I Vivarini, Carrellata delle opere alla mostra a Conegliano, Palazzo Sarcinelli
I Vivarini, una carrellata delle opere in mostra a Palazzo Sarcinelli, Conegliano
CONEGLIANO (Treviso) Museo d'Arte Contemporanea di Palazzo Sarcinelli. 1997
CONEGLIANO (Treviso) Museo d'Arte Contemporanea di Palazzo Sarcinelli. 1997
meneghettirenato.com
Fabrizio Clerici, opere 1928-1992”, Palazzo Sarcinelli, Conegliano (1/3)
Fabrizio Clerici, opere 1928-1992”
Palazzo Sarcinelli, Conegliano 1999
a cura di Marco Goldin
Presentazione della mostra (prima parte)
Prolusione di Marco Goldin, Marco Vallora, Angelo Capasso
copyright © Riprese video di Marco Mestichella
2014, L'ANNO DEL RILANCIO DI PALAZZO SARCINELLI
CONEGLIANO - Dopo il successo della mostra di Giambattista Cima il Sindaco di Conegliano vuole rilanciare la Galleria di Palazzo Sarcinelli. Ad aprire la 6a stagione la mostra del maestro Enzo Politino. - Intervistati: FLORIANO ZAMBON (Sindaco di Conegliano), PIETRO BASCIANO (Assessore alla Galleria d'Arte di Conegliano) - Servizio di Matteo Spinazzè, riprese di Matteo Spinazzè, montaggio di Alessandro Granziera
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List of Best Things to do in Conegliano???, Italy
Sala dei Battuti del Duomo di Conegliano
Castle of Conegliano
Centro Storico di Conegliano
Toni Doro - Il Prosecco
Palazzo Sarcinelli
Duomo di Conegliano
Perenzin Latteria
Ex Convento di San Francesco
Museo Del Caffe Dersut
Fontana del Nettuno
Mario Albanese a Palazzo Sarcinelli. Intervento del critico Giancarlo Pauletto. 1^ parte.
Mario Albanese, nato a Conegliano nel 1933, inizia a dipingere in età giovanissima. Nei primi anni espone solo in rassegne collettive, mentre la prima mostra personale risale al 1966 a Vicenza .
Nello stesso anno viene presentato nel catalogo di una mostra a Verona da Giovanni Comisso. Seguono nel tempo parecchie mostre personali in varie città italiane (vedi alla voce Esposizioni in questo sito).
Tra le numerose rassegne d'arte a cui è stato invitato, si ricordano le seguenti: Trent'anni di Pittura nel Veneto, Arzignano/ Biennale Mario Sironi, Napoli/ Biennale Nik's Malergard, Copenaghen/ Biennale Triveneta, Piazzola sul Brenta/ Il ritratto nella Pittura italiana del '900 al Castello di Mesola/ De la Salle Palace, Malta/ Un punto per Piero, itinerante da New York a Urbino/ Pittori veneti Villa Contarini di Piazzola sul Brenta/ Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea Premio Sulmona.
Per l'attività grafica è invitato alla mostra La Bottega del Busato al Museo Civico di Vicenza/ alla 3^ edizione delle Espressioni della grafica veneta contemporanea, Recoaro Terme/ alla Rassegna Internazionale dell'incisione al Museo Civico di Cremona/ Incisori veneti all'ex-Macello di Padova.
Giornalista pubblicista dal 1980, ha collaborato ininterrottamente per alcuni anni a Il Giornale di Vicenza con racconti e note d'arte.
Ha pubblicato tre raccolte di poesie: Stagioni (1969) presentate da Salvatore Maugeri; Radici e fronde (1971); Di verde in verde (1982) con prefazione di Elio Bartolini.
Di prossima pubblicazione Ultime.
Per altri scritti di Albanese vedi
Numerosi critici, poeti e giornalisti si sono occupati della pittura di Mario Albanese.
Le vedute di Bellotto a Conegliano
Una mostra come un viaggio attraverso l'Europa. Attraverso un'accurata selezione di splendidi dipinti di Bellotto, Canaletto, Carlevarijs e Marieschi, la mostra rappresenta il momento culminante del vedutismo veneziano, il fenomeno artistico più innovativo e caratterizzante dell'arte europea del xviii secolo. Ripercorrendo la carriera artistica di Bernardo Bellotto che, dopo l'apprendistato veneziano nella bottega dello zio, il famosissimo Antonio Canal detto Canalettto, viaggiò a lungo, prima in Italia, poi all'estero al servizio delle maggiori corti europee (Dresda, Vienna, Monaco, Varsavia), sarà possibile rivivere nelle sale di Palazzo Sarcinelli l'esperienza del Grand Tour che consentiva ai nobili europei di conoscere e apprezzare l'arte e la vita delle grandi capitali europee. Palazzo Sarcinelli, Conegliano (Tv). Fino al 15 aprile.
mostra carpaccio
CARPACCIO
VITTORE E BENEDETTO DA VENEZIA ALL'ISTRIA
L'AUTUNNO MAGICO DI UN MAESTRO
Il grande ritorno di Carpaccio sulla scena espositiva cinquant'anni dalla storica mostra di Palazzo Ducale a Venezia
Dal 7 marzo al 28 giugno a Palazzo Sarcinelli, Conegliano
UN CINQUECENTO INQUIETO
CONEGLIANO - Da oggi all'8 giugno a Palazzo Sarcinelli di Conegliano è aperta la mostra Un Cinquecento inquieto. In esposizione cento opere dei grandi maestri rinascimentali, dal Cima al Pordenone. Obiettivo arrivare a 40mila visitatori, per un indotto di 2,5 milioni di euro.
- Intervistati: FLORIANO ZAMBON (Sindaco di Conegliano), GIORGIO FOSSALUZZA (Curatore), GIANDOMENICO ROMANELLI (Curatore), FEDERICO CAPRARO (Presidente Federalberghi Treviso) - Servizio di Angela Pederiva, riprese di Angela Pederiva, montaggio di Alessandro Granziera
Conegliano e la Mostra Bernardo Bellotto
Bernardo Bellotto, il Canaletto delle corti europee in mostra a Conegliano (Treviso) dall'11 novembre 2011 al 15 aprile 2012. Palazzo Sarcinelli di Conegliano si appresta a ospitare un'altra iniziativa di grande importanza storico-artistica. Un'occasione imperdibile per conoscere Conegliano e le colline del Prosecco! Tutte le info su
mostra carpaccio
CARPACCIO VITTORE E BENEDETTO DA VENEZIA ALL'ISTRIA
Una grande mostra che ripercorre gli ultimi anni di uno degli artisti più significativi del Rinascimento. Un viaggio che segue Vittore nei suoi spostamenti da Venezia verso il vivace territorio istriano, alla ricerca di un codice artistico sempre colto e raffinato, fino all'affermazione del figlio Benedetto, interprete inedito delle intuizioni del padre.
Dal 7 marzo al 28 giugno a Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Cima da Conegliano
Mostra di Giovanni Battista Cima, maestro del colore, a Conegliano nel Palazzo Sarcinelli dal 26 Febbraio al 2 Giugno 2010. Verranno esposte opere provenienti dai musei di tutto il mondo
2-Conegliano-Mostra del pitt. NERONE(P.Sarcinelli)-inquietudine -poesia di Rosalba di Vona-
Voce Gianni Moi
diritti protetti
legge 633/1941
Conegliano Contrada Granda
Conegliano, Contrada Granda attuale Via XX Settembre
Tratto dal sito Geoplan.it
Via XX Settembre è il cuore della città di Conegliano. Anticamente denominata Contrada Grande, perché fulcro della vita sociale ed economica della città, via XX Settembre è uno scrigno di palazzi settecenteschi incastonati gli uni sugli altri. Una passeggiata in questo elegante centro storico è sicuramente uno degli itinerari più significativi per chi desidera assaporare appieno la bellezza di questa città. Le vie d'accesso alla Contrada Grande sono le tre Porte: Porta Monticano, a Nord, che raffigura il Leone di San Marco, Porta Dante e Porta San Polo. Il gioiello più prezioso, custodito in questo pugno di palazzi storici, è sicuramente il Duomo con la Pala d'Altare di Gianbattista Cima, ma anche lo storico Teatro Accademia che sovrasta Piazza Cima, Palazzo Sarcinelli, un tempo sede della biblioteca civica oggi pinacoteca e l'Ex Monte di Pietà, oggi riconvertito in hotel. Seguendo l'originario progetto di Andrea Scala, il Teatro Accademia venne inaugurato nella seconda metà dell'Ottocento, la prima rappresentazione fu il Conte Ory di Rossini. Dal 1946 il Teatro Accademia divenne cinema, poi verso la fine degli anni '90 ridivenne Teatro. L'edificio presenta un'elegante architettura neoclassica, ai lati dei gradini, che danno accesso alle sale, troviamo le due sculture raffiguranti le sfingi. Ogni anno, in Piazza Cima, viene celebrata la rievocazione storica della Dama Castellana. Palazzo Sarcinelli era l'antica dimora rinascimentale della nobile famiglia Sarcinelli. Numerosi personaggi illustri sono stati ospitati tra le mura di questo antico palazzo fra cui: la Regina di Polonia ed Enrico III di Francia. Negli anni '80 l'edificio venne acquistato dal Comune di Conegliano che ne fece un'importante galleria d'arte, che ha ospitato, fra le ultime esposizioni, anche il ciclo pittorico dedicato a Cima da Conegliano: Maestro del Paesaggio. Rilevante dal punto di vista artistico per la sua bella facciata affrescata, è anche l'ex Monte di Pietà, un tempo gestito dalle famiglie ebree di Conegliano, ora riconvertito in struttura ricettiva di classe.
Mario Albanese a Palazzo Sarcinelli. Intervento del critico Giancarlo Pauletto. 2^ parte.
Nel rivedere l'attuale pittura di Mario Albanese, due sono essenzialmente le riflessioni emergenti. L'una, fondamentale, che la sua pittura è andata assumendo via via col trascorrere degli anni in maniera sempre più decisa la dimensione netta
dell'emergenza memoriale.
L'altra, che essa non annulla né si sostituisce al presente. Il passato infatti per lui, nel suo riemergere, assume i contorni della narrazione leggendaria, facendo proprie tutte le digressioni e le tramutazioni di un evento, che la memoria restituisce assegnandogli un altro volto. ...Non si tratta di una fuga dal presente per rifugiarsi nella consolatoria
orditura di ciò che, secondo i processi di Marcel Proust, è perduto. L'artista sottopone il vissuto a una cernita paziente per
selezionare ciò che resiste a questa operazione di filtro, per tentare di darne un assetto fisionomico...
(Salvatore Maugeri, 1989)
...Un risultato di compimento ritrovato sulla lenta maturazione di non estemporanei sotterfugi ma di interne e meditate
sintesi di forme e di immagini, di esistenze e di simboli: il vertice, dunque, questi Giardini di Armida, di una interiore ricerca
lungamente portata avanti di esistenziali materie e di mito, di giudizio e di memoria per una compiuta genesi d'arte.
C'è una legge per cui tutto s'interna come le serpi profetiche e sognanti sulle colline del cielo Così cantava Hoelderlin in
versi dedicati a Mnemosyne, la dea della Memoria, madre delle Muse e della Poesia, e dea del Tempo e dei mondi che
s'internano, che si fanno interiori. Così Mario Albanese, tra le sue colline vicentine, ha interiorizzato nella sua pittura qualcosa
che, facendosi e disfacendosi senza più esternità e senza sosta, riguarda il suo e il nostro trascorrere esistenziale.
(Dino Formaggio, 1987)
...Albanese ha saputo creare una sorta di itinerario intellettuale e sensitivo che attraversa il labirinto del ricordo, penetra
i sedimenti, le suggestioni, gli echi accumulati nel corso del tempo, nello studio, nei rapporti con persone e personaggi, nella
coltivazione di un'acuta sensibilità, e nostalgia per la natura, per il rapporto diretto e sensoriale con le cose. La sua abilità nel
segno e nella definizione somatica nasce indubbiamente da questa insopprimibile esigenza di restituzione e ridefinizione
fisica dell'esistente, della rotondità volumetrica e dell'ambiente, ma è anche originale modulazione di un clima di
reminiscenza poetica che, da un lato sottolinea e acuisce la percezione dello smarrimento di contatto con il reale, dall'altro
esalta il riferimento conoscitivo e lo spessore delle esperienze vissute con le cose, accanto a persone, partecipando a
situazioni di selezionata qualità e di eccezionale ricchezza di sollecitazioni all'arricchimento e al raffinamento culturali...
(Giorgio Segato, 1989)
...Heidegger diceva che il sacro decide inizialmente intorno agli uomini e agli dei, se siano, chi siano, come siano
e quando siano. Parafrasando potrei dire lo stesso per i tuoi paesaggi, ossia della tua trasgressione espressiva (autentica)
in un'epoca in cui tutto sembra possibile perché consumabile. Quello che ti salva, ti isola e ti distingue è quel sentimento
del sacro (lo stupore che il quadro di cui parlo libera in me) che oggi è quasi sempre irriconoscibile, perché ha la presenza
di una luna, appunto, quando, in un terso cielo notturno è velata dal candore di una nube.
(Giuseppe Zigaina, 1998)
...In quei venti quadri, Mario Albanese ha palesato non soltanto quello che sa e lo ossessiona di Pasolini, ma anche
le domande e gli echi che vengono dal passato e che hanno provocato un corto circuito nell'anima. ...Ci sono numerosi
paesaggi, sospesi fra veglia febbrile e sogno agitato, memoria e presente, in attesa di una rivelazione che già traspare
in segni sparsi e metafore. E proprio nei paesaggi la qualità della pittura ha momenti straordinari e memorabili, nell'avanzare
trasognato dell'ombra, nel disporsi turbato delle forme in controluce, nei marroncini che digradano della colline violette,
nei verdi impossibili che pure sono già stati, nell'impercettibile mutare delle stagioni, ma anche nel sospetto di una macchia
che impercettibilmente arrossa un lembo dell'umido campo che si nutre di morte.
(Sergio Garbato, 2002)
Riecco l'ombra di Pasolini aleggiare nella pittura. Stavolta è Mario Albanese a tentare questa ricognizione che, pur nella
minuzia verista, si intride di inquietanti risvolti psicologici. Vi appaiono paesaggi dalle pieghe paurose, drappi insanguinati,
ma anche figure di mitologica bellezza, assieme a maschere micenee. C'è anche lui, Pasolini, in forma di Narciso.
E c'è un paesaggio di romantico selvaggio fascino, intitolato Il mio linguaggio diventerà muto. Una mostra splendida.
(Paolo Rizzi, 2002)
Cima da Conegliano - conosciamolo con Philippe Daverio
Cima da Conegliano, soprannome di Giovanni Battista Cima (Conegliano, 1459/1460 - Conegliano, 1517/1518). Filmato tratto da Passepartout, trasmissione di Rai3 condotta da Philippe Daverio
Bernardo Bellotto, il Canaletto delle corti europee
Bernardo Bellotto, il Canaletto delle corti europee in mostra a Conegliano (Treviso). Fino al 15 aprile 2012, le sale di Palazzo Sarcinelli nel cuore di Conegliano si apriranno alle opere di Bernardo Bellotto (1721-1780). Tutte le info su
Due capolavori del Palmezzano raccontati da Marco Riccòmini
Marco Riccomini racconta due opere di Palmezzano: la Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d’Alessandria, in prestito temporaneo alla Quadreria, e il San Sebastiano, il capolavoro della collezione UniCredit. C'è tempo fino al 17 giugno 2018 per vedere le due opere una accanto all'altra. Le visite sono gratuite su prenotazione:
Un progetto artistico di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit Italia.
Conegliano, da lunedì 20 febbraio apre il nuovo park al Biscione
72 posti auto e 17 posti moto a disposizione della cittadinanza
La tariffa oraria è quella di 1.20 euro.
Inoltre sarà possibile sottoscrivere contratti di abbonamento annuali, semestrali e trimestrali a prezzi ridotti del 40% rispetto alle tariffe precedenti.
Per informazioni ABACO Conegliano - Via Caronelli, 29
Tel. 0438 35939 Fax. 0438 35939
parcheggi.conegliano@abacospa.it
matteo massagrande
Matteo Massagrande
il silenzio opaco
Profondo conoscitore della storia dell'arte antica e contemporanea, veneto di nascita (Padova 1959) Matteo Massagrande è pittore e incisore.
Si interessa allo studio di antiche tecniche di pittura, di incisione e all'arte del restauro. Frequenti sono i suoi viaggi in Europa e nel mondo, pretesti, spesso, per sviluppare cicli pittorici e grandi composizioni. Ha iniziato a esporre nel 1973 partecipando a mostra collettive e a concorsi, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Internazionale Città di Pordenone 1980, il Premio Rizzoli per la grafica 1982, il Premio Burano di pittura 1986; ottiene il Premio Under 35 alla Terza Biennale d'Arte Sacra di Venezia 1987.
Tra le mostre personali in sede pubbliche, nel 1992 quella presso la Fondazione Ghirardi a Villa Contarini, Piazzola sul Brenta con catalogo a cura di Giorgio Segato; nel 1995 a Palazzo Crepadona di Belluno Opere 1974-1994 con catalogo a cura di Paolo Rizzi, e nel 1996 a Palazzo Sarcinelli, Conegliano, Opere 1986-1996 , con catalogo a cura di Marco Goldin edito da Electa. Nel 1995 il Museo Civico di Padova dedica una mostra antologica presso l'oratorio di San Rocco, Incisioni 1974-1994, con catalogo a cura di Giorgio Segato. Nel 1997 a Casa dei Carraresi, Treviso, Opere su carta, con catalogo a cura di Marco Goldin edito da Marsilio. Nel 1997 Civiche Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea, Ferrara, catalogo a cura di Franceso Loperfido edito da Corbo Editore. Nel 1998 con catalogo edito da Electa con testi di Enzo Siciliano, a cura di Marco Goldin, Incisioni 1974-1998 Casa dei Carraresi, Treviso. Nel 1999 Museo delle Mura di Borgotaro.
Parallela a quella pittorica si è sviluppata l'attività grafica iniziata già nel 1974, sottolineata dalla presenza in numerose collettive di prestigio: nel 1984 Collezione grafica della Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; nel 1998 Incisori trevigiani del Novecento a Palazzo Sarcinelli, Conegliano; nel 1992 Gabinetto delle Stampe dell'Accademia di Scienze e d'Arte di Zagabria, nel 1993 Prima Biennale dell'incisione Romeo Musa e Repertorio degli incisori italiani al Gabinetto delle Stampe Antiche e moderne, Bagnacavallo, Ravenna.
Nel 1989 ha illustrato il libro Passato prossimo, edito dal Rotary Club International. Nel 1991 ha illustrato la raccolta Ne Tisini con poesie di Giorgio Segato, edito da Biscupic, Zagabria. Nel 1993 illustra il racconto Cercando Sisol, di Ermanno Olmi. Nel 1998 illustra il racconto di Fulvio Tomizza Le stelle di Natale. Recentemente alcune sue incisioni sono entrate a far parte del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze.
Ha all'attivo oltre cento personali in Italia e all'estero. Le sue opere si trovano in numerosi musei, chiese, collezioni pubbliche e private.
Vive a Padova e divide la sua attività tra lo studio a Padova e quello di Hajòs (Ungheria).
Poteva aprire gli occhi e scommettere sulla tonalità di verde che seguiva il corridoio stretto prima di finire sul balcone e la balconata arrugginita. Percepiva i disegni geometrici di piastrelle sbeccate e tristi come meandri di illusioni, tracce di ragnatele dipinte e delicate.
Ritornato sui passi tentati, girato l'angolo, aveva accelerato l'incedere per fermarsi, infine. Mancava qualcosa, la stanza rossa. Sapeva perfettamente dove trovarla, non poteva mancarla. La stava aspettando da un tempo infinito. Non poteva essere molto lontana, soltanto altri due corridoi, oltre la grande sala con il materasso abbandonato come un pachiderma sulla sabbia.
Paolo Crepet, estratto dal libro Il silenzio opaco