Vittorio Sgarbi - Nuovo responsabile dei musei italiani
Vittorio Sgarbi - BERLUSCONI SMENTISCE BONDI, VITTORIO SGARBI: SONO IL NUOVO RESPONSABILE DEI MUSEI ITALIANI -
Seconda stanza del Museo della mafia di Salemi...
La seconda stanza del Museo della Mafia di Salemi (TP). I suoni sono originali e l'atmosfera è davvero opprimente ed inquietante. Da vedere.
Museo della mafia - Città di Salemi - (anteprima)
Montaggio sul Museo della Mafia di Salemi, riprese di Davide Vallone - montaggio di Luca Incalcaterra
Stati Generali dei Musei in Italia
Peter Glidewell su musei e mercati dell'arte
Stati Generali dei Musei in Italia
arch. Puddu (allestimenti teatro ed attrice): approccio all'opera d'arte - parte 1 -
Intervista a Flavia Mantovan
L'artista Flavia Mantovan, al microfono di Veronica Femminino, presenta la sua mostra dal titolo Facce di Mafiosi.
La mostra si ricollega al progetto dell'istituendo Museo della Mafia all'interno del castello arabo-normanno di Salemi
Vittorio Sgarbi racconta il Museo della Follia
Vittorio Sgarbi racconta l'edizione napoletana del Museo della follia
Salemi, prima capitale d'Italia
Salemi: Turismo accessibile a tutti
Tra tecnologia e Innovazione
Con decreto dell’Assessorato regionale ai BB.CC.AA. è stato riconosciuto il valore del Centro Storico di Salemi, imponendo il vincolo, per garantirne la conservazione; è un piacere percorrere il suo dedalo di viuzze. Il centro storico è caratterizzato da uno schema di impianto arabeggiante, con vicoli ciechi molto articolati, che portano a cortili sempre più segregati e scale particolarmente ripide su strapiombi. Contrariamente alla più nota Erice, Salemi conserva una peculiarità che la farà sempre diversa e, per certi versi, migliore; infatti, mentre il centro storico di Erice vetta, seppur splendido, resta, soprattutto nel periodo invernale, disabitato, il Centro Storico di Salemi vive tutto l’anno poiché, oltre alle molte case abitate, al suo interno restano operativi tutti gli uffici pubblici più importanti. Altrettanto caratteristica è la Via Amendola, questa è la “Strada Mastra” che non sappiamo bene se è maestra o via delle maestranze. Dalla via Amendola si arriva in piazza Dittatura, ove si ammira il Palazzo del Municipio, dal quale Garibaldi proclamò Salemi, Capitale per un giorno. Poco più su, immersa tra i vicoli, gli acciottolati, gli “annati”, mirabile e maestosa è la Piazza Alicia, divenuta patrimonio dell’UNESCO, luogo dal fascino senza tempo. In essa vi si affaccia sia il Castello Normanno-Svevo che l’Ex Chiesa Madre. Nel cuore del centro storico di Salemi si può ammirare anche l’ex collegio dei Gesuiti, oggi polo museale, scrigno di innumerevoli tesori storici, culturali e archeologici. Grazie ad un percorso di innovazione, oggi questo sito è accessibile e fruibile anche alle persone con disabilità.
Salemi 02/11/2018
Salemi Tibet - Intervista a Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, intervistato a Palazzo dei Normanni a Palermo in occasione della conferenza stampa per la celebrazione del 25 Aprile, festa della liberazione, e dell'incontro con il vicepresidente del parlamento Tibetano in esilio, Dolma Gyari.
sgarbi inaugura il museo della follia a matera
Matera 18 agosto 2012 - Sgarbi inaugura il museo della follia a Matera
MIMMO CENTONZE, INTERVISTA RAI WORLD: Meglio Totò Riina di Marilyn, condotta da Benedetta Rinaldi
ROMA - E' più utile avere davanti un ritratto di Totò Riina che l'ennesima rappresentazione di Marilyn Monroe. Lo ha dichiarato Mimmo Centonze, ospite di una puntata di Community, il programma prodotto e distribuito da RAI WORLD e trasmesso su Rai Italia, in un'intervista andata in onda qualche giorno fa - a seconda dei diversi fusi orari - a New York, Toronto, Buenos Aires, Sidney, Pechino, Perth, Johannesburg oltre che visibile in Italia e in Europa.
Nell'intervista, registrata nello studio 12 della RAI in Via Teulada a Roma e condotta da Benedetta Rinaldi, l'artista ha affermato: Non puoi rappresentare soltanto cose positive. Perché vai a visitare il Museo della Shoah? Perché ti devi ricordare che l'abisso umano può raggiungere delle malvagità incredibili. Ho dipinto il ritratto di Riina non su una tela normale o preparata ma su una tela grezza, senza alcuna preparazione pittorica. Il suo volto è come se fosse spiaccicato lì sulla tela, duro e implacabile. Il ritratto del boss quindi non esalta, non celebra e in fondo neppure giudica la sua figura. Racconta, documentandolo, il Male. Per questo - continua - è più utile di un ritratto di Marilyn.
Centonze ha realizzato il celebre ritratto del boss di Cosa Nostra per il Museo della Mafia della Fondazione Sgarbi, museo inaugurato a Salemi, in Sicilia, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il ritratto è stato inoltre esposto a Venezia nel Padiglione Italia alla LIV Edizione della Biennale di Venezia e al Palazzo delle Esposizioni di Roma, che nel 2012 ha dedicato all'artista una rigorosa esposizione monografica con una selezione di opere dal 2002 al 2012, rendendogli così l'onore di essere stato il più giovane artista, sia dell'attuale che della passata generazione, ad inaugurare una mostra personale nella prestigiosa sede romana. Il ritratto di Totò Riina dell'artista ha avuto un forte impatto mediatico sulla stampa nazionale ed internazionale ed è stata pubblicata su numerosi quotidiani, tra i quali il Corriere della Sera, e su riviste e mensili internazionali come Max.
A proposito della propria formazione volutamente lontana da accademie e licei artistici, l'artista ha affermato: Ho studiato attentamente numerosi trattati di pittura antichi e moderni ma osservando dal vivo un'opera di un grande maestro come Rembrandt è come se lui stesso diventasse il tuo insegnante. Se si ha la capacità di leggere attentamente un capolavoro come la Ronda di notte e stare lì diverse ore ad osservarla, capisci un sacco di cose che nessun insegnante ti dirà mai, perché il tuo rapporto diretto con l'opera sarà sempre unico. Fondamentale per Centonze - come ha già dichiarato in altre occasioni - il confronto con i maestri classici anche per gli artisti concettuali e più sperimentali. Quindi meglio studiare Rembrandt dal vivo che sostare in accademie d'arte e licei artistici.
Nell'intervista prodotta da RAI WORLD Mimmo Centonze ha raccontato alcuni aneddoti della sua vita: come si è visto rifiutare da piccolo a scuola un suo disegno autografo, il viaggio a Roma che all'età di 14 anni gli ha fatto scoprire la pittura fino all'incontro inaspettato e all'amicizia con Vittorio Sgarbi, che ha curato la sua prima mostra personale a Milano, l'invito ad esporre alla Biennale di Venezia fino all'entusiasmante mostra del Palazzo delle Esposizioni di Roma.
L'artista ha parlato inoltre della sua mostra personale ancora in corso a Matera, Capannoni nel capannone, una rilevante esposizione monografica suddivisa, per la prima volta nella storia della città, in due contrapposte sedi espositive. La prima sezione visitabile in una sala del Museo di Palazzo Lanfranchi con una selezione dei primissimi lavori sui capannoni del 2008, caratterizzati da una rappresentazione realistica impostata su delicati toni di grigio, contrapposta a quella di impostazione più grandiosa e 'sinfonica' presentata nella seconda sede della mostra, il Laboratorio di Restauro. Opere di grandi dimensioni e dalla forte intensità emotiva che chiudono l'appassionante esposizione. Una mostra dall'originale allestimento, dunque, capace di fornire al grande pubblico un approccio significativo e ancora più intimo all'affascinante percorso artistico di Mimmo Centonze ispirato al tema dei capannoni.
Community è un programma RAI WORLD dedicato agli italiani che vivono all'estero ricco di contenuti trattati in modo spettacolare e divertente. Gli ospiti che si susseguono in studio sono rappresentanti del mondo della cultura, dell'imprenditoria, della musica e dello spettacolo.
Aristide Malnati e Giulia Belmonte - Salone del Mobile e Fuorisalone
Da vergini a dive, alla Gam di Roma inaugura la mostra Donne
Roma, (askanews) - Da vergini e modelle discinte a dive e contestatrici. L'evoluzione dell'immagine femminile nella storia che va da fine '800 agli anni 2000, viene rappresentata attraverso 100 opere circa - tra dipinti, sculture, video, grafica e fotografie - nella mostra Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione, dal 24 gennaio al 13 ottobre alla Galleria d'arte moderna (Gam) di Roma.
L'esposizione è curata da 4 donne, tra cui Federica Pirani (le altre sono Arianna Angelelli, Gloria Raimondi e Daniela Vasta) :
Si parte dall'immagine che i pittori hanno dato della donna alla fine dell'800, primi 900, in epoca decadentista, della donna sfinge, della donna Salomè, ma anche della donna angelicata, per cui un'immagine assolutamente ambivalente. Il quadro emblematico della prima sezione è 'Amor sacro, amor profano' di Sartorio, dove racoconta le Vergini savie, le Vergini stolte.
Per poi soffermarci su una sezione di nudi, di come le donne vengono viste, sempre dagli uomini, sempre dai pittori uomini, diciamo così, attraverso un secolo, per poi parlare della maternità durante il fascismo, per cui quanto veniva esaltato il ruolo della donna, come madre, a discapito del suo ruolo nella società, a discapito anche del suo ruolo come lavoratrice.
E poi tanti ritratti di donne, tra cui spicca quello celebre della moglie di Giacomo Balla, Elisa, intitolato Il dubbio (1907-1908), che è anche simbolo della galleria di Via Crispi, dove la donna da oggetto da ammirare, diventa soggetto, in questo caso misterioso.
È molto bella questa sezione, perché al di là del valore di alcune opere, si vede come da una parte la modella diventa autonoma, anche l'artista non riesce più a ritrarla come vorrebbe, la modella si pone come sfinge, non capiamo più il suo pensiero. Tanto è vero che abbiamo una sala dedicata proprio all'immagine della donna inquieta.
La mostra presenta alcune opere mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d'arte contemporanea capitoline (Gam e Macro), ma anche prestiti temporanei, come quello di Fausto Pirandello Il remo e la pala (1933), che si potrà ammirare solo fino alla fine di febbraio.
Infine, l'ultima sezione è dedicata all'emancipazione femminile e le lotte femministe:
Sono contributi di Archivia, straordinaria biblioteca che raccoglie gran parte dei documenti dei movimenti femministi degli anni '70
Più ragazzi e ragazze conoscono la storia delle donne, le vittorie che hanno avuto, più è importante per tutta la società.
Il santuario più antico dell'Umbria, le Tane del Diavolo di Parrano
In occasione di Sorella Acqua Bene Comune, il 19 luglio 2013 si è svolta una conferenza a Parrano presso l'ex granaio del Palazzo De Sanctis dal titolo Un Santuario dell'Età del Bronzo: Le Tane del Diavolo tenuta dalla Dr.ssa Maria Cristina De Angelis -- Soprintendenza Beni Archeologici dell'Umbria. Progetto realizzato grazie al finanziamento regionale PSR dell'Umbria 2007-2013
2018-04-19 FIRENZE - MUSEI, ZEFFIRELLI FIRENZE APERTO 25 APRILE E 1 MAGGIO
2018-04-19 FIRENZE - MUSEI, ZEFFIRELLI FIRENZE APERTO 25 APRILE E 1 MAGGIO
Gli atéliers di Cézanne in mostra a Palazzo Reale. Il pronipote Philippe lo racconta
Milano. Per la prima volta in Italia una mostra interamente dedicata a Cézanne al avoro che svolgeva nei celebri atéliers di Aix-en-Provence: dalle prime opere realizzate attorno al 1860, nel solco della tradizione artistica dell'epoca, passando per i ritratti - di amici, familiari, gente comune - arrivando ai paesaggi, dapprima vicini agli esiti impressionisti, poi superati in una visione più concreta e formalmente definita, incontrando le celebri nature morte, dove il maestro porta all'estremo la sua ricerca di essenzialità e la sintesi tra colore e volume, sino agli ultimi straordinari dipinti degli inizi del Novecento. Servizio di Claudia Bellante
Sgarbi e Centonze: inaugurazione del Museo della Follia a Matera
MATERA 18 Agosto 2012 - A poche ore dall'inaugurazione al pubblico del Museo della Follia a Matera, durante l'anteprima riservata alla stampa alla quale erano presenti l'attore e regista lucano Rocco Papaleo, Marco Vallora critico d'arte de La Stampa, Carlo Vulpio giornalista de Il Corriere della Sera, Guido Barlozzetti giornalista di Rai 1, Pino Roveredo poeta e scrittore vincitore del Premio Campiello, Vittorio Sgarbi ha tenuto a ribadire pubblicamente quanto segue a proposito del successo dell'iniziativa di inaugurare proprio a Matera, in anteprima internazionale, il Museo della Follia.
Il critico ha dichiarato davanti alle telecamere: I ragazzi che hanno lavorato con Inzerillo...e il gruppo che a Salemi aveva realizzato quel museo (il Museo della Mafia, ndr) e lo aveva trasportato anche a Venezia (alla 54. Esposizione d'Arte della Biennale di Venezia, ndr), si è trovato orfano. E io devo dire che non ho creduto, ma c'erano i buoni uffici di un giovane artista...che si chiama Centonze...il quale, evidentemente convinto che il sogno di Salemi non dovesse morire, ha effettivamente operato perché il Museo della Follia, che è la continuazione naturale del Museo della Mafia, fosse realizzato a Matera. E soltanto un mese fa, io vedendo l'invito con 18 agosto...ho preso atto che la cosa era compiuta in una situazione che è migliorativa rispetto a Salemi...in uno spazio che è tra i più belli d'Italia, e in un luogo che sembra fatto apposta per accogliere il museo.
In un'intervista, Mimmo Centonze ha detto: Ringrazio molto l'amico Vittorio per quello che ha detto su di me. Lui, che mi conosce bene da tanti anni ormai, sa con quanta caparbietà perseguo un obbiettivo che ritengo importante. E' da un anno esatto che gli ho prospettato la concreta possibilità di scegliere Matera per le attività della Fondazione Sgarbi, proprio in un periodo così favorevole in quanto città candidata a Capitale Europea della Cultura 2019. Tutti i materani possono contribuire a raggiungere questo prezioso obbiettivo sostenendo le mostre con la propria presenza, parlandone con entusiasmo ai propri amici, anche di altre città, e far capire in questo modo che Matera non è una città indifferente alle iniziative per la cultura. Guai a pensare al 2019 come ad una data che adesso non ci riguarda perché troppo lontana. Ora è il momento di attivarsi affinché il patrimonio culturale di Matera possa far rinascere la città anche sotto il profilo economico. Da questo punto di vista ho visto molti attivarsi come Franco Stella, Aldo Chietera, Salvatore Adduce, Antonella Favuzza con Giovanni, Sara e Stefano della Fondazione Sgarbi, Maristella Trombetta, Simona Visceglia, Francesco Corsi, Piero Colapietro, Mario Loperfido, Giovanni Paparcone, e tantissimi altri che da tempo credono nelle possibilità di una città unica come Matera. E soprattutto Vittorio Sgarbi che adora Matera e che con l'esperienza a Salemi ha dimostrato come anche una piccola città della Sicilia possa trasformarsi in una realtà internazionale. Ho avuto il privilegio di essere presente ed assistere fin dagli inizi alla rivoluzione culturale che ha avuto luogo a Salemi. In una città grande come Montescaglioso si sono tenute mostre di Caravaggio, Rubens, Picasso, Modigliani e creati musei come quello della mafia e del paesaggio. E i giornalisti arrivavano da tutto il mondo per raccontare quello che succedeva lì, fin dagli Stati Uniti e dalla Russia! Matera potrebbe diventare una ideale continuazione dell'esperienza avviata circa tre anni fa a Salemi. Prepariamoci ad un terremoto culturale che potrebbe colpire, qualora lo volessimo, anche la città di Matera e portarla così a diventare davvero Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Riprese: Michelangelo Tarasco e Franco Mazzoccoli
El Siglo de los Genoveses (Telecittà 2000) 4/6
El Siglo de los Genoveses e una lunga storia di arte e splendori nel Palazzo dei Dogi. La mostra che Piero Boccardo e Clario Di Fabio hanno costruito per l'ingresso di Genova nel XXI secolo. Con questo documento avremo l'ultima occasione per ripercorrere la storia dei Dogi genovesi attraverso l'allestimento di Pier Luigi Pizzi. «El Siglo de los Genoveses» (e Palazzo Ducale) è stata il fulcro di una giostra ricchissima d'iniziative collaterali, visite, concerti, conferenze, laboratori didattici. Tra polemiche, consensi, mugugni ed entusiasmi, «El Siglo» ha strappato 126.000 ingressi in sette mesi, attirando visitatori da tutt'Italia e dall'estero, oltre ad una massiccia presenza genovese.
La realizzazione di questo video è di Emanuela Pericu (ora giornalista Rai) la regia è di Marco Vecchi le immagini sono di Federico Fazzini.
Vittorio Sgarbi sui Nuovi Mostri di Firenze
Abbiamo incontrato Vittorio Sgarbi durante la presentazione del romanzo autobiografico di Giuseppe Sgarbi, suo padre. Un'occasione anche per parlare della Loggia di Isozaki agli Uffizi, della stazione AV di Norman Foster, del Nuovo Palazzo di Giustizia di Leonardo Ricci, del Museo del Novecento alla Stazione S. Maria Novella. Impietoso il giudizio del critico d'arte sulle opere di concezione contemporanea, su quelle già realizzate e su quelle in programma da anni.