Mantua: sightseeing tour at Palazzo Te | Italia Slow Tour |
Italia Slow Tour in Mantua, one of the best Italian art cities where spending a cultural weekend. Our sightseeing tour of Mantua starts with Palazzo del Te, conceived by Giulio Romano for Gonzaga Family. Palazzo del Te is a very peculiar building, guess why...
Cover pic courtesy of Flickr User Vale (@littlecrazybutterfly)
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La storia dell'arte. Il Palazzo Te di Giulio Romano a Mantova... - Lincei e SNS - 20-4-2018
Vincenzo Farinella, Università degli Studi di Pisa
Il Palazzo Te di Giulio Romano a Mantova: come un palazzo manierista può trasformarsi in un “autoritratto” del principe
Coordinatore del corso
Flavio Fergonzi, Scuola Normale Superiore
Destinatari
Docenti di scuola secondaria di secondo grado
Finalità, obiettivi e metodologia di lavoro
Il corso vuole avvicinare i docenti ad alcuni metodi di indagine oggi praticati nella comunità degli studi; e questo avverrà attraverso l'applicazione a casi concreti. Opere, contesti monumentali, relazioni tra artisti, questioni di committenza, relazioni tra artisti e pubblico, linguaggi specifici e modalità della loro ricezione saranno i principali temi affrontati alla luce degli ultimi studi sull'argomento
Programma
Incontro 1: Alle origini (rinascimentali) del Barocco. Rubens e l’arte italiana del Cinquecento, Lucia Simonato
Incontro 2: Tra natura e artificio. Bernini giovane a Villa Borghese, Lucia Simonato
Incontro 3: La riproduzione fotografica delle opere d’arte, Massimo Ferretti
Incontro 4: Originale/falso: un punto di osservazione sulla qualità, lo stile, la storia, Massimo Ferretti
Incontro 5: La Madonna Sistina di Raffaello: come un capolavoro del Rinascimento può cambiare significato mutando funzione e luoghi di conservazione, Vincenzo Farinella
Incontro 6: Le Centauromachie di Piero di Cosimo e di Michelangelo: come due artisti fiorentini di fine Quattrocento affrontano la traduzione visiva delle Metamorfosi di Ovidio, Vincenzo Farinella
Incontro 7: Il Palazzo Te di Giulio Romano a Mantova: come un palazzo manierista può trasformarsi in un “autoritratto” del principe, Vincenzo Farinella
Incontro 8: Come si legge un quadro astratto: la Composizione con linee (1917) di Piet Mondrian, Flavio Fergonzi
Incontro 9: Intertestualità visiva. Come gli artisti moderni si misurano con le opere degli altri, Flavio Fergonzi
Incontro 10: Jasper Johns e gli artisti italiani: come si ridefinisce, in Italia, verso il 1960, il significato della superficie pittorica attraverso la suggestione di un inaspettato modello internazionale, Flavio Fergonzi
Date
Incontro 1: venerdì 2 marzo 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 2: venerdì 9 marzo 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 3: mercoledì 21 marzo 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 4: mercoledì 28 marzo 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 5: venerdì 6 aprile 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 6: venerdì 13 aprile 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 7: venerdì 20 aprile 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Stemmi
Incontro 8: mercoledì 9 maggio 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Azzurra
Incontro 9: giovedì 10 maggio 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Azzurra
Incontro 10: giovedì 17 maggio 2018, ore 16.00 -18.00 | Sala Azzurra
Sede
Scuola Normale Superiore
Palazzo della Carovana – Piazza dei Cavalieri, 7
Relatori e relatrici
Vincenzo Farinella, Università degli Studi di Pisa
Massimo Ferretti, Scuola Normale Superiore
Flavio Fergonzi, Scuola Normale Superiore
Lucia Simonato, Scuola Normale Superiore
Competenze attese
I docenti impareranno a familiarizzarsi con i metodi di indagine della più recente discussione scientifica internazionale nel campo della storia dell'arte.
Verifica finale
Questionario on line di valutazione.
Contatti eventiculturali@sns.it
Modalità di iscrizione
La partecipazione è gratuita.
Le iscrizioni potranno avvenire compilando un form on line disponibile sul sito della Scuola Normale Superiore utilizzando questo Form di iscrizione entro il 15 febbraio 2018 fino a esaurimento dei posti disponibili (massimo 80).
Le iscrizioni saranno accolte in base all’ordine di arrivo.
Attestato
Al termine del corso ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza, purché abbiano frequentato almeno il 75% delle ore di attività previste.
Le riproduzioni video delle lezioni saranno disponibili sul sito della Scuola Normale Superiore, alla pagina dedicata al corso, e sul canale Youtube SNS.
MANTOVA PALAZZO TE'
Palazzo Te è il capolavoro mantovano di Giulio Romano, costruito e decorato tra il 1525 e il 1535 come luogo destinato al onesto ozio del committente, Federico II Gonzaga. E' genericamente ispirato alla villa romana antica e, per quanto abbia subito restauri nei secoli, si presenta come uno dei complessi rinascimentali più pregevoli e meglio conservati.
MANTOVA - PALAZZO TE 1525 - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Mantova, una volta era circondato da quattro laghi formati dal fiume Mincio. Non lontano dall'isola su cui è stata costruita la città era un'altra isola, nel Medioevo chiamato Teieto (poi abbreviato in Te ).
Questo è stato collegato alle mura sud della città da un ponte. Ci sono due teorie probabili per quanto riguarda il significato della parola Teieto : potrebbe derivare da Tiglieto , legno di tiglio, o Tegia , dal latino attegia , significa capanna.
L'isola, che sarebbe stato verdeggiante e tranquilla, divenne ben presto un luogo di svago per la famiglia Gonzaga.
Numerosi documenti ci informano che era già in uso dalla metà del XV secolo. All'inizio del 1500 Francesco II Gonzaga, marito di Isabella d'Este, aveva una casa e le stalle per i suoi cavalli di razza costruite qui. Tracce rimangono di un prestigioso edificio con le pareti dipinte della zona al di sotto del tetto del presente Palazzo. Uno degli affreschi è datato 1502.
L'incontro tra Giulio Romano e Federico II Gonzaga, e conseguente incarico di costruire il Palazzo Te è suggestivamente descritto dal Vasari nelle sue Vite degli artisti .
Quando Giulio arrivò a Mantova nel mese di ottobre 1524, il marchese gli ha fornito una casa, lui una pioggia di regali e, dopo avergli dato uno dei suoi cavalli preferiti, cavalcava con lui per l'isola Te. Qui Federico addebitato Giulio rinnovare stalle esistenti per costruire una piccola residenza a cui poteva andare in pensione a volte a festa, o cenare a piacere.
Anche se l'intenzione originale sembra essere stato abbastanza modesto, il Vasari ci dice che quando il marchese vide bellissimo modello di Giulio, ha immediatamente gli ordinò di iniziare la costruzione del palazzo.
Lo scopo della costruzione è chiaramente espressa anche in una iscrizione nella camera di Psiche: questo è un palazzo per il tempo libero e il divertimento, per il piacere onesto del principe, la cui energia viene ripristinato tra la pace e la calma.
Palazzo Te stato spesso utilizzato dai Gonzaga di ricevere e onorare ospiti importanti, come è il caso della visita di Carlo V, che soggiornò a Te in due occasioni, nel 1530 e 1532. Enrico III, re di Francia, è stato qui ha ricevuto nel 1574.
Palazzo del Te, Mantua, Lombardy, Italy, Europe
Palazzo del Te or Palazzo Te is a palace in the suburbs of Mantua, Italy. It is a fine example of the mannerist style of architecture, the acknowledged masterpiece of Giulio Romano. The official name, and by far the most common name in Italian, is Palazzo Te, but this may be a relatively recent usage; Vasari calls it the Palazzo del T (pronounced as Te), and English-speaking writers, especially art historians, continue to call it the Palazzo del Te. In Italian this now suggests use for tea-drinking, which may account for the divergence in usage. Palazzo del Te is constructed 1524-1534 for Federico II Gonzaga, Marquess of Mantua. He decided in 1524 to build a pleasure palace, or Villa Suburbana. The site chosen was that of the family's stables at Isola del Te on the fringe of the marshes just outside Mantua's city walls. The architect commissioned was Giulio Romano, a pupil of Raphael. The shell of the palazzo was erected within 18 months. It is basically a square house built around a cloistered courtyard. A formal garden complemented the house. This was enclosed by colonnaded outbuildings terminated by a semi-circular colonnade known as the 'Esedra'. Like the Villa Farnesina in Rome, the suburban location allowed for a mixing of both Palace and Villa architecture. The four exterior façades have flat pilasters against rusticated walls, the fenestration indicating that the piano nobile is on the ground floor with a secondary floor above. The East façade differs from the other three by having Palladian motifs on its pilaster and an open loggia at its centre rather than an arch to the courtyard. The facades are not as symmetrical as they appear, and the spans between the columns are irregular. The centre of the North and South facades are pierced by two-storey arches without portico or pediment, simply a covered way leading to the interior courtyard. Few windows overlook the inner courtyard (cortile); the colonnaded walls are decorated on all sides by deep niches and blind windows, and the intervening surfaces are spattered by 'spezzato' (broken and blemished plaster) giving life and depth to the surfaces. Once the shell of the building was completed, for ten years a team of plasterers, carvers and fresco painters laboured, until barely a surface in any of the loggias or salons remained undecorated. Under Giulio Romano's direction, local decorative painters such as Benedetto Pagni and Rinaldo Mantovano worked extensively on the frescos. These frescoes remain today and are the most remarkable feature of the Palazzo. The subjects range from Olympian banquets in the Sala di Psiche and stylised horses in the Sala dei Cavalli to the most unusual of all giants and grotesques wreaking havoc, fury and ruin around the walls of the Sala dei Giganti. These magnificent rooms, once furnished to complement the ducal court of the Gonzaga family, saw many of the most illustrious figures of their era entertained such as the Emperor Charles V, who, when visiting in 1530, elevated his host Federico II of Gonzaga from Marquess to Duke of Mantua. One of the most evocative parts of the lost era of the palazzo is the Casino della Grotta, a small suite of intimate rooms arranged around a grotto and loggetta (covered balcony) where courtiers once bathed in the small cascade that splashed over the pebbles and shells encrusted in the floor and walls. In July 1630, during the War of the Mantuan Succession (1628–31), Mantua and the palace were sacked over three days by an Imperial army of 36,000 Landsknecht mercenaries. The remaining populace fell victim to one of the worst plagues in history that the invaders had brought with them. The Palazzo was looted from top to bottom and remained an empty shell: nymphs, god, goddesses and giants remain on the walls of the empty echoing rooms. Part of the Palazzo today houses the Museo Civico del Palazzo Te, endowed by the publisher Arnoldo Mondadori. It contains a collection of Mesopotamian art.
Mantova tra delizie e malizie - Palazzo Te - Lombardia - Italia.it
Mantova, splendido gioiello lombardo, ospita il suggestivo Palazzo Te, uno dei palazzi più singolari ed intriganti del Rinascimento. Voluto da Federico II Gonzaga come Villa delle delizie in cui tenere ricevimenti fastosi, il palazzo è opera del pittore ed architetto Giulio Romano, cresciuto alla scuola del grande Raffaello.
Si tratta di un luogo colmo di simboli, raffinate malizie e sapienti allusioni; ne è un esempio la sala di Amore e Psiche. Le pareti della sala sono decorate da splendidi affreschi che narrano la storia di Psiche sul filo di una raffinatissima sequenza erotica in un mondo privo di inibizioni.
Un'altra sala imperdibile è quella dei Giganti, le cui le pareti ed il soffitto sono completamente ricoperti da un magnifico affresco che narra la mitologica battaglia fra Zeus ed i Giganti.
Mantova, Gioiello del Rinascimento:
Mantova Palazzo Te
Costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l'opera più celebre dell'architetto italiano Giulio Romano. Il complesso è oggi sede del museo civico e, dal 1990, del Centro internazionale d'arte e di cultura di palazzo Te che organizza mostre d'arte antica e moderna e d'architettura
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Zero - Project - zero _-_ project_- _ 02 _-_ moon _ waltz - mp3 Jamendo.com
Giulio Romano, Fall of the Giants, Palazzo Te, Mantua
Sala dei Giganti, Palazzo Te, Mantua
Palazzo del Te, Mantua, Lombardy, Italy, Europe
Palazzo del Te or Palazzo Te is a palace in the suburbs of Mantua, Italy. It is a fine example of the mannerist style of architecture, the acknowledged masterpiece of Giulio Romano. The official name, and by far the most common name in Italian, is Palazzo Te, but this may be a relatively recent usage; Vasari calls it the Palazzo del T (pronounced as Te), and English-speaking writers, especially art historians, continue to call it the Palazzo del Te. In Italian this now suggests use for tea-drinking, which may account for the divergence in usage. Palazzo del Te is constructed 1524-1534 for Federico II Gonzaga, Marquess of Mantua. He decided in 1524 to build a pleasure palace, or Villa Suburbana. The site chosen was that of the family's stables at Isola del Te on the fringe of the marshes just outside Mantua's city walls. The architect commissioned was Giulio Romano, a pupil of Raphael. The shell of the palazzo was erected within 18 months. It is basically a square house built around a cloistered courtyard. A formal garden complemented the house. This was enclosed by colonnaded outbuildings terminated by a semi-circular colonnade known as the 'Esedra'. Like the Villa Farnesina in Rome, the suburban location allowed for a mixing of both Palace and Villa architecture. The four exterior façades have flat pilasters against rusticated walls, the fenestration indicating that the piano nobile is on the ground floor with a secondary floor above. The East façade differs from the other three by having Palladian motifs on its pilaster and an open loggia at its centre rather than an arch to the courtyard. The facades are not as symmetrical as they appear, and the spans between the columns are irregular. The centre of the North and South facades are pierced by two-storey arches without portico or pediment, simply a covered way leading to the interior courtyard. Few windows overlook the inner courtyard (cortile); the colonnaded walls are decorated on all sides by deep niches and blind windows, and the intervening surfaces are spattered by 'spezzato' (broken and blemished plaster) giving life and depth to the surfaces. Once the shell of the building was completed, for ten years a team of plasterers, carvers and fresco painters laboured, until barely a surface in any of the loggias or salons remained undecorated. Under Giulio Romano's direction, local decorative painters such as Benedetto Pagni and Rinaldo Mantovano worked extensively on the frescos. These frescoes remain today and are the most remarkable feature of the Palazzo. The subjects range from Olympian banquets in the Sala di Psiche and stylised horses in the Sala dei Cavalli to the most unusual of all giants and grotesques wreaking havoc, fury and ruin around the walls of the Sala dei Giganti. These magnificent rooms, once furnished to complement the ducal court of the Gonzaga family, saw many of the most illustrious figures of their era entertained such as the Emperor Charles V, who, when visiting in 1530, elevated his host Federico II of Gonzaga from Marquess to Duke of Mantua. One of the most evocative parts of the lost era of the palazzo is the Casino della Grotta, a small suite of intimate rooms arranged around a grotto and loggetta (covered balcony) where courtiers once bathed in the small cascade that splashed over the pebbles and shells encrusted in the floor and walls. In July 1630, during the War of the Mantuan Succession (1628–31), Mantua and the palace were sacked over three days by an Imperial army of 36,000 Landsknecht mercenaries. The remaining populace fell victim to one of the worst plagues in history that the invaders had brought with them. The Palazzo was looted from top to bottom and remained an empty shell: nymphs, god, goddesses and giants remain on the walls of the empty echoing rooms. Part of the Palazzo today houses the Museo Civico del Palazzo Te, endowed by the publisher Arnoldo Mondadori. It contains a collection of Mesopotamian art.
A welcome halt in Mantova (Mantua) Italy, Ducal Palace, Basilica di Sant'Andrea, Palazzo Te
Absolutely not a bad place for your car to break down.
Porsche 911 – Italian roadside assistance - Mantua Cathedral - Ducal Palace - Sala di Manto (cloak hall), frescoes 1538-1539- Camera degli Sposi (Bridal Chamber) with frescoes of Mantegna – self-portrait - ceiling painting, 1465/74 - Palace of the Academy - Teatro Scientifico (Scientific Theatre), 1767/69 - Antonio Bibiena - 14 year old Mozart - Basilica di Sant'Andrea (Basilica of Saint Andrew), 1462 -- 1790 - Leon Battista Alberti - Barrel vault - grottesche (grotesque) - Exposition of Lucio Fontana (1899-1968) - 3x Concetto Spaziale (Spatial Concept) - Palazzo Te (Te Palace), c1499 - 1546 - Giulio Romano - Sala dei Giganti (Hall of the Giants) & Sala di Amor e Psiche (Hall of Amor and Psyche) - Giulio Romano
My playlist on architecture:
MANTOVA - Palazzo Te
Palazzo Te, Mantova 2016 , filmata con Sony A65 in 1080p.
The Art of Palazzo Te Mantova, Italy
The incredible art of the ceilings and walls of Palazzo Te in Mantua, Italy.
Both Palazzo Te and romantic Mantua are well worth visiting.
Opening hours from 9 April 2016:
Mondays 1pm-7.30pm
Tuesdays to Sundays 9am to 7.30pm
Ticket office closes an hour before closing time.
All photography by Alex Roe of
Sound track: Laserdisc by Chris Zabriskie is licensed under a Creative Commons Attribution licence (
Source:
Artist:
Mantova - Museo Civico di Palazzo Te
Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 - Palazzo Te è stato costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga è l'opera più celebre dell'architetto italiano Giulio Romano. Il complesso è oggi sede del museo civico e, dal 1990, del Centro internazionale d'arte e di cultura di palazzo Te che organizza mostre d'arte antica e moderna e d'architettura.
Places to see in ( Mantova - Italy ) Palazzo Te
Places to see in ( Mantova - Italy ) Palazzo Te
Palazzo del Te or Palazzo Te is a palace in the suburbs of Mantua, Italy. It is a fine example of the mannerist style of architecture, and the acknowledged masterpiece of Giulio Romano. Although formed in Italian, the usual name in English of Palazzo del Te is not that now used by Italians. The official modern name, and by far the most common name in Italian, is Palazzo Te. The English name arises because Vasari calls it the Palazzo Del T, and English-speaking writers, especially art historians, still most often call it Palazzo Del Te.
Palazzo del Te was constructed 1524–34 for Federico II Gonzaga, Marquess of Mantua as a palace of leisure. The site chosen was that of the family's stables at Isola Del Te, on the edge of the marshes just outside Mantua's city walls. The name comes from tejeto, the grove that once grew on what was then an islet in the marshlands around the core of the city. Giulio Romano, a pupil of Raphael, was commissioned to design the building. The shell of the palazzo, erected within eighteen months, is basically a square house containing a cloistered courtyard. A formal garden complemented the house, enclosed by colonnaded outbuildings ending in a semicircular colonnade known as the 'Esedra'.
Like the Villa Farnesina in Rome, the suburban location allowed for a mixing of both palace and villa architecture. The four exterior façades have flat pilasters against rusticated walls, the fenestration indicating that the piano nobile is the ground floor, with a secondary floor above. The East façade differs from the other three by having Palladian motifs on its pilaster and an open loggia at its centre rather than an arch to the courtyard. The facades are not as symmetrical as they appear, and the spans between the columns are irregular. The centre of the North and South facades are pierced by two-storey arches without portico or pediment, simply a covered way leading to the interior courtyard. Few windows overlook the inner courtyard (cortile); the colonnaded walls are decorated on all sides by deep niches and blind windows, and the intervening surfaces are spattered by 'spezzato' (broken and blemished plaster) giving life and depth to the surfaces.
Once the shell of the building was completed, for ten years a team of plasterers, carvers and fresco painters laboured, until barely a surface in any of the loggias or salons remained undecorated. Under Giulio Romano's direction, local decorative painters such as Benedetto Pagni and Rinaldo Mantovano worked extensively on the frescos. These frescoes remain today and are the most remarkable feature of the Palazzo. The subjects range from Olympian banquets in the Sala di Psiche and stylised horses in the Sala dei Cavalli to the most unusual of all — giants and grotesques wreaking havoc, fury and ruin around the walls of the Sala dei Giganti.
These magnificent rooms, once furnished to complement the ducal court of the Gonzaga family, saw many of the most illustrious figures of their era entertained such as the Emperor Charles V, who, when visiting in 1530, elevated his host Federico II of Gonzaga from Marquess to Duke of Mantua. One of the most evocative parts of the lost era of the palazzo is the Casino della Grotta, a small suite of intimate rooms arranged around a grotto and loggetta (covered balcony) where courtiers once bathed in the small cascade that splashed over the pebbles and shells encrusted in the floor and walls.
In July 1630, during the War of the Mantuan Succession (1628–31), Mantua and the palace were sacked over three days by an Imperial army of 36,000 Landsknecht mercenaries. The remaining populace fell victim to one of the worst plagues in history that the invaders had brought with them. The Palazzo was looted from top to bottom and remained an empty shell: nymphs, god, goddesses and giants remain on the walls of the empty echoing rooms. Part of the Palazzo today houses the Museo Civico del Palazzo Te, endowed by the publisher Arnoldo Mondadori. It contains a collection of Mesopotamian art.
( Mantova - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Mantova . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Mantova - Italy
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The Mantua of Mischief and Delights (EN) - Lombardy - Italia.it
Mantua, splendid city in the Region of Lombardy, hosts the rather evocative Palazzo Te, one of the most singularly intriguing palazzos realized during the Renaissance. Wanted by Federico Gonzaga II as a pleasure palace, it became the site of lavish parties. The palazzo is the work of painter and architect Giulio Romano, student of the school of Raffaello.
Palazzo Te overflows with symbolism, including discreet yet expert tricks and allusions, of which the Sala of Amore and Psyche is particularly exemplar. The room's walls are entirely decorated with spectacular frescoes that recount the story of Psyche, by way of an extremely refined erotic sequence that unfolds in a world free of inhibition.
Another must-see room in this structure is the Sala dei Giganti, completely covered in frescoes that narrate the mythological battle between Zeus and the Titans.
Palazzo Te - Mantova | HD
FULL SCREEN 1080HD HIGHLY RECOMMENDED.
Fotografie ed editing di Marialba Italia
Costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l'opera più celebre dell'architetto italiano Giulio Romano.
La Sala dei Giganti è una delle più note stanze affrescate all'interno del Palazzo Te, progettato a Mantova da Giulio Romano.
È stata realizzata fra il 1532 e il 1535. È la sala maggiore dell'edificio. La caratteristica più rilevante della sala è che la pittura copre completamente ed ininterrottamente tutte la superfici disponibili: un unico affresco che pone lo spettatore al centro dell'evento narrato nel dipinto. La sala si presenta a base quadrata sovrastata da un soffitto a cupola. Nella cupola è rappresentato Zeus che, con un fascio di fulmini, sconfigge i Giganti, ritratti a partire dal pavimento mentre stanno cercando di ascendere all'Olimpo.
L'episodio riprende il mito della Gigantomachia, la lotta dei Giganti contro Giove, come narrato da Ovidio [1]. Rispetto al testo di Ovidio, dove i Giganti sono descritti come una sorta di mostri dalle mille braccia, qui vengono rappresentati come uomini. Accanto ai giganti sono rappresentate delle scimmie, assenti nel testo di Ovidio. Secondo Guthmüller[2] queste differenze vanno attribuite al testo usato da Giulio Romano, che non era la versione originale ma una traduzione di Niccolò degli Agostini, che aveva riportato un errore di interpretazione del testo già presente in precedenza.
Nella pittura di Giulio Romano troviamo lo stile del maestro Raffaello Sanzio però più maestosa ed imponente e meno raffinata.
Secondo alcuni questo affresco potrebbe rimandare alla vittoria di Carlo V sui francesi, a memoria della visita che l'imperatore aveva effettuato a Mantova poco tempo prima.
Palazzo del Te or Palazzo Te is a palace in the suburbs of Mantua, Italy. It is a fine example of the mannerist style of architecture, the acknowledged masterpiece of Giulio Romano. The official name, and by far the most common name in Italian, is Palazzo Te, but this may be a relatively recent usage; Vasari calls it the Palazzo del T (pronounced as Te), and English-speaking writers, especially art historians, continue to call it the Palazzo del Te. In Italian this now suggests use for tea-drinking, which may account for the divergence in usage.
Palazzo Te - Camera dei Giganti a 360°
Fatti coinvolgere dal mito a 360°!
Mantua Italy • Including a Visit to the Palazzo Ducale Mantova Italia
Mantua Italy Including a Visit to the Palazzo Ducale Mantova Italia. Our cruise has a dramatic approach to Mantua, home of the poet Virgil, artists Mantegna and Donatello and a captivating lakeside setting. Mantua displays extraordinary neo-classical and baroque architecture, portrayed in the 14thC Ducal Palace housing some 15 gardens and courtyards, a museum, basilica and theatre. The intricate frescoes, Gallery of Mirrors and exquisite Rivers Room and 12,000 paintings and sculptures all create a Grand Finale to our Italian Renaissance adventure.
The imposing capital of Lombardy, Mantua (or Mantova) is a beautiful, historic city surrounded on three sides by artificial lakes created during the 12th century. Mantua's historic power and influence under the wealthy Gonzaga family made it one of the main artistic, cultural and musical hubs of Northern Italy. Mantua's most famous ancient citizen is the poet Publius Vergilius Maro, Virgil, who was born near the city in 70 BC. revolt backed by the House of Gonzaga led to the election of Luigi Gonzaga as the Captain General of Mantua. The Gonzagas built new walls with five gates and renovated the architecture of the city in the 14th century. During the Renaissance, the Gonzaga family raised the level of culture and refinement. In 1627, the Gonzaga line came to an end, and the town slowly declined under the new rulers.
Palazzo Ducale, the home of the Gonzaga family from the late 13th to early 17th centuries, is a huge complex of buildings, courtyards, a museum, basilica, theatre and 15 gardens. There are over 500 rooms and some 12,000 paintings and sculptures. The most famous room is the Camera degli Sposi with frescoes from 1474 painted by Mantegna.
The Duomo, the Cathedral of San Pietro, was first erected on the site of a Palaeo-Christian structure that was destroyed by a fire in 894. The church was rebuilt in 1395-1401 with the addition of side chapels and a magnificent Gothic façade. After another fire in the 16th century, the interior was remade. In 1756-1761 the façade was replaced by the Baroque one in Carrara's marble.
The Basilica di Sant'Andrea was begun in 1462 on a site occupied by a Benedictine monastery and finished 328 years later. The Benedictine bell tower from 1414 still remains. The church holds the tomb of the painter Andrea Mantegna and a much-disputed relic said to hold the blood of Christ.
The 11th century Rotonda of San Lorenzo, the most ancient church in the city, is believed to be on the site of a Roman temple to Venus. Deconsecrated, it was used for dwellings, shops and stores. Later it was restored and the external additions removed.
In 2008 Mantua became a UNESCO World Heritage Site based on its Renaissance planning and architecture.
For more information see:
*Music by Daze Audio -
Palazzo del Te, Mantova, Italy
Part of the Palazzo Te today houses the Museo Civico del Palazzo Te, endowed by the publisher Arnoldo Mondadori. It contains a collection of Mesopotamianart.
All private tour guides in Mantova and other cities of Italy are on Private Guide World
MANTOVA - Palazzo Te, patrimonio UNESCO
Particolari della Città: le facciate esterne ed interne di Palazzo Te.
per le principali stanze del Palazzo vedi i seguenti link.
Sala dei Giganti:
Sala di Amore e Psiche:
Sala dei Cavalli:
Costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l'opera più celebre dell'architetto italiano Giulio Romano. La zona risultava paludosa e lacustre, ma i Gonzaga la fecero bonificare e Francesco II, padre di Federico II, la scelse come luogo di addestramento dei suoi pregiatissimi e amatissimi cavalli.Verso la metà del XV secolo Mantova era divisa dal canale “Rio” in due grandi isole circondate dai laghi; una terza piccola isola, chiamata sin dal Medioevo Tejeto e abbreviata in Te, venne scelta per l’edificazione del palazzo Te. Due sono le ipotesi più attendibili sul significato del termine teieto (o tejeto; giardino di tigli): esso potrebbe derivare da tiglieto (località di tigli), oppure essere collegato a tegia, dal latino attegia, che significa capanna. simboli e gli stemmi riempiono di significati più o meno celati e spesso politici, le pareti del palazzo e del suo voluttuoso proprietario. Il palazzo è un edificio a pianta quadrata con al centro un grande cortile quadrato anch'esso, un tempo decorato con un labirinto, con quattro entrate sui quattro lati (la domus romana con quattro entrate, ciascuna su uno dei quattro lati). Le facciate esterne sono su due livelli (registri), uniti da paraste lisce doriche di ordine gigante. Gli intercolumni variano secondo un ritmo complesso. Tutta la superficie esterna è trattata a bugnato (comprese le cornici delle finestre e delle porte) più marcato al primo registro:
- Il primo registro bugnato, ha finestre rettangolari incorniciate da conci sporgenti (bugne rustiche).
- Il secondo registro ha un bugnato più liscio e regolare, con finestre quadrate senza cornice.
Il cortile interno segue anch'esso un ordine dorico ma qui su colonne (semicolonne) di marmo lasciate quasi grezze sormontate da una possente trabeazione dorica....
(continua su
Views and details of the exterior facades and interior of the Palace Te.Costruito between 1524 and 1534 and commissioned by Federico II Gonzaga, is the most famous work of Italian architect Giulio Romano. The area appeared marshy lake, but Gonzaga made her clean up and Francesco II, father of Frederick II chose it as a place of training of its prized and beloved cavalli.Verso half of the fifteenth century Mantua was divided by the canal Rio in two large islands surrounded by lakes; a third small island, called since medieval Tejeto and abbreviated in You, was chosen for the building of the Palazzo Te. Two hypotheses are more reliable on the meaning of Teieto (or tejeto; garden of lime trees): it could come from tiglieto (town of linden trees), or be connected to egy, attegia from Latin, which means hut. symbols and coats filled with meanings more or less hidden and often political, the walls of the palace and its voluptuous owner. The palace is a square building with a large central square courtyard also, once decorated with a maze, with four entrances on all four sides (the Roman house with four entries, each one of the four sides). The exterior facades are on two levels (registers), joined by smooth Doric pilasters of giant order. The intercolumni vary according to a complex rhythm. The entire outer surface is treated rusticated (including window frames and doors) more pronounced in the first register:
- The first register ashlar, has rectangular windows framed by protruding blocks (ashlar rustic).
- The second register has a rusticated more flat and smooth, with square windows without frames.
The courtyard also follows a Doric columns but here on (semi) left almost raw marble topped by an imposing Doric entablature ....
(continue on