***** SIENA - PIAZZA DEL CAMPO Palazzo Comunale Torre del Mangia Cappella di Piazza Fonte Gaia
Consiglio Comunale Rho 29 Sett. 2009 1 parte
Durissima contestazione del pubblico presente al consigliere leghista Cecchetti, il tema è l'integrazione razziale.
Intervento di Sonja al presidio di Rho - 1
Rho antirazzista, presidio 27/1/2010
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In occasione della giornata della memoria, oltre un centinaio di persone ha presidiato il municipio dove era in corso il Consiglio comunale per chiedere allAmministrazione di fermare loperazione di pulizia etnica contro la comunità rom di Rho.
Con la presenza anche di una fitta rappresentanza della comunità rom rhodense, si sono susseguiti interventi al microfono di testimonianza diretta degli stessi rom, intervallati dalla proiezione di video a tema, in cui si sono raccontati gli sgomberi disumani messi in atto dallamministrazione comunale rhodense e in cui si è ricordato a più riprese che tra le vittime del nazismo ci furono anche i Rom, evidenziando le inquietanti analogie che ci riportano a quel periodo nero della storia che pratiche quali la schedatura, il rilevamento delle impronte digitali e il sistematico allontanamento dalla comunità che il Sindaco di Rho Zucchetti sta perseguendo, ci riportano alla memoria. E per ricordare al ducetto di Palazzo Visconti linfamia delle leggi razziali che lui sta riproponendo su scala locale, è stato attaccato alle colonne di ingresso del Municipio il testo di un decreto utilizzato per deportare i rom nei campi di concentramento, modificato con alcune frasi contenute nella schedatura che la polizia locale di Rho ha fatto di tutti gli insediamenti e nuclei familiari rom presenti su questo territorio.
sosfornace.org
sosfornace@inventati.org
Intervento di Sonja al presidio di Rho - 3
Rho antirazzista, presidio 27/1/2010
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In occasione della giornata della memoria, oltre un centinaio di persone ha presidiato il municipio dove era in corso il Consiglio comunale per chiedere allAmministrazione di fermare loperazione di pulizia etnica contro la comunità rom di Rho.
Con la presenza anche di una fitta rappresentanza della comunità rom rhodense, si sono susseguiti interventi al microfono di testimonianza diretta degli stessi rom, intervallati dalla proiezione di video a tema, in cui si sono raccontati gli sgomberi disumani messi in atto dallamministrazione comunale rhodense e in cui si è ricordato a più riprese che tra le vittime del nazismo ci furono anche i Rom, evidenziando le inquietanti analogie che ci riportano a quel periodo nero della storia che pratiche quali la schedatura, il rilevamento delle impronte digitali e il sistematico allontanamento dalla comunità che il Sindaco di Rho Zucchetti sta perseguendo, ci riportano alla memoria. E per ricordare al ducetto di Palazzo Visconti linfamia delle leggi razziali che lui sta riproponendo su scala locale, è stato attaccato alle colonne di ingresso del Municipio il testo di un decreto utilizzato per deportare i rom nei campi di concentramento, modificato con alcune frasi contenute nella schedatura che la polizia locale di Rho ha fatto di tutti gli insediamenti e nuclei familiari rom presenti su questo territorio.
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La Sicurezza Partecipata: il Security Management a Palazzo Beccaria
L’atteso Convegno “La Sicurezza Partecipata” organizzato da S News in collaborazione con AIPSA, ASIS, ASSIV, AssoSicurezza, AICIS, e con il Patrocinio del Comune di Milano si è tenuto giovedì 6 giugno nella prestigiosa cornice di Palazzo Beccaria, sede della Polizia Locale del Comune di Milano.
Unanime e grande la soddisfazione, sia della platea, numerosissima, che dei molti relatori che si sono susseguiti negli interventi.
Dopo il saluto di apertura da parte del Comandante Marco Ciacci, che con chiarezza di visione ha delineato l’importanza cruciale del concetto della Sicurezza Partecipata, la prima relazione è stata tenuta da Umberto Saccone, Presidente di Ifi Advisory, seguito da: Maria Cristina Urbano, Presidente Assiv, Stefano Mele, Avvocato Partner Carnelutti Studio Legale Associato, Alessandro Manfredini, Vice Presidente Aipsa, Samuele Caruso, Presidente ASIS International Italy Chapter, Franco Dischi, Segretario Generale Assosicurezza e Domenico Vozza, Avvocato Esperto in Privacy e Compliance, Membro del Comitato Scientifico di S News.
L’evento, che ha riconosciuto grazie al Cersa 3 crediti formativi per il “Professionista della Security” UNI 10459, è poi proseguito con la visita guidata alla centrale operativa, arricchita dalle interessanti e precise spiegazioni da parte della Polizia Locale del Comune di Milano.
Come preannunciato dunque nelle colonne di S News, si è trattato di un lavoro interdisciplinare che ha dato non solo contenuti di alto livello, ma che ha anche saputo presentare opportunità e vantaggi per l’intero settore e per il sistema Paese.
Quello realizzato il 6 giugno a Palazzo Beccaria è stato indubbiamente un importante passo verso una migliore costruzione della Sicurezza Partecipata, reso possibile grazie alla sinergia ed alla contaminazione di idee ed azioni tra le varie componenti: Pubblico e Privato, Associazioni, Tecnici e Media seduti al tavolo, con una visione condivisa, e messa a fattor comune con tutti i partecipanti.
Servizio a cura di Monica Bertolo
RhOM - part 2 (Rho)
video-documentario realizzato da SOS FORNACE sulla questione del campo Rom di Via Sesia, Rho -Mi-
Sala: non escludo Palazzo Italia aperto anche dopo fine Expo
Rho (askanews) - Il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, non ha escluso che Palazzo Italia possa rimanere aperto alle visite anche dopo la fine di Expo, ma a condizione che venga presa una decisione in tempi rapidissimi. Lo ha detto a margine di un incontro con rappresentanti dell'M5s sul post Expo. Per regolamento del Bie l'Expo chiude il 31 ottobre quindi niente dal primo di novembre può essere fatto sotto il marchio Expo. La società quindi non può gestire attività come un flusso di visitatori. Parlerò con il commissario Bracco perché ler realizzare questa cosa servono dei requisiti: bisogna capire chi gestisce il tutto, dai visitatori, agli ingressi, fino alla messa in sicurezza, e come perimetrale l'area perché sia in sicurezza. Può darsi che si possa fare, non lo escludo, ma qualora ciò dovesse essere fatto bisogna prendere una decisione in tempi rapidissimi ha detto Sala.
A Rho il sindaco vuole che il liceo si costruisca sui suoi terreni
Il Sindaco di Rho Roberto Zucchetti con la sua famiglia, è il proprietario delle aree adiacenti al liceo Majorana di Rho, che con ostinazione ha voluto diventassero il luogo su cui dovrebbe sorgere il nuovo liceo Rebora. Nel Piano di Governo del Territorio presentato dalla Giunta alla città nella serata di venerdì 9 ottobre, le aree agricole di proprietà del Sindaco sono indicate come aree di trasformazione che ospiteranno gli edifici del nuovo Liceo Rebora allinterno del Parco dei Licei e secondo le disposizioni contenute nel piano, allinterno dellarea sarà possibile inserire volumetrie di nuova edificazione per funzioni residenziali e di terziario. Eppure quando il 2 luglio scorso uninterrogazione consiliare lo aveva sollecitato sulla questione del Rebora, il Sindaco aveva dichiarato tra le argomentazioni a favore della nuova localizzazione, che i terreni di fronte al liceo Majorana avrebbero un basso valore di esproprio, perché già destinati a funzioni scolastiche (a noi risulta che nel PGT vigente siano invece agricoli). Perché dunque ora si parla di nuove volumetrie di residenziale e terziario? Facendo un passo indietro, il luogo che il Piano Regolatore vigente indica come area destinata ad ospitare nuovi edifici scolastici è invece adiacente allIstituto Mattei, quello che nel maggio 2007 lallora Assessore allistruzione della Provincia di Milano Barzaghi e lallora Sindaca del Comune di Rho Pessina, avevano indicato tramite un protocollo dintesa per farvi sorgere la nuova sede del Liceo Rebora. Unarea tra laltro già per metà di proprietà del Comune di Rho.
Dopo la vittoria alle amministrative il nuovo Sindaco di Rho Zucchetti disattese quel protocollo dintesa, tanto che, non solo ebbe una forte pressione dalla Provincia per attuarlo, ma gli stessi studenti del Rebora e le loro famiglie, protestarono organizzando col supporto del Centro Sociale Fornace due partecipate manifestazioni e una raccolta di firme, che ebbero lesito di stimolare una discussione in Consiglio Comunale il 13 febbraio 2008 con una mozione votata allunanimità che impegnava il Sindaco a riaprire un dialogo con la Provincia finalizzato a trovare un accordo per la nuova sede del liceo.
Da quel giorno in avanti si sono spenti i riflettori sulla questione del nuovo Rebora, finchè il centrodestra ha vinto nel maggio del 2009 le elezioni provinciali, determinando una situazione politica più favorevole al progetto del Sindaco di Rho.
Se oggi si fosse dato seguito al protocollo dintesa siglato nel 2007, i lavori di realizzazione del primo lotto si sarebbero già conclusi e in questo anno scolastico, da settembre, 350 studenti sarebbero nella nuova sede accanto al Mattei, mentre si procederebbe alla realizzazione del secondo lotto. Dunque si sono persi sino ad ora più di 2 anni per dare una sede dignitosa ai docenti e agli studenti che vivono quotidianamente i disagi di essere dislocati su 4 sedi distanti tra loro e alcune delle quali in pessimo stato.
Perché Zucchetti non ha mai dichiarato pubblicamente di essere proprietario di quei terreni, astenendosi da una discussione che lo riguardava personalmente e non ha lasciato che fosse lassessore allistruzione della città di Rho a condurre le trattative? Perchè Zucchetti ha invece imposto la sua volontà con ostinazione tanto nei tavoli istituzionali quanto nel dibattito pubblico, spingendo fortemente per una scelta il cui interesse per la collettività ci pare essere al quanto opinabile? Chiediamo che si faccia chiarezza su questo episodio e domandiamo se vi siano altri terreni di proprietà del Sindaco e di altri soggetti che ricoprono cariche istituzionali, che, in virtù del Piano di Governo del Territorio, presentato alla città diventerebbero edificabili.
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IL GHETTO DI BARANZATE
IL GHETTO DI BARANZATE
Ventidue anni di assenza delle amministrazioni e la situazione diventa insostenibile.
Prima era comune di Bollate poi diventa comune di Baranzate, ma la solfa non cambia. Tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 22 anni hanno fatto orecchie da mercante alle continue e disperate richieste di aiuto da parte dei residenti in via Aquileia 12 e oggi la situazione è tragica. Un esempio lampante della distanza abissale che separa cittadini e istituzioni sorde e cieche di fronte a casi come questo dove un problema privato, in assenza di controllo e assistenza da parte dell’amministrazione comunale, si trasforma in un problema pubblico.
Un condominio di circa 400 residenti in 132 appartamenti, riceve un’ordinanza la nr. 88 del 11/06/1996 del comune di Bollate in cui si impone la messa in sicurezza di alcune zone dello stabile e i lavori di consolidamento statico dello stesso. A questa sono seguite altre ordinanze riguardanti obblighi relativi a parti comuni e individuali del condominio.
I lavori vengono sospesi nel 2005 per mancanza di fondi. Dalla prima ordinanza all’interruzione dei lavori, i condomini erano sospesi tra la minaccia di sgombero e un’amministrazione condominiale mai indirizzata alla tutela dei condomini che avevano sborsato somme ingenti (da un minimo di 32 ad un massimo di 86 milioni di lire) per un totale di oltre 1.600.000 euro.
Il comune di Bollate, al centro di controversie promosse dall’amministratore, aveva forse la possibilità di intervenire soprattutto quando l’amministratore ostacolava i controlli sui lavori, ma non lo ha fatto.
Dal 2002 le giunte del neonato comune di Baranzate non sono mai intervenute in modo efficace e completo per modificare lo stato delle cose.
E così anno dopo anno il degrado avanza, come in un circuito vizioso: il palazzo diventa sempre più fatiscente, i debiti del condominio si accumulano, alcuni proprietari iniziano a non pagare anche le spese ordinarie, le case vanno all’asta e molte non vengono neppure vendute, iniziano le occupazioni abusive, con relativi subaffitti, si insediano spacciatori, delinquenti di ogni genere che trasformano il palazzo in zona di smercio, e intanto le condizioni dello stabile peggiorano mostrando crepe, crolli, gravi problemi di staticità. Un gatto che si morde la coda. Per non farsi mancare nulla il sindaco scarica sui proprietari onesti e incolpevoli la responsabilità di farsi emettere un certificato di abitabilità pur sapendo che questo costerà ai proprietari una ingente spesa in lavori necessari che non possono sostenere visti i debiti già in essere, e soprattutto tenendo conto che sono rimasti pochi i proprietari di casa determinati a cambiare le cose, mentre nella maggior parte si tratta di abusivi, malviventi e opportunisti. Tutto ciò comprensibile visto lo stato di degrado e di insicurezza che ha spinto nei decenni molti a lasciare il palazzo senza versare le spese ritenute ingiuste per i risultati pessimi ottenuti.
Come si diceva un circuito vizioso in cui l’amministrazione si è inserita a gamba tesa anziché offrire un supporto. A ciò si aggiunga il problema della sicurezza mai affrontato dalle istituzioni locali e più volte denunciato anche a Regione, Prefettura e Procura di Milano. Negli anni la delinquenza ha preso possesso dello stabile e quindi del quartiere creando un traffico di stupefacenti e prostituzione fuori controllo e diventando pertanto non più solo, si fa per dire, un problema dello stabile di via Aquileia e dei suoi inquilini, ma di un’intera zona di Baranzate che ne fa le spese.
Cosa chiedono perciò oggi i cittadini che vivono nel ghetto e anche quelli di tutto il quartiere intorno a via Aquileia? Chiedono forse soldi o una qualche forma di assistenzialismo? NO, loro chiedono di avere le istituzioni al proprio fianco per venire fuori da questa situazione, un sostegno, un supporto, tecnico e sociale, una presenza forte contro i fenomeni delinquenziali, pronti a rimboccarsi le maniche, pronti a mettere ancora mano al proprio portafogli, ma hanno bisogno di aiuto. Prima che qualche speculatore immobiliare giunga a fare piazza pulita, con qualche spicciolo offerto ai proprietari disperati, e rada al suolo il palazzo magari per espandere il centro commerciale appena autorizzato dall’amministrazione di Baranzate proprio al di là della rotonda.
Le istituzioni devono tornare a tutelare gli interessi dei cittadini e non quelli degli speculatori e dei mega imprenditori commerciali, devono tutelare la sicurezza e la salute pubblica, DEVONO tornare a fare le istituzioni pubbliche. Non basta promettere sotto campagna elettorale, bisogna agire mentre si governa un paese.
Questo ci si aspetta oggi dal sindaco e dalla giunta di Baranzate, questo chiedono i cittadini del Ghetto!
Baranzate in Movimento
Movimento 5 Stelle Rho
Movimento 5 Stelle Vermezzo
9 dicembre 2013 - l'italia si ferma (Rho)
Manifestazione pacifica degli italiani contro la classe politica che sta distruggendo l'Italia e non sta garantendo nessun presente o futuro per gli italiani.
Expo, dentro il cantiere di Palazzo Italia a nove giorni dal via (22/04): le immagini
ilfattoquotidiano.it di Valerio Lo Muzio
Milano da scoprire, Villa Scheibler
Nella zona 8 di Milano, Quarto Oggiaro, scipriamo una ex villa nobiliare detta Villa Scheibler dalla famiglia degli ultimi proprietari, che la lasciarono al Comune di Milano. Fu anche tenuta di caccia di Lodovico il Moro. Oggi é utilizzata a strutture comunali, sede di associazionu, giardino pubblico.
Manifestazione 9 Dicembre 2013 Torino - Palazzo del Comune 1/3
Seminario Europa le policy per i rifugiati. Cosimo Palazzo
Cosimo Palazzo
Direttore Area Emergenze Sociali, Diritti e Inclusione –Direzione Politiche Sociali - comune di milano
OGGETTO: seminario “EUROPA. PIÙ UNITI PER ESSERE PIÙ APERTI”
Carissimi partecipanti e tutor de “Il bene comune ha bisogno di te”,
vi segnaliamo che Venerdì 1 SETTEMBRE 2017 si terrà presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele a Milano il seminario EUROPA. PIÙ UNITI PER ESSERE PIÙ APERTI
Cogliamo l’occasione di informarVi che il relatore ospite da un Paese europeo sarà João M Almeida, esperto delle Politiche di Migrazione della città di Lisbona.
Nella convinzione di offrire un momento prezioso di approfondimento e condivisione Vi chiediamo la cortesia di segnalarci la Vostra presenza.
Organizzato nell’ambito della campagna “Io non discrimino”, dal Coordinamento “La pace in comune” in collaborazione con le Acli Milanesi e con il patrocinio del Comune di Milano.
Per ulteriori info scrivere a: paceincomune@aclimilano.com
In allegato e qui sotto il programma.
Questo progetto è realizzato con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Paolo Petracca
Presidente Acli Milanesi
Paolo Ricotti
Vicepresidente Coordinamento ”La pace in comune”
URBAN CENTER
(Galleria Vittorio Emanuele)
10.00-13.00 - ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
intervengono:
Andrea Orlandi
vice sindaco Comune di Rho
Massimo Minelli
Presidente Confcooperative Lombardia
PAUSA PRANZO
14.30-17.30 – PROMOZIONE
intervengono:
João M Almeida
esperto delle Politiche di Migrazione della città di Lisbona
Cosimo Palazzo
Direttore Area Emergenze Sociali, Diritti e Inclusione –Direzione Politiche Sociali - comune di milano
Antonio Bernasconi
Direttore Enaip Lombardia
1° Edizione FESTA DELL' ESTATE rione San Martino Rho 1°Parte
Per chi non ricorda, per chi non c'era, per chi non c'è più.
Camminata-Torneo di calcio,torneo di scacchi-Tiro alla fune-Palo delle cuccagna ecc. Bellissimo!!!!!!!!!!
Milano, la Madonna Esterhazy di Raffaello arriva a Palazzo Marino
Milano, (askanews) - La Madonna Esterhazy di Raffaello arriva a Palazzo Marino. Si rinnova così la tradizione che vede ogni anno una grande opera d'arte ospitata dalla Sala Alessi del Comune di Milano a disposizione dei cittadini, che la possono visitare gratis dal 3 dicembre all'11 gennaio prossimo. L'opera del genio del Rinascimento proviene dal Museo delle Belle Arti di Budapest e nell'allestimento non è da sola, come spiega lo storico dell'arte e il curatore dell'esposizione Stefano Zuffi.
Quest'anno l'idea è stata quella di affiancare a questo dipinto che proviene dall'estero altre due opere, in modo da creare un percorso, un piccolo racconto che si basa sulla lettura e l'interpretazione di motivi e modelli di Leonardo perchè quest'opera di base, nella sua struttura fondamentale, ha la memoria delle composizioni di Leonardo.
All'inizio i visitatori incontrano la Vergine del Borghetto, copia milanese antica della Vergine delle Rocce, e la Madonna della Rosa di Giovanni Antonio Boltraffio, in prestito dal Museo Poldi Pezzoli. Un'opera d'arte per quanto bellissima e appassionante, non deve mai essere vista in modo isolato e autonomo.
L'iniziativa, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, patrocinata dal ministero della Cultura e promossa da Comune, Intesa Sanpaolo e La Rinascente, fa parte del programma di Expo in Città, promosso insieme a Camera di Commercio. Questa mostra precede di poche settimane la grande mostra dedicata a Leonardo, evento culturale fondamentale di Expo 2015.
Il tradizionale appuntamento del periodo natalizio con un capolavoro dell'arte universale, ha ricordato Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, si svolge a pochi passi dalle Gallerie di Piazza Scala e anticipa i grandi eventi del semestre Expo.
Sala: Milano è città delle opportunità e delle connessioni
Rho (askanews) - Io penso che Milano in questo momento sia veramente la città delle opportunità e delle connessioni. Milano è capace di fare questa cosa, di connettere, di mettere insieme il mondo della cultura, dell'università, del lavoro; di fare passare questa idea che lavorando insieme si ottiene molto. E questa credo debba essere anche l'ambizione di chi, nel suo piccolo, questa città la governa, ossia di essere facilitatori di queesta connessione. E questo è, sempre di più, quello che io vedo per Milano. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il proprio intervento alla cerimonia di inaugurazione di Tempo di Libri, la nuova fiera dell'editoria apertasi nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.
Sala presiede il primo Consiglio comunale il giorno dopo gli 11 arresti per mafia legati a Expo
Il giorno dopo gli 11 arresti per mafia legati a Expo Giuseppe Sala presiede il primo Consiglio comunale da sindaco di Milano. A margine della seduta a palazzo Marino abbiamo alcuni consiglieri comunali milanesi in merito alla vicenda giudiziaria: il presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano David Gentili, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Gianluca Corrado.
Manifestazione 9 Dicembre, l'Italia si ferma! Presidio Rho
L'italia è nostra, non dei politici!! Riprendiamocela!!
POLEMICA MILANO SPACCATURA TRASPORTO PUBBLICO ATM FS SINDACO SALA
GUARDA ANCHE SUCCESSIVO PRESIDIO PALAZZO MARINO COMUNE DI MILANO Il presidio dei tranvieri e cittadini in piazza Scala di Lunedi 3 aprile 2017 -
È in discussione un importante progetto di integrazione e di potenziamento delle reti di trasporto pubblico su rotaia e su gomma nell’area lombarda per mettere a sistema l’attività dei principali soggetti del comparto, la milanese Atm, la lombarda Trenord (di cui sono comproprietari la Regione e Trenitalia) per costruire una moderna “Autorità” del trasporto che va oggettivamente al di là dei confini della Lombardia. Non solo un unico biglietto di viaggio ma un nuovo soggetto operativo che governa una rete in grado di migliorare l’efficienza e la qualità del servizio e la sua estensione. Naturalmente ciò pone una serie di interrogativi a tutti gli interessati, a partire dalla governance della nuova struttura. È del tutto comprensibile l’attenzione dell’intero consiglio comunale milanese di vederci chiaro per mantenere in mani sicure il servizio di trasporto cittadino che, a buon diritto, viene considerato il fiore all’occhiello di Palazzo Marino. Questo progetto, peraltro ancora in fase “istruttoria”, ha rischiato di affondare in un guazzabuglio di preoccupazioni legittime e di provincialismo sterile.
La Astaldi, proprietaria del 38,7% della società Metro 5 spa, l’ultima inaugurata e la più moderna, ha deciso di cedere quasi tutta la sua quota (e la corrispondente quota di debiti) e le Ferrovie dello Stato, che considerano strategico entrare nel trasporto locale, hanno dichiarato il loro interesse. Si è opposto, entrando in collisione con il sindaco Beppe Sala (in foto), il presidente e direttore generale ATM, Bruno Rota, il quale, per impedire l’ingresso di Trenitalia nel business del trasporto locale, ha chiesto e inizialmente ottenuto di esercitare il diritto di prelazione acquistando le quote di Metro 5 senza però poterle rivendere, come avrebbe voluto, a F2i (non è chiaro cosa spinga F2i all’acquisto di un asset a elevato rischio di rendimento). L’Atm avrebbe però dovuto bandire una gara aperta a tutti i potenziali interessati. Ciò per garantire, parola di Sala, la “trasparenza totale”. Qualche imbarazzo al sindaco nasceva dal fatto che le Ferrovie dello Stato sono gli interlocutori per il recupero edilizio dei sette scali ferroviari dismessi che costituiscono gli spazi più importanti per la ridefinizione urbanistica della città di Milano.
Sul no alle Ferrovie dello Stato, che Sala considerava una eventualità possibile, il consiglio comunale sembrava largamente favorevole. Poi è arrivato il “coup de théatre”. Il sindaco, confortato anche da un parere durissimo del direttore generale del Comune Arabella Caporello, che ha accusato Rota di perseguire strategie non concordate con il socio, ha deciso di non far esercitare il diritto di prelazione ad Atm poiché “l’azienda deve concentrarsi sulla gestione privilegiando il rinnovo del parco circolante”, consentendo alle Ferrovie dello Stato di divenire, con il 36,5%, azionista di maggioranza di “Metro 5”. In consiglio comunale il Pd si è ritrovato compatto pur perdendo qualche alleato (nel gruppo dell’ex sindaco Pisapia e tra gli “arancioni” che non hanno partecipato al voto) e con l’inedita alleanza tra Basilio Rizzo, Stefano Parisi e la minoranza, compresi i 5 stelle che, accusando Sala di subalternità al potere “nazionale” delle Ferrovie dello Stato, sostenevano le ragioni di Rota secondo il quale l’ingresso delle Ferrovie confliggeva con gli interessi di Atm. Difficile dire se questa vicenda sia destinata replicarsi su altre importanti questioni come il ricupero urbanistico delle aree occupate dagli ex scali ferroviari.
Ma i problemi per il trasporto non finiscono mai: nel 2018 il Comune dovrebbe emanare un bando (diabolica Bolkestein!) per l’affidamento del servizio e delle attività connesse. Per complicare le cose si è fatta viva anche l’Antitrust con la richiesta di abolire un articolo della legge regionale dello scorso anno che avrebbe tolto le castagne dal fuoco evitando il bando per Atm. Infatti questa norma prevede che, in caso di integrazione societaria Atm-Trenord (ivi compreso il socio Trenitalia) il contratto di servizio Atm sarebbe stato prorogato sino al 2020, data di scadenza dell’affidamento dei servizi ferroviari regionali lombardi di Trenord.
Come se non bastasse vengono a scadenza in Atm gli incarichi di Bruno Rota come presidente e direttore generale e dovrà essere rieletto il Consiglio di Amministrazione. Le tensioni registrate tra Sala e Rota sul Metro 5 hanno lasciato tra i due una certa freddezza. Difficilmente Rota manterrà le due cariche, la soluzione potrebbe essere quella di affiancargli un direttore generale di alto livello professionale ma è tutto da dimostrare che una coabitazione possa funzionare.