Pronti Partenza...Via - CASTELL'ARQUATO atmosfera fantasy
Pronti Partenza...Via TRIP fa tappa a CASTELL'ARQUATO, borgo di origine medievale sui colli piacentini della val d'Arda. Il centro monumentale è rappresentato dalla piazza nella parte alta del paese, dominata dalla Rocca Viscontea e racchiusa dal palazzo del Podestà e dalla Collegiata. Nella parte bassa spicca l'ospitale Santo Spirito e il Palazzo dei Duchi con il possente torrione Farnese.
Castell'Arquato è stata insignita della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano e fa parte del club de I borghi più belli d'Italia.
Una realizzazione di Fabrizio Vaghi e Silvia Sissa.
Grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi
Una produzione Vaghi per il mondo
Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2015 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale
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Mostra Vinarte 2016. Palazzo del Podestà Castell'Arquato (Pc)
Vinarte 2016 . Mostra nel Palazzo del Podestà di
Castell'Arquato (Piacenza) dal 14 al 29 maggio 2016.
Officina dell'Arte Via Alberoni 14 Piacenza
CASTELL'ARQUATO - Piacenza - Emilia Romagna - Italia - tour
Visita borgo medioevale italiano
Ai tempi Castell'Arquato aveva una organizzazione militare “castrum”, la sua curtis (organizzazione agricola del territorio), la sua curia (amministrazione della giustizia), la sua pieve (amministrazione religiosa). L'esistenza di Magno e la sua donazione della chiesa Santa Maria è una bufala fatta al Campi, che scriveva nel 1600.
Magno dona alla sua morte nel 789 al vescovo di Piacenza il paese, la chiesa di Santa Maria (Ponzini ha ampiamente dimostrato, documenti a mano, che la chiesa-pieve di Castell'Arquato era dedicata a Sant'Antonino) e i beni annessi e Castell'Arquato assume un'importante indipendenza come Pieve. Con la donazione di Magno, Castell'Arquato passa sotto il dominio del vescovo di Piacenza.
Ci sono testimonianze che negli ultimi decenni del I millennio il borgo arquatese godesse di notevole vitalità. Il vescovo godeva per il territorio arquatese del fodro (diritto di esazione delle imposte dirette) su tutti gli uomini, nobiles, burgenses o castellani che posseggono case e terreni e sugli ecclesiastici di Santa Maria.
Dal 1204 al 1207 Grimerio, vescovo di Piacenza, scelse come dimora Castell'Arquato. Il borgo assume una maggiore autonomia rispetto al comune di Piacenza. La concessione del governo autonomo avviene ufficialmente nell'estate del 1220.
Il primo documento dell'archivio storico della comunità arquatese è del 10 agosto 1220 e certifica che il vescovo Vicedomio cede al comune e agli homines di Castell'Arquato tutti i suoi beni nel borgo e nel territorio, dandoli in enfiteusi per 700 lire piacentine. Per 200 lire e un piccolo canone annuo cede anche “a titolo di investitura in perpetuo tutte le giurisdizioni, onori e ragioni di decimare” di Castell'Arquato, Lusurasco, San Lorenzo e Vernasca.
Castell'Arquato viene retta da un podestà nominato dal Comune di Piacenza tra i membri più illustri delle famiglie piacentine e restava in carica tre anni. Il podestà aveva funzioni civili, politiche e amministrava la giustizia.
La fase podestarile termina nel 1290 quando Alberto Scotti, sostenuto dal partito guelfo, dal ceto mercantile e dalle corporazioni degli artigiani, diventa signore di Piacenza. Anche Castell'Arquato diventa una signoria vera e propria. Scotti si lega alla famiglia Visconti ed estende il proprio dominio al territorio di Piacenza. A Castell'Arquato insedia il podestà Tedesio de' Spectinis. L'alleanza coi Visconti finisce nel 1302; il figlio di Matteo Visconti, Galeazzo Visconti, sposa Beatrice d'Este e sposta il peso delle alleanze, dando il via ad un periodo di scontri che porteranno gli Scotti a Milano.
Sotto il dominio degli Scotti Castell'Arquato acquista prestigio politico e si arricchisce di molte delle costruzioni che si possono ammirare ancora oggi, tra cui il Palazzo di Giustizia, nucleo di quello che oggi è il Palazzo del Duca e il Palazzo del Podestà.
Nel 1304 Alberto Scotti viene cacciato da Castell'Arquato dal comune di Piacenza, ma vi tornò tre anni dopo nel 1307. Dopo la discesa di Arrigo VII del 1310, Scotti governerà il borgo a fasi alterne fino al 1316, quando Galeazzo Visconti assediò Castell'Arquato che capitolò l'anno seguente.
Galeazzo Visconti concesse al borgo “grazie speciali”: facoltà di emanciparsi giuridicamente da Piacenza, privilegio di dotarsi di un autonomo corpus di norme legislative: sarà il fondamento degli statuti quattrocenteschi. Iniziò il dominio visconteo che durerà fino al 1450.
Nel 1324 Castell'Arquato viene ceduta al comune di Piacenza, soggetta anch'essa al dominio della Chiesa, che governa sul borgo per dodici anni. Piacenza torna ai Visconti nel 1336 con Azzone Visconti, che favorisce l'autonomia degli arquatesi da Piacenza, insediando un podestà di sua fiducia, Galvagno de' Comini, e facilitando la fortificazione di una zona così importante dal punto di vista strategico e militare. Galvagno de' Comini muore a trentasette anni. A Luchino Visconti, suo successore, si deve la costruzione della Rocca (dal 1342), promossa dal comune di Piacenza.
Nel 1403 Gian Galeazzo Visconti investe Borromeo de' Borromei e la sua discendenza dei poteri feudali su Castell'Arquato, con annesse rendite fiscali. Minacciati dalla potente famiglia fiorenzuolana degli Arcelli, cedono i loro diritti agli arquatesi, che li rimettono a Filippo Maria Visconti, duca di Milano. Dal 1416 al 1470 il borgo si chiamerà Castel Visconti.
Nel 1438 Filippo Maria Visconti offre il feudo al condottiero Niccolò Piccinino. Sotto il suo governo vengono promulgati gli statuti comunali, gli Statuta et decreta Terrae Castri Arquati. Da Niccolò il borgo passa ai figli Francesco e Jacopo. Il cupo periodo del dominio visconteo si chiude senza eredi con la morte di Filippo Maria Visconti. Su Milano si allunga la mano di suo genero Francesco I Sforza, che viene proclamato dopo il 1447 anche signore di Piacenza e del contado. Francesco, a sua volta, cede Castell'Arquato a Tiberio Brandolini da Forlì.
CASTELL'ARQUATO
Castell'Arquato è un bellissimo borgo medioevale ben conservato di grande impatto scenografico. Colpisce il visitatore la maestosità del suo centro monumentale, rappresentato dalla piazza municipale posta nella parte alta del paese dove si affacciano la Rocca Viscontea, poderosa opera a difesa del borgo, la Collegiata di Santa Maria Assunta, splendida struttura romanica con parti gotiche e rinascimentali, e il Palazzo del Podestà. Il Museo della Collegiata, seppur piccolo, è ricco di veri e propri gioielli di arte sacra databili tra il XIII ed il XIV secolo.
Cortometraggio: CASTELL'ARQUATO, borgo medievale tra i più belli d'Italia
PRECISAZIONE IMPORTANTE: L'ACRONIMO A.I.C. ACCANTO AL NOME DEL REALIZZATORE E/O REGISTA, SIGNIFICA “Accademia Italiana dI Cinematografia” DA NON CONFONDERSI CON ALTRE DI DIVERSO SIGNIFICATO.
. Il promontorio su cui sorge Castell'Arquato è una delle prime colline che si incontrano venendo dalla pianura, essa qui finisce e si restringe fino a formare una stretta valle, dal punto di vista strategico dunque permetteva una visione completa della pianura e delle colline retrostanti, oltre al controllo della strada di fondovalle. Del primitivo castrum romano del III secolo a. C. non restano tracce se non nel nome più antico castrum arquatum, a significare il borgo che, adagiandosi sulla collina, ne riprende la forma arcuata. Per avere notizie documentali bisogna attendere l'VIII secolo, in epoca longobarda, quando un nobile e potente signore de' nostri, nomato Magno nel 758 fece ricostruire la chiesa Collegiata; lo stesso Magno nel 772 cedette tutti i suoi beni nel borgo, la chiesa e il borgo stesso al vescovo di Piacenza. Il dominio vescovile si protrasse fino al 1220, quando il vescovo mise in vendita il borgo favorendone l'acquisto da parte degli homines arquatesi per la cospicua somma di 700 £ piacentine, a cui aggiunsero altre 200 £ per avere il diritto di riscuotere le decime della chiesa. Seguì un periodo di governo comunale che terminò nel 1290 allorché il borgo venne conquistato dal piacentino Alberto Scoto che, consolidato il suo dominio sulla città, andava estendendo la sua influenza nel contado.
Egli inaugurò il periodo signorile e tenne il potere fino al 1317 quando fu sconfitto dai Visconti. I signori di Milano mantennero il dominio sul borgo fino all'estinzione nel 1447; seguiti dagli Sforza che lo acquisirono nel 1449 e successivamente, nel 1466, lo vendettero a un ramo cadetto, gli Sforza di Santa Fiora, che lo tennero fino al Settecento. Molti furono anche i famosi capitani di ventura che ne furono infeudati dai Visconti e dagli Sforza, tra gli altri: i Piccinino, Tiberto Brandolino da Forlì, Borromeo dè Borromei, Bartolomeo Colleoni.
Nel 1707, estintasi la dinastia degli Sforza di S. Fiora, Castell'Arquato venne incluso nel Ducato farnesiano di Parma e Piacenza, passò poi ai Borbone ed in seguito subì l'invasione napoleonica. Con il Congresso di Vienna entrò a far parte del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la guida di Maria Luigia d'Austria e, nel 1860, del nuovo stato unitario.
Numerosi i suoi monumenti, fra cui la chiesa Collegiata, onsacrata nel 1122 con dedicazione all'Assunta, è stata costruita con l'arenaria locale, ricchissima di fossili marini e conserva l'aspetto massiccio e severo tipico degli edifici romanici. Le absidi sono movimentate da elementi verticalizzanti, sottili monofore, semicolonne e archetti pensili. La facciata, ancora più semplice, è priva di elementi decorativi. L'ingresso laterale, aperto alla fine del '300, è stato ornato con una lunetta scolpita nel 1140. L'arcaica semplicità dell'interno, con le ombre che si addensano fra i pilastri facendo emergere elementi decorativi e simbolici concentrati sui capitelli e sugli altari, crea una suggestione di remota bellezza. Di segno opposto è la luminosità della cappella dedicata a S. Caterina, con affreschi della seconda metà del '400.
Poi c'è il palazzo del Podestà, che venne edificato a partire dal 1293 per volontà di Alberto Scoto e successivamente ampliato con l'aggiunta di una serie di avancorpi in epoca tardo viscontea. Caratteristico l'ingresso direttamente dal primo piano e le finestre con decorazioni in terracotta stampata. Sulla muratura sono leggibili tracce di pitture e di stemmi in pietra.
Il palazzo di Giustzia invece si trova nel Quartiere Monteguzzo, sviluppatosi nella parte bassa della collina alla fine del XIII secolo; fu costruito a partire dal 1292 per volontà di Alberto Scoto, era destinato a sede del giudice ma venne infine utilizzato come dimora dallo stesso Scoto. Alla base, a un livello inferiore rispetto alla piazza, venne realizzata la fontana captando l'acqua di due sorgenti appena oltre le mura. Sul muro della fontana sono visibili gli stemmi antichi del borgo, della famiglia Scotti e De Spectinis. All'altezza del primo piano, le finestre a sesto acuto con belle cornici in cotto indicano una seconda fase costruttiva quattrocentesca. Il Torrione Farnese venne probabilmente edificato a partire dal 1530 per volontà di Bosio II Sforza di Santa Fiora, signore di Castell'Arquato dal 1527 al 1535. Si tratta di un edificio dalle caratteristiche architettoniche particolari, tali da renderne problematica l'interpretazione.
Emilia Romagna-Piacenza-Castell 'Arquato e Vigoleno (analogico)
Castell'Arquato, comune della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Strategicamente situato sulle prime alture della val d'Arda, il borgo medioevale è arroccato lungo la collina e domina il passaggio. Il centro storico resta sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Dista circa 30 km da Piacenza, capoluogo provinciale, 42 km da Cremona e 45 km da Parma.
Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito modifiche degne di nota sino agli anni '50. Nei decenni successivi le diverse amministrazioni hanno via via incentivato un cospicuo sviluppo urbanistico ai piedi del borgo antico, che si è esteso alle superfici agricole circostanti e a cui ha corrisposto il progressivo spopolamento e degrado del nucleo storico originario.
La costruzione di questo edificio fu voluta da Alberto Scotti nel 1292. Il palazzo fu successivamente sede del governo del Podestà e abitazione del conte di Santa Fiora; dalla fine del Cinquecento fino al 1850 fu sede della pretura. La parte duecentesca dell'edificio, interamente realizzato con mattoni in cotto, è il blocco di tre piani costellato da merli a coda di rondine. La scala, i pilastrini e la tettoia esterna sono aggiunte quattrocentesche. In mezzo alle finestre è affrescato lo stemma della COMMUNITAS CASTRI ARQUATI con due leoni controrampanti e un castello merlato. Verso il lato corto dell'edificio si trova la loggia dei Notari, oggi sede dell'Ufficio informazioni turistiche, sormontata da una loggetta ad angolo detta delle grida perché da qui venivano proclamati gli editti comunali. Una torre con due orologi, uno affacciato alla piazza e uno al borgo, sovrasta il tutto. All'interno, nella grande sala consigliare, è possibile ammirare il soffitto a cassettoni completamente dipinto. Il palazzo del Podestà non è solitamente aperto al pubblico, ma è spesso sede di mostre (Il torrione Farnese)
Fatto erigere tra il 1527 e il 1535 da Bosio II di santa Fiora, fu ultimato nel 1570 da Sforza I Sforza. Realizzato in cotto, è un imponente edificio a pianta quadrata con quattro baluardi agli angoli, che fungeva da avamposto contro le armate nemiche. Alto 20 m, all'interno presenta cinque livelli, costituiti da una stanza quadrata per piano e collegati da una spettacolare scala elicoidale, che riporta agli schemi architettonici di Michelangelo e del Vignola. Attualmente è sede della Scuola d'Arme Gens Innominabilis di Castell'Arquato che si dedica allo studio e alla pratica delle tecniche di combattimento medievali. Al secondo piano, arredato come una sala riunioni-conviviale dei cavalieri, si trova un camino del Cinquecento., scultura, fotografia, presepi).
La Collegiata di Castell'Arquato, nota anche come collegiata di Santa Maria, risale all'VIII secolo, precisamente al 756 e 758, e le notizie riferiscono di una chiesa, tra le più antiche del territorio piacentino, con funzione di Pieve battesimale. Un edificio completamente ricostruito dopo il terremoto del 1117 e consacrato nel 1122.
VIGOLENO è una frazione del comune di Vernasca, in provincia di Piacenza in cui sorge l'omonimo castello. Fa parte de I borghi più belli d'Italia, pervenutoci fortunatamente intatta in tutte le sue parti è un esempio di borgo fortificato medievale di particolare bellezza. Collocata sul crinale tra la valle dell'Ongina e quella dello Stirone su un rilievo di non elevata altezza (350 m s.l.m.) gode di un ampio panorama sulle vallate e colline circostanti.
Chiesa romanica del XII secolo ha tre navate divise da quattro coppie di possenti pilastri rotondi con capitelli scolpiti con figure. Ha subito rimaneggiamenti rinascimentali e barocchi, ma grazie al restauro del 1963, si presenta oggi con il suo aspetto originale, austero ed imponente. La facciata è impreziosita da un portale scolpito con colonnine dai capitelli fogliati e nella lunetta una scultura raffigurante San Giorgio. Poche le tracce di affresco, San Giorgio nell'abside del XV secolo e San Benedetto su un pilastro, datato 19 luglio 1427. Il campanile di pianta quadrangolare, è sormontato da bifore.
Premio Illica d'Oro, 24 settembre 2017, Palazzo del Podestà.
Consegnato dall'assessore alla cultura di Castell'Arquato Tiziana Meneghelli il Premio Illica d'Oro 2017 è stato conferito al Maestro Leo Nucci. Il baritono bolognese si è raccontato con estrema sincerità, incalzato da Vivien Hewitt, direttrice artistica del Festival Luigi Illica che ha assegnato al Maestro Nucci l'Illica d'Oro alla carriera. I bravissimi Mattia Denti, Clarissa Costanzo , Ekaterina Gaidanskaya e Alan Sciberras accompagnati da Gianluca Ascheri e Sofia Narmania hanno eseguito alcune celebri arie.
Castell'arquato, il Borgo degli Innamorati
Il profilo di torri, campanili, merli, rendono Castell'Arquato un borgo suggestivo e spettacolare. Un viaggio fotografico fra i vicoli, scale, voltoni e la piazza monumentale rappresentata dalla Collegiata, la Rocca e il Palazzo del Podestà.
Foto by Francesco Premoli
Castell'Arquato - Rivivi il Medioevo 2014
Incendio del Palazzo del Podestà e della Rocca...
Alpini ieri e oggi. 13/11/2016 Castell'Arquato
13 novembre a Castell'Arquato, presso il Palazzo del Podestà un momento di approfondimento sul contributo degli alpini alla prima guerra mondiale ben contestualizzato dalla relazione di Carlo Veneziani, responsabile Centro Studi ANA Piacenza. A seguire Roberto Lupi, Presidente della Sezione Alpini di Piacenza, ha documentato il contributo attivo del Corpo degli Alpini nelle missioni di pace, elencando le innumerevoli potenzialità in dotazione all'arma e che sono disponibili in caso di qualsiasi calamità.
Momento clou dell'evento la speciale e commovente testimonianza dell'alpino Antonio Barbieri, presente in sala, introdotta dal bel video di Valter Sirosi e Mario Casotti dell'Associazione Terre Piacentine.
Presenti in sala anche Maurizio Franchi, Coordinatore Provinciale Protezione Civile ANA di Piacenza e Giuliana Ceriati, Ispettrice Infermiere Volontarie di Piacenza che ha illustrato la storia e le attività in cui sono impiegate le infermiere Volontarie.
Hanno partecipato:
Generale Fabrizio Castagnetti, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Antonio Barbieri, Reduce Alpino
Roberto Lupi, Presidente Sezione Alpini di Piacenza
Bruno Plucani, Past-Presidente della Sezione Alpini di Piacenza
Maurizio Franchi, Coordinatore Provinciale Protezione Civile ANA di Piacenza
Giuliana Ceriati, Ispettrice Infermiere Volontarie di Piacenza
Carlo Veneziani, Responsabile Centro Studi ANA Piacenza
Italo Colla, Responsabile Gruppo Alpini Castell’Arquato.
Valter Sirosi, Presidente della Associazine Culturale Terre Piacentine.
going to Castell'Arquato Castle , historical street - 4k resolution GoPro Hero 4 Full hd
Historical street to medieval castle and main place of Castell'arquato town , Podesta' palace , town hall and roman church XII century .
Storica salita al castello di Castell'arquato con vista sulla piazza principale, il palazzo del Podesta' e la chiesa romana del XII secolo
PIACENZA CASTELL'ARQUATO 30 dicembre 2016
Seconda giornata del viaggio in Emilia
Presepi dal Mondo Castell'Arquato 2012
Castell'Arquato, Palazzo del Podestà, in Piazza Municipio! Sono tantissimi, sono bellissimi, provengono dal mondo intero. Sono i presepi in mostra a Castell'Arquato, piazza monumentale. Una visita ben ripagata! Pezzi provenienti da tutto il mondo e con singolari ambientazioni curate dal prof. Massimo Lorini (che con la moglie è collezionista di alcune delle più belle natività esposte) e da altri cultori di questa antica arte come il signor Daniele Arcari.
CONVERSAZIONE SU ILLICA. CASTELL'ARQUATO, XXX PREMIO ILLICA
Il Prof. Giovanni Cipriani parla dell'opera comica GIOVE A POMPEI di Illica, musicata da Giordano e Franchetti. Recentemente ripresa a Foggia, paese natale di Giordano, si rivela uno spettacolo unico e divertente.
ASD LUGAGNANO OFF ROAD. Presentazione squadra corse 2019.
3 febbraio 2019
Uno strepitoso Fabio Balbi ha condotto la presentazione DELLA SQUADRA CORSE 2019 ASD LUGAGNANO OFF ROAD presso il PALAZZO DEL PODESTA' DI CASTELL'ARQUATO. La sala stracolma ha accolto il campione Marco Aurelio Fontana, la vicepresidente della Federazione Ciclistica Italiana Daniela Isetti il presidente Tedaldi, le autorità della Val d'Arda, gli sponsor e il numerosissimo gruppo della ASD LUGAGNANO OFF ROAD.
Mino Avogadri, Il Partigiano Corsaro la sua storia e quella della 59° Brigata Caio
21 ottobre 2017, Palazzo del Podestà, Castell'Arquato.
Evento organizzato dalla locale sezione Anpi e dal Museo della Resistenza Piacentina di Sperongia.
Rivivi il medioevo 2016 - Castell'Arquato (Pc)
Effetti scenici e finto Incendio della Rocca di Castell'Arquato
castell'arquato vernasca 2015 filmato
partenza Mg a Casstell'arquato Vernasca 2015
Created with MAGIX Video deluxe 2015
Discarica abusiva nel comune di Castell’Arquato: c’era anche amianto, otto indagati
[PROMO] RIVIVI IL MEDIOEVO A CASTELL'ARQUATO
Rivivi il medioevo a Castell'Arquato
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