SAN GIOVANNI VALDARNO Palazzo d'Arnolfo, Basilica di S. Maria delle Grazie, Chiesa di S. Lorenzo
La città di San Giovanni Valdarno è uno dei maggiori centri del Valdarno sviluppatosi lungo la strada di grande comunicazione Arezzo-Firenze. Quì, il 21 dicembre 1401 nacque Masaccio, l'artista innovatore della pittura rinascimentale. In Corso Italia è possibile visitare, in occasione di esposizioni, la sua casa natale.
Cuore del centro storico è piazza Masaccio con il Palazzo Pretorio progettato, secondo il Vasari, da Arnolfo di Cambio. Le fanno da contorno notevoli edifici: la quattrocentesca Basilica di Santa Maria delle Grazie ed il Museo che conserva una ricca collezione pittorica e una bellissima Annunciazione del Beato Angelico; la Chiesa di San Lorenzo del XIV secolo con pareti adorne di affreschi del '400
SAN GIOVANNI VALDARNO (TOSCANA, ITALY)
Domenica 30 dicembre 2012: vedute del Palazzo di Arnolfo e del centro storico.
S.Giovanni Valdarno, luogo di nascita dei pittori Masaccio e Giovanni da S.Giovanni, comune di 17141 abitanti, provincia di Arezzo, Valdarno, Toscana, Italia. Come indica il suo nome si trova nella valle del fiume Arno. All'origine (1296) si chiamava Castel S.Giovanni e venne edificato per conto di Firenze sui progetti che l'architetto Arnolfo di Cambio elaborò per realizzare gli avamposti del governo centrale, le terre nuove fiorentine (non vi è però la certezza della diretta partecipazione dell'urbanista ai lavori). La struttura del centro storico richiama l'organizzazione della città romana con la grande piazza centrale dalla quale si dipartono i due assi principali perpendicolari tra loro dai quali nascono le strade secondarie. Tra la fine del XIII ed il XIV secolo l'area del comune, anche oggi denominata Valdarno Superiore, non era ancora inserita in modo stabile nell'ambito del contado di Firenze. A questo scopo il capoluogo fiorentino decise di consolidare il controllo dell'intera area dell'Arno attraverso un complesso sistema di presidi militari. I centri abitati già esistenti vennero difesi con la creazione di cinte murarie come nella vicina Montevarchi, mentre al tempo stesso vennero fondate tre nuove città prontamente munite di difese murarie. La fondazione dei comuni di S.Giovanni e Castelfranco di Sopra risale infatti al 1296, secondo lo storico Giovanni Villani, mentre una provvisione del 26 gennaio 1299 prevedeva la costruzione della terza città, Terranuova Bracciolini, che venne popolata soprattutto grazie alla vicina città di Castel S.Giovanni. I coloni vennero incentivati attraverso notevoli sgravi fiscali, ma sebbene Firenze stessa si fosse accollata la parte economica di queste nuove costruzioni, a loro spettava sempre la manodopera manuale e l'edificazione delle nuove abitazioni. I tre paesi dovevano essere prevalentemente agricoli e come tale venne stabilito che nessun nobile potesse risiedervi stabilmente, ma potesse mantenervi dei possedimenti terrieri, o edilizi. Firenze lamentò in quest'epoca una certa lentezza nell'esecuzione di questi lavori di edificazione e fortificazione, che esponeva l'intera area ad attacchi sempre più frequenti, soprattutto ad opera dei pisani e della vicina Arezzo. Già nel 1352 un rapporto locale indicava come le mura risultassero in pessime condizioni e come tra il 1356 ed il 1363 la cinta muraria venne ristrutturata e rafforzata portando a ventiquattro il numero delle torri difensive. Dopo la conquista di Arezzo lo stato fiorentino dovette poi scontrarsi con la politica espansionistica dei Visconti di Milano, che miravano ad impadronirsi delle terre dell'Emilia e della Toscana. Questo fece sì che il paese di S.Giovanni mantenesse la propria funzione di presidio militare di rilievo.
San Giovanni Valdarno
San Giovanni fu fondata dal governo fiorentino nel 1299. Inizialmente chiamata San Giovanni in Altura, presenta una struttura urbanistica, tipica delle Terre Nuove fiorentine, attribuita alla mano di Arnolfo di Cambio. La struttura del centro è organizzata intorno a una grande piazza, sede del potere politico, posta all'incrocio dei due assi principali, perpendicolari tra loro, dai quali si dipartono le strade secondarie.
Basilica di Santa Maria delle Grazie
La Basilica di Santa Maria delle Grazie, il più importante santuario mariano della Diocesi di Fiesole, è nato intorno a una raffigurazione trecentesca della Madonna. L'altare maggiore racchiude l'affresco che narra il miracolo di Monna Tancia verificatosi durante l'epidemia di peste che aveva colpito il Valdarno nel 1479. La chiesa durante i secoli ha subito ampliamenti, nuovi cicli decorativi e restauri come l'odierna facciata risalente alla seconda metà dell'Ottocento. Delle varie fasi stilistiche ne sono testimonianza la lunetta di terracotta invetriata di Giovanni della Robbia e altre due lunette di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, con l'Annunciazione e lo Sposalizio della Vergine, poste all'entrate della Basilica, salendo le scale.
Museo della Basilica
Il Museo della Basilica fu istituito nel 1864 per raccogliere i più prestigiosi dipinti provenienti dalle chiese della città. Adiacente alla Basilica di S. Maria delle Grazie, il museo si affaccia sulla centralissima piazza Masaccio, alle spalle dell'imponente Palazzo d'Arnolfo.
Fulcro di tutto il museo è la splendida Annunciazione del Beato Angelico, una delle tre conservate al mondo. Di pregio anche opere del Quattrocento fiorentino tra le quali spiccano i dipinti Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio e opere del primo Seicento di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni, che qui ha i natali.
Casa Masaccio
Il Museo Casa Masaccio ha sede nella casa natia del pittore che ha rivoluzionato la pittura introducendo il nuovo stilemi rinascimentali. Oggi è uno spazio aperto alla creatività giovanile, con l'intento di valorizzare le esperienze artistiche e diffondere la conoscenza e la sperimentazione dei nuovi linguaggi. E' sede della Collezione Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea che comprende, oltre alle opere acquistate o donate in occasione del Premio Masaccio, testimonianze dell'attività espositiva dal 1980 a oggi. Promuove, insieme all'Archivio Produzione Giovanile, occasioni di confronto e di sviluppo con i giovani artisti del Valdarno, attraverso la realizzazione di laboratori, workshop, mostre, concerti e cantieri della creatività
Palazzo Arnolfo
Nel 1299 al centro della città fu costruita l'imponente mole del Palazzo d'Arnolfo, secondo quanto scrive il Vasari nelle Vite de'più eccellenti pittori scultori e architettori, su progetto di Arnolfo di Cambio al quale sarebbe stato affidato il compito di progettare sia l'impianto urbanistico innovativo della Terra Nuova, sia il suo palazzo principale: il Palazzo Pretorio, fulcro del nuovo insediamento. Sulle pareti sono conservati gli stemmi dei podestà che si sono succeduti al governo della città, tra cui alcuni in terracotta invetriata attribuiti a Luca, Andrea e Giovanni Della Robbia, a Benedetto e Santi Buglioni. L'edificio sarà sede del Museo delle Terre Nuove Toscane. Dedicato alla narrazione del loro fenomeno, esporrà i materiali con i quali le Terre Nuove si raccontano: reperti, documenti di archivio, ma soprattutto fotografie.
Sangiovanni Valdarno: apre il Museo delle Terre Nuove
Il trecentesco Palazzo di Arnolfo a San Giovanni Valdarno si trasforma in museo ospitando il Museo delle Terre Nuove il primo museo dedicato al fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le Terre Nuove, un fenomeno che interessò gran parte dell' Europa e segnò la sua rinascita, dopo i secoli bui.
Palazzo d'Arnolfo, sarà l'anno del Museo
L'inaugurazione forse a primavera 2012
Servizio di Valdarno Channel
Le Terre Nuove in Toscana nel medioevo
Il 21 dicembre 2013 apre il Museo delle Terre Nuove a San Giovanni Valdarno, che trova la propria sede nel Palazzo d'Arnolfo, attribuito dal Vasari ad Arnolfo di Cambio.
Il Museo racconta il fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le Terre Nuove, che interessò buona parte dell'Europa, dedicando una particolare attenzione allo sviluppo che ebbe in Toscana e nel territorio fiorentino dove, dalla fine del XIII secolo, Firenze fonda numerosi insediamenti tra cui Castel San Giovanni, l'attuale San Giovanni Valdarno.
Una vera e propria rivoluzione urbanistica di cui la Toscana fu la protagonista con le sue Terre Nuove, modello di una nuova concezione di città.
Le piazze del Sapere: Alessandro Barbero
Sabato 13 Ottobre 2012 ore 17.30
Palazzo d'Arnolfo
San Giovanni Valdarno
Alessandro Barbero
Benedette guerre. Crociate e jihad
palazzo d'arnolfo luogo del cuore
Human Library - San Giovanni Valdarno
La Human Library o Biblioteca Vivente è una vera e propria biblioteca, dove si possono prendere in prestito libri in carne ed ossa, scegliendo da un catalogo di titoli. Il libro-vivente scelto racconterà la sua storia in un dialogo a due in un approccio positivo ed emotivamente coinvolgente. Un metodo innovativo volto a superare i pregiudizi verso le diversità di origine etnica, sesso, abilità, fede, orientamento sessuale, ecc … Una buona pratica per promuovere il dialogo, conoscere, ascoltare, informarsi e capire contro le discriminazioni, i pregiudizi e gli stereotipi di ogni genere.
Realizzata dall'Associazione culturale Pandora a San Giovanni Valdarno durante la Notte Bianca, sarà nuovamente riproposta in occasione della Festa della Toscana, nell'ambito delle Piazze dei Diritti
sabato 27 novembre 2015
dalle ore 17.30 alle 19.30
Palazzo d'Arnolfo - S. Giovanni Valdarno.
Spiders premiati alla Giornata dello sportivo- San Giovanni Valdarno - 9 Giugno 2013
Il Team degli Spiders affiliato all'Associazione Special Olimpycs viene premiato in Palazzo di Arnolfo dall'Assessorato allo Sport del Comune di San Giovanni Valdarno in occasione della Giornata dello Sportivo organizzata dall'Unione Nazionale Veterani Sportivi all'interno delle iniziative Festa dello Sport 2013
Staffetta Sotto le Stelle 2015 - San Giovanni Valdarno
A San Giovanni Valdarno, giovedi 18 Giugno 2015 alle ore 21, per la 9a edizione della Staffetta sotto le stelle.
Un'occasione per correre nel suggestivo centro storico, per vivere il fascino di secoli di Arte, Storia e Cultura. Un'emozione unica che passo dopo passo vi farà conoscere i luoghi di Masaccio, dello Scheggia e di Masolino da Panicale, davanti ai quali non si può che rimanere incantati... (l'arrivo sarà posto sotto il bellissimo Palazzo d'Arnolfo di Cambio).
La formula 2 x 2 prevede due atleti che si avvicenderanno sul percorso di due chilometri interamente pianeggianti. Come di consueto anche per questa manifestazione sono previste più partenze in funzione delle categorie.
CASTELFRANCO DI SOPRA (TOSCANA, ITALY)
Castelfranco di Sopra è un comune di 3.090 abitanti della provincia di Arezzo.
Si trova ai piedi del Pratomagno, lungo la strada provinciale Setteponti, a 45 km dal capoluogo. Situato lungo l'antico tracciato che collegava Arezzo a Fiesole, il territorio su cui oggi sorge Castelfranco di Sopra fu occupato in epoca preromana da un insediamento etrusco. Passato sotto il controllo di Roma intorno al III secolo, il territorio subì una intensa urbanizzazione, alimentata dalla costruzione della via consolare Cassia Vetus. Alla caduta dell'Impero Romano l'area finì sotto la dominazione longobarda, come attestato dai resti di strutture longobarde recentemente rinvenute nei pressi dell'antica Badia di Soffena, databili intorno all'825. Le prime testimonianze scritte riguardo a quest'ultima risalgono ai primi decenni del secondo millennio d.C. ed inquadrano la Badia di Soffena nel circuito culturale-religioso dei Monaci Vallombrosani. Pressappoco nello stesso periodo si attesta la presenza nell'area circostante la Badia del piccolo borgo di Casuberti. Fondato nel 1299 dalla Repubblica Fiorentina, Castelfranco di Sopra fu concepito come avamposto militare in funzione antiaretina, e come snodo commerciale per le tratte terrestri che collegavano il territorio della Repubblica all'aretino. Per popolare la Terra Nova, il borgo fu francato, cioè temporaneamente esentato dal pagamento dei tributi, attraendo così a sè numerosi popolani provenienti dalle comunità vicine. Nel giro di una cinquantina d'anni vennero costruiti la cinta muraria, la piazza ed i quartieri prospicienti ad essa. Nel XVII sec. il borgo conobbe un profondo rinnovamento della sua vita economica e sociale, che permise un aumento demografico sostenuto, prova del quale sono la costruzione di palazzi signorili quali Palazzo Renzi, e di strutture di vita comunitaria e religiosa quali l'Oratorio di San Filippo ed il Convento delle Agostiniane. Passata nel XIX sec. sotto l'amministrazione della Provincia di Arezzo, Castelfranco di Sopra subì la distruzione delle mura e dell'antica Loggia di Arnolfo di Cambio, l'architetto fiorentino che ne aveva curato la costruzione. All'ingresso del paese si trova la splendida torre del 1300, progettata da Arnolfo di Cambio. Nel 1996 Castelfranco ha festeggiato il settimo centenario della sua fondazione. È sede del Teatro intitolato a Wanda Capodaglio, famosa attrice di prosa che trascorse a Castelfranco gli ultimi anni della propria vita. Riprese realizzate venerdì 28 dicembre 2012, musica di Antonin Dvorak.
CASTELFRANCO DI SOPRA E LA BADIA DI SOFFENA (AREZZO, ITALY)
Castelfranco di Sopra è un comune di 3.090 abitanti della provincia di Arezzo.
Si trova ai piedi del Pratomagno, lungo la strada provinciale Setteponti, a 45 km dal capoluogo. Situato lungo l'antico tracciato che collegava Arezzo a Fiesole, il territorio su cui oggi sorge Castelfranco di Sopra fu occupato in epoca preromana da un insediamento etrusco. Passato sotto il controllo di Roma intorno al III secolo, il territorio subì una intensa urbanizzazione, alimentata dalla costruzione della via consolare Cassia Vetus. Alla caduta dell'Impero Romano l'area finì sotto la dominazione longobarda, come attestato dai resti di strutture longobarde recentemente rinvenute nei pressi dell'antica Badia di Soffena, databili intorno all'825. Le prime testimonianze scritte riguardo a quest'ultima risalgono ai primi decenni del secondo millennio d.C. ed inquadrano la Badia di Soffena nel circuito culturale-religioso dei Monaci Vallombrosani. Pressappoco nello stesso periodo si attesta la presenza nell'area circostante la Badia del piccolo borgo di Casuberti. Fondato nel 1299 dalla Repubblica Fiorentina, Castelfranco di Sopra fu concepito come avamposto militare in funzione antiaretina, e come snodo commerciale per le tratte terrestri che collegavano il territorio della Repubblica all'aretino. Per popolare la Terra Nova, il borgo fu francato, cioè temporaneamente esentato dal pagamento dei tributi, attraendo così a sè numerosi popolani provenienti dalle comunità vicine. Nel giro di una cinquantina d'anni vennero costruiti la cinta muraria, la piazza ed i quartieri prospicienti ad essa. Nel XVII sec. il borgo conobbe un profondo rinnovamento della sua vita economica e sociale, che permise un aumento demografico sostenuto, prova del quale sono la costruzione di palazzi signorili quali Palazzo Renzi, e di strutture di vita comunitaria e religiosa quali l'Oratorio di San Filippo ed il Convento delle Agostiniane. Passata nel XIX sec. sotto l'amministrazione della Provincia di Arezzo, Castelfranco di Sopra subì la distruzione delle mura e dell'antica Loggia di Arnolfo di Cambio, l'architetto fiorentino che ne aveva curato la costruzione. All'ingresso del paese si trova la splendida torre del 1300, progettata da Arnolfo di Cambio. Nel 1996 Castelfranco ha festeggiato il settimo centenario della sua fondazione. È sede del Teatro intitolato a Wanda Capodaglio, famosa attrice di prosa che trascorse a Castelfranco gli ultimi anni della propria vita.
classical piano - - Evelina Simonetta - Castello Sforzesco Milan
classical piano Castello Sforzesco Milano - Evelina Simonetta.
F. Chopin
Improvviso no. 2 op. 36
M.Ravel
da Miroirs “La Vallée des cloches”,
Sonatina
Moderé
Temp de menuet
Animé
Evelina Simonetta, nata a Ponte dell’Olio (PC) nel 1988, intraprende gli studi musicali presso l’Istituto “F.Vittadini” di Pavia. Dal 2009 ha iniziato a studiare con il M° Andrea Turini sotto la cui guida ha conseguito il Diploma Accademico di I livello nel 2013. Dal 2009, inoltre, partecipa al Masterclass di Interpretazione Musicale a Caderzone Terme tenuti dai Maestri Maria Grazia Petrali e Andrea Turini. Prende parte inoltre ai corsi annuali di Interpretazione e Perfezionamento tenuti dal M° A.Turini. Nel 2014 ha preso parte come solista al Festival Pianistico“D.Scarlatti” di Montale e alla Stagione Musicale di Radda in Chianti. Recentemente si è esibita nel salone di “Borgo Mocale” in Castel Franco di Sopra e presso “Palazzo d’Arnolfo” (San Giovanni Valdarno) per la Rassegna Pianista “Concerti al museo”. Attualmente frequenta il I anno del Biennio ad indirizzo Interpretativo presso il Conservatorio di Musica “G.Nicolini” di Piacenza con Mariagrazia Petrali. Parallelamente agli studi musicali, nel 2010 ha conseguito la laurea triennale in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva presso l’Università di Pavia.
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Il passaggio segreto sotto l'Arno
Sembrava leggenda, invece è una realtà! Un passaggio segreto che quasi nessun fiorentino conosce. E noi ve lo raccontiamo!!
Testi e presentazione Enrico Ciabatti
Montaggio video Enrico Ciabatti
Riprese video Pietro Ciabatti
Sigla iniziale: Antonio Caserta
Sound designer Antonio Caserta
Musiche Akashic Records
Akashic Records Epic Action Hero
Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 License
It seemed a legend, but it is a reality! A secret passage that almost no Florentine knows. And we'll tell you !!
Texts and presentation Enrico Ciabatti
Video editing Enrico Ciabatti
Shooting video Pietro Ciabatti
Sound designer Antonio Caserta
Musiche Akashic Records
Akashic Records Epic Action Hero
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Intervista al pianista Roberto Russo
Intervista al pianista Roberto Russo
11° edizione Festival Musica Classica Città di San Giovanni Valdarno - Direttore Artistico M. Andrea Turini
Museo delle Terre Nuove Palazzo d'Arnolfo
acmuval.com
Sfilata di oci al Carnevale di San Giovanni Valdarno.
Simpatica sfilata di un gruppo di oci al Carnevale di San Giovanni Valdarno, domenica 3 marzo 2019.
Castelfranco di Sopra
Circondata da una cinta muraria alta e merlata e da fossi e antifossi, si accedeva all'interno di Castelfranco da 4 porte con ponti levatoi sormontati da torri. Oggi percorrendo la direttrice principale della Terra Nuova, oggi via Arnolfo, si può ammirare il suggestivo scorcio della torre di Porta Campana, detta anche Fiorentina o dell'Orologio, o più comunemente Torre d'Arnolfo, che porta scolpito il giglio di Firenze e la data 1300, inizio della sua costruzione. Accanto alla torre, le mura cittadine conservano ancora un tratto del camminamento di ronda ed il cosiddetto vicolo lungo le mura.
Comune vecchio
Al centro dell'abitato sorge il Palazzo Comunale, edificato nei primi decenni del '300 e ampliato nel secolo successivo. La facciata è ornata dagli stemmi dei podestà e dei vicari e, nella parte alta, da un affresco settecentesco raffigurante San Filippo Neri, patrono del paese. Al piano terreno del palazzo, ora sede della Polizia Municipale, sono ubicate le antiche prigioni e una piccola cappella.
San Filippo Neri
Gli abitanti di Castelfranco sono sempre stati molto devoti a San Filippo Neri (1515 - 1595) che, da ragazzo, veniva a passare il periodo estivo nella casa paterna di Castelfranco. In suo onore fu così deciso di costruire la chiesa che ne porta il nome. Si presenta con un'elegante facciata barocca in pietra arenaria, mentre l'interno mostra pregevoli dipinti tra cui ricordiamo la Madonna con Bambino e San Giovannino, attribuita alla bottega di Andrea del Sarto e l'Estasi di San Filippo Neri, autografo di Matteo Rosselli, assieme alla volta a botte decorata dal montevarchino Marrubini.
Badia di Soffena
Complesso monastico costituito dalla chiesa, dal chiostro e dal convento, la Badia fu costruita alla fine del XIV secolo dai monaci vallombrosani su una preesistente struttura romanica dell'XI secolo. L'interno della chiesa, conserva pregevoli affreschi quattrocenteschi di maestri operanti nel Valdarno di cui ricordiamo una Madonna col Bambino di Paolo Schiavo e la pregevole Annunciazione di Giovanni di Ser Giovanni detto Lo Scheggia, fratello di Masaccio. Sulla destra possiamo ammirare il quattrocentesco chiostro circondato da archi sorretti da pilastri e il campanile con bifore nella cella campanaria dalla quale è possibile ammirare uno splendido panorama.
Le balze
Le balze rappresentano l'aspetto più spettacolare e singolare del paesaggio del Valdarno Superiore
Definita una Monument Valley in miniatura questo maestoso scenario naturale si è formato tre milioni di anni fa, quando si formò un lago intorno alle cui sponde vissero elefanti, ippopotami, rinoceronti, iene e tigri. Esso progressivamente fu colmato dai detriti delle rocce trascinati a valle dai torrenti che solcavano le pendici del Pratomagno e dei Monti del Chianti formando un altopiano, oggi intagliato da altissime pareti verticali chiamate appunto balze. Percorrere a piedi o a cavallo uno dei canyon che si insinuano fra le alte e scoscese pareti delle balze, ci troviamo immersi in un'atmosfera fiabesca e misteriosa.
Quiete, Invenzione e inquietudine
Il Comune di San Giovanni Valdarno e il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie presentano, nell'ambito delle iniziative per il SEICENTO IN VALDARNO la mostra Quiete, Invenzione e Inquietudine. Il Seicento fiorentino intorno a Giovanni da San Giovanni.
GSP
GSP
Il lavoro GSP si compone della trasformazione in suono di tre opere della Collezione Comunale di Arte Contemporanea di Casa Masaccio e della narrazione rap di un testo critico eseguita dal vivo da una crew di giovani rapper del territorio, i MANTICORE .
Le tre opere prese in considerazione di tre livelli temporali diversi, sono: il quadro di Remo Gardeschi “La periferia” del 1959, Gianni Pettena con la sua installazione a Palazzo D’Arnolfo “Dialogo Pettena-Arnolfo” e Mauro Staccioli che nel 1996 con l’installazione “Corso Italia” invase la via principale della città di San Giovanni Valdarno.
Il minimo comune denominatore dei lavori è il dialogo che essi hanno con il territorio, presupposto dal quale sono voluta partire per sviluppare una relazione che andasse al di là della lettura che possa fare un addetto ai lavori.
Ho chiesto a dei giovani rapper della zona di mettere in musica una critica alle opere così come erano da loro percepite.
La base musicale deriva direttamente dai lavori della collezione che attraverso un software sono stati trasformati in sound ed elaborati da Alessandro Ielo, ingegnere del suono.
Il lavoro è stato prodotto dal Museo d'Arte Contemporanea di Casa Masaccio, per il progetto ON AIR a cura di Desdemona Ventroni.
Casa Masaccio:
Alessandro Ielo (JQR Sound):
Manticore crew: