Rinascimento Cosi Vestivano
Rinascimento Cosi Vestivano presso l'Archivio di Stato di Cosenza, la Mostra sulla Moda del '500 RINASCIMENTO: COSI' VESTIVANO. L'allestimento è frutto di un progetto dell'Associazione Culturale Rinascimento, che è proprietaria della collezione dei Costumi, creati in esclusiva dalla costumista Maria Capalbo di Acri.La Mostra itinerante, per la prima volta a Cosenza e resterà aperta, nello storico Loggiato dell'Archivio di Stato, fino al 10 Novembre 2011.
Ideazione del progetto: Gennaro Cosentino
LA STORIA IN COSTUME
Così vestivano per dire così erano, perché nulla più dell'abito riesce ad identificare un popolo e un'epoca. E questo vale ancora di più per il Rinascimento che, come età dei grandi rivolgimenti, impresse nell'abbigliamento i profondi cambiamenti avvenuti nella società.
Il vestito del '500 sintetizza nuovi gusti, nuovi materiali, tessuti provenienti dai mercati d'oltre confine, tendenza all'apparire, cambiamenti dovuti alla riforma protestante anche, sontuosità, opulenza, potere e, soprattutto, esigenza d'immagine per le molte relazioni sociali.
Il vestire, insomma, come proiezione di un periodo tra i più felici della storia.
La moda che rispecchia la rinascita dopo il lungo torpore del Medioevo in cui, anche l'abito soleva essere più essenziale, castigato, austero, insomma poco decorato.
La donna del Rinascimento, invece, come arriva a noi nelle opere pittoriche, amava indossare gioielli, vestirsi di abiti sontuosi, guarniti, ricamati, gonfi, realizzati con stoffe pesanti come velluti, damascati e broccati. Al collo pizzi e alte gorgiere, forse un sacrificio per chi li indossava, ma che assumevano tutto un effetto estetico, teso a colpire l'occhio degli interlocutori.
Con la collezione di abiti, realizzata in esclusiva, dopo approfondita ricerca, dalla costumista Maria Capalbo per la nostra Associazione Rinascimento, abbiamo voluto offrire lo spaccato di un'epoca luminosa, consentendo, soprattutto ai giovani, di constatare direttamente quanto potuto cogliere, forse distrattamente, solo nei dipinti dell'epoca o nella filmografia.
Lo stesso allestimento che nel Chiostro dei Minimi ha trovato felice e adeguata cornice, così come nel Palazzo Rinascimentale di Aieta, offre varietà di vestiti identificativi di situazioni e stato sociale: dame, cavalieri, commercianti, religiosi, popolane. Ma anche abiti da cerimonia, da convivio, da feste, da occasioni di rappresentanza e di affari.
E poi i bambini, anch'essi avvolti in abiti voluminosi e sontuosi, come i grandi, figli di una società che molto interagiva col mondo.
Come ancoraggio con la storia ufficiale, della collezione fanno parte gli esemplari, finemente riprodotti, dei costumi che appartennero a personaggi famosi come Carlo IX, Maria de' Medici, Enrichetta Maria de' Medici, Eleonora di Toledo, Cosimo II de' Medici, Vittoria della Rovere, indossati in momenti solenni: incontri ufficiali, firme di trattati e matrimoni.
Il nostro tuffo nella storia vuole essere un contributo alla conoscenza, non una semplice rievocazione, ma un supporto allo studio, un progetto culturale più ampio.
E forse anche una sosta, nella corsa spasmodica e trascinante del nostro tempo.
Gennaro Cosentino
Presidente Associazione Culturale Rinascimento