Qui Racconto San Leo - Il Palazzo Mediceo visto da Francesca Mascella
Francesca Mascella, cittadina di San Leo, ci racconta il Palazzo Mediceo, oggi sede del Museo d'Arte Sacra, per il progetto Qui racconto San Leo.
Lo scopo del progetto è quello di dare accoglienza autentica ai visitatori in qualsiasi momento essi vogliano conoscere la città in maniera libera ed il più possibile esaustiva.
Grazie ai codici QR posizionati in giro per la città è possibile conoscere la storia, le curiosità e i dettagli degli angoli più significativi di San Leo raccontati direttamente dai cittadini del luogo.
Dettagli sul sito: san-leo.it
SAN LEO.mp4
Musica: The Forgotten People di Alfredo 58.
Il borgo prende nome da San Leone che, giunto insieme a San Marino dalle coste della Dalmazia, avrebbe evangelizzato la zona diventandone il primo vescovo. Il monte su cui poggia San Leo e che dà nome all'intero territorio, il Montefeltro, deriverebbe dal latino Mons Feretri, in quanto, secondo la tradizione, l'attuale luogo della cattedrale di San Leo sarebbe stato occupato da un tempio a dedicato Giove Feretrio
.Dai suoi quasi 600 metri d'altezza, la rocca di San Leo domina la vallata del Marecchia e un panorama di boschi, picchi rocciosi e calanchi che si spinge fino al mare. Più sotto, il piccolo borgo è raccolto e compatto, ancora lastricato in pietra e pervaso di una rilassante atmosfera.
Iniziamo la nostra visita al borgo partendo dall'edificio più antico, la Pieve, che raccoglie intorno a sé il nucleo della città medievale. Costruita in epoca carolingia e rimodernata in età romanica, tutta in conci di pietra, la pieve sarebbe sorta tra VIII e X secolo nel luogo -- sostiene la tradizione -- dell'originaria celletta in cui San Leone si ritirava in preghiera. L'interno è a pianta basilicale con tre navate separate da pilastri e colonne, innalzati con materiale di recupero di età romana; vi si ammira un ciborio del IX secolo.
In quello stesso secolo, accanto alla pieve fu eretta la Cattedrale, consacrata al culto del Santo Leone. A partire dal 1173 (la data è scolpita sul pilastro di una navata) la cattedrale fu completamente rinnovata nelle forme romanico-lombarde in cui la ammiriamo oggi, e unita alla possente torre campanaria di probabile origine bizantina. Realizzata in pietra arenaria, la cattedrale come la pieve ricicla elementi di epoca romana (due colonne e i capitelli). Nel catino dell'abside centrale del presbiterio è conservato un Crocefisso del XIII secolo, mentre nella cripta le colonne hanno capitelli bizantini.
Il nucleo romanico del borgo -- pieve, cattedrale e torre -- si confronta in piazza Dante Alighieri con gli edifici civili, quali il Palazzo Della Rovere, residenza dei conti di Montefeltro e duchi di Urbino ora sede municipale, il Palazzo Nardini (XIII-XVI sec.), dove fu ospite San Francesco nel 1213, e il Palazzo Mediceo, costruito dai Della Rovere e rimodernato dai Medici (1517-21). Chiudono la piazza la chiesa della Madonna di Loreto e abitazioni costruite fra il XIV e il XIX secolo.
Distanziata dall'abitato, per evidenti ragioni difensive, è la Fortezza costruita in cima a uno sperone di roccia in quasi miracoloso equilibrio. Il primitivo nucleo altomedioevale, in cui dal 961 al 963 il re d'Italia Berengario fu assediato da Ottone I di Germania, venne ampliato tra XIII e XIV secolo, quando i Malatesta riuscirono a sottrarre San Leo ai Montefeltro. Il mastio medievale, difeso dalle quadrangolari torri malatestiane, fu completamente ridisegnato dall'architetto senese Francesco di Giorgio Martini nel 1479 per volere di Federico da Montefeltro. L'architetto escogitò la doppia cortina che congiunge i poderosi torrioni circolari e la munì del grande rivellino rivolto a sud, sotto il quale pose una casamatta. La nuova forma doveva consentire di rispondere al fuoco colpendo il nemico con tiri incrociati, da qualunque parte provenisse l'attacco. La fortezza fu protagonista di importanti vicende guerresche durante il periodo rinascimentale, che alimentarono la fama della sua inespugnabilità. Con la devoluzione del ducato di Urbino allo Stato Pontificio (1631), la rocca perse il suo scopo militare e fu adattata a carcere. Nel 1788, poiché le carceri della fortezza erano molto insalubri, il governo pontificio incaricò l'architetto Giuseppe Valadier di apportare all'intera struttura le necessarie migliorie. Dal 1791 e fino alla morte avvenuta nel 1795, vi fu rinchiuso il conte di Cagliostro, uno dei più enigmatici avventurieri dell'età dei Lumi. Il carcere fu utilizzato anche per molti patrioti antipapalini.(tratto da I Borghi piu' belli d'Italia)
San Francesco a San Leo, 800 anni dopo lo storico passaggio
Sono trascorsi 800 anni dalla donazione del monte della Verna da parte del Conte Orlando Cattani da Chiusi a San Francesco d'Assisi e l'evento, che ha segnato in modo profondo le città di San Leo e Chiusi della Verna, viene celebrato con un ricco calendario di appuntamenti.
Si narra che il frate l'8 maggio del 1213 giunse al Palazzo dei Conti Nardini presso San Leo in occasione dell'investitura di un cavaliere, un evento nel quale era presente anche il conte Orlando Cattani da Chiusi. San Francesco in quell'occasione tenne una suggestiva predica che colpì presenti, in particolare il Conte Orlando, che decise di regalare al frate un monte solitario, adatto alla penitenza, conosciuto col nome di Verna. Il santo si riservò di accettare il dono solo dopo aver fatto constatare ai suoi fratelli se il luogo fosse stato adatto alla preghiera e i frati da lui inviati gli riferirono che non v'era luogo più idoneo di quello.
Per ricordare l'avvenimento i Comuni di San Leo, di Chiusi della Verna e il Santuario di Chiusi della Verna hanno per la prima volta unito le forze e creato un ricco calendario di eventi di carattere storico, culturale, religioso e filatelico che abbracciano entrambi i territori da maggio ad ottobre 2013. Un'occasione per riscoprire questi luoghi e per rifocillarsi spiritualmente come ha raccontato Frate Massimo del santuario della Verna.
Il primo appuntamento è a San Leo mercoledì 8 maggio alle 16.30 con la Santa Messa presso l'Oratorio di San Francesco a Palazzo Nardini (già Severini) che aprirà le celebrazioni religiose. Alle 17.30 verrà inaugurata la mostra Arte Francescana a San Leo a Palazzo Mediceo, che si concluderà con un aperitivo. Il pomeriggio vedrà l'arrivo della prima tappa del pellegrinaggio Frate Sentiero, Sora Strada -- in cammino da Rimini a La Verna sulle tracce di San Francesco che condurrà podisti e ciclisti da Rimini al Santuario della Verna in 6 giorni a cura dell'Associazione La Pedivella.
Giovedì 9 e venerdì 10 maggio alle 20.30 nella Chiesa Conventuale di Sant'Igne verrà celebrata la Santa Messa.
Sabato 11 maggio a San Leo, prima grande rievocazione storica dell'incontro fra il Santo Francesco e il Conte Orlando da Chiusi. Alle 10.30 a Palazzo Mediceo aprirà la giornata il saluto del Sindaco di San Leo Mauro Guerra e dell'Assessore alla Cultura e Turismo Carla Bonvicini cui seguiranno due conferenze su San Francesco a cura di Claudia Tripodi e Nicoletta Baldini. Alle 15.30 in Piazza Dante si potrà rivivere l'atmosfera e la suggestione del momento in cui tutto ebbe inizio, grazie alla partecipazione del Gruppo Storico della Pro Loco di Chiusi della Verna, degli alunni della Scuola dell'Infanzia e Primaria di San Leo, del Gruppo Storico di Montecerignone e di Padre Federico Campana. Alle 18, in Cattedrale, la Santa Messa con la partecipazione del Coro di Chiusi della Verna. Alle 21.00 in Piazza Dante il grande spettacolo degli sbandieratori della Federazione Balestrieri Sammarinesi.
Per l'intera giornata, a Palazzo Mediceo sarà in vendita il Francobollo con l'annullo postale del 3 aprile 2013, dedicato all'ottavo centenario della donazione della Verna dall'Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica della Repubblica di San Marino. Domenica 12 maggio i camminatori dell'Associazione L'Umana Dimora si ritroveranno al Convento di Sant'Igne per una giornata all'insegna del rapporto con la natura cui seguirà nel pomeriggio la presentazione del libro San Francesco nel Montefeltro e della guida Il Cammino di San Francesco da Rimini a la Verna.
La seconda grande rievocazione si svolgerà a Chiusi della Verna il 20 e 21 luglio. Sabato il Percorso Enogastronomico Medievale Alla Corte del Conte con animazioni e musiche antiche dal Medioevo, mentre domenica 21 un affascinante corteo in costume partirà dal centro di Chiusi per raggiungere a piedi il Santuario, per assistere all'incontro recitato fra il Conte Cattani e Francesco di Assisi, occasione che si concluderà in modo evocativo con la Santa Messa nella Basilica, animata dal Coro di Chiusi della Verna.
Un'iniziativa che ha riscontrato anche l'approvazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, per l'impegno profuso nelle iniziative dell'ottavo centenario del Passaggio di Francesco, ha insignito l'Amministrazione Comunale di San Leo della prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica. I cittadini leontini, che hanno appositamente creato un comitato organizzativo per le celebrazioni, rappresentano per l'Assessore Carla Bonvicini Un esempio encomiabile per il loro contributo importante e corale che ha rivelato quanto la città sia profondamente legata al passaggio di Francesco.
Le celebrazioni si concluderanno il 12 ottobre a San Leo con il convegno di studi San Francesco, San Leo, il Montefeltro.
Il calendario completo ed aggiornato dell'evento è consultabile all'indirizzo
San Leo e la cella del Cagliostro
Abbiamo raggiunto San Leo, questa città prende il nome dall'eremita San Leo, un dalmata compagno di San Marino. E per certi versi ricorda la vicina San Marino per come è arroccata su uno sperone roccioso.
Siamo in Emilia Romagna, in provincia di Rimini, ma San Leo fino al 2009 era nelle Marche in provincia di Pesaro Urbino
Fino al XII secolo il nome era Montefeltro, di qui passarono San Francesco nel 1213 e Dante Alighieri nel 1306 ma fu anche prigione del Cagliostro che dopo una vita errabonda nelle varie corti europee, fu condannato dalla Chiesa cattolica al carcere a vita per eresia e rinchiuso proprio nella fortezza di San Leo.
La fortezza costituisce il culmine di un complesso monumentale che comprende principalmente, all'interno del borgo, la cattedrale di San Leone, la torre civica, il palazzo mediceo e l'antica pieve.
Cagliostro (Giuseppe Balsamo) a Roma fece l'abate e anche il medico a piazza di Spagna. Raccolse proseliti come guaritore. Praticò magie. Fu massone. Viaggiò in tutta europa e il suo personaggio riuscì ad attirare le attenzioni della Santa Inquisizione. Addirittura si arrivò alla condanna a morte, poi tramutata da papa Pio VI nel carcere di San Leo.
Il luogo forse più celebre e visitato della fortezza è il pozzetto, ovvero la cella che si trova in una delle tre torrette quadrate del mastio e dove per quattro anni fu recluso l'alchimista Cagliostro, condannato per eresia e massoneria dalla Santa Inquisizione e morto proprio a San Leo nel 1795.
Le autorità ecclesiastiche raccomandarono ai secondini la massima cautela nel trattare con Cagliostro, del quale si temeva la fuga attraverso le sue arti magiche o per l’intervento dei suoi amici massoni.
La cattedrale di San Leone oggi si presenta in stile romanico con alcuni accenni di gotico (nelle navate laterali si vede infatti già l'arco acuto tipico del gotico) e anche capitelli corinzi oltre ai numerosi romanici.
La Torre Campanaria è alta 34 metri e ingloba al suo interno un'altra costruzione antecedente a pianta circolare che arriva fino alla cella campanaria e attorno alla quale gira una scala circolare che permette di raggiungere la cima.
La Pieve di Santa Maria Assunta è il più antico edificio di culto della città e del Montefeltro e rappresenta la prima testimonianza materiale della cristianizzazione della zona operata da San Leone nel III e IV Secolo.
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Rocca di San Leo
San Leo è situata a metri 583 s.m., a 32 km. da Rimini, nella Val Marecchia , su un enorme masso roccioso tutt'intorno invalicabile; vi si accede per un'unica strada tagliata nella roccia.
Sulla punta più alta dello sperone si eleva l'inespugnabile Forte, rimaneggiato da Francesco di Giorgio Martini, nel XV secolo, per ordine di Federico lll da Montefeltro.
Nel forte, trasformato in prigione durante il dominio pontificio, furono rinchiusi il Conte di Cagliostro, che vi morì nel 1795, e Felice Orsini (1844).
Notevole il patrimonio architettonico conservato: la Pieve preromanica, il Duomo romanico lombardo del sec. Xll, il Forte; Il Museo di Arte Sacra recentemente allestito nel Palazzo Mediceo, sparsi sul territorio comunale, i ruderi di diversi castelli, tra i quali quelli di Pietracuta, e di Piega, il convento francescano di S. Igne, il convento domenicano di Monte di Pietracuta, la chiesa di Montemaggio, con un pregevole soffitto di legno a cassettoni.
Il panorama che si gode da San Leo è uno dei più belli e caratteristici della regione la vista spazia sui monti circostanti e lungo, la vallata del Marecchia, fino al mare.
Inaugurazione mostra Gualtieri a San Leo
Inaugurata domenica 17 giugno a San Leo la mostra delle opere del maestro Fernando Gualtieri Collezione da Parigi. Dieci anni fa nel 2002, è stato creato il museo Gualtieri Lo Splendore del Reale a Talamello, il paese delle origini del maestro. Il sogno dell'artista era di far conoscere altre opere più recenti, d'ispirazione diversa, in una località vicina al suo Museo. San Leo, questo luogo maestoso, si sposa magnificamente con la pura bellezza della Valmarecchia. Nello storico Palazzo Mediceo di San Leo, in esposizione le opere della galleria parigina e quelle dedicate alle figure femminili della collezione orientale. La mostra di San Leo e il museo Gualtieri Lo splendore del reale saranno punti di arrivo di un circuito d'arte, che passerà anche per San Marino.
Qui Racconto San Leo - Il Museo d'Arte Sacra visto da Francesca Cumbo
Francesca Cumbo, cittadina di San Leo, ci racconta il Museo d'Arte Sacra situato all'interno del Palazzo Mediceo sulla piazza del centro storico, per il progetto Qui racconto San Leo.
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Palazzo Mediceo si tinge di blues
SERAVEZZA - Palazzo Mediceo si tinge di blues. Dopo il successo della prima edizione, il 14 luglio prossimo nel giardino della dimora medicea si terrà la seconda edizione del Festival Internazionale del Blues,
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Altarimini convegno 'Sport con Gioia' a San Leo
Si è svolto a San Leo il terzo convegno 'Sport con Gioia'. Nella giornata di sabato 9 maggio al Palazzo Mediceo di San Leo si è tenuto il convegno ' Fare squadra per fare Goal'. Ha aperto il dibattito il Vescovo Mons. Luigi Negri; fra gli altri ha preso poi parola Elvio selighini. Daniele Manuelli lo ha intervistato in esclusiva per Radio Bruno e Altarimini
Montefeltro Vedute Rinascimentali: l'inaugurazione
Sabato 23 giugno 2012, presso il Palazzo Mediceo di San Leo, l'inaugurazione ufficiale di Montefeltro - Vedute Rinascimentali, il progetto portato avanti dal Comune di San Leo in stretta sinergia con il suo braccio operativo San Leo 2000 e con la Provincia di Rimini, la Provincia di Pesaro-Urbino, la Regione Emilia Romagna, la Regione Marche e l'Università degli studi di Urbino Carlo Bo.
Da oltre cinquecento anni gli storici dell'arte hanno cercato di collocare geograficamente i paesaggi che ispirarono pittori rinascimentali come Piero della Francesca, Raffaello, Leonardo da Vinci. Mentre la gran parte è arrivata alla conclusione che si trattasse di paesaggi immaginari, due cacciatrici di paesaggi, Rosetta Borchia e Olivia Nesci, nel 2007, li hanno ritrovati in spazi reali nascosti tra le colline del Montefeltro, oggi territorio delle Province di Rimini e Pesaro e Urbino. Quelle rupi, quelle colline, quei fiumi dipinti erano sotto gli occhi di tutti ma nessuno li vedeva.
Ancora oggi il Montefeltro, soprattutto nella sua parte più interna, offre un'immersione unica nello splendore del suo paesaggio, diventando fortunato erede di un paesaggio non solo straordinariamente bello, ma che è soprattutto un immenso patrimonio culturale, un patrimonio che Piero, Raffaello, Leonardo, Bellini e altri grandi artisti, cinque secoli fa, hanno lasciato in dote.
Si tratta di un progetto che intende ridare luce al Paesaggio Invisibile. Restituire, cioè al mondo i luoghi d'arte che i grandi pittori del Rinascimento scelsero per gli sfondi delle loro opere. I vari punti d'osservazione dei pittori ospiteranno i balconi di Piero; durante il giorno di inaugurazione è stato possibile visitarne 2: a San Leo, in Località Varco Biforca (balcone riferito all'opera Battista Sforza), e ad Urbania (balcone riferito a I Trionfi).
Adeguatamente attrezzati per i visitatori, sono luoghi emozionanti, attraverso i quali parte una nuova concezione di turismo, ed anche un modo di osservare differente, più consapevole. Alla conferenza stampa di inaugurazione , assieme al Sindaco di San Leo Mauro Guerra erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Provincia Stefano Vitali, l'Assessore alle Attività Culturali della Provincia di Pesaro-Urbino, Alessia Morani, ed anche il Professor Umberto Eco che, con un breve ed efficace intervento, ha sottolineato come l'Italia sia tra i primi posti al mondo per la sua alta percentuale di opere d'arte ma che, nonostante questo, non riesca a promuoverle a dovere: Con questo progetto si sta realizzando una riscoperta e incremento della bellezza ma attraverso anche la scienza e la storia. Una bella sinergia perché questa riscoperta si appoggerà anche su rigorose dimostrazioni. Ora ci auguriamo possa avere anche uno sviluppo per poter creare economia..
Eloquenti anche le parole del Presidente Vitali che cita Tonino Guerra con la frase La bellezza sarà il nostro petrolio: Tenersi stretta la ricchezza è fondamentale, anche per una nuova prospettiva, e cioè che la bellezza diventi il nostro motore economico. La sfida che parte oggi è nelle nostre mani: dobbiamo sfruttarla e far vedere e conoscere queste nostre eccellenze naturalistiche a tutto il mondo. Altra sfida, quella di lavorare insieme, cosa che non sappiamo proprio fare. Il territorio è unico ed è necessario fare squadra e collaborare attivamente.
A fine conferenza una visita poi davvero inaspettata. All'interno di Palazzo Mediceo, all'improvviso, il direttore artistico di Radio DJ, Linus, che, da grande sportivo quale è, si è presentato in tenuta da bici, arrivato da Riccione a San Leo proprio in bicicletta. Il DJ, sorridente e sudato, ha salutato la platea, complimentandosi per l'iniziativa e rimarcandone lo spessore e l'importan
Qui Racconto San Leo - Palazzo della Rovere visto da Donatella Urbinati
Donatella Urbinati, cittadina di San Leo, ci racconta il Palazzo della Rovere, oggi sede del Municipio, per il progetto Qui racconto San Leo.
Lo scopo del progetto è quello di dare accoglienza autentica ai visitatori in qualsiasi momento essi vogliano conoscere la città in maniera libera ed il più possibile esaustiva.
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Da Seravezza veduta del Palazzo Mediceo
Descrizione
1997, Arnaldo Pomodoro Sculture per San Leo e per Cagliostro
Il film documenta la mostra inaugurata nell'estate del 1997 a San Leo nel Montefeltro. Le sculture vennero collocate al Belvedere, nel Palazzo Mediceo e nella Fortezza di Francesco di Giorgio Martini.
6'20 Italiano
Regia Marina Spada
Aline Production, Milano
SAN LEO
San Leo, detta già Montefeltro, è situata a metri 583 s.m., a 32 km. da Rimini, nella Val Marecchia (SS 258), su un enorme masso roccioso tutt'intorno invalicabile;
vi si accede per un'unica strada tagliata nella roccia.
Filmed with Canon EOS 550D
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San Leo - Antonio Saliola, dai giardini al cielo tra fate e folletti
Una ventina di dipinti di Antonio Saliola saranno in esposizione al Palazzo Mediceo di San Leo dal 21 Luglio al 14 Ottobre 2018. E' un'importante rassegna di opere pittoriche di varie dimensioni che sono una passeggiata in giardini trasognati che guidano l'occhio all'incanto del cielo. Il tema del giardino è forse il leit motiv del percorso artistico di Saliola che lo ha portato a presentare le sue opere in importanti gallerie e musei internazionali. Il suo giardino ci seduce perché ci insegna a guardare, a pazientare e ad ascoltare. Si nasconde e, al contempo, si rivela regalandoci enigmi, segnali, piccoli miracoli. Incontriamo le tracce, gli indizi ed i misteri di apparizioni segrete: fate, folletti, oggetti simbolici e panchine in attesa di un arrivo.
Questi quadri senza tempo sono ora esposti nel suo amato Montefeltro dove in estate si rifugia da diversi anni nel borgo medievale di Petrella Guidi. Qui ha creato un quadro vivente composto da 8 stanze denominato “Quasi Orto”.
Accardo apre l'edizione 2013 del San Leo Festival
A San Leo torna la grande musica con la quarta edizione del San Leo Festival, dal 13 giugno al 13 luglio che quest'anno punterà soprattutto sui giovani talenti italiani, che come ha sottolineato il Direttore del Festival il maestro Stefano Cucci, troppo spesso non trovano spazio all'interno delle manifestazioni musicali. E' un festival caratterizzato dalla grande presenza di giovani talenti, freschi artisti dai 16 ai 25 anni di età dell'Orchestra Giovanile di Roma e dai giovani coristi dei Cori di tre Università italiane: Roma Tor Vergata, Modena - Reggio Emilia e Camerino. Sarà significativo vedere in Duomo, per il Requiem di Mozart, 120 giovani impegnati in questa avventura musicale a testimoniare quanto sia ancora viva in Italia la cultura musicale e quanto necessiti di attenzione ha commentato il Maestro Cucci.
Il Festival si aprirà giovedì 13 giugno alle ore 21.00 nel Duomo con un concerto di Salvatore Accardo, uno dei più importanti violinisti del panorama internazionale, che porterà a San Leo la magia della musica di Mozart, accompagnato dall'Orchestra Roma Sinfonietta.
Saranno eseguiti la Sinfonia Concertante per violino e viola e la celeberrima sinfonia n.40, uno dei capolavori più conosciuti del genio salisburghese.
Il secondo concerto, domenica 23 giugno alle 21.00 in Pieve, avrà come protagonista Enrico Onofri, indiscussa autorità della musica barocca a livello internazionale, che eseguirà un programma interamente dedicato al virtuosismo violinistico dell'epoca, in linea con le celebrazioni per il terzo centenario di Arcangelo Corelli, una delle più significative personalità della scuola violinistica italiana.
Il terzo appuntamento, sabato 6 luglio alle 21.00 in Duomo, offrirà al pubblico un'emozionante esecuzione del Requiem di Mozart. Ne saranno protagonisti i giovani dell'Orchestra Giovanile di Roma, collaudato complesso strumentale di giovani dai 16 ai 25 anni e i Cori delle tre Università Italiane Roma Tor Vergata, Reggio Emilia e Camerino.
Nella prima parte del Concerto verrà eseguita Ansia di Pace di Ada Gentile, nota compositrice italiana, su testi di Salvatore Quasimodo recitati dal figlio Alessandro Quasimodo.
Il quarto appuntamento, sabato 13 luglio alle 21.00, in Pieve, vedrà realizzata la Cantata Scenica Serafica Impressione su testi di Luca Cesari e musica di Stefano Cucci per soli, voce recitante, coro ed ensemble strumentale, un lavoro, commissionato per le celebrazioni dell'ottocentesimo anniversario del passaggio di San Francesco a San Leo e della donazione del monte della Verna.
Presenti nell'edizione 2013 del Festival anche quattro Corsi di alto perfezionamento che si svolgeranno dal 14 luglio al 18 agosto: Masterclass di tecnica ed interpretazione pianistica, docente Stefano Cucci (Concerto finale giovedì 18 luglio, Teatro del Palazzo Mediceo, ore 21.00); Masterclass di pianoforte, musica da camera e musica vocale-strumentale, docente Eduardo Hubert (Concerto finale mercoledì 24 luglio, Teatro del Palazzo Mediceo, ore 21.00); Masterclass di violino barocco, docente M. Enrico Onofri (Concerto finale
mercoledì 31 luglio, Teatro del Palazzo Mediceo, ore 21.00); Masterclass di Canto Lirico, docente Romualdo Savastano (Concerto finale domenica 18 agosto, Teatro del Palazzo Mediceo, ore 21.00).
Nonostante la crisi la città di San Leo non rinuncia agli eventi culturali. E' chiaro che è frutto diun enorme sforzo nel cercare nuove fonti di aiuto di finanziamento, è sempre più difficile. Il nome di San Leo aiuta, ma è chiaro che non sono più cose che si sostengono con i bilanci comunali, bisogna fare diversamente: contributi, sponsorizzazioni, collaborazioni e anche tanto lavoro in economia ha commentato Mauro Guerra, Sindaco di San Leo. Però per noi è un obbligo continuare in questo modo perché effettivamente si riattivano o si sostengono delle microeconomie troppo importanti per il centro storico ha concluso il Sindaco.
Tra i sostenitori del Festival anche la Provincia di Rimini e la Camera di Commercio. Il Festival nelle passate edizioni è stato palcoscenico di importanti eventi musicali con grandissimi artisti di livello internazionale e molti gruppi ed orchestre di prestigio quali Ennio Morricone (cui è stata conferita la cittadinanza onoraria), Uto Ughi, Luis Bacalov, Giorgio Carnini: con la presenza di Salvatore Accardo, che aprirà il festival giovedì 13 giugno, il San Leo Festival conferma la sua collocazione fra i maggiori eventi culturali promossi del territorio.
Gita a San Leo
San Leo (San Lé in romagnolo), è un comune italiano di 3.017 abitanti della provincia di Rimini, in Emilia-Romagna.
Il paese si trova su uno sperone di roccia della Valmarecchia da cui si domina San Marino e il Marecchia.
Erede del castrum Monteferetron, ricordato da Procopio nella cronaca della Guerra Gotica, solo a partire dal IX-X secolo acquisisce il nome dall'eremita Leo (proclamato poi santo...), un dalmata compagno di (san) Marino.
Il toponimo Monteferetron è di probabile origine umbra, a testimonianza che il masso era già frequentato in epoca preromana.
Del periodo romano rimangono sporadici reperti, riutilizzati nelle costruzioni medievali e che non danno l'idea di quale fosse la dimensione e la tipologia dell'antico insediamento.
Molti storici lo identificano come un antico centro sacro fin dalle origini, grazie alla sua particolare conformazione morfologica e non solo...
Con la nascita della diocesi di Montefeltro (sec. IX), il toponimo del centro venne utilizzato per tutto il territorio sotto la giurisdizioine del vescovo. Quando avvenne il cambio con il nuovo nome San Leo, l'antico toponimo rimase alla diocesi e di conseguenza a tutto il suo territorio.
Da allora, San Leo rimane capitale storica della regione del Montefeltro.
Fu luogo di passaggio di San Francesco nel 1213 e Dante nel 1306, prigione di Felice Orsini e di Cagliostro, San Leo ha avuto anche l'onore di essere capitale d'Italia o, meglio, del Regno Italico di Berengario II, il quale fu sconfitto a Pavia nel 961 d.C. da Ottone I di Sassonia e che poi si rifugiò a San Leo, dove resse l'assedio per mesi prima di cedere all'avversario. Il centro fu dominio dei Montefeltro (dall'antico nome di San Leo), dei Malatesta, dei Medici, conteso con i Della Rovere, fino al passaggio sotto lo stato pontificio nel 1631.
Nell'Italia unita il comune di San Leo è appartenuto alle Marche (provincia di Pesaro e Urbino) fino al 15 agosto 2009, quando ne è stato distaccato congiuntamente ad altri sei comuni dell'Alta Valmarecchia in attuazione dell'esito di un referendum svolto il 17 e 18 dicembre 2006. Contro la variazione territoriale la Regione Marche ha proposto ricorso alla Corte costituzionale, ma questa lo ha ritenuto infondato.
Forte di San Leo
Monumenti e luoghi d'interesse
• Il duomo di San Leo in stile romanico, costruito da maestri lombardi e datato attorno al 1173. Con classica pianta a croce latina, costruita con tre navate e transetto, ampio presbiterio e cripta, originariamente era comunicante col palazzo vescovile poi distrutto attraverso la torre campanaria.
• La pieve di Santa Maria Assunta
• Il forte di San Leo
• La torre campanaria, costruita sulla cima rocciosa del monte della guardia, la seconda sommità del Masso di San Leo, inglobando alla base una costruzione a pianta circolare più antica. Originariamente la torre, oggi isolata, era parte della cittadella vescovile di Montefeltro, distrutta dai Malatesta a metà secolo XIV.
• Il palazzo mediceo, costruito fra il 1517 e 1523 per il governatore della repubblica fiorentina, il giglio, stemma di Firenze, è scolpito sulla facciata, con la data 1521. Pure presente lo stemma di papa Giulio II della famiglia Della Rovere che, a cavallo dei secoli XVI e XVII, ampliarono il palazzo costruendovi una sala teatrale. Il palazzo nel secolo XXI contiene un museo d'arte sacra.
• Il Convento di sant'Igne del secolo XIII, edificato al di fuori dell'abitato, nel periodo francescano, conserva nella chiesa un frammento dell'olmo sotto il quale predicò San Francesco durante la sua visita a San Leo. La chiesa contiene inoltre un affresco di madonna in trono con Bambino e Santi databile al 1535. Nel complesso religioso si annovera un chiostro e una sala capitolare del convento con due finestre monofore trilobate in stile gotico.
Incontro a San Leo sulla lotta alla mafia
Si è tenuto venerdi 28 ottobre a San Leo, presso la sala del teatro del Palazzo Mediceo, un interessante incontro dibattito dal titolo Colletti bianchi denaro nero coordinato dalla Cigl insieme alla Fondazione Caponnetto. Dopo l'introduzione del sindaco, i vari partecipanti hanno a lungo parlato della Mafia e della sua infinita potenza, un fenomeno che riguarda anche il nostro territorio. Si è cercato di capire quale possa essere l'attività di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini attivando un costante monitoraggio per evitare infiltrazioni mafiose nella nostra provincia. Salvatore Calleri spiega che la vicinanza con San Marino e gli interessi presenti nell'industria del divertimento della costa romagnola è una situazione ad alto rischio. Luca Dapporto Segretario Generale Fisac Cgil Emilia Romagna dice che San Marino è la concausa della crisi bancaria in regione. Presente alla tavola rotonda anche Monica Moroni ricercatrice e coautrice del libro Mafie a San Marino.
Odissea degli sfollati, famiglie in municipio dopo la frana di San Leo
Giovedì mattina il sindaco di San Leo Mauro Guerra ha ricevuto in municipio i cittadini sfollati dopo il crollo di una porzione dello sperone roccioso, sul lato nordest della rupe, fatto avvenuto lo scorso 27 febbraio. Per garantire la sicurezza, il sindaco della città leontina aveva emanato un'ordinanza per l'evacuazione delle zone interessate dal distacco di rocce. Ora i cittadini interessati saranno trasferiti da residence e alberghi in appartamenti del centro storico della città. In parallelo il Comune ha anche attivato un servizio di supporto psicologico per le persone interessate dal trasferimento. Intanto mercoledì i responsabili del servizio tecnico di bacino della Regione hanno iniziato i rilievi delle fessurazioni limitrofe alle aree interdette.
Qui Racconto San Leo - la fontana vista da Giovanni Rondot
Lo scopo del progetto Qui racconto San Leo è quello di dare accoglienza autentica ai visitatori in qualsiasi momento essi vogliano conoscere la città in maniera libera ed il più possibile esaustiva.
Grazie ai codici QR posizionati in giro per la città è possibile conoscere la storia, le curiosità e i dettagli degli angoli più significativi di San Leo raccontati direttamente dai cittadini del luogo.
In questo video Giovanni Rondot ci racconta la Fontana (fonte di San Francesco) posizionata nel centro della piazza del centro storico.
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