOLTA E GUIDATA NELLA VISITA DALLA DOTTORESSA ZAZZERINI , RESPONSABILE E CURATRICE DELLA CASA MUSEO.
Convento dei frati S. Bernardino Amantea
La chiesa di San Bernardino da Siena è una chiesa, risalente alla prima metà del Quattrocento e dichiarata monumento nazionale, è affiancata da un altro luogo di culto più piccolo un tempo sede dell'arciconfraternita dell'Immacolata Concezione, l'oratorio dei Nobili, e dal convento dei frati minori osservanti, fondato nel 1436 e nuovamente occupato dai frati a partire dal 1995, dopo la loro ultima partenza dall'edificio avvenuta nel 1861.