Places to see in ( Piacenza - Italy ) Piazza Cavalli
Places to see in ( Piacenza - Italy ) Piazza Cavalli
Piazza Cavalli in Piacenza takes its name from the Equestrian Monuments to the Farnese family by Francesco Mochi. The historic and political barycentre of the city is the spectacular Piazza dei Cavalli, so called for the two splendid equestrian monuments that embellish it.
Once called Piazza Grande, it was opened in the eighties of the thirteenth century in conjunction with the construction of the Gothic Palace, similar to the prospectus Church of San Francesco.
It is located in a central position with respect to the main medieval road axes along which the families of the merchant aristocracy had established their residences and established the main economic activities. Over the centuries the layout of the square has been modified following the construction of the seventeenth-century Collegio dei Mercanti and the neoclassical Palazzo del Governatore .
( Piacenza - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Piacenza . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Piacenza - Italy
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Profughi a Piacenza. La protesta continua. Un'altra notte sotto palazzo Mercanti
Vogliamo alloggio, formazione e lavoro. Braccio di ferro con il comune
C'è un fantasma che si aggira a Palazzo Mercanti. Esperti chiedono di indagare
Saporie.com - Ristoranti: Green Restaurant
La sosta golosa che vi vogliamo segnalare oggi si trova in una delle più belle piazze e cittadine dell'Italia settentrionale: Piazza dei Cavalli, gioiello architettonico situato nel cuore della città di Piacenza. Questa piazza deve il proprio nome alle statue equestri di Granuccio e Alessandro Farnese, le quali spiccano davanti al palazzo dei Mercanti, che fu edificato a partire dalla fine del XIII secolo ed è oggi sede del comune di Piacenza.
Il Green Restaurant si trova a pochi passi dal palazzo simbolo della città emiliana. Ristorante giovane e informale, si fa notare a prima vista per i suoi arredi moderni e per le originali composizioni che adornano le pareti, che comunicato un senso di freschezza e allegria.
Abbia chiesto al giovane titolare e chef del Green Restaurant, Simone Maggi, di presentarci il suo locale e di descriverci la cucina che lo caratterizza: Siamo a Piacenza, nel cuore della città, nella piazza centrale che è Piazza dei Cavalli. Il Green Restaurant è un ristorante innovativo, centrale, in modo che Piacenza possa riscoprire il cuore della città stessa.
Il nostro ristorante ha puntato su tanti elementi - spiega lo chef - primo fra tutti è la cotoletta, tipica di Milano, quindi un piatto lombardo, ma che noi del Green Restaurant abbiamo voluto portare a Piacenza in modi diversi. Abbiamo circa una quarantina di tipologie di cotolette, di cavallo, di vitello, di pollo,... Non manca la famosa orecchia di elefante, ovvero la costoletta di vitello. Tra l'altro, il Green Restaurant è l'unica cotoletteria tra Piacenza e provincia.
Nel nostro locale si posso assaggiare anche i piatti della tradizione piacentina. Abbiamo poi puntato molto, specialmente nell'ultimo periodo, sul pesce.
Simone Maggi ora ci spiega come ha preparato la mezza orecchia di elefante del Green Restaurant: Si prende il carrè di vitello, si taglia, usando solo una paletta, cioè una costina con la sua carne attorno, con il suo filetto e controfiletto. Si batte per bene in modo da rendere la carne più sottile possibile. Si fa la classica impanatura con uovo, sale, pepe e pane grattato. Si mette la carne in olio ben caldo e il gioco è fatto.
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Tratta di immigrati con base a Piacenza, 52 indagati in tutta Italia
Piacenza al voto: Stefano Torre al tg di Telecolor
A Piacenza si voterà per il rinnovo del consiglio comunale domenica 11 giugno 2017. Completiamo le interviste ai 7 candidati a sindaco conoscendo da vicino Stefano Torre, candidato alla poltrona più alta di Palazzo Mercanti.
Palazzo Mercanti: da lunedì il nuovo segretario comunale
Places to see in ( Parma - Italy ) Palazzo Del Governatore
Places to see in ( Parma - Italy ) Palazzo Del Governatore
The Governor's palace is a baroque and neoclassical building , located on the entire north side of the central Piazza Garibaldi in Parma. The building was originally built on the north side of Piazza Nuova (now Piazza Garibaldi) between 1283 and 1285 , as the Palazzo dei Mercanti, following the demolition of the pre-existing houses. In late Romanesque style , it was made up of two distinct buildings, separated in the center by the narrow village of San Marco, no longer existing today. Entirely covered in bricks, it rose on a portico on the ground floor and was characterized on the first floor by two orders of mullioned windows and three-light windows; the façade was crowned with a crenellation at the top.
Lost the original mercantile functions, the building soon became the seat of the Captain of the city and, subsequently, of the Governor, the civilian editor and other municipal magistrates; however, the architectural structure remained unchanged for centuries. Following the collapse of the very high Civic Tower on January 27, 1606 , which also caused the destruction of the Town Hall , the need arose to restructure the Governor's palace, which was initially unified by closing the village of San Marco with a vault; on the latter in 1673 a tower was built, designed by the engineer from Piacenza, Gian Battista Barattieri, who assumed the ancient functions of the destroyed civic tower, of which he kept the ancient bell called di terzo, dating back to 1453 , intact over the centuries until the replacement with a copy in 1998 .
In 1760 the architect of Corte Ennemond Alexandre Petitot was commissioned to reorganize the square; the Governor's palace was so renovated in elegant neoclassical forms, with the inclusion of the typical decorative elements; the central niche was also opened to house the statue of the Crowned Virgin , sculpted by Jean-Baptiste Boudard . In 1829 the duchess Maria Luigia commissioned Lorenzo Ferrari and Luigi Pazzoni to create the large sundials of the façade.
In the twenties, the interior and the back of the building underwent an important restructuring intervention in the rationalist style , which retained only some of the ancient interior decorations. The entire building, home to some municipal offices until the end of the twentieth century , underwent a complete restoration between 2000 and 2009 , which transformed it into today's Place of Modern and Contemporary Art: inaugurated in January 2010 with the Nove100 exhibition , it hosts temporary exhibitions of predominantly contemporary art.
The facade of the building, entirely plastered and colored in shades of yellow, is characterized by the high central tower, which presents, despite the interventions of the Petitot, typical elements of the Baroque style. On it, below the three large openings that house the bell, a large clock is placed; below, on the sides of the niche that houses the statue of the Crowned Virgin of Boudard, the complex sundials are placednineteenth-century, which at the time of construction were one of the most advanced systems of measuring time. They consist of a solar clock and meridians of real time and average time, which allow you to view, in addition to the hours of the day, even time zones, the passing of the months, the hours of sunrise and sunset, the zodiacal constellations and others astronomical calculations.
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Profughi, ultimatum di Piacenza ai comuni della provincia: Fate la vostra parte
Piacenza capitale della (s)cultura, il format sul patrimonio cittadino. Intervista a Trenchi e Torre
Lei sa chi era Francesco Mochi? E i due cavalieri di Piazza Cavalli? Domande all’apparenza banali, di fronte alle quali però numerosi piacentini frenano (o franano). Bazzicando sui social network, nelle ultime settimane è possibile imbattersi in “Piacenza capitale della (s)cultura”, un format video trasmesso sui canali della rivista online SportelloQuotidiano.com e palesemente ispirato a “Il Milanese Imbruttito”. La versione piacentina, tuttavia, non fa dell’ignoranza la sua protagonista; ma punta i riflettori sulla cultura del territorio. Unendo lo scherzo all’approfondimento, infatti, permette di conoscere tanti aspetti – spesso sottintesi e mai verificati – sul patrimonio locale.
In ogni puntata, da una parte un esperto, un professore o un conoscitore della materia raccontano i simboli del passato piacentino, come le opere di Melchiorre Gioia o la statua di Gian Domenico Romagnosi, mentre dall’altra l’eclettico Stefano Torre nelle vesti da intervistatore pone delle domande ai passanti, che non sempre si dimostrano propriamente “preparati”. «Ogni strafalcione viene evidenziato in fase di montaggio, abbinando la risposta corretta. La spiegazione dell’esperto anticipa sempre la simpatica interrogazione ai piacentini. Crediamo che così gli utenti possano memorizzare tali nozioni, incuriosendosi sulla cultura piacentina, dal punto di vista storico e artistico», spiega Thomas Trenchi, responsabile di SportelloQuotidiano.com e co-ideatore del format insieme a Torre (Infonet-online.it). Il titolo della serie – che raggiungerà le dieci puntate – richiama in modo parodico la corsa di Piacenza a Capitale della Cultura 2020: la commissione ministeriale non ha premiato il dossier di Palazzo Mercanti, assegnando il titolo alla limitrofa Parma.
Articolo completo:
Lotta profughi del Ferrhotel di Piacenza
Profugo è chi scappa da un paese in guerra. Nel nostro caso parliamo soprattutto di rifugiati dalla Libia, paese nella cui guerra civile dello scorso anno l'Italia fu implicata mani e piedi, con truppe, addestratori, aerei e basi a disposizione. Per convenzione internazionale i profughi di guerra godono di diritti speciali. In tutti i paesi europei queste persone sono state trattate come si conviene: prima assistenza ma anche insegnamento della lingua e aiuto all'inserimento lavorativo, in modo da far sì che si rendessero autosufficienti. Ciò è a maggior ragione dovuto considerando i lauti guadagno che da sempre le multinazionali energetiche nel nostro paese fanno sulla pelle dei paesi coinvolti.
I motivi sono molteplici. La responsabilità principale è governativa. I governi Berlusconi, Monti e Letta hanno preferito approcciarsi a questa emergenza umanitaria con quel misto di snobismo e carità che da sempre contraddistingue i poteri forti italiani. Sono stati erogati dei fondi a privati per i 2 anni previsti, ma di questi solo una misera parte è effettivamente finita in vitto e alloggio, mentre dei corsi di formazione non si è vista in molti casi l'ombra, giocando sostanzialmente a prendere tempo sino all'immancabile scadenza che avrebbe buttato tutti in mezzo a una strada.
A questo punto, di fronte alla vergogna dell'assegno di qualche centinaia di euro, molti percorsi di lotta si sono attivati. Il più significativo è stato senza dubbio quello di Torino, dove, forti del supporto dei centri sociali, i profughi sono riusciti a liberare una palazzina e a recuperarla a scopo abitativo. Altre esperienze significative a Bologna e Pisa.
E qui viene la seconda responsabilità, questa volta locale. Esistono individui che da tempo sostengono di detenere i contatti e la conoscenza di questa dinamica, ma che poco hanno costruito in questi mesi per ottenere qualcosa che non fossero i titoli dei giornali e un po' di visibilità personale. Anzi, queste persone hanno la gravissima responsabilità di essere state a conoscenza del giorno del previsto sgombero e di averlo reso noto solo mentre questo era in corso. Questa grave colpa deriva dall'impostazione evidentemente sbagliata, assistenzialista e caritatevole, che certi personaggi dell'associazionismo piacentino hanno sempre mantenuto.
Lunedì, a sgombero ormai in corso, siamo stati contattati e abbiamo cercato di attivarci per mettere una pezza ad una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa.
Come sempre, l'unica cosa che paga nella disperazione è la lotta. E queste persone, senza niente e senza prospettive, hanno scelto insieme a noi di mettere in ballo i loro stessi corpi, usandoli come denuncia con un' acampada sotto il comune.
Ciò ha prodotto per la serata di lunedì lo sblocco di un tetto a Spazio2, soluzione evidentemente non esaustiva in quanto priva di docce e letti (abbiamo dormito letteralmente per terra).
Martedì si è tornati sotto il comune, ma alla prospettiva di trascorrere una seconda notte nel tugurio-Spazio2 i ragazzi hanno fieramente opposto un no deciso. Se per terra dobbiamo stare, che almeno sia in modo pubblico.
Scandalosa la reazione alla notizia dell'associazione antimafia (ahahah...dov'erano quando la combattevamo davvero al polo logistico?) per eccellenza, che vedendo rigettata la sua sterile legalità del manganello si è rifiutata di procurare la cena come aveva invece promesso, comportandosi di fatto come un carceriere di supporto. Non ci stupisce: è la normale conseguenza del loro legalitarismo e dei loro valori tutti protesi a difendere l'ordine costituito.
A tal riguardo è intervenuta la solidarietà di uno spazio da sempre amico come la Coop Infrangibile (a proposito, grazie anche a Rifondazione per le tende e a Emergency per la cena di mercoledì). E così è trascorsa la seconda notte in compagnia dei ragazzi del NAP.
Mercoledì la situazione stava precipitando: la DIGOS ha intimato lo sgombero dell'acampada, e per una mezz'ora si è temuto l'uso della forza. Ma ancora una volta è stata la determinazione dei ragazzi accampati a produrre uno sblocco: si torna a Spazio2 ma conquistando quantomeno dei letti e delle docce, cosa non scontata sino a qualche ora prima.
Sia chiaro che si tratta di una (non) soluzione temporanea. Martedì termina la possibilità di rimanere a Spazio2, e non si profilano altre soluzioni all'orizzonte. Ancora una volta, a risultare determinante sarà la volontà e la determinazione dei ragazzi coinvolti e delle persone solidali.
E'evidente che, partendo da zero, questi ragazzi stanno imparando cosa significa mettersi in gioco e lottare per chiedere i minimi diritti elementari. A cosa porterà saremo noi a determinarlo, ma in ogni caso sarà valsa la pena provarci. Quando si hanno solo le catene da perdere, l'unica cosa logica da fare è provare a spezzarle.
Presentazione E.P.A.S Sezione di Piacenza
Con questo video vorremmo presentarvi brevemente ciò che ci siamo prefissati di realizzare , per avere un modo di condividere le nostre ricerche, indagini, analisi con tutti quelli che si avvicinano al paranormale, al mistero e all'ignoto.
Documentando il nostro operato, trasmettendo la nostra passione ed il nostro entusiasmo con tutti coloro che vorranno seguirci per cui condividete e commentate. La ricerca continua......
profughi contestano l'assessore Cugini a Piacenza
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Parma piazza Garibaldi Piazza Grande Palazzo del Comune Palazzo del Governatore - videomix
Piazza Garibaldi, nota anche come Piazza del Comune o Piazza Grande, rappresenta il centro della vita cittadina. Essa insiste - almeno in parte - sull'antico foro romano, che poi fu spostato verso est. L’aspetto attuale della Piazza è il risultato di stratificazioni storiche, di diversi momenti costruttivi, che hanno visto via via disporsi in quest’area le principali sedi del potere comunale. Alla piazza del potere religioso andava pian piano a contrapporsi quella del potere politico.
Nel 1221 il Palazzo del Comune (Palazzo Vecchio) formò il lato meridionale, mentre nel 1282-85 il Palazzo dei Mercanti (ora Palazzo del Governatore) ampliò la Piazza verso settentrione. Nel 1287 la piazza assume la sua forma definitiva con la costruzione del carcere criminale della Camusina e della Torre Civica, collocati dietro al Palazzo del Capitano del Popolo. La torre, documentata già nel Duecento, era sublime et altissima, quadrata in terra e di otto facce verso la cima. Fu eretta nel 1470, su progetto dell'architetto Fatuli, fino a raggiungere un’altezza di 130 metri. A partire dal 1538 l'enorme e decorativa struttura mostrò segni di cedimento, ai quali sì cercò, in vario modo, di porre riparo, ma senza esito, finché nel 1606, durante i lavori di consolidamento delle fondamenta, la torre crollò demolendo anche parte del palazzo comunale. L'edificio sacro della piazza era la Chiesa di San Vitale, ricordata già nel 972 e trasformata, tra il 1651 e il 1658, dall'architetto Cristoforo Rangoni detto Ficarelli. La chiesa conserva splendidi stucchi di Leonardo e Domenico Reti, e una serie di dipinti, affreschi ed arredi del XVII e XVIII secolo, opera dei migliori maestri dell'epoca.
Altre importanti trasformazioni della Piazza furono attuate nel Trecento, quando i Visconti chiusero la piazza e la trasformarono in un asserragliato e ben difeso complesso militare, dotato di merlatura e porte che venivano chiuse durante la notte. Solo nel XVI secolo questa struttura, detta ironicamente Sta in pace, fu di nuovo aperta per essere collegata in modo vitale al resto della città. Nel 1606 il crollo della torre e la ridefinizione del Palazzo del Comune anticiparono la sistemazione del lato settentrionale. Infine le alterazioni novecentesche lungo il lato ovest hanno aumentato il carattere disomogeneo della piazza, dandole la forma attuale.
La Piazza fu intitolata a Giuseppe Garibaldi nel 1893. Oggi essa si pone come il centro amministrativo della città e offre un’immagine multiforme, con alcuni edifici di aspetto medievale, altri dalle linee sei-settecentesche e, infine, nuovi volumi sorti dopo la guerra, sulle macerie delle preesistenti costruzioni.
Profughi ancora in protesta in Comune (Piacenza)
Colleghi autista ferito: “Far rispettare le regole sempre più difficile”
Piacenza, arrivati 65 profughi. Scalzi e senza indumenti
“Mai più fascismi”: centinaia di piacentini al corteo. Petizione consegnata al prefetto
Riavvolta la bandiera di guerra, San Damiano dice addio al 50° Stormo
Titoli TGL 8 gennaio 2016
IL SOGNO AMERICANO DI GIOVANNI TOSI
Questa sera a Nel Mirino la storia dell’imprenditore piacentino diventato un importante immobiliarista a Miami. Appuntamento alle 21 su Telelibertà.
PIACENTINO ARRESTATO DOPO L’INCENDIO
Si tratta di un 50enne. Secondo i carabinieri ieri sera ha appiccato il fuoco sul pianerottolo di una palazzina in via Marinai d’Italia. Quattro intossicati.
ESASPERATI DAI FURTI
Borgotrebbia: c’è chi ne ha subiti anche due o tre in poche settimane. E chi si è trovato con il cane avvelenato in più occasioni.
BONIFICA, IL COMUNE PAGA 78MILA EURO
Palazzo Mercanti ha saldato le due rate 2015. Resta però aperto il contenzioso legale.
UN TESORETTO IN LIRE
Ammonta a diversi milioni la somma nelle vecchie valute rimasta nelle tasche di alcuni piacentini. Si aspre uno spiraglio per il cambio in euro e in 10 si sono rivolti alla Federconsumatori
RUGBY, DOMANI LYONS-MOGLIANO
Supersfida alle 15 al Beltrametti, dopo la pausa torna il campionato. Omaggio all’ex bianconero Barraud, oggi in forza al Mogliano, ferito negli attentati di Parigi.