Le Perle della Romagna in 4K: Cesena
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Storia di Cesena
Il primo nucleo abitativo sorge con ogni probabilità per opera degli umbro-etruschi intorno al VI-V sec. a.C., e il taglio prodotto dal torrente Cesuola si riverbera nel nome dato al piccolo centro, che deve assomigliare a un Césena. Secondo altre interpretazioni, il nome le deriva dall'etrusco Caizna oppure dal latino caedo.
È solo con l'arrivo dei Romani - i quali fondano nel 268 a.C. la colonia di Ariminum, Rimini - che il piccolo nucleo assume la forma di villaggio. Del periodo repubblicano rimane oggi ben visibile la colossale opera di centuriazione cui è sottoposto il territorio cesenate, presumibilmente tra il 235 e 220 a.C., che suddivide la campagna in un perfetto reticolato ancora oggi visibile. Successivamente la Curva Caesena dell'età imperiale - citata da Plinio il Vecchio come città produttrice di ottimo vino - decade con l'Impero Romano ed è sottoposta alle incursioni dei barbari.
Il '200, secolo caratterizzato dai continui mutamenti nel governo della città, vede Cesena oscillare tra libertà comunali e sottomissione alla Chiesa o a signori locali, tanto che Dante, nel Canto XXVII dell'Inferno, nota: E quella cu' il Savio bagna 'l fianco,/ così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte,/ tra tirannia si vive e stato franco.
Nel '300 la breve Signoria degli Ordelaffi viene bruscamente interrotta dall'intervento del legato pontificio Albornoz, che sottopone la rocca (fieramente difesa da Cia degli Ordelaffi) a un lungo assedio (1357). Alla fine il cardinale Egidio Albornoz riesce a sottomettere Cesena e la dota di un nuovo Palazzo del Governatore (oggi Palazzo Comunale).
Il nuovo papa Urbano VI assegna infine quello che rimane della città al Signore di Rimini Galeotto Malatesta, in vicariato: ha inizio per Cesena la Signoria dei Malatesta, quello che sarà il momento di maggior splendore nella storia cesenate.
A Galeotto (cui si deve l'inizio dei lavori alla nuova Rocca e alla nuova Cattedrale) succede nel 1385 Andrea Malatesta, che spiana le pendici del Colle Garampo ottenendo la cosiddetta Piazza Inferiore (oggi del Popolo). È poi la volta di Carlo e, nel 1429, di Malatesta Novello. Appassionato bibliofilo, fine mecenate, costretto a rinunciare presto alla vita militare - prima fonte di ricchezza per la famiglia, dona alla città la splendida Biblioteca, ricavata all'interno del convento dei Frati Francescani. Compiuta tra 1447 e 1452, ma aperta solo due anni dopo, reca il progetto di Matteo Nuti da Fano, discepolo di Leon Battista Alberti.
Alla morte di Novello (1465), Cesena torna sotto il dominio pontificio, ma già nel 1500 le Romagne conoscono un nuovo padrone: è Cesare Borgia, detto il Valentino (celebrato da Niccolò Machiavelli nel suo Principe) che costituisce un piccolo ma potente ducato.
La città, elevata al rango di capitale, viene visitata da Leonardo da Vinci che fa rilievi alla Rocca e fornisce il progetto per il porto di Cesenatico.
Inaspettatamente, nel 1775, la città assurge nuovamente agli onori: il cesenate Giovan Angelo Braschi diviene infatti Papa col nome di Pio VI, dando avvio alla triade di Papi cesenati (Pio VII Chiaramonti, 1800-23, e Pio VIII Castiglioni, 1829-30, in realtà marchigiano, ma già Vescovo di Cesena).
Testi di Ivan Severi
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