FITNA in Lengoa Veneta02
On documentario sensurà e ca dìxe la verità so l'islam. Traduxesto in Lengoa Veneta.
Robecco Pavese, Rocca de' Giorgi, Rocca Susella, Rognano, Romagnese, Roncaro, Rosasco, Rovescala, Ruino, San Cipriano Po, San Damiano al Colle, San Genesio ed Uniti, San Giorgio di Lomellina, San Martino Siccomario, San Zenone al Po, Sannazzaro de' Burgondi, Sant'Alessio con Vialone, Sant'Angelo Lomellina, Santa Cristina e Bissone, Santa Giuletta, Santa Margherita di Staffora, Santa Maria della Versa, Sartirana Lomellina, Scaldasole, Semiana, Silvano Pietra, Siziano, Sommo, Spessa, Stradella, Suardi, Torrazza Coste, Torre Beretti e Castellaro, Torre d'Arese, Torre d'Isola, Torre de' Negri, Torrevecchia Pia, Torricella Verzate, Travacò Siccomario, Trivolzio, Tromello, Trovo, Val di Nizza, Valeggio, Valle Lomellina, Valle Salimbene, Valverde, Varzi, Velezzo Lomellina, Vellezzo Bellini, Verretto, Verrua Po, Vidigulfo, Vigevano, Villa Biscossi, Villanova d'Ardenghi, Villanterio, Vistarino, Voghera, Volpara, Zavattarello, Zeccone, Zeme, Zenevredo, Zerbo, Zerbolò, Zinasco.
La provincia di Sondrio consta dei seguenti 78 comuni:
Albaredo per San Marco, Albosaggia, Andalo Valtellino, Aprica, Ardenno, Bema, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Bormio, Buglio in Monte, Caiolo, Campodolcino, Caspoggio, Castello dell'Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco, Cercino, Chiavenna, Chiesa in Valmalenco, Chiuro, Cino, Civo, Colorina, Cosio Valtellino, Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola, Fusine, Gerola Alta, Gordona, Grosio, Grosotto, Lanzada, Livigno, Lovero, Madesimo, Mantello, Mazzo di Valtellina, Mello, Menarola, Mese, Montagna in Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Pedesina, Piantedo, Piateda, Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata Camportaccio, Rasura, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo, Sondrio, Spriana, Talamona, Tartano, Teglio, Tirano, Torre di Santa Maria, Tovo di Sant'Agata, Traona, Tresivio, Val Masino, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Verceia, Vervio, Villa di Chiavenna, Villa di Tirano.
La provincia di Varese consta dei seguenti 141 comuni:
Agra, Albizzate, Angera, Arcisate, Arsago Seprio, Azzate, Azzio, Barasso, Bardello, Bedero Valcuvia, Besano, Besnate, Besozzo, Biandronno, Bisuschio, Bodio Lomnago, Brebbia, Bregano, Brenta, Brezzo di Bedero, Brinzio, Brissago-Valtravaglia, Brunello, Brusimpiano, Buguggiate, Busto Arsizio, Cadegliano-Viconago, Cadrezzate, Cairate, Cantello, Caravate, Cardano al Campo, Carnago, Caronno Pertusella, Caronno Varesino, Casale Litta, Casalzuigno, Casciago, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Cassano Valcuvia, Castellanza, Castello Cabiaglio, Castelseprio, Castelveccana, Castiglione Olona, Castronno, Cavaria con Premezzo, Cazzago Brabbia, Cislago, Cittiglio, Clivio, Cocquio-Trevisago, Comabbio, Comerio, Cremenaga, Crosio della Valle, Cuasso al Monte, Cugliate-Fabiasco, Cunardo, Curiglia con Monteviasco, Cuveglio, Cuvio, Daverio, Dumenza, Duno, Fagnano Olona, Ferno, Ferrera di Varese, Gallarate, Galliate Lombardo, Gavirate, Gazzada Schianno, Gemonio, Gerenzano, Germignaga, Golasecca, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Gornate-Olona, Grantola, Inarzo, Induno Olona, Ispra, Jerago con Orago, Lavena Ponte Tresa, Laveno-Mombello, Leggiuno, Lonate Ceppino, Lonate Pozzolo, Lozza, Luino, Luvinate, Maccagno, Malgesso, Malnate, Marchirolo, Marnate, Marzio, Masciago Primo, Mercallo, Mesenzana, Montegrino Valtravaglia, Monvalle, Morazzone, Mornago, Oggiona con Santo Stefano, Olgiate Olona, Origgio, Orino, Osmate, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore, Porto Ceresio, Porto Valtravaglia, Rancio Valcuvia, Ranco, Saltrio, Samarate, Sangiano, Saronno, Sesto Calende, Solbiate Arno, Solbiate Olona, Somma Lombardo, Sumirago, Taino, Ternate, Tradate, Travedona-Monate, Tronzano Lago Maggiore, Uboldo, Valganna, Varano Borghi, Varese, Vedano Olona, Veddasca, Venegono Inferiore, Venegono Superiore, Vergiate, Viggiù, Vizzola Ticino.
Campane della Basilica di San Francesco d'Assisi (PG) (04) v.119
Suonata a plenum per il Regina Coeli solenne della Santa Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo.
Concerto di 7 campane a slancio, in manutenzione dalla OES Brevetti Scarselli, di cui le 5 grosse fuse dai Fratelli Baldini nel 1837 e le 2 piccole probabilmente aggiunte nella seconda metà del Novecento:
I: Francesca, Si2 calante. Ha un diametro di 164,8 cm per uno spessore pari a 13 cm. Pesa 28 quintali.
II: Re3 calante. Ha un diametro di 131,5 cm per uno spessore pari a 10,5 cm. Pesa 14,2 quintali.
III: Mi3 (l'unica fusa nel 1836). Ha un diametro di 122,7 cm per uno spessore pari a 10 cm. Pesa 11,8 quintali.
IV: Fa#3 calante. Ha un diametro di 108 cm per uno spessore pari a 8,5 cm. Pesa 8 quintali.
V: Sol#3. Ha un diametro di 87,5 cm per uno spessore pari a 6 cm. Pesa 4,2 quintali.
VI: La#3
VII: Do4 leggermente crescente
Il concerto originario era composto da 2 campane fatte fondere dal Frate Elia, poi arrotondato a 6 dai Maestri Pisani nel 1239, la cui imponenza di suono nella valle umbra è testimoniata da Salimbene de Adam, che ha messo per iscritto le incisioni dei bronzi, che rimasero più o meno su questo numero per molti secoli, anche se nel Settecento uno di essi fu donato alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Non sappiamo molto circa le rifusioni e le fonderie in quanto le fonti non sono sufficientemente attendibili, ma si può dedurre dalle condizioni del campanile, spesso lesionato e preso di mira dai fulmini, e questi causarono diversi incidenti alle faldi della torre. Per tale motivo nel XVI fu abbattuta la slanciata cuspide la cui forma riprendeva quella originale del campanile di Santa Chiara. Sappiamo però che le campane furono calate nel 1798 quando le truppe di Napoleone saccheggiarono la Basilica. Poi, nel 1837, alla Baldini fu affidato il compito di rifare il concerto che ricordasse quello originale, cioè 6 campane. Probabile che le attuali 2 piccole furono fuse da una fonderia di Foligno come un'aggiunta al concerto storico. Negli anni '80, dopo la grande manutenzione, rimontarono solo le 5 maggiori. Successivamente modificarono il castello aggiungendo le 2 squilline. Una di queste campane giace ancora sul pavimento del Sacro Convento. Al momento non si sa se verrà rimontata.
Il Rinterzo non si può più eseguire poiché probabilmente il sistema di fermata a bicchiere è malfunzionante. I denti del blocco sono presenti solo sulle 4 campane maggiori, ma alcune testimonianze fanno intendere che spesso tutte le campane cominciassero a suonare a distesa partendo dalla posizione a bicchiere, per cui è possibile che gli altri siano stati successivamente rimossi.
Per quanto concerne l'elettrificazione, negli anni 30 furono automatizzate a distesa molto probabilmente da una ditta tedesca, che installò una sorta di tastiera nel “sottocella” a cui erano collegati i martelli esterni. Negli anni 60 invece, l’impianto fu rifatto dalla Broili di Udine, che eliminò la tastiera ed i martelli esterni per sostituirli con i suoi elettromartelli che battevano all’interno (e potrebbe essere una causa per cui la Francesca è completamente sbeccata). Tale impianto durò solo una ventina d’anni, e tra la metà degli anni 70 e gli inizi degli anni 80 venne completamente rifatto dalla AEI di Perego (di cui sono rimasti gli elettromartelli sulle 2 squilline, che sono una brutta imitazione dei martelli ogivali della OES; ceppi, ruote, i blocchi sulle 4 maggiori e i nuovi elettromartelli a goccia sulla II, III, IV e V). In seguito intervenne la Elettra di Corciano, che installò i motori Ecat 8 poli sulle 5 campane maggiori. Attualmente la manutenzione è a cura della OES Brevetti Scarselli, che ha installato il martello ogivale sulla Francesca e il programmatore Digit Clock.
Visto che a qualcuno non bastava la distesa solenne delle 5 campane maggiori... Ecco a voi il plenum solenne, con anche la distesa delle squilline. Beh... Che dire... Risentire la Francesca è stata un'emozione unica!
Rispetto al v.077, qui suonano, appunto, anche le 2 squilline, ma il risultato non è eclatante, anzi... Vedete come si muovono i loro battagli? Mamma mia... Praticamente roteano sul punto di battuta!
Questa volta, la Francesca si è fatta sentire molto di meno, perché era coperta dalle 2 squilline, ma il risultato è cmq molto suggestivo e solenne.
Qualcuno mi chiederà Ma perché hanno suonato 2 minuti, la metà del v.077?. La risposta è subito pronta: a mezzogiorno c'era anche l'ultima messa solenne della mattinata, e certamente le campane non potevano suonare troppo a lungo.. E proprio per questo motivo la Francesca non raggiunge la sua solita quota di 180° di oscillazione.
Spero di avervi fatto felici con questo video! Anche se, ovviamente, non pretendo di avere più di 100 commenti, come nel v.077... XD
E già che ci siamo... Vi faccio i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua del Signore (e non soltanto... Buona Pasqua)! Soprattutto ai miei amici più cari.