CARPI PALAZZO dei PIO Museo della Città + CAPPELLA dei PIO + monumento dei CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Il Museo della Città espone, razionalizzandolo nel filo cronologico della storia di Carpi, il patrimonio artistico e artigianale del vecchio Museo civico fondato nel 1898. Quell’istituto, in pieno clima positivista, aveva raccolto nelle sue collezioni, oltre a opere d’arte, tutto ciò che esprimesse l’attività e l’ingegno dell’uomo nei secoli della vita di Carpi. Dalle produzioni ceramiche alle terrecotte, dalle scagliole ai cimeli risorgimentali, passando per volumi a stampa e dcoumenti, ma anche frammenti architettonici e decorativi della città, si arriva a macchinari, attrezzi e documentazione multimediale della attività agricola, quindi della produzione del truciolo fino alla più recente attività imprenditoriale del tessile abbigliamento. Una parte rilevante dei quasi venti mila pezzi presenti è costituita dalle donazioni di collezioni private, tra le quali meritano di essere citate per la loro importanza e specificità quelle di Pietro Foresti, Lando Degoli e Carlo Contini.
Il periodo della signoria dei Pio segna una profonda trasformazione di Carpi sia dal punto di vista urbanistico che economico e culturale. I materiali esposti nella loggia settentrionale del Museo della Città sviluppano alcuni temi espressi dalle opere della collezione museale databili tra il Duecento - prima quindi della signoria dei Pio - e i primi anni del Cinquecento, intorno al 1520-1530, quando Alberto III Pio perse Carpi.I temi sviluppati nelle isole tematiche del Museo sono:
- le maestranze tra Trecento e Quattrocento
- architettura e urbanistica
- i Pio di Savoia
- Carpi rinascimentale sotto Alberto III Pio
- Aldo Manuzio e la cultura umanistica a Carpi.
La produzione artistica del periodo di dominazione estense a Carpi (1527-1859) è caratterizzato nei primi due secoli dalla realizzazione dei paliotti in scagliola.
Si tratta delle tavole che erano collocate sul fronte dell'altare, che a partire dal Seicento, in pieno Barocco, sviluppano in Italia motivi decorativi monocromi provenienti dagli antichi pallia (drappi, da cui il nome paliotti) che addobbavano gli altari delle chiese.
La scagliola carpigiana, inventata da Guido Fassi, si diffonde dai primi anni del Seicento a tutto il Settecento con una sua forma caratteristica perimpasto e modelli decorativi. In città nascono botteghe che ben presto escono dalla produzione sacra per creare veri e propri oggetti d'arte e d'uso: quadretti, tavoli, elementi d'arredo, numeri civici.
Uno dei nuclei principali del Museo originario di Carpi è costituito dai cimeli risorgimentali (armi, onoreficenze, divise, documenti) appartenuti a personaggi di origine locale che hanno avuto un ruolo nelle vicende locali e nazionali che hanno portato all'Unità d'Italia.
Si tratta di tre figure in particolare: Ciro Menotti, fucilato durante i moti del 1831 a Modena, Manfredo Fanti, generale dell'esercito sabaudo e Ministro del Regno, Antonio Gandolfi, militare di carriera nell'esercito.
PALAZZO DEI PIO Settembre 2013
Carpi, Tollari: Dobbiamo combattere la disoccupazione
CARPI. A Carpi dopo il ritrovo presso le sedi sindacali, corteo per le vie della città insieme ai manifestanti provenienti in bicicletta da Soliera e con l'accompagnamento della banda cittadina. Luigi Tollari, segretario Uil Modena e Reggio, è intervenuto ponendo l'accento sulla lotta alla disoccupazione. Presenti in piazza Martiri i Sindaci dell'Unione Terre d'Argine con il gonfalone, gli stand delle associazioni di volontariato e laboratori creativi e di riciclo a cura della cooperativa sociale Giravolta. Nel pomeriggio, presso il cortile d'Onore di Palazzo Pio, concerto di Primavera del Corpo Bandistico Città di Carpi che ha eseguito una serie di marce di diverso carattere, da quelle classiche a quelle contemporanee, musica da film, unitamente a brani tradizionali e inni classici per il I° Maggio. In piazza Martiri, dalle ore 17 alle 19, concerto in collaborazione con il circolo Arci di Carpi Kalinka, della Banda musicale itinerante San Crispino, 10 pazzi romagnoli... la Street Band più scatenata, trasgressiva, scalmanata d'Italia! Ottoni, legni, percussioni e chitarra, tutti in canotta e fazzoletto a quattro nodi. Con un repertorio di valzerini e polke della tradizione romagnola e non, alcuni funkettoni stile New Orleans, sigle tv, brani popolari italiani e stranieri, un po' di raggae e ska, sound balcanici, ma anche disco-music e techno. In serata, al cinema Ariston di San Marino, alle 20.30 proiezione unica a ingresso ridotto, del film Nome di donna (drammatico, Italia-Francia 2018) di Marco Tullio Giordana con Cristiana Capotodondi e Michela Cescon. Il film affronta il tema delle molestie sul lavoro attraverso la figura della protagonista Nina che lavora in una residenza per anziani facoltosi della provincia lombarda. Un mondo elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le sue colleghe italiane e straniere, per affrontare il dirigente della struttura, in un'appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua dignità. Video di Gino Esposito
Sesto Al Reghena (Pordenone Friuli V.G.) chiesa S. Maria in Sylvis, isola e fiume Reghena
Sesto al Reghena (Siest in friulano) è un comune italiano della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia. È uno dei Borghi più belli d'Italia.
Cinta muraria e torre d'ingresso
Anche se nei primi secoli l'abbazia forse non possedeva un sistema di difesa, una prima cinta muraria fu sicuramente realizzata a partire dal X secolo, dopo le devastazioni operate dagliungari. Nel 1431 vi erano ben sette torri di difesa, come rappresentato nel sigillo di Tommaso de' Savioli, ultimo abate residenziale. Ora ne rimane una sola, che funge anche da ingresso al complesso; in origine era dotata di un ponte levatoio. La torre fu restaurata dagli abati commendatari Giovanni Michiel e Domenico Grimani, che la trasformarono come oggi la vediamo; nel Settecento venne realizzato il ponte in pietra in sostituzione di quello levatoio.
La facciata è dominata da un affresco rappresentante un leone di San Marco, risalente alla fine del Quattrocento; appena sotto è posto un bassorilievo con lo stemma del cardinale Grimani con la data del 1521; a sinistra vi è l'affresco dove è ripetuto lo stemma Grimani, mentre a destra si trova l'affresco di uno stemma con croce, di cui si ignora il proprietario. Più sotto si può vedere dipinta un'allegoria del buon governo veneziano e della famiglia Grimani, che controllava con i suoi membri sia l'abbazia di Sesto che il Patriarcato di Aquileia. Anche se mancano le prove documentarie, l'autore di queste opere è ritenuto Giovanni Battista Grassi, uno dei maggiori rappresentanti del manierismo maturo in Friuli.
Campanile
Oltrepassata la torre di ingresso si accede all'ampio cortile, recentemente pavimentato, sul quale si affacciano tutti gli edifici principali del complesso abbaziale.
Proprio di fronte all'ingresso è posto il campanile, alto 33,60 m con base quadrata di 7,70 m e costruito totalmente in mattoni. Fu realizzato probabilmente tra l'XI ed il XII secolo ed è simile ad altre torri contemporanee presenti in area lagunare, con lesene verticali e rare aperture lungo i fianchi. Il paramento è abbellito da alte arcate a doppia ghiera, tre per lato, di uguale altezza su tutti i lati, tranne che sul lato sud, dove l'arcata centrale è stata ribassata in un secondo tempo per posizionare l'orologio che compare per la prima volta in una stampa di finesettecento. L'attuale orologio è stato sistemato dopo i lavori di restauro del 1914.
Portale rinascimentale
A fianco della torre campanaria si trova un portale di origine rinascimentale con arco a tutto sesto sostenuto da pilastri. Il tutto è reso più aggraziato da lesene, che reggono una trabeazione con mensole aggettanti che ricopia la cornice a dentelli del palazzo abbaziale.
L'opera fu probabilmente realizzata in concomitanza con i lavori eseguiti sulla torre d'ingresso promossi dagli abati Giovanni Michiel e Domenico Grimani, cioè verso la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Il portale permette l'accesso ad un parco, dove forse un tempo si trovava il convento.
Palazzo della Cancelleria
L'edificio è posto ad ovest, in prossimità del campanile; è fatto in mattoni ed ha una pianta rettangolare di circa 25,5 x 10 m con un'altezza di circa 9 m. Si ritiene che la struttura risalga al periodo tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, anche se è stato pesantemente ristrutturato e modificato nei secoli. La sua utilizzazione primitiva è ignota, anche se l'opinione prevalente è che fosse la sede della autorità civile, posta di fronte all'antica residenza abbaziale, sede dell'autorità religiosa.
Antica residenza abbaziale
Sulla facciata sono presenti quattro stemmi di alcuni abati commendatari del XVII e XVIII secolo. A partire dalla sinistra in alto abbiamo quelli di Giovanni Alberto Badoer, di Carlo Pio di Savoia-Carpi, di Girolamo Colonna di Sciarra e di Giovanni Cornaro.
Il palazzo è ora utilizzato come sede comunale.
Attuale residenza abbaziale
L'attuale residenza abbaziale è posta verso il margine sud-orientale della abbazia, dove si trovava una delle torri di difesa, in parte conglobata nell'edificio. L'edificio che si vede ora è il risultato dei lavori di ristrutturazione avvenuti nella prima metà del Settecento.
Matilde oltre i castelli. L'abbazia di Frassinoro.
..tutto iniziò con un frassino d'oro..
Le storie di Sara e Matteo da un progetto di Eleonora Grasselli,
scopri l'Appennino Reggiano, guarda il sito:
Il Miglioramento Sismico di una struttura a telaio in Calcestruzzo Armato
Registrazione video dell'Intervento dell'ing. Luigi Nulli di Concrete, dedicato alla modellazione degli interventi di modellazione strutturale per il miglioramento sismico di una struttura a telaio in calcestruzzo armato, durante la tappa di Chieti dell'evento:
STUDIO e PROGETTAZIONE del MIGLIORAMENTO delle STRUTTURE ESISTENTI
in fase di QUIETE SISMICA e in fase SISMICA
organizzato da Euroconference e Ingenio con il contributo incondizionato di Concrete, Fibre Net, Saie e Tecnopiemonte.
VISITA il SITO di INGENIO - ingenio-web.it