Dalla Sala Maggiore Palazzo Vescovile, l'infiorata di San L
FrancescoCasta a Piacenza, ITALIA (videoclip 13)
Sabato 28 Marzo 2009 ore 15 e 10
Il duomo della città di Piacenza è un notevole esempio di architettura romanica: fu eretto dal 1122 al 1233. A sinistra del duomo potete ammirare il palazzo vescovile (secolo XV).
The bishop's palace and the cathedral of the town of Piacenza, Emilia-Romagna region, Italy.
GLI AFFRESCHI DEL GUERCINO NEL DUOMO DI PIACENZA
Immagini complete degli affreschi del Guercino visibili con visita alla cupola del Duomo di Piacenza fino al 4 Giugno 2017
TREKKING: Parma - Fontanellato - Rocca Sanvitale - con ilrifugiotrekking - di Sergio Colombini
Il trekking urbano a Parma inizia da Piazza Santa Croce, nel quartiere Oltretorrente, entriamo dal lato ovest del Parco Ducale e costeggiamo subito la grande Peschiera. Il parco è enorme, alberi centenari si stagliano nel reticolo di stradine. Arriviamo davanti al Palazzo del Giardino, chiamato anche Palazzo Ducale, oggi sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma. Usciti dal parco ed attraversato il ponte sul torrente Parma entriamo nel Palazzo della Pilotta, vasto insieme di edifici, oggi è il polo museale della città, ma qui torneremo più avanti.
Arriviamo al Museo Giordano Ferrari o “Castello dei Burattini”, purtroppo non posso fare riprese ma solo qualche foto senza flash.
Usciti dal museo e superata la Statua del Partigiano ed il Teatro Regio, arriviamo alla Basilica di Santa Maria della Steccata, però non possiamo visitarla perché è in corso la liturgia domenicale.
Superiamo Piazza Garibaldi con il Palazzo del Governatore e quello del Comune e arriviamo in Piazza del Duomo, con il Battistero in restauro, il Palazzo Vescovile e la Cattedrale.
L’interno del Duomo è a tre navate e ricco di affreschi.
Sotto la cupola l’assunzione della Vergine, capolavoro del Correggio.
Dopo pranzo torniamo al Polo Museale della Pilotta per la visita.
All'interno oltre ai bellissimi quadri c'è il Teatro Farnese, tutto in legno, questo Venne fatto costruire a partire dal 1618 da Ranuccio I, duca di Parma e Piacenza e fu dedicato a Bellona (dea della guerra).
A pochi chilometri da Parma andiamo a visitare Fontanellato e la Rocca Sanvitale.
Entriamo da un’antica porta nel centro storico del borgo e lo attraversiamo fino alla rocca.
Con una guida molto preparata visitiamo tutti i locali, molto interessante la saletta dipinta dal Parmigianino.
Usciti dalla rocca giriamo un po per le vie del bogo e terminiamo il giro.
#Parma2020 #Fontanellato #RoccaSanvitale
Emilia-Romagna- Parma -Canon Legria HFG10 -HD
Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza, la città di Parma è sede universitaria dall'XI secolo. E' sede dal 1956 del Magistrato per il Po, oggi Agenzia Interregionale per il fiume Po, dal 1990 dell'Autorità di bacino del fiume Po e dal 1994 di un Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri, con competenza sull'Italia settentrionale.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il luogo di culto cattolico più importante di Parma, la chiesa madre della diocesi omonima. Sorge in piazza Duomo, accanto al Battistero e al Palazzo vescovile.
Esternamente è in stile romanico, con la facciata a capanna, tipica anche delle chiese di altre città del settentrione d'Italia (ad esempio Piacenza e Cremona). Internamente l'impianto romanico è rimasto, anche se gran parte degli interni (navata centrale, cupola, transetto) sono dovuti a successivi interventi rinascimentali. Alcune delle cappelle laterali sono state successivamente affrescate in stile gotico.
Il Palazzo della Pilotta, chiamato anche semplicemente la Pilotta, è un vasto insieme di edifici che si trova nel centro storico di Parma, situato tra Piazzale della Pace e il Lungoparma. Il nome deriva dal gioco della pelota basca, praticato dai soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio, originariamente detto appunto della pelota.
Il palazzo del Giardino, chiamato anche Palazzo Ducale del Giardino, è un palazzo storico che si trova a Parma, all'interno del Parco Ducale.
Attualmente ospita il Comando Provinciale dei carabinieri di Parma e una delle sedi del RIS (Reparto investigazioni scientifiche dell'Arma dei carabinieri). È prevista la sua destinazione a sede di rappresentanza dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Questo palazzo non va confuso con la residenza ufficiale della duchessa Maria Luigia, che si trovava nell'attuale piazzale della Pace, tra la Pilotta e il Palazzo della Provincia. Il vecchio Palazzo Ducale venne distrutto il 13 maggio 1944, assieme a parti della Pilotta e al teatro Reinach, da un bombardamento aereo della seconda guerra mondiale.
Cortometraggio: CASTELL'ARQUATO, borgo medievale tra i più belli d'Italia
PRECISAZIONE IMPORTANTE: L'ACRONIMO A.I.C. ACCANTO AL NOME DEL REALIZZATORE E/O REGISTA, SIGNIFICA “Accademia Italiana dI Cinematografia” DA NON CONFONDERSI CON ALTRE DI DIVERSO SIGNIFICATO.
. Il promontorio su cui sorge Castell'Arquato è una delle prime colline che si incontrano venendo dalla pianura, essa qui finisce e si restringe fino a formare una stretta valle, dal punto di vista strategico dunque permetteva una visione completa della pianura e delle colline retrostanti, oltre al controllo della strada di fondovalle. Del primitivo castrum romano del III secolo a. C. non restano tracce se non nel nome più antico castrum arquatum, a significare il borgo che, adagiandosi sulla collina, ne riprende la forma arcuata. Per avere notizie documentali bisogna attendere l'VIII secolo, in epoca longobarda, quando un nobile e potente signore de' nostri, nomato Magno nel 758 fece ricostruire la chiesa Collegiata; lo stesso Magno nel 772 cedette tutti i suoi beni nel borgo, la chiesa e il borgo stesso al vescovo di Piacenza. Il dominio vescovile si protrasse fino al 1220, quando il vescovo mise in vendita il borgo favorendone l'acquisto da parte degli homines arquatesi per la cospicua somma di 700 £ piacentine, a cui aggiunsero altre 200 £ per avere il diritto di riscuotere le decime della chiesa. Seguì un periodo di governo comunale che terminò nel 1290 allorché il borgo venne conquistato dal piacentino Alberto Scoto che, consolidato il suo dominio sulla città, andava estendendo la sua influenza nel contado.
Egli inaugurò il periodo signorile e tenne il potere fino al 1317 quando fu sconfitto dai Visconti. I signori di Milano mantennero il dominio sul borgo fino all'estinzione nel 1447; seguiti dagli Sforza che lo acquisirono nel 1449 e successivamente, nel 1466, lo vendettero a un ramo cadetto, gli Sforza di Santa Fiora, che lo tennero fino al Settecento. Molti furono anche i famosi capitani di ventura che ne furono infeudati dai Visconti e dagli Sforza, tra gli altri: i Piccinino, Tiberto Brandolino da Forlì, Borromeo dè Borromei, Bartolomeo Colleoni.
Nel 1707, estintasi la dinastia degli Sforza di S. Fiora, Castell'Arquato venne incluso nel Ducato farnesiano di Parma e Piacenza, passò poi ai Borbone ed in seguito subì l'invasione napoleonica. Con il Congresso di Vienna entrò a far parte del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la guida di Maria Luigia d'Austria e, nel 1860, del nuovo stato unitario.
Numerosi i suoi monumenti, fra cui la chiesa Collegiata, onsacrata nel 1122 con dedicazione all'Assunta, è stata costruita con l'arenaria locale, ricchissima di fossili marini e conserva l'aspetto massiccio e severo tipico degli edifici romanici. Le absidi sono movimentate da elementi verticalizzanti, sottili monofore, semicolonne e archetti pensili. La facciata, ancora più semplice, è priva di elementi decorativi. L'ingresso laterale, aperto alla fine del '300, è stato ornato con una lunetta scolpita nel 1140. L'arcaica semplicità dell'interno, con le ombre che si addensano fra i pilastri facendo emergere elementi decorativi e simbolici concentrati sui capitelli e sugli altari, crea una suggestione di remota bellezza. Di segno opposto è la luminosità della cappella dedicata a S. Caterina, con affreschi della seconda metà del '400.
Poi c'è il palazzo del Podestà, che venne edificato a partire dal 1293 per volontà di Alberto Scoto e successivamente ampliato con l'aggiunta di una serie di avancorpi in epoca tardo viscontea. Caratteristico l'ingresso direttamente dal primo piano e le finestre con decorazioni in terracotta stampata. Sulla muratura sono leggibili tracce di pitture e di stemmi in pietra.
Il palazzo di Giustzia invece si trova nel Quartiere Monteguzzo, sviluppatosi nella parte bassa della collina alla fine del XIII secolo; fu costruito a partire dal 1292 per volontà di Alberto Scoto, era destinato a sede del giudice ma venne infine utilizzato come dimora dallo stesso Scoto. Alla base, a un livello inferiore rispetto alla piazza, venne realizzata la fontana captando l'acqua di due sorgenti appena oltre le mura. Sul muro della fontana sono visibili gli stemmi antichi del borgo, della famiglia Scotti e De Spectinis. All'altezza del primo piano, le finestre a sesto acuto con belle cornici in cotto indicano una seconda fase costruttiva quattrocentesca. Il Torrione Farnese venne probabilmente edificato a partire dal 1530 per volontà di Bosio II Sforza di Santa Fiora, signore di Castell'Arquato dal 1527 al 1535. Si tratta di un edificio dalle caratteristiche architettoniche particolari, tali da renderne problematica l'interpretazione.
i mai visti a Palazzo Roverella
2 novembre 2013 -- Rovigo -- nuova mostra a Palazzo Roverella
Inaugurata a Palazzo Roverella di Rovigo, la collezione de I mai visti, capolavori inediti della Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo, che punta ad offrire agli appassionati d'arte, la visione di splendidi tesori sconosciuti ai più. Una digressione nell'arte veneta, dal tardo gotico al novecento, arricchito da attività didattiche e laboratori.
Federico Perotti, a 23 anni scrive una cantata e dirige un coro: “E’ la mia vita”
Sgarbi a Piacenza per i musei: l’Ecce Homo a Expo 2015
2. La cura dell'anima - UN PONTE FRA I POPOLI D'EUROPA
2. La cura dell'anima
PROGETTO PEREGRINUS
Associazione culturale GREEN BUTTERFLIES
SECONDA GIORNATA WORKSHOP
CAMMINO SAN COLOMBANO
8 MARZO BOBBIO (PC)
Sala Conferenze Palazzo Vescovile
UN PONTE FRA I POPOLI D'EUROPA
Indice dei video:
1. L'Europa è un dono di Cristo
2. La cura dell'anima
3. Abbiamo visto Socrate in azione
4. In natura tutto è perfetta obbedienza
5. La natura non è il territorio
6. Smascheriamo i nemici dell'Europa
7. I contadini avevano ragione
8. TreeDream è un movimento europeo
TreeDreamVideo.
Canale di TreeDream, movimento culturale
per la rinascita dell'olivicoltura d'alta quota.
Salvaguardia di meravigliosi territori.
Ricostruzione dei muri a secco.
Progetto Taggialto.
Principi di TreeDream:
1. Primato dell'Essere
2. Primato dell'Oralità
3. Sacralità del lavoro
4. Valore della Tradizione
5. Certezza della Rinascita
6. Regalità dell'individuo
7. Risveglio delle coscienze
8. Accordo con la Legge Naturale
Benvenuti a CASTELSARDO, uno dei borghi più belli della SARDEGNA
Uno dei borghi più belli d’Italia è una roccaforte medioevale, caratterizzata da natura, storia, tradizioni artigiane e religiose, sorge su un promontorio dell’Anglona, al centro del golfo dell’Asinara, nel nord-ovest della Sardegna.
Forse in età romana era la mitica Tibula, nel Medioevo è di certo stato per secoli fortezza inespugnabile, protetta da possenti mura e 17 torri, fino all’avvento delle armi moderne. Il nucleo originario di Castelsardo fu costruito attorno al castello dei Doria, risalente, secondo tradizione, al 1102, ma più verosimilmente a fine XIII secolo, attuale sede del suggestivo museo dell’Intreccio mediterraneo, uno dei più visitati della Sardegna. A inizio XVI secolo fu rinominato Castillo Aragonés e divenne sede vescovile sino alla costruzione della cattedrale di sant’Antonio Abate (1586), che ti stupirà con la torre campanaria a picco sul mare chiusa da una cupola maiolicata e con le cripte sottostanti, che ospitano il museo ‘Maestro di Castelsardo’. Sotto la dinastia sabauda, il paese assunse il nome attuale. Oggi fa parte dell’esclusivo Club dei borghi più belli d’Italia e mantiene intatta la nobile posa di signoria fortificata, grazie ai bastioni e ripide scale. Nel tour degli edifici religiosi e storici non puoi perderti la chiesa di santa Maria delle Grazie, il monastero dei benedettini, l’episcopio (sede del vescovo), il palazzo La Loggia, sede della municipalità fin dal 1111, e il palazzo Eleonora d’Arborea.
I riti della Settimana Santa sono l’evento più caratterizzante: la fede popolare va in scena in celebrazioni spagnoleggianti. Il Lunissanti, lunedì dopo la domenica delle Palme, è suggestivo e pittoresco, soprattutto all’alba con il lungo pellegrinaggio verso la basilica di Nostra Signora di Tergu. Di notte, il centro viene illuminato da fiaccole e risuona di cori sacri. Da non perdere anche la Prucissioni del giovedì santo e Lu Lcravamentu del venerdì. Il 17 gennaio si festeggia con i falò il patrono sant’Antonio. Da tradizioni a testimonianze archeologiche e monumenti naturali: nuraghe Paddaju, mura megalitiche prenuragiche di monte Ossoni e, a quattro chilometri dal borgo, domus de Janas, rilievi ‘a protome taurina’ e la roccia dell’Elefante.
Il litorale castellanese è fatto di alte scogliere di trachite rossa. Pochi i tratti sabbiosi, tra cui la Marina di Castelsardo, all’ingresso del borgo e la spiaggia di Lu Bagnu, frazione distante due chilometri e mezzo, protetta da rocce bordate di verde: arenile color crema con fondale cristallino punteggiato di scogli piatti. Per gli appassionati di windsurf e vela, è imperdibile una puntata a punta La Capra, il cui gioco fra mare e scogli crea una piscina naturale. Il mare è anche sulle tavole dei ristoranti castellanesi: aragosta, astice, granseole, ricci e frutti di mare.
Una Mano per Calenzano 07032015
Alcuni componenti della Pagina FB SEI DI CALENZANO SE .. armati di tutto punto danno una Pulizia al centro dopo le Trombe d'aria del 4/5 Marzo 2015
Guida storica di Reggio Emilia - Banca D'Italia
L'area dove è situato il fabbricato era già appartenente all’insediamento romano.
Nel primo medioevo, attorno all’anno 1000, fu nuovamente edificata con la costruzione della chiesa di S. Giacomo Maggiore (chiamata così per non confonderla con la chiesa di S. Giacomo e Filippo, considerata dei sobborghi).
Nel 1919 l’isolato sarà interamente demolito per costruire la sede della Banca d’Italia, che sarà terminata nel 1924.
LUISA GIOVAGNOLI (la poetica del contrasto)
OPERE DELL ARTISTA LUISA GIOVAGNOLI
Luisa Giovagnoli, è nata a Genova dove vive e lavora.
Dopo un corso di formazione artistica, fa il suo esordio nel 2001 al Centro d'Arte il Grattacielo di Genova.
Espone in collettive sia nazionali che internazionali riscuotendo consensi e riconoscimenti:
-Genova: Arte Fiera 2013
-Genova: Arte Fiera 2012
-Genova: Museo Teatro della Commenda di Prè
-Genova: Galata Museo del Mare
-Genova: Civica Biblioteca Berio
-Genova: Associazione Culturale Satura
-Roma: Spazio Espositivo Evasioni Art Studio
-Roma: Sale del Bramante, Piazza del Popolo
-Piacenza: Atelier d'Arte di Roberta Braceschi
-Lucca: artisti in mostra a Vico Pancellorum
-Savona: Palazzo Municipale di Savona
-Savona: Palazzo delle Azzarie
-Savona: Seminario Vescovile
-Spotorno (SV): Sala espositiva comunale Palace
-Sassello (SV): Salone espositivo di Villa Scasso
-Millesimo (SV): Castello del Carretto
-Millesimo (SV): Sala Consiliare
-Spagna/Barcellona/Sitges: Galeria d'art Estudi Bayona
-Spagna/Barcellona/Sitges: Galeria d'art L'Agora
-Francia/Nantes: Espace Cosmopolis
-2010: 1° premio selezione di Piacenza per la Biennale Internazionale di Arte Moderna Roma
-2002 e 2007: premio speciale Comune di Piacenza per la Pittura molto intensa, in cui il paesaggio si anima di colori forti e puliti. Le immagini, curate e significative, assumono valori simbolici di rilievo
-2005: premio speciale della Consulta Diocesana di Piacenza per le Forme calate in un caleidoscopio di colori sicuri e di lirica tenuta.
Mostre personali:
-Venezia 2012: Palazzo Zenobio Collegio Armeno
-Genova 2009: Associazione Culturale Satura: Postulato di luce e colore, di geometrie e di simboli.
-Piacenza 2007: Atelier d'Arte di Roberta Braceschi: Alla ricerca di forme ed immagini
-Genova 2006: Associazione Culturale Satura: La poetica del contrasto
-Genova 2005: Centro Culturale La Saletta di Genova Pegli
-Genova 2001: Centro Arte Il Grattacielo
Luisa Giovagnoli è presentata:
-nel Dizionario degli Artisti Liguri del '900, V ediz. 2008, a cura di Germano Beringheli
-in Avanguardie Artistiche 2010, Centro Diffusione Arte Editore
Scrive la critica:
-Dott.ssa Silvia Bottaro di Savona: Il cammino della Giovagnoli è felice e pone l'osservatore davanti ad una ricerca sì inquietante, ma riflessiva e coinvolgente. Emozioni legate al colore che diventa elemento cromatico del suo linguaggio persuasivo, accompagnato da una rara maestria del segno, sempre netto, deciso, tagliente.
-Dott.ssa Sonia Pedalino di Savona: Luisa Giovagnoli pone la sua ricerca verso la scomposizione geometrica del paesaggio. Nei suoi quadri le forme sono squadrate, si incastrano tra loro dando vita a paesaggi scomposti nella loro natura reale per ricomporli in modo fantasioso ed imprevedibile. Sua caratteristica peculiare sono i colori sempre forti e brillanti con i quali dà vita ad immagini dinamiche. La sua ricerca è in continuo divenire e nelle sue tele troviamo anche figure umane geometricamente realizzate che diventano un tutt'uno con lo sfondo
-Dott.ssa Giannina Scorza di Genova: Significativa la caratura del segno grafico: scandito da un tratto urgente, dal taglio impaginativo prospetticamente disposto in campiture geometriche, dalla feconda elaborazione cromatica; sontuosa scenografia tra presa di coscienza della vita e utopia.
-Prof.ssa Anna Francesca Brandolillo di Palermo: Un linguaggio pittorico ricco di emozioni, traslato sul supporto con colori solari e maestria di segno. Una composizione di inconfondibile personalità emotiva di grande effetto fruibile
Ed inoltre: Un linguaggio artistico dal forte potenziale comunicativo in cui si evince la sapienza della tecnica e la volontà di trasmettere emozioni
-Critica d'arte Federica Pighi di Piacenza: Le sue opere si caratterizzano da tinte forti, a volte inquietanti in cui figure vagamente antropomorfizzate si muovono all'interno di luoghi dai contorni lineari, geometrici.
-Critica e storica d'arte Elena Gavazzi di Piacenza: Le creazioni sono elaborate attraverso un incastro di forme geometriche ponendosi l'obbiettivo di elaborare una sintesi tra il figurativo e l'astrazione. Questa pittura è un binomio di luce e colore pensato mediante il ritmo musicale dei toni. Tutto si muove in base ad un rigore costruttivo che nasce dalla suggestione delle forme. Importante in queste opere la dinamicità dell'immagine
-Dott.ssa Miriam Cristaldi di Genova: la sua pittura istintuale si abbandona a vortici, volteggi e delicati elementi geometrici che avvolgono il reale durante il cedimento del controllo mentale, il colore acquista valenze simboliche, si avvale di toni caldi molto accesi quando vuole urlare la sua presenza e si affida a tonalità fredde quando allenta la tensione per esternare una dimensione di interiorità.
Progetto Peregrinus - 1. UN INFINITO DI GERMOGLI VERDI
PROGETTO PEREGRINUS
Associazione culturale GREEN BUTTERFLIES
SECONDA GIORNATA WORKSHOP
CAMMINO SAN COLOMBANO
8 MARZO 2015 BOBBIO (PC)
Sala Conferenze Palazzo Vescovile
Progetto Peregrinus:
OPERE E ARCHITETTURE SIMBOLICHE
Il cammino europeo di San Colombano
e i luoghi Colombaniani.
Elenco dei video:
1. UN INFINITO DI GERMOGLI VERDI
2. UNA VOCE PER L'EUROPA
3. Mons. Coletto: TOTIUS EUROPAE
4. SAN COLOMBANO PADRE D'EUROPA
5. Paddy Byrne: TURAS COLUMBANUS
6. MAY THE ROAD RISE TO MEET YOU
Cento, alla scoperta del Guercino
Santhià Expo 2015-Progetto Italive
Video Prodotto da Fulvio Borro su richiesta della Associazione Fossalassa e Pro Loco di Santhià, grazie al Contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e del Comune di Santhià per la promozione della Città di Santhià presso il Padiglione Italia Palazzo Coldiretti dal 2 luglio al 31 Ottobre 2015
Santhià, importante centro agricolo e commerciale situato nel cuore del Piemonte, nonché crocevia tra Ivrea, Biella, Vercelli, Torino e Milano, ha origini molto antiche. Il suo nome attuale deriva dalla contrazione di “Sant’Agata”, la santa catanese di cui i Longobardi diffusero il culto in Italia settentrionale nel corso del VI secolo.
Fiore all’occhiello dell’architettura cittadina è proprio la Chiesa Parrocchiale o Collegiata di Sant'Agata. L’edificio attuale, costruito in stile neoclassico tra il 1836 ed il 1839, su disegno dell’architetto Giuseppe Talucchi, presenta tre navate e sei cappelle laterali, in una delle quali si trova la reliquia del frate cappuccino S. Ignazio da Santhià, consacrato agli onori degli altari nel 2002. La chiesa conserva un pregevole polittico di Girolamo Giovenone (del 1531) ed è impreziosita dalla presenza di un organo realizzato dai fratelli Serassi nel 1858.
Da visitare la cripta di Santo Stefano, posta al di sotto del presbiterio della Collegiata, risalente al XII secolo, e da ammirare il maestoso campanile in stile tardo romanico, anch’esso risalente al XII secolo, alto circa 35 metri. Tanto la cripta quanto la torre campanaria sono stati dichiarati monumenti nazionali.
La cittadina piemontese è oggi conosciuta soprattutto per lo storico Carnevale, il più antico del Piemonte, manifestazione allegorica la cui esistenza è certificata da documenti risalenti all'inizio del XIV secolo. La kermesse si compone di riti e cerimonie che rientrano nella cosiddetta “Tradizione”, che prevede Pule e Còngreghe, Bisse e Curantun, oltre alla Colossale Fagiolata, ai Corsi Mascherati, ai Gironi Infernali, al Rogo del Babaciu, alla Sfilata dei Maiali, alla Benedizione dei Fagioli, alle Sveglie Antelucane… I padroni della città, durante i giorni del Carnevale, sono le due maschere locali, Majutin dal Pampardù e Stevulin d’la Plisera, che ricevono dal sindaco le chiavi della città. Tre sono le sfilate allegoriche (di cui una in notturna) che possono essere ammirate in città negli ultimi tre giorni di Carnevale, ma l’evento di spicco della storica manifestazione è sicuramente la Colossale Fagiolata del lunedì grasso, durante la quale 20.000 razioni di fagioli vengono distribuite gratuitamente alla cittadinanza (e ai numerosi ospiti) e consumate in meno di 20 minuti. Le date del prossimo Carnevale sono: il 25 luglio 2015, con la “1a Edizione del Carnevale Estivo” (realizzata in occasione dell’Expo), mentre, per quanto concerne l’Edizione 2016, si inizia il 6 gennaio (Epifania), come da tradizione, per proseguire con il 4 febbraio (Giobia Grass) e arrivare infine ai giorni clou, da sabato 6 a martedì 9 febbraio 2016, con le tradizionali iniziative legate allo Storico Carnevale di Santhià.
Santhià è anche Via Francigena! Il grande percorso storico, religioso e culturale che dall’Inghilterra e dall’Europa Centrale ha portato nel corso dei secoli migliaia e migliaia di pellegrini a Roma, trova in Santhià una tappa storica, e più precisamente la 44a tappa del tragitto compiuto dal vescovo inglese Sigerico nel 990 d.C., quando, ritornando a Canterbury dopo essere stato a Roma per ricevere il pallio vescovile, annotò le diverse tappe compiute.
Oggi la maggior parte dei pellegrini si sposta da Nord a Sud, procedendo quindi verso Roma, ma non manca chi percorre la Via a ritroso, proprio come aveva fatto Sigerico. E, in effetti, i pellegrini che passano da Santhià possono camminare sia verso Vercelli (direzione Roma) sia verso Viverone-Ivrea (direzione Canterbury).
L’area che circonda Santhià è una splendida vetrina di paesaggi e consente di incontrare ambienti molto diversi nel giro di pochi chilometri: dalle risaie alle prime colline moreniche, dai frutteti ai boschi, sempre con lo sfondo della catena alpina. Per questo l’area santhiatese presenta notevoli potenzialità ciclo-escursionistiche, sia sotto forma di tappe locali di itinerari storico-culturali o religiosi di importanza internazionale, sia come liberi circuiti o anelli aventi origine nel nostro centro. La fruizione di questi percorsi può avvenire sia a piedi che in bici: di grande importanza l’uso del servizio “treno+bici”, grazie alla presenza del nodo ferroviario cittadino. La presenza di guide esperte del territorio e l’esperienza accumulata in diversi anni dall’Associazione Amici della Via Francigena di Santhià consentono di personalizzare le proposte. Tutti gli itinerari si svolgono prevalentemente su strade secondarie o di campagna, poco o per nulla trafficate.
Siena Campane suonanti
A 108 mt di altezza rispetto a Piazza Del Campo
Servizio La Nuova Tg Processione di San Gerardo 31-05-2013
Anche quest'anno per organizzare la processione di San Gerardo protettore di Potenza, è stata rispettata la tradizione. Non sono mancati gli angioletti vestiti di oro, bambini dai cinque ai sette anni accompagnati dalle mamme, i preti delle parrocchie locali, ma anche tanti cittadini di Potenza che hanno seguito la processione per le vie del centro storico. Dopo la Santa messa la processione è partita dalla Cattedrale. Il Patrono di Potenza, è stato portato a spalla dai volontari dell'associazione San Gerardo La Porta. San Gerardo apparteneva alla nobile famiglia La Porta di Piacenza. Peregrinò verso l'Italia Meridionale forse alla ricerca di solitudine o per essere più vicino ai punti di imbarco dei crociati diretti verso i luoghi santi ma, giunto a Potenza, decise di dedicarsi alla vita apostolica. Fu tale il suo impegno che quando morì il vescovo in carica della città, la gente e il clero, lo scelsero come successore. Fu così proclamato vescovo nel 1111 ad Acerenza e portò la Chiesa avanti per otto anni. Morì nel 1119 e dopo un solo anno, Papa Callisto II lo proclamò santo. La sentenza di canonizzazione venne comunicata in via ufficiale a Potenza da alcuni Vescovi delle altre diocesi lucane i quali ebbero tale incarico dal Papa. Da quel momento in poi, i potentini riconobbero in San Gerardo il loro principale protettore. Nonostante la breve durata del suo apostolato nella città, eccelse per quelle virtù di cui è dotato chi è chiamato da Dio a lasciar nella vita dei contemporanei una profonda traccia. Uomo di cultura e di solida pietà, vide aprirsi davanti un vasto campo di apostolato, specialmente tra la gioventù. Aprì a tutti gratuitamente i tesori della sua cultura e della sua bontà, attirandosi la simpatia di tutto il popolo. Impegnava buona parte della giornata ad assistere e aiutare il popolo con opere di provvidenza ispirate dalla più fervente pietà. Il sarcofago è attualmente in esposizione all'interno del palazzo vescovile, sede della Curia.
Maggiolini EROI OGGI
EROI OGGI, Alessandro Maggiolini(1931-2008).
PER SAPERE SE MAGGIOLINI-VESCOVO DI COMO DAL
1989 AL 2007-PUO' ESSERE CONSIDERATO 'LEGHISTA'
ASCOLTARE QUELLO CHE DICE NELL'INTERVISTA.