Palazzo Conti Alberti Marano Isera Trento
Un tipico esempio di favelas trentina.
Ho letto su un file pubblicato da you tube che Franz Liszt avrebbe soggiornato e composto a Marano d'Isera in Trentino,evidentemente ospite nella villa dei c... La Villa Alberti Poja - Marano...
Ho letto su un file pubblicato da you tube che Franz Liszt avrebbe soggiornato e composto a Marano d'Isera in Trentino,evidentemente ospite nella villa dei c...
Da Follie all'Italiana - Follia - Antonio Vivaldi - Sonatori de la Giosa Marca - Palazzo Conti Alberi Poja - Marano - Isera - Trento - Italia.
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Palazzo delle Albere
Povero Palazzo delle Albere trasformato in uno scatolotto dal Muse....i Madruzzo si stanno rivoltando nella tomba in Sant'Onofrio....
La Villa Alberti Poja - della serie cosa ha fatto per meritarmi tutto questo.....
La Villa Alberti Poja - Marano - Isera - Italia - Colonna sonora A.Amici
TRENTO-CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO.mp4
Musica:BALADE AU JARDIN DU ROI di PATROUX - Il Castello è stato edificato con funzioni difensive sopra un rilievo roccioso, originariamente sede di un castrum romano.
Il dosso in cui venne edificata la fortezza a partire dal XIII secolo era denominato Malconsey. Già a partire dal 1300 il toponimo anticamente utilizzato per indicare il piccolo colle non venne più utilizzato e si preferì modificare il nome originario, adottando un termine più positivo: il castello Malconsey divenne Buonconsilii (del Buonconsiglio).
La sua attuale struttura è il risultato di una plurisecolare aggregazione edilizia: sono infatti ben distinguibili diverse sezioni e strutture, risalenti a secoli diversi. Il castello del Buonconsiglio rappresenta uno dei più grandi complessi fortificati delle Alpi.
La parte più antica è quella di gusto romanico, rappresentata dal nucleo duecentesco del Castelvecchio (che venne poi ricostruito nel 1440) e dell'ampio torrione circolare (chiamato Torre d'Augusto). In una fase successiva, tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento, la struttura venne profondamente modificata dai principi vescovi Giorgio di Liechtenstein e Giovanni IV Hinderbach. Il primo collegò al Castelvecchio la Torre Aquila, che fece affrescare con il Ciclo dei Mesi, uno straordinario esempio di Gotico Internazionale. Giovanni IV Hiderbach fece costruire la grande merlatura e il loggiato di gusto gotico-veneziano.
Nel 1500 il cardinale Bernardo Clesio, impegnato in un progetto di ristrutturazione e riqualificazione urbanistica dell'intera città, fece edificare a sud del complesso una costruzione rinascimentale, il Magno Palazzo, nuova dimora di principi vescovi, affrescata da Dosso Dossi e da Girolamo Romanino.
In età barocca, il vescovo Francesco Alberto Poia costruì la Giunta Albertiana, struttura che permette la comunicazione diretta fra la sezione medievale e il Magno Palazzo.
Nel 1796 la città venne invasa dalle truppe napoleoniche e l'ultimo principe vescovo, Pietro Vigilio Thun, lasciò il castello e si rifugiò nella fortezza di famiglia in Val di Non. Con la secolarizzazione del Principato Vescovile di Trento e la sua annessione alla Contea del Tirolo, il Buonconsigilo si ridusse da sede di rappresentanza a caserma militare austriaca.
Durante la prima guerra mondiale, la Sala del Tribunale (la cinquecentesca Stua della Famea) fu sede del processo (1916) agli irredentisti Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Dopo la sentenza, che sanciva la condanna a morte per alto tradimento, i tre irredentisti vennero condotti nelle celle ricavate nel loggiato. La sentenza venne eseguita nel prato tra il castello e le mura poste ad est (la Fossa dei Martiri): il 19 maggio 1916 venne fucilato il sottotenente roveretano Damiano Chiesa, volontario nell'esercito italiano; il tenente Battisti e il sottotenente Filzi vennero impiccati il 12 luglio successivo.
Nel 1918 lo Stato italiano divenne proprietario del Castello, che passò alla Provincia autonoma di Trento nel 1974. Il castello è maniero d'Onore dell'Ordine di Vittorio Veneto figurando in alto a sinistra nel diploma di Cavaliere-(Fonte:Wikipedia)
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The Castle originated from a fortified building erected in the 13th century next to the city's walls. This first edifice was called Castelvecchio (Old Castle), and was the seat of the Bishopric of Trent from the 13th century onwards.
Bishop George of Liechtenstein was the first to enlarge the castle, in the late 14th century, turning it into a well-styled residence. The Castelvecchio was further modified by Johannes Hinderbach, who had the double loggiato and the Gothic entrance gate built. In the first decades of the 16th century Bishop Bernardo Clesio had a new residence, called Palazzo Magno (Grand Palace) built in Renaissance style alongside the old castle. The last great addition was the so-called Giunta Albertiana, from the name of Bishop Francesco Alberti Poja (1686), with which the Castelvecchio and the Palazzo Magno were united
The Castle of Buonconsiglio remained the seat of the Prince-Bishops until 1803. Used by the Austrians as military barracks and, later, as a jail, it decayed. In the 1920s, when Trento was returned to Italy, it became seat of a National Museum and was restored. Since 1992 it is home to the Provincial Gallery of Art.(From Wikipedia)
Villa Alberti Poja Marano. Da Follie all'italiana - Follia - Antonio Vivaldi (1678-1740)
Da Follie all'Italiana - Follia - Antonio Vivaldi - Sonatori de la Giosa Marca - Palazzo Conti Alberi Poja - Marano - Isera - Trento - Italia
Palazzo Roccabruna a Sereno Variabile
Focus della puntata del 21 dicembre 2013 della trasmissione Rai dedicata a Palazzo Roccabruna ed ai prodotti trentini
Carbonera - Marano - Isera (Trento)
Ultimamente a Marano si vuole costruire una nuova strada Suppongo che questo ingresso verrà collocato in parte sulla campagna denominata Carbonera dal nome della famiglia Carbonari che lo possedette nel 1500, per poi tagliare in due il rio San Rocco. Già in passato mi sono espresso contrariamente a quest opera che oltre ad andare a distruggere una zona molto bella risulterà del tutto inutile quando verrà costruito il nuovo sistema viario della destra Adige accanto allAustostada, che toglierà Marano dal traffico . Lattuale viabilità di certo non puo sopportare il traffico di una metropoli ma ha resistito alle centinaia di mezzi pesanti che sono passati durante le fasi di costruzione dei nuovi nuclei abitativi, e suppongo che il parco macchine delle famiglie che andranno ad abitarvi non sarà composto da camion e betoniere. Anche nel centro storico di Isera la strada che collega la piazza della chiesa con Isera Nord è stretta ma non per questo la gente sente la necessita di struggere i giardini del palazzo comunale o abbattere qualche edificio per allargare la strada. In questa zona, rimasta praticamente intatta dal 1500, che molti vogliono utilizzare per il nuovo ingresso allabitato di Marano ci sono manufatti molto interessanti. Nella parte alta del Rio San Rocco cè un portale con un ponte ristrutturato nel 1718, come risulta da un rogito notarile del 14 maggio 1726 (Notaio SOMAGLIA Giov.Giordano di Lodovico. Isera. 1722-1730 Archivio di Stato Trento) Mentre nella parte inferiore cè un interessante portale che introduce a quella che era un tempo la proprietà dei Conti Alberti. A prima vista sembra un portale come molti altri ma se lo si guarda bene si nota che contro ogni logica il suo peso grava in parte sul ponte precedentemente costruito. Tale accorgimento che sembra inopportuno da un punto di vista statico era puramente dettato da un senso estetico in modo che i proprietari prima di accedere al fondo avessero il loro sguardo difronte al punto di fuga dove convergono i filari delle viti e i muri di sostegno. (Di certo i Conti Alberti se vedessero come è ridotto ora Marano cercherebbero un alto luogo di villeggiatura). Con questopera la suggestiva strada pensile che ora collega Marano con Brancolino verrebbe tagliata in due. Inoltre nella parte inferiore di questa zona cè un interessante roccolo di fine settecento con un portale daccesso che da sulla statale fatto costruire dal mercante di sete roveretano Giuseppe Antonio Garavetti nel 1764 (da documenti Archivio Notarile Biblioteca Tartarotti Rovereto). Questo piccolo edificio risulta essere un unicum nella zona per la qualità dei materiali utilizzati per la sua costruzione. Ovviamente con quest opera che molti ritengono indispensabile si darà il via allurbanizzazione della zona pianeggiante tra Marano e Brancolino cosi nascerà un altro quartiere dormitorio di cui molti sentono la necessità. Di cose che non vanno a Marano e nelle altre frazioni ce ne sono molte , basta fare un giro a piedi o con la macchia per rendersene conto, ma con questopera sicuramente non si migliorerà la situazione.
visita velocissima a cesare battisti
Il piacere della birra artigianale al Palazzo Roccabruna di Trento
Dal 2 al 4 ottobre il Palazzo Roccabruna ha ospitato i migliori birrifici del Trentino. Vi raccontiamo l'esperienza al laboratorio di degustazione della birra artigianale.
Credits: video © Storytellers
Rio San Rocco Marano Isera 38060 Isera (Trento)
Tra questi due ponti vogliono metterci una bella strada che tagliera in due una propietà rimasta intatta fino dal 1500. Con il tempo ovviamente verranno concesse delle licenze edilizie e tra Marano d'ISera e Brancolino di Nogaredo ci sarà un bellissimo quartiere dormitorio... Il primo ponte che di vede nel video risale alla prima metà del settecendo. Da notare in particolare il secondo portale che poggia le fondamente in parte sul ponte in modo che chi entrava nel fondo agricolo poteva avere difronte il punto focale verso cui convercevano i filari delle viti e i muri di sostegno. Se il portale alvesse appoggiato le fondamenta lungo il muro che cinge il rio questo effetto si sarebbe perso. Between these two bridges they want to put a road that will cut in two by the property called Carbonera remained intact until 1500. In time of course will be granted building permits and between Marano d'Isera and Brancolino of Nogaredo there will be a horrible neighborhood .
The first bridge you see in the video goes back to the first half of XVIII century.
Look at the second bridge and his portal. The portal supports part of its foundations on the bridge: this would seem illogical. But the builder choosed to put the foundatios on the bridge so that the owners before entrr into vineyards could have its own look opposite the focal point toward which converge the rows of vines and the walls of containment.
PALAZZO ROCCABRUNA - L'Enoteca provinciale del Trentino
Il team dell'Euregio è andato a trovare il Palazzo Roccabruna nel cuore della città storica di Trento. Questo palazzo del sedicesimo secolo offre una panoramica eccezionale del mondo dei prodotti regionali trentini di qualità ed è naturalmente aperto al pubblico.
21 - Trento la città di Satana - Divina Commedia - Torre Aquila affresco Capricorno intero
Affresco Capricorno - Studio Torre dell'Aquila a Trento e il viaggio di Dante Alighieri in Trentino
INTERVISTA 11.11.2017
Per saperne di più di questo viaggio virtuale/fisico/video/teatrale che ripercorre storia e leggende della città di Trento nel Medioevo, al tempo di Dante Alighieri, 1303, e il Simonino di Trento, 1475, i link da seguire:
Il sito Semita Tridentum
YouTube Semita Tridentum SENTIERO DI DANTE
YouTube Semita Tridentum RICERCA STORICA
YouTube Semita Tridentum APPUNTI DI VIAGGIO
La pagina Facebook
Crowdfunding
Instagram
Amazon. I libri dell’autore
Amazon.La piattaforma storica del 1475, a Trento
Amazon. La Ricerca storica del viaggio di Dante Alighieri
Mail semitatridentum@gmail.com
Sulla suggestione della rilettura degli affreschi di Torre dell'Aquila del Castello del Buonconsiglio, e della Divina Commedia. Storia, leggenda e letteratura si incontrano in un inedita esperienza proposta, ingolositi dal Cerchio infernale del peccato della gola, come la seduzione che intrappola della lussuria, giù e giù per tutti i gironi infernali di Dante Alighieri, in viaggio in Trentino, sino a giungere alle soglie del Paradiso: il tutto basato su una ricerca storica, tra leggende e fole popolari, che vogliono il viaggio di Dante in Trentino. Il progetto prevede la realizzazione di un cortometraggio, e una mappa virtuale in rete, che riporta la persona sui passi solcati da Dante Alighieri, che in Trentino avrebbe scritto l'intera Divina Commedia, e i luoghi testimoni dell'intreccio socio-politico legati alla vicenda storica del Simonino e degli ebrei massacrati a Trento. A soma di mulo, o a cavallo, come tratti percorribili in downhill, mountain bike o accompagnati a piedi da guide esperte, ripercorrendo antichi tracciati romani o medievali, visitando segrete di castelli o sperduti masi di montagna, rileggendo il territorio in un affascinante e misterioso, e sempre più coinvolgente tuffo nel passato, avremo modo di immergerci nella natura e nel benessere. Il circuito si accompagna a proposte enogastronomiche. Trento, come il Dante Alighieri la descrive: la città di Satana, la città di Dite.
ROVERETO, NEL BOSCO DELLE FIABE
Rovereto ha sempre cercato la sua piazza, il centro principale dove riconoscersi come “città italiana” ed ha sempre cercato la sua montagna, dove riconoscere la sua parte di identità alpina.
Forse risiede in questa ambivalenza la caratteristica “doppiezza”, fatto che ha portato gli amministratori a coniare almeno due nomi per la maggior parte delle vie e delle piazze del centro.
Sta di fatto che un bosco l’ha trovato ed è quello, appunto, della città.
Dal Brione, il quartiere più a settentrione, percorriamo il facile tragitto che, a piedi, ci porta nel cuore del bosco. Lo facciamo con gli allievi della III B delle scuole elementari Gandhi, accompagnati dalle maestre Anna e Licia.
Sono con noi anche i custodi forestali Silvano Zorer e Alessandro Macchiella, preziosi accompagnatori dentro i meandri di questo vero e proprio gioiello naturalistico dove sono presenti un auditorium e un’aula scolastica interamente ricavati nel bosco.
Da sempre di proprietà comunale, il colle ha rappresentato per i roveretani una risorsa importante in passato, quale luogo in cui portare le capre al pascolo, ricavare la legna e coltivare i cereali sul Vanezòn, la conca presente sulla sommità. Proprio la sua ricchezza naturalistica fa sì che il Bosco della città sia tutelato dalla normativa europea: è stato infatti riconosciuto come “Sito di importanza comunitaria”.
A completare la rilevante offerta ambientale sono stati realizzati alcuni itinerari attrezzati che riguardano la conoscenza di questo ambiente naturalistico. il percorso Vita, dedicato all’attività fisica all’aperto, il percorso ciclopedonale e il Sentiero delle Fiabe dove giovani e adulti possono entrare in un mondo ricco di fantasia e creatività “naturalistiche”.
Collocata nei margini del Bosco si trova anche la Sperimentarea, una vera cittadella per la ricerca scientifica e la didattica promossa dal Museo Civico, con spazi outdoor e indoor dedicati all'archeologia sperimentale e alle attività naturalistiche in un'area pubblica di 11.000 mq.
Accanto ad una generosa disponibilità di verde pubblico, (oltre 12 ettari di parchi in città) Rovereto dispone di una apprezzata offerta culturale. Proprio in questo periodo Palazzo Alberti Poja ospita la mostra “Confini e conflitti” curata dalla Fondazione Poggianella, mentre al Mart Girovagando documenta la mostra #CollezioneMart, un viaggio alla scoperta dell’arte del Novecento.
Isera - Parco comunale ex Fedrigotti.
Nella guida stampata a Parigi nel 1855 : Itinéraire descriptif et historique de l'Allemagne - L'Allemagne du Sud Adolphe Laurent Joanne, in merito a alle Ville dei conti Alberti Poja e Fedrigotti scrive: Parmi ses maisons de campagne, celles de Monsieur Fedrigotti et du comte Alberti attirent surtout l'attention. Per l'autore le ville del Signor Fedrigotti e del Conte Alberti attiravano su tutto la sua attenzione. Oggi Laurent non scriverebbe le stesse cose. L'ex giardino dei Fedrigotti, ora parco comunale, è il riflesso di quello che fu nell'Ottocento. Negli anni Novanta del secolo scorso il parco fu pesantemente restaurato, in merito a questi lavori il Signor Ermenegildo Spagnolli nativo di Isera, all'epoca responsabile dei giardini comunali di Bolzano, criticò sulle pagine de L'Adige questo intervento. Il parco fu snaturato con asfalto, lastre di pietra e un impianto di illuminazione inappropriato. Fu inserita una fontana ottocentesca che non aveva nulla a che fare con il parco, il laghetto fu recintato con una ringhiera, fu costruita una rampa impattante, ripida, e difficilmente utilizzabile dai diversamente abili. Negli ultimi anni sono stati aggiunti dei costosi giochi per bambini che potevano essere collocati presso la nuova scuola elementare. Davanti all'edificio scolastico c'è un ampio piazzale che ben si adatterebbe a parco giochi per bambini in cui si potrebbero inserire giochi per bambini diversamente abili. Sono state portate via le anatre, le uniche cose belle rimaste nel parco. Una fontana costruita utilizzando un' acquasantiera in pietra pregiata è ridotta in uno stato pietoso. Purtroppo recentemente , per poter collocare una ringhiera in ferro sono state asportate le basi in pietra che un tempo sostenevano delle colonne ora scomparse, su cui si appoggiava un pergolato. Secondo alcuni la righiera dovrebbe impedire a qualche bambino di farsi del male. Per realizzare il parapetto si poteva benissimo scegliere un materiale diverso e meno impattante. La ringhiera si poteva collocare senza spostare inutilmente questi antichi manufatti in pietra, bastava spostarla di qualche centimetro. Con poca spesa si sarebbe potuto ripristinare il pergolato utilizzando delle colonne in legno, oppure utilizzando dei semplici tondini di ferro su cui si potevano far arrampicare piante di glicine o vite. La situazione del parco è desolante, sembra un giardino di periferia: orribili cestini, panchine scrostate, lattine sparse qua e là, aiuole prive di fiori invase dalle erbacce, l'ultima volta che ci sono stato c'erano dei resti di una pizza in una fontanella. Ogni tanto ci sono degli atti vandalici : tempo fa una pesante rastrelliera per biciclette fu gettata nel laghetto. L'asportazione di queste basi lapidee mi ricorda la lettera che Don Lorenzo Pross scrisse il 14 novembre 1839 a Gaetano Fogolari : Epistola da una amico sopra Isera e le sue anticaglie(Archivio Biblioteca Civica Rovereto MS 14.9.36). Riporto qui alcune righe: Ne qui voglio lasciare inosservato, come sul principare del presente secolo, nell'orto del parroco dissodandosi a certa profondità un picciol tratto di terreno, i lavoranti s'abbatterono in un pavimento di qualche estensione tutto di quel marmo che somiglia il carrarese, con un ricco contorno di purissimo nero nel quale v'aveano le traccie dei zoccoli di piccole colonne. Ma i contadini, che hanno l'istinto di distruggere, tutto quello che ha sembianza d'antichità, e che ai loro usi non è confacente, a colpi di piccone e di mazza l'ebbero concio per sifatto modo, che se un commodo signore di quella terra non fosse accorso tratto al fracasso, i lavoratori erano pronti a dileguarne ancora gli avanzi. I quali raccolti in parte dal medesimo, condusse in casa sua il piano di una tavola a musaico, che molto si apprezzò. Così non appena venuti alla luce, periscono i monumenti antichi, senzachè la patria storia ne ritragga giovamento di sorta. Purtroppo lo spirito distruttivo che albergava in alcune persone di Isera più di un secolo fa è ancora presente tra di noi. Spero solamente che un giorno qualcuno abbia il coraggio di ripristinare questo parco che più di un secolo fa attirò l'attenzione di un viaggiatore straniero. -................................musica: IMMANUEL CASTO - Da Quando Sono Morto (dall'album Freak & Chic, 2013)
Hotel Leon d'Oro **** Hotel Review 2017 HD, Rovereto, Italy
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Property Location
With a stay at Leon d'Oro, you'll be centrally located in Rovereto, steps from Rovereto Civic Museum and minutes from Church of S. Maria delle Grazie. This 4-star hotel is within close proximity of Church of San Marco and Palazzo Alberti Poja.
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THE CITY OF ROBOTS. European Robotics Forum 2014. Rovereto, 12-14 March.
Una piccola carrellata sulle location dell'European Robotics Forum, dal 12 al 14 marzo 2014, quando Rovereto sarà la CITTA' DEI ROBOT
European Robotics Forum 2014, location overview
Palazzo dell'Istruzione (Università), Palazzo Alberti Poja, Mart Auditoriom Melotti
Rovereto will be the City of Robots for the European Robotics Forum, in March 12-14. Locations and venues overview.
ERF2014.eu
(Foto di Alessandro Dardani)
Io, Robotto. Automi da compagnia
Ho visitato questa bella mostra nella mia città! Con questo video voglio condividere con voi immagini ed emozioni.
Io, Robotto. Automi da compagnia
mostra temporanea
25.02 | 27.08.2017
PALAZZO ALBERTI POJA
Corso Bettini, 41 | Rovereto (TN)
Prima di diventare uno strumento di lavoro, il robot nasce per intrattenere e divertire l'uomo. Inteso come semplice giocattolo meccanico o reale traguardo tecnologico, l'uomo ha progressivamente investito la macchina di un nuovo ruolo: quello di robot da compagnia, inseguendo l'utopia di un'intelligenza artificiale con cui confrontarsi. La mostra vuole essere un inedito percorso tra la storia e le intenzioni, i personaggi e le curiosità della robotica da intrattenimento: una collezione di oltre 90 robot diventati parte dell'immaginario collettivo.
INAUGURAZIONE
24 febbraio 2017 | ore 18
ORARIO MOSTRA
martedì-domenica 9-12 | 15-18
nei giorni 3-4 marzo in occasione della finale nazionale della FIRST© LEGO© League Italia orario continuato 9-19
CHIUSURE STRAORDINARIE
5 agosto
INFORMAZIONI
tel. 0464 452800
museo@fondazionemcr.it
Io, Robotto.
Non è un caso. Le ragioni di un nome:
IO virgola robot(to). La macchina che aspira a diventare uomo (Pinocchio di Collodi) prende coscienza di sé. Sviluppa consapevolezza del suo essere, dei suoi limiti e delle sue aspirazioni, riconosce ciò che lo circonda, diventa sociale e acquista responsabilità.
Io, Robot(to). È il testo fondamentale della robotica. Una raccolta di racconti di Isaac Asimov scritta dal 1940 al 1950. Un parto lontano della fantasia dell’uomo che assurge a dogma di quella che è la moderna robotica e ne segna le possibilità e i confini con la definizione delle Tre Leggi della Robotica. È la fantascienza che anticipa la realtà, l’uomo che immagina i suoi confini.
A seminar la buona pianta 2013 @ Vallarsa, Rovereto e Schio
Il video-racconto dell'edizione 2013 di A seminar la buona pianta.
labuonapianta.it