Ferrara Monumenti Aperti 2017. Marco Sgarbi
Monumenti Aperti apre le porte a Ferrara in occasione della mostra dedicata a Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese (Palazzo dei Diamanti, 14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018) per un progetto realizzato grazie al sostegno di Eni.
In autunno la manifestazione farà tappa in Emilia-Romagna, a Ferrara, nei giorni 28 e 29 ottobre, quando chiamerà a raccolta il pubblico attorno al ricco patrimonio della città degli Estensi.
La prima edizione ferrarese di Monumenti Aperti, patrocinata dal Comune di Ferrara, è coordinata da Imago Mundi Onlus e Fondazione Ferrara Arte, con la collaborazione dell’Associazione Ferrara Off, e conta già l’adesione di numerose istituzioni pubbliche e soggetti cittadini. Cogliendo l’occasione della mostra su Carlo Bononi a Palazzo dei Diamanti, la manifestazione ruoterà attorno all’arte e all’architettura del Seicento a Ferrara, per far riscoprire un periodo poco conosciuto della storia della città estense tramite una nuova via di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino. Particolare attenzione avrà proprio l’opera di Bononi e dei suoi contemporanei, accanto a episodi della genesi e della maturazione dell’arte e dell’architettura barocca, in un itinerario che si snoda attraverso vari monumenti: Palazzo dei Diamanti, il Castello Estense, le chiese di San Giuliano, di San Carlo Borromeo, di San Francesco, di Santa Francesca Romana, Palazzo Bonacossi, l’Oratorio dell’Annunziata, la Basilica di Santa Maria in Vado e la Basilica di San Giorgio a cui vanno aggiunte due chiese abitualmente chiuse al pubblico, San Giuliano e San Carlo. Durante i due giorni della manifestazione, i monumenti scelti saranno aperti e illustrati al pubblico grazie a visite animate condotte dagli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Ferrara Monumenti Aperti 2017. Conferenza Stampa
Monumenti Aperti apre le porte a Ferrara in occasione della mostra dedicata a Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese (Palazzo dei Diamanti, 14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018) per un progetto realizzato grazie al sostegno di Eni.
In autunno la manifestazione farà tappa in Emilia-Romagna, a Ferrara, nei giorni 28 e 29 ottobre, quando chiamerà a raccolta il pubblico attorno al ricco patrimonio della città degli Estensi.
La prima edizione ferrarese di Monumenti Aperti, patrocinata dal Comune di Ferrara, è coordinata da Imago Mundi Onlus e Fondazione Ferrara Arte, con la collaborazione dell’Associazione Ferrara Off, e conta già l’adesione di numerose istituzioni pubbliche e soggetti cittadini. Cogliendo l’occasione della mostra su Carlo Bononi a Palazzo dei Diamanti, la manifestazione ruoterà attorno all’arte e all’architettura del Seicento a Ferrara, per far riscoprire un periodo poco conosciuto della storia della città estense tramite una nuova via di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino. Particolare attenzione avrà proprio l’opera di Bononi e dei suoi contemporanei, accanto a episodi della genesi e della maturazione dell’arte e dell’architettura barocca, in un itinerario che si snoda attraverso vari monumenti: Palazzo dei Diamanti, il Castello Estense, le chiese di San Giuliano, di San Carlo Borromeo, di San Francesco, di Santa Francesca Romana, Palazzo Bonacossi, l’Oratorio dell’Annunziata, la Basilica di Santa Maria in Vado e la Basilica di San Giorgio a cui vanno aggiunte due chiese abitualmente chiuse al pubblico, San Giuliano e San Carlo. Durante i due giorni della manifestazione, i monumenti scelti saranno aperti e illustrati al pubblico grazie a visite animate condotte dagli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Firenze - Basilica della SS. Annunziata
Il sontuoso interno barocco che ammiriamo oggi ricorda più le basiliche romane che le sobrie chiese fiorentine. La storia della basilica inizia con una primitiva chiesetta fondata nel 1250. Nella prima metà del Trecento sono costruite varie cappelle e altari. Il 18 ottobre 1444 fu posta la prima pietra della tribuna su progetto di Michelozzo e nel 1481 furono terminati i lavori alla navata centrale; dallo stesso architetto venne risistemato su un lato della chiesa il Chiostro Grande o dei morti decorato all'inizio del '600 da 25 lunette affrescate con storie della Madonna e di San Filippo Benizi. Quasi un secolo prima erano stati ultimati gli affreschi dell'antistante Chiostrino dei Voti. Negli ultimi decenni del XVI secolo fu aggiunto il portico esterno per raccordare la facciata allo stile della piazza. Nel 1664 fu costruito il ricco soffitto su disegno di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano che dal 1680 affrescò anche la cupola. Nel 1687 i frati decisero di rivestire la parte inferiore della chiesa con marmi, stucchi e dipinti. Un ultimo grandioso restauro ad opera dell'architetto Giuseppe Poggi fu effettuato nel 1857. Il 20 agosto dello stesso anno la chiesa fu riaperta al pubblico alla presenza di papa Pio IX.
Curiosità:
Sul fianco destro della chiesa è presente un piccolo arco che la collega al Palazzo della Crocetta, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Questo passaggio venne costruito affinché la principessa Maria Maddalena de' Medici, sorella del granduca Cosimo II, in quanto debole di salute e forse malforme, potesse recarsi a messa senza scendere in strada: all'interno della chiesa è infatti presente una grata dorata, corrispondente a un piccolo vano al termine dell'arco.
Oratorio di santa Maria del Verdente alle pendici dell'Ascensione (Rotella Marche) (manortiz)
Santa Mariae ad Burdentis XI sec
Oratorio di santa Maria del Verdente o dell'Annunziata affreschi del Maestro del Verdente (XV sec.)
possesso farfense alle pendici dell'Ascensione (Rotella-Marche)
Descrizione:La data di costruzione della chiesa del Verdente risale al XI secolo. Nello stesso periodo i monaci farfensi stavano costituendo nel territorio rotellese le loro `cortes agricolae`, un gruppo di essi decise di costruire questa chiesa da utilizzare come oratorio, per alternare il lavoro con i momenti di preghiera. La chiesa era anche utilizzata come rifugio durante improvvisi temporali: il monastero dei monaci farfensi si trovava infatti in localita' Montemisio.; intero bene - costruzione - secolo XI - XI;
La prima citazione documentata della chiesa proviene dalle Rationes decimarum del 1290-1291: essa viene indicata come pertinenza del Presidiato Farfense, retta da un Dompnus Johannes cappellanus e da un Dompnus Bonusannus prebendatus.; intero bene - attestazione esistenza - secolo XIII - XIII;
Da un antico documento ecclesiastico, risulta che la chiesa, gia` nel 1290, era dedicata a S.Maria ad burdentis; sottointeso doveva essere il termine aquas edaquas burdentes aveva probabilmente il significato di acque che fuoriuscivano naturalmente per la natura argillosa del terreno. L'evoluzione della toponomastica avrebbe poi trasformato burdentis in Verdiente o Verdente. Secondo altri, invece, poiche' quel luogo era un tempo verdeggiante e coltivato, Verdiente potrebbederivare dal latino viridis.; intero bene - titolazione - secolo XIII - XIII;
La chiesa e` ricca di affreschi: pare che essi fossero stati commissionati al pittore Pietro Albanese, allievo di Fra Martino Angeli di S.Vittoria in Matenano di cui seguiva lo stile, il quale lavoro' intorno al secolo XV in altre localita' della provincia ascolana. Le immagini sono votive e dovrebbero attribuirsi ad un pubblico voto fatto, durante la pestilenza del 1462-1463.; interno - decorazioni - secolo XV - XV;
Durante gli anni della pestilenza tra il 1462-1463 la comunita` di Capradosso aveva organizzato nella chiesa una specie di lazzaretto; la stessa chiesa fu utilizzata come luogo di sepoltura per le vittime della pestilenza.; intero bene - uso - secolo XV - XV;
Negli anni Ottanta, a causa di cedimenti delle fondamenta, la chiesa presentava gravi lesioni in corrispondenza dei muri perimetrali ed interessanti l'intero spessore.; intero bene - lesioni - secolo XX - XX;
Nel 1980 la Soprintendenza delle Marche effettuò lavori di restauro relativi al rifacimento totale del tetto comrprese le capriate, intervenendo anche sulle fondazioni dei muri perimetrali, in corrispondenza dei cedimenti strutturali. In tale occasione furono effettuate cuciture mediante perforazioni in corrispondenza delle lesioni sulla muratura. Altre opere riguardarono il restauro degli affreschi presenti all'interno della chiesa.; intero bene - restauro - secolo XX - XX
from
Chiesa dell'Annunziata, Brienza (Pz)
Breve descrizione della Chiesa dell'Annunziata di Brienza (Pz)
Urbino - Gli affreschi dell'Oratorio di San Giovanni Battista (Lorenzo e Jacopo Salimbeni)
L'oratorio di San Giovanni Battista di Urbino sorge sul luogo di un antico ospizio per infermi e pellegrini e, dietro una facciata in stile neogotico dell'inizio del secolo XX, nasconde un eccezionale gioiello di pittura, testimonianza di quello stile denominato gotico fiorito o gotico internazionale. Gli affreschi, capolavoro dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni (1415-16), presentano nella parete di fondo, dietro l'altare, una maestosa Crocifissione dove colpisce il contrasto stridente tra la drammaticità della scena principale e il disperdersi della narrazione in mille episodi, indifferenti al dramma che si svolge nella parte superiore della composizione, mentre su quella di destra si sviluppa un ciclo di pitture con scene raffiguranti la vita di San Giovanni Battista, tra le quali l'Annuncio dell'angelo della nascita di Giovanni, il Battesimo di Gesù, il Battesimo dei neofiti e la Predica. La raffigurazione dei personaggi vestiti all'ultima moda con cappelli fantasiosi e vesti sontuose, l'amore per il dettaglio, il gusto di raffigurare particolari tratti dall'osservazione della realtà quotidiana, denotano un'adesione del tutto personale degli autori allo stile tardogotico
Spot ioelei Tour - Solarolo (RA)
Prossima tappa di ioelei Tour sarà all'Oratorio dell'Annunziata a Solarlo (RA). Federica Lisi Bovolenta e Pia Tuccitto saranno accompagnate dalla band: Luca Longhini, Stefano Peretto e Giorgio Santisi.
SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI - SARONNO
Descrizione - Venne eretto nel 1498 dal popolo di Saronno per dare ospitalita' al simulacro della Madonna del Miracolo, una statua della seconda meta' del XIV secolo, posta allora in una cappella sulla strada varesina e ritenuta dispensatrice di miracolose guarigioni.
Firenze - L'ULTIMA CENA di Domenico Ghirlandaio nel Cenacolo di Ognissanti
Nel Cenacolo adiacente al convento di Ognissanti l'intera parete di fondo è ricoperta dal grande affresco dell' ULTIMA CENA di Domenico Ghirlandaio, databile al 1480.
L'artista in quest'opera abbandonò la tradizionale scatola prospettica della stanza chiusa (usata ad esempio da Andrea del Castagno in Sant'Apollonia), per impostare una finta apertura della parete in una loggia, che asseconda le forme architettoniche della sala.
A questo effetto illusionistico contribuisce anche lo studio della luce, che coincide con la realtà dell'ambiente.
Gli apostoli sono ordinati a coppie e reagiscono con vari atteggiamenti all'annuncio di Gesù secondo cui uno fra loro lo tradirà. Gli aspetti drammatici risultano, però, contenuti e la scena complessiva appare misurata e serena.
Giuda, come da tradizione, è separato dal gruppo dei dodici, trovandosi seduto sul lato opposto della tavola, di spalle.
La testa di Gesù, che appare non ben definita, è frutto di un maldestro restauro avvenuto in tempi moderni.
Fontanellato (Parma) - Gli affreschi del Parmigianino nella Rocca Sanvitale
Percorrendo le strette strade di impianto medievale del borgo di Fontanellato (Parma), sulle quali si aprono minuscole botteghe sotto bassi portici dagli architravi il legno e dalle rustiche pilastrature, si scopre quasi all'improvviso la Rocca Sanvitale, isolato e solitario castello quattrocentesco circondato e protetto da un grande fossato. Il gioiello più prezioso, al piano terreno della Rocca, è la Saletta di Diana e Atteone, affrescata nel 1524 da Francesco Mazzola detto il Parmigianino, che realizzò sulla volta del piccolo ambiente un pergolato pittorico che lascia intravedere il cielo. Sotto, in 14 medaglioni viene raccontata la storia di Diana e Atteone tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. Il giovane cacciatore Atteone vede Diana nuda presso una sorgente in mezzo al bosco e la dea, adirata, lo punisce trasformandolo in cervo e facendolo sbranare dai suoi stessi cani
La piccola sala è stata più volte studiata: vista come una sala da bagno con cui ben si sposa il tema del bagno di Diana, oppure come un sacrario, luogo di meditazione e di preghiera per la scomparsa del piccolo figlio di Galeazzo Sanvitale e Paola Gonzaga.
Gli affreschi del Pinturicchio in Santa Maria Maggiore a Spello (Perugia)
Nel Duomo di Spello (Collegiata di Santa Maria Maggiore) gli affreschi della Cappella Baglioni (o Cappella Bella) sono stati commissionati nel 1500 dal priore Troilo Baglioni al pittore Bartolomeo di Betto, meglio conosciuto come il Pinturicchio ed hanno come tema le Storie di Maria e dell'infanzia di Gesù.
La volta, dove di solito si iniziava la decorazione ad affresco, contiene quattro sibille negli spicchi, sedute su troni e affiancate da targhe con profezie sulla venuta di Cristo.
Sulle tre pareti disponibili si sviluppano le scene con le immagini dell'Annunciazione, dell'Adorazione dei Pastori e della Disputa di Gesù coi Dottori.
Duomo di Orvieto - Gli affreschi di Luca Signorelli nella Cappella di S. Brizio
Edificata tra il 1406 e il 1425, la Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto si apre sulla testata destra del transetto.
I lavori per la sua decorazione iniziarono nel 1447. Il primo incarico venne dato al Beato Angelico, affiancato poi da giovani artisti, fra i quali Benozzo Gozzoli, per accelerare i lavori che procedevano troppo a rilento.
L'espediente non raggiunse lo scopo, e nel 1499 l'incarico passò a Luca Signorelli, noto all'epoca per la sua abilità nel raffigurare i corpi umani e per l'uso sapiente della prospettiva.
Il pittore di Cortona in meno di cinque anni ha realizzato l'opera che l'ha reso celebre. Un ciclo di affreschi dedicati al tema dell'Apocalisse e del Giudizio Universale svolto in sette scene: le Storie dell'Anticristo, il Finimondo, la Resurrezione della carne, i Dannati, L'Inferno, il Paradiso e gli Eletti.
50° di Sacerdozio di P. Antonio Venuta (S. Messa)
O Gesù, in unione a tutto ciò
che in questa preziosa Ostia sei per il Padre tuo,
per la Chiesa e per me,
mi restituisco a te,
per essere resa uno stesso sacrificio
d’amore e di giustizia alla santità di Dio.
Amen. Una Produzione TRBC
Mirandola, l'open day del percorso nascita su TRC Modena
Il servizio sull'open day del percorso nascita dell'ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, sabato 6 ottobre 2018
MADONNA DI LOURDES:GIOVANNI SCANAVINO, VESCOVO EMERITO DI ORVIETO TODI CELEBRA S.MESSA IN S.ANDREA
A cura della Direzione Canali Tematici di ITALIAINRETE NETWORK - Direttore Antonello Romano - Art Director Camilla Ballarin - Executive Producer Maria Lavinia Sperotti
Campionato Under 13 : Volley Vigarano - Pallavolo Ferrara A (26 Marzo 2017)
Campionato Under 13 : Volley Vigarano - Pallavolo Ferrara A (26 Marzo 2017)
Firenze - L'ULTIMA CENA di Andrea del Castagno nel Cenacolo di Sant'Apollonia
Il Cenacolo è solo una piccola parte di quello che un tempo era il grande Convento di Sant'Apollonia, di regola benedettina, fra i più grandi conventi femminili della città, posto nella zona fra le odierne piazze San Marco e Indipendenza.
La particolarità dello spazioso refettorio è nel grande affresco di Andrea del Castagno, dipinto tra il 1445 e il 1450, raffigurante l'Ultima Cena, un tema molto usato per le sale dove i monaci o le monache consumavano i pasti.
L'affresco, che occupa l'intera parete ovest del refettorio, è composto di una parte centrale, dove si trova per tutta la lunghezza della parete l'Ultima Cena (concepita come se si svolgesse in un piccolo edificio) con la figura di Giuda separata dagli altri apostoli e da Gesù secondo i dettami dell'iconografia corrente, e di una parte superiore dove, intervallate da due finestre, si trovano le scene della Resurrezione, Crocifissione e Deposizione.
FERRARA DE CHIRICO METAFISICA E AVANGUARDIE (gennaio 2016)
Ferrara città medioevale, rinascimentale, città universitaria, città delle biciclette, del Po e degli orti, dei viali e delle stradine. E De Chirico, la metafisica, Carra', De Pisis, Morandi. E poi Magritte, Ernst e molti altri. Per una mostra curata splendidamente, ricca di capolavori. I monumenti, i palazzi il Duomo.E una guida Alessandro Gulinati, che ringraziamo e che ci ha portato in giro e raccontato la città e l'arte.
Music : Kaki King Anthropomorph Luca Stricagnoli Thundersctruck (ACDC) No copyright infringment all music songs are owned by authors and labels adn used for creative and tribute use. Nessun intendimento di violare il copyright tutti i brani muiscali sono di proprietà di autori ed eitchette ed usati solo a scopo creativo e di tributo agli artisti
Dotti: «Contro di me prove tecniche di metodo Boffo»
«All'epoca non si chiamava così - dice l'ex avvocato di Berlusconi - ma anche io ho subìto attacchi molto feroci e molto ingiusti all'epoca della mia rottura»
I pellegrini al Santuario della Madonna della Misericordia in Santa Chiara a Rimini
I pellegrini al Santuario della Madonna della Misericordia in Santa Chiara a Rimini. L'intervista al Rettore Padre Mario Giacometti.