IL CASTELLO di GRANAGLIONE ULTRA HD 4K antico borgo montano, nell'Appennino Tosco Emiliano
GRANAGLIONE: in provincia di Bologna (68 km) Altitudine 600-800 mt. slm
Nome abitanti Granaglionesi, Santo Patrono San Nicola - 6 dicembre
UN CASTELLO TRA LE NUVOLE
Immerso nel verde dell’Appennino Tosco Emiliano, tra Bologna, Pistoia e Firenze, si trova un piccolo “Castello tra le nuvole”, una dimora d’altri tempi che ha riconquistato il suo antico splendore.
abbastanza frequente dalla fine di agosto ai primi giorni dell’anno nuovo, trasformano il Castello di Granaglione in un faro incantato che si erge tra le nuvole di questo effimero oceano color latte.
Dal Castello è possibile ammirare gli antichi borghi di Granaglione, nella sua interezza, oltre a quelli di Campèda e al Santuario della Madonna di Calvigi. Il Castello sorge all’interno di un vasto parco, popolato da abeti rossi, da cui sgorga anche una sorgente di acqua montana, purissima, di cui è possibile goderne le proprietà diuretiche direttamente dai rubinetti della casa. Si sviluppa su due piani e conta sei ampie camere, due saloni, tre bagni e una cucina. Si tratta di un immobile versatile, adatto a diversi usi. Gli arredamenti, ridotti all’essenziale, lasciano spazio per qualunque tipo di attività ludica o culturale.
Il Castello di Granaglione è un luogo eccezionale che si presta a matrimoni, congressi, ambientazione per soggetti cinematografici e televisivi di vario genere, rievocazioni storiche, mostre, cene con delitto, cene al buio, incontri per giochi di ruolo, tornei di Softair, lunghe escursioni nei boschi e tanto altro ancora. L’unico limite è la fantasia, ma basta liberarla e farle spiccare il volo alta nel cielo, sopra al Castello tra le nuvole.
CENNI STORICI
I primi cenni storici relativi al Castello di Granaglione risalgono addirittura al 200 a.C. quando i Romani, ormai consci della loro crescente superiorità militare e bellica, cominciano a lottizzare l’ager gallicus, ad est dei Galli Boii, dando inizio ad un lungo periodo di cruenti scontri che vedranno tutto il nord Italia teatro di sanguinose battaglie per diversi secoli. Questo portò alla nascita dei primi avamposti fortificati per la segnalazione degli attacchi barbari e garantire la sicurezza delle truppe in viaggio. A questo periodo risalgono le prime tracce dell’attuale Castello di Granaglione, più volte distrutto e ricostruito sempre nello stesso punto.
Il centro abitato di Granaglione ebbe origini verso il X secolo, appartenne al territorio della signoria degli Stagnesi; il castello costruito in epoca piuttosto recente ed utilizzato durante il Medioevo come torretta di segnalazione in coordinamento con altre postazione sui crinali dell'Appennino[senza fonte]. Il paese, posto a 780 m s.l.m. è suddiviso in alcune borgate riconoscibili, la cui denominazione può essere ricondotta alla loro posizione morfologica: Valli, Villa, Rio, Malsasso, Montagna, Barbacano, Poggiolo, Bovecchia e Valle. Fino agli anni sessanta Granaglione era paese di pastori transumanti che, durante la fresca stagione estiva, riportavano le greggi a pascolare in montagna dalle pianure toscane.
Nella borgata denominata Bovecchia è possibile ammirare la cosiddetta Piazza Navona, una piazzetta situata nel cuore della borgata stessa circondata da case con una particolare e caratteristica volta.
Granaglione si compone di dieci borghi posti a semicerchio vicino al complesso parrocchiale di S. Nicolò. Citato per la prima volta come “Garnaione” in documenti degli anni 1211/33 conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze, il toponimo sembra derivare dalle parole “grano” e “granaglie”, ma autori più attenti ne hanno invece colto la radice germanica, racchiusa nel verbo “waren” che significa “guardare con attenzione” e traslata poi in “guarnigione”.
La parola è quindi sintomatica del passaggio nelle alte valli del Reno dei Longobardi, popolo che qui rimase insediato sino a quando i Franchi di Pipino il Breve sconfissero il loro re Astolfo (VIII sec.). Nel 1211, a seguito di sanguinose lotte, gli abitanti di Granaglione giurarono fedeltà a Pistoia, ma le ostilità per il possesso di questo territorio continuarono sino a che Papa Gregorio IX riuscì a convincere i Pistoiesi a cedere Granaglione a Bologna.
La Chiesa di S. Nicolò, le cui prime notizie risalgono al 1220, custodisce al suo interno un crocifisso ligneo di origini quattrocentesche. Da segnalare anche l’antica casa Marconi: l’edificio, già residenza di molte famiglie Marconi e in particolare di quella di Giuseppe, padre dello scienziato Guglielmo, diverrà sede di raccolte e documentazioni delle tradizioni locali.
Granaglione è conosciuto anche per la tradizione della lavorazione della castagna, che si può ripercorrere con una visita al Parco Didattico del Castagno, al micro birrificio Beltaine e alla xiloteca.
MTB PROBLEMI ZERO !! GIRO DEI SASSI NERI DI OSPITALETTO !!
e anche oggi, bellissimo giro tra vignola e i bellissimi percorsi che offre ospitaletto; io, marco, frenk e salvatore abbiamo percorso il percorso 414, per prendere una variante che porta ai mitici sassi neri un vero spettacolo della natura, per chi non li avesse mai visti...!!