Palazzo Caetani - Dimora storica del Lazio (Cisterna di Latina)
PALAZZO CAETANI
Per volontà dei Caetani, dalla metà del XVI secolo, Cisterna fu oggetto di ampi interventi edilizi che inglobarono i resti della medievale rocca Frangipane, la cui torre tuttora svetta.
Palazzo Caetani in origine era composto da tre corpi di fabbrica: quello sud relativo agli interventi cinquecenteschi, il centrale con il cortile interno quadrangolare, il corpo a nord meno elevato.
L’ala sud fu gravemente danneggiata dalla guerra crollando successivamente con la perdita delle pitture di Girolamo Siciolante, forse anche dei fratelli Zuccari, certamente del parigino Stefano Dupérac del quale risulta un disegno della medesima ala. Nel Seicento fu l’architetto Bartolomeo Breccioli ad occuparsi del Palazzo.
Attualmente si conservano resti di dipinti nelle “Sala della Loggia” e nella “Sala Zuccari”, dove è presente un’estesa rappresentazione del feudo pontino nel Settecento, mentre nel sottosuolo si snodano ampie grotte scavate nel tufo, le cui origini e funzioni sono tuttora incerte.
Il Palazzo ospita la Biblioteca comunale, la Biblioteca della legalità, le esposizioni permanenti dedicate all’archeologia, alla pittura e al Buttero cisternese, e numerose attività culturali.
PALAZZO CAETANI
Built by the Duke Bonifacio Caetani (1560) incorporating the medieval Rocca Frangipane, because of the Second World War the most ancient and prestigious wing with large halls decorated by illustrious painters as Girolamo Siciolante, the parisian Étienne Dupérac and maybe the brothers Taddeo and Federico Zuccari, was destroyed. Today, in the so-called “Sala Zuccari” there’s a large and elegant fresco depicting eighteenth-century pontine holdings, the inscription in memory of the Pope Alessandro III stay, during the night before the coronation in Ninfa, and the trompe l’oeil frescos in the “Sala della Loggia”. Under the building there are the deep and suggestive grottoes, while in the characteristic porticoed courtyard are also located the ancient roman well and the acces to the Torre Frangipane. On the top floor, permanent exhibitions on the Buttero, archeology and painting are set up. The palace hosts the civic library and numerous exhibitions, shows and ceremonies.
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Plus: Palazzo Caetani. La storia al centro di Cisterna
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Antonino Cannavacciuolo a Cisterna di Latina con Eleonora Della Penna
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Colori della diversità - Istituto Comprensivo “A. Volpi” di Cisterna di Latina (LT)
Terzo classificato della categoria Scuola secondaria di primo livello del Concorso Nazionale MIUR-FIABA I colori della diversità umana anno scolastico 2015-2016
Findus apre le porte dello stabilimento a Cisterna di Latina: Ecco come nasce il nostro minestrone
Findus è l'azienda leader in Italia del mercato dei surgelati e ha scelto di valorizzare made in Italy e sostenibilità. Per investire nella filiera italiana rinnova il Minestrone Tradizione che sarà prodotto soltanto con verdure locali. Agricoltura sostenibile grazie ad approvvigionamento di materie prime responsabile e packaging 100% riciclabile entro il 2022. Oggi Findus apre le porte dello stabilimento produttivo di Cisterna di Latina e ci mostra i campi dove nascono i prodotti.
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Palazzo Caetani - Fondi Città Smart
Il Palazzo Caetani, detto anche Palazzo del Principe, è un notevole esempio di architettura rinascimentale “mediterranea” e, come si deduce dal nome, fu la dimora abituale del feudatario, ovvero dei Caetani, e dei Colonna-Gonzaga.
Forse, insieme con il castello, la sua costruzione ebbe inizio con la prima vera signoria della città, assunta dalla famiglia Dell’Aquila. Si deve ad essa, infatti, se dopo l’anno Mille Fondi comincia ad acquistare di nuovo le sembianze di una città ed un ruolo politico-economico di rilievo nel circondario.
I Caetani continuarono il disegno dei Dell’Aquila fino a far risplendere di monumenti e di arte la città. Anche in virtù del fermento culturale che la animò sotto il governo di Giulia Gonzaga, Fondi si fregiò della definizione di “Piccola Atene d’Italia”.
Il Palazzo, parzialmente restaurato, presenta elementi architettonici distinti: una porta nettamente di stile angioino durazzesco, come se ne vedono esempi nella città e nel quartiere medievale di Gaeta, e un loggiato ogivale nel primo piano (con altra loggia al secondo piano), al quale si accede con una scala esterna dal pittoresco cortile. Ma la parte più caratteristica della residenza è costituita dalla fantasiosa decorazione delle eleganti finestre monofore e bifore, due interne nel cortile e due esterne (in parte danneggiate nel corso del secondo conflitto mondiale), formate nella parte superiore da una lastra di pietra tenera, lavorata a traforo così da sembrare un ricchissimo ricamo, un pannello intagliato.
Onorato II, acquisita dopo l’invasione angioina (1464) notevole potenza e ricchezza, volendo rendere la residenza più consona al suo nuovo stato, chiamò da Napoli o da Gaeta maestranze e artisti forestieri.
Si attribuisce appunto al catalano Matteo Forcimanya la nuova squisita eleganza di linee e di ornamenti, magnifico esempio di arte italo-catalana che si manifesta anche in alcuni edifici di Gaeta, Sessa, Carinola e Capua. L'epoca della ricostruzione del palazzo si può fissare con certezza al periodo 1466-1477.
Infatti Ferrante I concesse al conte di Fondi nel 1466 il privilegio di portare il cognome e lo stemma di casa d'Aragona, così le armi dei Caetani unitamente a quelle aragonesi figuravano nei camini e nei rosoni delle volte.
L’edificio, che formava parte della cinta fortificata di cui sono ancora visibili i resti sulla strada di circonvallazione, risulta ricostruito sulle antiche mura e nell'area compresa tra la cinta castellana e la chiesa di S. Pietro. Rocca e Palazzo erano uniti dall’arco che costituiva la porta della città verso Napoli e da un ponte ligneo, come si evince dall’Annunciazione dipinta da Cristoforo Scacco nel 1499 (ora custodita nell’adiacente Duomo di S. Pietro). All’interno, il Palazzo doveva essere ricco di affreschi e decorazioni. Le catastrofiche vicende cui andò incontro nei secoli cancellarono gran parte delle testimonianze artistiche. Sono rimasti, comunque, dei lacerti di affreschi in alcuni ambienti che rivelano una mano d’artista molto raffinato.
Progetto Fondi Città Smart del Comune di Fondi (LT) - Italy.
Progetto sviluppato da Techmoving srlsu -
incendio mobilificio cisterna di latina
Bassiano - Piccola Grande Italia
Immerso nella fascia collinare dei Monti Lepini, a 560 s.l.m.,alle pendici del monte Semprevisa, sorge Bassiano, uno splendido
borgo medioevale, crocevia territoriale della provincia di Latina.
GEMELAGGIO PARACADUTISTI VITERBO-CISTERNA DI LATINA
Centro documentazione foto/video Paracadutisti Sezione Viterbo
Le grotte di palazzo Caetani
Visita nei sotteranei sotto palazzo Caetani a Cisterna
Maggiori informazioni su latinaoggi.eu
ARCHIVI STORIA CISTERNA
Intervista a Balsassarre Molino sull'utilizzo degli archivi nella realizzazione del volume Cisterna d'Asti: un Principato tra Roero e Monferrato, in corso di pubblicazione.
Nato nel 1935 a Vezza d'Alba, è tornato a risiedervi stabilmente dal 1991, dopo aver concluso il periodo lavorativo a Torino.
Cultore della ricerca storica d'archivio e sul territorio, nel 1975 ha pubblicato Giaglione – Storia di una comunità, volume che l'anno seguente ha conseguito il 1° premio al IX “Concorso per poesia e prosa” di Badonecchia. Per l'ambito valsusino ha anche realizzato la trascrizione e traduzione dell'Inventio Crucis, sacra rappresentazione francese del '500.
Dal 1977 si dedica all'area del Roero e dell'Albese, con una nutrita serie di pubblicaizoni che gli hanno ottenuto vasti apprezzamenti.
Per il Roero sono da segnalare, oltre al fondamentale Repertorio Storico, i voumi su Vezza, Baldissero, Monticello, Montà, Piobesi, Santo Stefano e (con altri autori) su Castagnito, Canale, Corneliano e Pollenzo.
L'ultima opera sul Roero: Cisterna d'Asti: un Principato tra Roero e Monferrato, è in corso di pubblicazione e verrà presentata nel mese di maggio 2016.
Ha curato le pubblicazioni de Il catasto albese del 1560 e degli Statuti di Magliano.
Per la Langa ha collaborato ai volumi su Rodello, Barolo, Serralunga e Castiglione Falletto.
Alcuni dei suoi lavori riguardano la Diocesi di Alba: la trascrizione della visita pastorale (1573-1580) del vescovo Vincenzo Marino, la trascrizione e traduzione del Minutario (1439-1442) del vescovo Alerino Rembaudi e la collaborazione (con altri autori) al Repertorio storico delle parrocchie. Si è anche occupato dell'argomento folclorico con Eresie, masche e stragonerie fra Langhe e Roero. Episodi e documenti d'archivio (secoli XV-XVIII).
Dedalus speciale Palazzo Albergati
Dedalus speciale Palazzo Albergati
Il palazzo fu costruito a partire dalla seconda metà del XVII secolo su commissione del marchese Girolamo Albergati Capacelli (ambasciatore di Bologna a Roma e decano del Senato bolognese) che si era riproposto di superare in magnificenza tutte le residenze dei nobili bolognesi[1]. Dopo un infruttuoso concorso aperto a svariati architetti di fama, la progettazione del palazzo fu affidata all'anziano architetto di famiglia Bonifacio Socchi e a Gian Giacomo Monti, giovane scenografo che si era formato con Agostino Mitelli, pittore e architetto bolognese esponente di una tradizione che faceva di un sontuoso gusto ornamentale e di una continua ricerca di stupefacenti effetti illusionistici i suoi punti di forza[2]. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1659 e si protrassero per una trentina d’anni.
L'edificio colpisce per le eccezionali dimensioni e per l'insolito contrasto tra l'austerità dell'esterno e la spazialità barocca dell'interno, impreziosita ed esaltata da un ciclo di affreschi particolarmente rappresentativi della scuola emiliana dei secoli XVII e XVIII. I soffitti a volta, affrescati con temi mitologici, raffigurano opere di Alboresi, Colonna, Burrini, Pesci, Valliani, Bigari e Orlandi. Le scale del palazzo sono note per la loro bizzarria[3]: elicoidali, a doppia spirale, a chiocciola, a gradini asimmetrici.
Il Palazzo ha mantenuto intatto l'assetto iniziale e costituisce uno dei massimi esempi di architettura barocca in Italia.
La campagna che circonda la villa si inserisce nella geometria dei fossi della pianura circostante e racconta della doppia funzione del palazzo: luogo di villeggiatura, ma anche di amministrazione della proprietà terriera
Palazzo Villa Giardini
Situado no Setor de Mansões do Lago Norte, o Villa Giardini Ecoparque é um novo conceito de espaço para eventos em Brasília. Oferecendo à cidade um lugar em que arquitetura e paisagem se fundem, criando um cenário único e de irresistível encanto.
Apresentação Palazzo Giardini
Trailler by Kleber Macedo Filmes
Villa Giardini, Brasília - DF, Brasil
#ILS17 Cisterna di Latina - La Salute e la Sicurezza nel cuore della Slim
Per il 28 aprile la Slim Aluminium ha coinvolto direttamente i dipendenti sulle tematiche di salute e sicurezza, chiedendo loro di realizzare videospot, e lanciando la campagna adotta un fumatore. Anche questo è Italia Loves Sicurezza!
Eccezionale ritrovamento di cerchi nei campi a Cisterna di Latina !!! messaggi Alieni!???
Mi ha chiamato un mio amico per avvisarmi e sono corso a riprendere tutto con il mio elicotterino ... ragazzi davvero assurdo !!
Città di Giurdignano - Palazzo Baronale
Il Palazzo Baronale di Giurdignano rappresenta il retaggio del potere aristocratico della famiglia Alfarano-Capece, signori del luogo dal Settecento sino all’eversione del sistema feudale.
La storia edilizia della struttura ha inizio nel quindicesimo secolo, quando sorgeva come primo nucleo una torre quattrocentesca ancora distinguibile sul versante sud-est.
Città @perte in rete
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