RIVELLO e VIGGIANO OSPITI a MARATEA
Proseguono gli incontri con le amministrazioni che generosamente hanno contribuito alla realizzazione della bella mostra a palazzo De Lieto a Maratea denominata “Dalla Val d’Agri al Tirreno” mostra che resterà aperta fino a Gennaio 2018. E in P.zza Buraglia abbiamo incontrato per voi il Sindaco di Rivello Antonio Manfredelli il Il Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata Francesco Canestrini e l'Ass. al turismo e spettacolo di Viggiano Paolo Varalla che ci presentano la serata.
La donna pesce - CLAUDIO BONICHI - 2012
La donna pesce è un video di Claudio Bonichi,
parte integrante della personale tenutasi a Maratea a Palazzo de Lieto nel luglio 2012,
interamente ispirata al mito della sirena e dedicata a Raffaele Carrieri.
MARATEA - Isolotto di Santo Ianni o Janni (ed. 2015)
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L'isolotto di Santo Janni di Maratea, seppur di ridotta estensione è conosciuto fin dall'antichità. Il commercio ittico degli antichi romani conosceva la rotta che attraversava il golfo. L'isolotto conserva ancora oggi i segni di tale interesse seppur non unico sito del golfo con tali caratteristiche (Cirella, Capo la Secca di Castrocucco e solo ipoteticamente Porto degli Infreschi). Due le ipotesi: vasche e peschiere utili o per la preparazione del garum (Paola Bottini) o più probabilmente per la preparazione e conservazione dei tonni (Fabrizio Mollo). Strabone indicava la rotta dei tonni ed Ateneo di Naucrati sosteneva che i migliori tonni erano quelli che passavano dalla Sicilia al Golfo di Policastro. Infatti a Cirella sono state ritrovate delle vasche con lische di tale specie (Fabrizio Mollo). Il pesce una volta pescato veniva tagliato a fette e sistemato in particolari anfore sotto sale per poi essere spedito verso Roma... I romani, amanti del garum, si rifornivano nel golfo ti tale prelibatezza? Certo è che nella zona si pesca ancora oggi il pesce azzurro (alici, sarde, sgombri, spatole o currie...) materia prima indispensabile per tale salsa. Salsa di interiora di pesci vari e spezie (tra cui il finocchio selvatico da cui dovrebbe derivare il nome stesso di Maratea).
Oggi è un'area SIC (Sito di Interesse Comunitario) comprendente sia l'isolotto che il tratto di mare tra la stessa e la costa (verso l'isolotto e punta o Isoletta della Matrella, punta avanzata verso mare del promontorio di Illicini). Un tratto di mare ricco di reperti che l'attività archeologica subacquea ha restituito negli anni: molte ancore, anfore... conservati nel museo marateota Palazzo De Lieto. Tra le poche piante presenti la presenza di arbusti di fico, non crescono oltre per le condizioni ambientali e la piantina di Limonium sp.pl che vive tra gli scogli sopportando bene l'aerosol marino. Le praterie della pianta marina di Posidonia oceanica, grotte, scogliere ecc.. sono alcune delle peculiarità di questo tratto di costa. Sull'isolotto di Santo Janni esiste anche una lucertola dai tratti caratteristici: il Drago di Santo Ianni (Podarcis Sicula Paulae), dai colori bruno e blu. Il nome dell'Isola dovrebbe derivare dalla presenza di una Chiesetta (di cui esiste solo il rudere) di origine medievale (basiliana?) dedicata al culto di San Giovanni (Santo Janni). Anche il culto di San Biagio (patrono di Maratea) ha vissuto un'importante tappa su quest'isolotto con la consegna delle reliquie del Santo (nel 732 d.C.) ai fedeli di Maratea. Quest'ultimo avvenimento è ricordato da una croce votiva in ferro issata nel 1932 recentemente caduta ..Oggi (maggio.2015) è abitata anche da una colonia di Gabbiani Reali che fanno la guardia ai propri piccoli non in grado di volare!
GIORNATE DEL FAI 2018
Sabato 14 e Domenica 15 Aprile 2018 in Abruzzo Calabria Basilicata e Puglia tornano le giornate del FAI annullate in queste località causa maltempo il 24 e 25 Marzo scorso. A guidare nei tesori Cittadini i visitatori, sono i ragazzi dell’Istituto Artistico con i loro insegnanti. Quest’anno la Cripta di S.Pietro nella Chiesa dell’Immacolata e Palazzo De Lieto ubicati nel Centro storico di Maratea.
Maratea: U'Tuppu di Capo la Secca, Castrocucco
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Lo scoglio detto u' Tuppu, il tuppo, domina il piccolo porticciolo naturale della Secca a Castrocucco di Maratea, frazione a confine con la regione Calabria. Capo la Secca segna l'ultima e più esposta sporgenza rocciosa carbonatica del monte Serra di Castrocucco verso sud prima di spiaggia d'a Gnola. Un luogo di pregio paesaggistico, di notevole interesse archeologico, geologico, naturale ed ovviamente turistico.
Le immagini montate nel video proposto sono state riprese in più stagioni, dal 2017. U'Tuppu si presenta brullo verso occidente, le rocce spezzate ed in parte acuminate, sono ricoperte di poca vegetazione, piante alofite, tra di esse si nascondono alcune vaschette, più verde il versante opposto, con piante basse ed intricate.
Il fondale all'interno del porticciolo naturale è vario, sabbioso e roccioso, è possibile notare una serie di organismi come l'alga corallina e vari animali come l'arancia di mare, porifero sferico di colore arancio con le gemme peduncolate in autunno, specie protetta anche se ben presente nel Mediterraneo, che è stata ripresa a Novembre. All'esterno, da Capo la Secca verso Punta Caina inizia la biocostruzione delle secche.
U'Tuppu, scoglio che sembra essere dotato di un parrucchino verde è collegato alla terra ferma da una sorta di barriera di scogli, protegge poche costruzioni tra cui il cinquecentesco Palazzo Baronale Labanchi che circa un secolo dopo fu, nel luogo, unica dimora dei nobili che abbandonarono il Castello di Castrocucco, finito in declino.
Di epoca romana, per lo più repubblicana, alcune testimonianze archeologiche che hanno fatto ipotizzare la presenza di locali e vasche destinate alla filiera del garum collegabili anche alle altre vasche ritrovate all'isolotto di Santo Janni. Nel 2017 è stata curata da Francesco Tarlano, dirigente dell'area della SABPB, la mostra DALLA VAL D'AGRI AL TIRRENO - Archeologia, Arte e Paesaggi lucani ed è stato distribuito un interessante volumetto dove, tra l'altro, si trovano due pagine dedicate all'area di Capo la Secca (pagg.58-59) relative agli scavi e studi seguiti dall'archeologa Paola Bottini. Sia in questo sito che sull'isolotto di Santo Janni non è possibile vedere i resti archeologici poichè reinterrati ma, al Museo De Lieto di Maratea vi sono interessanti indicazioni in merito.
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POTENZA: le voci degli inquilini di via Maratea a 21 giorni dal crollo
Sono trascorsi ormai 21 giorni dalla mattina del 30 luglio quando, a seguito dei lavori di scavo per la realizzazione di un fabbricato a valle dell’edificio di via Maratea nn. 1-3, si è verificato il crollo di un muro di contenimento provocando, oltre a tanta paura, anche lo sgombero di ben 19 famiglie e 2 attività commerciali.
Questa mattina gli inquilini del palazzo si sono riuniti di fronte alle loro abitazioni ormai deserte per far sentire la propria voce e per chiedere che la loro condizione non venga né sottovalutata né persa di vista dall’amministrazione. Ad oggi alcun lavoro di messa in sicurezza è stato ancora iniziato dato che si attende la consulenza tecnica richiesta dal PM al seguito della quale si potrà provvedere a dare il via ai lavori.
Abbiamo sentito ai nostri microfoni alcuni condomini e il responsabile della Protezione Civile, Pino Brinidisi.
Il Cammino di Policoro segna una tappa al Museo archeologico della Siritide
Continua ‘Il cammino di Policoro’, il programma di eventi a metà tra storia e spettacolo. Il Museo archeologico della Siritide ha ospitato un confronto sul tema del ruolo dell’archeologia lucana negli scenari turistici regionali.
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Cibo per la mente al museo archeologico nazionale della Siritide di Policoro