Places to see in ( Forli - Italy )
Places to see in ( Forli - Italy )
Forlì is a comune and city in Emilia-Romagna, northern Italy, and is the capital of the province of Forlì-Cesena. It is the central city of Romagna. The city is situated along the Via Emilia, to the right of the Montone river, and is an important agricultural centre. The city hosts many of Italy's culturally and artistically significant landmarks; it is also notable as the birthplace of painters Melozzo da Forlì and Marco Palmezzano, humanist historian Flavio Biondo, physicians Geronimo Mercuriali and Giovanni Battista Morgagni. The University Campus of Forlì (part of the University of Bologna) is specialized in Economics, Engineering, Political Sciences as well as the Advanced school of Modern Languages for Interpreters and Translators (SSLMIT).
The surroundings of Forlì have been inhabited since the Paleolithic: a site, Ca' Belvedere of Monte Poggiolo, has revealed thousands of chipped flints in strata dated 800,000 years before the present era, which indicates a flint-knapping industry producing sharp-edged tools in a pre-Acheulean phase of the Paleolithic.
Forlì participated considerably during World War I, resulting in it being awarded the Fulcieri Paolucci De' Calboli (it) gold medal. Afterwards in the 1920s, Benito Mussolini became actively involved in the local politics, before becoming dictator of Italy — a situation that remained for 20 years before the start of World War II. The war left the city with destroyed monuments and artistic losses, such as the Church of San Biagio (it), which included frescoes by Melozzo da Forlì. After the war, however, the city experienced a quick economic recovery, entering a new stage of democratic life.
Forlì is the location of various buildings of architectural, artistic and historical significance, that include frescoes as part of their decorations. At the heart of the city sits the Piazza Aurelio Saffi, which includes a statue of Italian politician Aurelio Saffi – who was an important figure in the radical republican current within the Risorgimento movement, headed by Giuseppe Mazzini in the 19th century. The Piazza Saffi also includes the Abbey of San Mercuriale (named after Saint Mercurialis, a bishop of the city who died in the 5th century), which is the main religious building in the city; and contains the famed Sepulchre of Barbara Manfredi. Also of note is the Dominican Church of San Giacomo Apostolo; better known as the Church of San Domenico – a late medieval church built in the 13th century in the southern part of the town. Other medieval buildings include the Rocca di Ravaldino, a fortress enlarged in the 14th century by the Ordelaffi and Gil de Albornoz, and later in the 15th century.
The city hosts the Palazzo Hercolani, with decorations dating from the 19th century; containing the artwork La Beata Vergine del Fuoco con i Santi Mercuriale, Pellegrino, Marcolino e Valeriano by Italian painter Pompeo Randi (it). The Palazzo del Podestà (it) is a civic building which was frescoed by Adolfo de Carolis in the 20th century. Forlì has parks located in green areas, including the Parco della Resistenza (Resistance Park) city park, and the Parco di Via Dragoni – which provides performance facilities alongside standard amenities. The Teatro Diego Fabbri is a theatre opened in September 2000.
( Forli - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Forli . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Forli - Italy
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Top 15 Things To Do In Forli, Italy
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Here are top 15 things to do in Forli, Italy
All photos belong to their rightful owners. Credit next to name.
1. Porta Schiavonia -
2. Torre Civica -
3. San Mercuriale Abbey -
4. Forli Cathedral -
5. Sample a local Italian dish at the Trattoria Petito restaurant -
6. San Domenico Museum -
7. Visit the coastal town of Cesenatico -
8. Palazzo del Podesta -
9. Piazza Aurelio Saffi -
10. Rocca di Ravaldino -
11. Parco Urbano Franco Agosto -
12. Parco della Resistenza -
13. Parco Nazionale Foreste Casentinesi -
14. Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola -
15. Enjoy a fine ale at the Barbeer pub -
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Faenza in un Minuto - I Merli del Podestà
I merli del Palazzo del Podestà danno un tono medievale alla Piazza, ma sono medievali oppure no?
In un solo minuto scoprirai questa nuova curiosità su Faenza.
Ideato, scritto e montato da Marco Santandrea
Riprese e regia di Mattia Nati
#OsservaImparaPensa
Drone Portico di Romagna e Cascate della Brusia 20-06-2018
Portico di Romagna è un comune della Provincia di Forlì-Cesena situato nell'alta valle del fiume Montone facente parte della Comunità montana Acquacheta Romagna Toscana. La comunità montana comprendente tre centri abitati principali: Portico di Romagna sede comunale, San Benedetto in Alpe situato all'estremo confine con la Toscana, e Bocconi intermedio tra i due borghi.
Il Drone DJI Spark ci porta a visitare questo splendido paese tra la Romagna e la Toscana la cui struttura urbanistica medievale del borgo è suddivisa su tre piani sovrastanti distinti ma uniti da passaggi, che si conservano ancor oggi in buono stato. La parte alta era costituita dal castello, del quale non rimane altro che una torre, dalla pieve e dal palazzo del podestà. Nel piano intermedio erano localizzati i portici e i palazzi nobiliari, tra cui il palazzo Portinari ove si narra che sbocciò l'amore di Dante Alighieri per Beatrice Portinari. Il nostro drone ci porta inoltre a Bocconi, pochi chilometri più a monte, ed in particolare alle cascate della Brusia facilmente raggiungibili dal centro del paese ove oltre alla natura splendida delle mille cascate sorge un ponte a schiena d'asino, articolato su tre arcate, risalente al XVIII secolo.
Portico di Romagna, Bocconi, (e S.Benedetto in Alpe dove si possono ammirare le Cascate dell'Acquacheta con 70 metri di dislivello) sono un gioiello dal punto di vista naturalistico e storico e meritano una visita in ogni stagione, d'inverno infatti Portico si trasforma nel Paese dei Presepi.
English Version: DJI Spark brings you to Portico di Romagna: a town in the province of Forlì-Cesena, Emilia-Romagna, Italy. Portico is located between Tuscany and Romagna and has a beautiful natural place nearby called Brusia Waterfall where the Montone river makes a lot of jumps and creates a shiny green pool.
Music: Dont Say Goodbye
Composer: Ecstatic Tunes
Link:
Disclaimer: The drone was always in a security distance from ground and houses. I do not and will not profit from making and uploading these recordings, they are for fun purposes only.
Palazzo Zani, Bologna
Palazzo Senatorio, Via S. Stefano 56
City Tour of Forlì with the International Guests. Serdicicorto International Short Film Festival
City Tour of Forlì with the International Guests. Serdicicorto International Short Film Festival
Visita della città di Forlì tra piazza Saffi e Palazzo Romagnoli e degustazione dei prodotti locali.
CASTELL'ARQUATO - Piacenza - Emilia Romagna - Italia - tour
Visita borgo medioevale italiano
Ai tempi Castell'Arquato aveva una organizzazione militare “castrum”, la sua curtis (organizzazione agricola del territorio), la sua curia (amministrazione della giustizia), la sua pieve (amministrazione religiosa). L'esistenza di Magno e la sua donazione della chiesa Santa Maria è una bufala fatta al Campi, che scriveva nel 1600.
Magno dona alla sua morte nel 789 al vescovo di Piacenza il paese, la chiesa di Santa Maria (Ponzini ha ampiamente dimostrato, documenti a mano, che la chiesa-pieve di Castell'Arquato era dedicata a Sant'Antonino) e i beni annessi e Castell'Arquato assume un'importante indipendenza come Pieve. Con la donazione di Magno, Castell'Arquato passa sotto il dominio del vescovo di Piacenza.
Ci sono testimonianze che negli ultimi decenni del I millennio il borgo arquatese godesse di notevole vitalità. Il vescovo godeva per il territorio arquatese del fodro (diritto di esazione delle imposte dirette) su tutti gli uomini, nobiles, burgenses o castellani che posseggono case e terreni e sugli ecclesiastici di Santa Maria.
Dal 1204 al 1207 Grimerio, vescovo di Piacenza, scelse come dimora Castell'Arquato. Il borgo assume una maggiore autonomia rispetto al comune di Piacenza. La concessione del governo autonomo avviene ufficialmente nell'estate del 1220.
Il primo documento dell'archivio storico della comunità arquatese è del 10 agosto 1220 e certifica che il vescovo Vicedomio cede al comune e agli homines di Castell'Arquato tutti i suoi beni nel borgo e nel territorio, dandoli in enfiteusi per 700 lire piacentine. Per 200 lire e un piccolo canone annuo cede anche “a titolo di investitura in perpetuo tutte le giurisdizioni, onori e ragioni di decimare” di Castell'Arquato, Lusurasco, San Lorenzo e Vernasca.
Castell'Arquato viene retta da un podestà nominato dal Comune di Piacenza tra i membri più illustri delle famiglie piacentine e restava in carica tre anni. Il podestà aveva funzioni civili, politiche e amministrava la giustizia.
La fase podestarile termina nel 1290 quando Alberto Scotti, sostenuto dal partito guelfo, dal ceto mercantile e dalle corporazioni degli artigiani, diventa signore di Piacenza. Anche Castell'Arquato diventa una signoria vera e propria. Scotti si lega alla famiglia Visconti ed estende il proprio dominio al territorio di Piacenza. A Castell'Arquato insedia il podestà Tedesio de' Spectinis. L'alleanza coi Visconti finisce nel 1302; il figlio di Matteo Visconti, Galeazzo Visconti, sposa Beatrice d'Este e sposta il peso delle alleanze, dando il via ad un periodo di scontri che porteranno gli Scotti a Milano.
Sotto il dominio degli Scotti Castell'Arquato acquista prestigio politico e si arricchisce di molte delle costruzioni che si possono ammirare ancora oggi, tra cui il Palazzo di Giustizia, nucleo di quello che oggi è il Palazzo del Duca e il Palazzo del Podestà.
Nel 1304 Alberto Scotti viene cacciato da Castell'Arquato dal comune di Piacenza, ma vi tornò tre anni dopo nel 1307. Dopo la discesa di Arrigo VII del 1310, Scotti governerà il borgo a fasi alterne fino al 1316, quando Galeazzo Visconti assediò Castell'Arquato che capitolò l'anno seguente.
Galeazzo Visconti concesse al borgo “grazie speciali”: facoltà di emanciparsi giuridicamente da Piacenza, privilegio di dotarsi di un autonomo corpus di norme legislative: sarà il fondamento degli statuti quattrocenteschi. Iniziò il dominio visconteo che durerà fino al 1450.
Nel 1324 Castell'Arquato viene ceduta al comune di Piacenza, soggetta anch'essa al dominio della Chiesa, che governa sul borgo per dodici anni. Piacenza torna ai Visconti nel 1336 con Azzone Visconti, che favorisce l'autonomia degli arquatesi da Piacenza, insediando un podestà di sua fiducia, Galvagno de' Comini, e facilitando la fortificazione di una zona così importante dal punto di vista strategico e militare. Galvagno de' Comini muore a trentasette anni. A Luchino Visconti, suo successore, si deve la costruzione della Rocca (dal 1342), promossa dal comune di Piacenza.
Nel 1403 Gian Galeazzo Visconti investe Borromeo de' Borromei e la sua discendenza dei poteri feudali su Castell'Arquato, con annesse rendite fiscali. Minacciati dalla potente famiglia fiorenzuolana degli Arcelli, cedono i loro diritti agli arquatesi, che li rimettono a Filippo Maria Visconti, duca di Milano. Dal 1416 al 1470 il borgo si chiamerà Castel Visconti.
Nel 1438 Filippo Maria Visconti offre il feudo al condottiero Niccolò Piccinino. Sotto il suo governo vengono promulgati gli statuti comunali, gli Statuta et decreta Terrae Castri Arquati. Da Niccolò il borgo passa ai figli Francesco e Jacopo. Il cupo periodo del dominio visconteo si chiude senza eredi con la morte di Filippo Maria Visconti. Su Milano si allunga la mano di suo genero Francesco I Sforza, che viene proclamato dopo il 1447 anche signore di Piacenza e del contado. Francesco, a sua volta, cede Castell'Arquato a Tiberio Brandolini da Forlì.
ForliCiak- Palazzi di Forlì (Allo Studentato Sassi Masini)
Secondo Video della Serie Palazzi di Forlì del Laboratorio Extrascolastico ForliCiak
1212- 2012: la Piazza di Forlì ha 800 anni - pillola
Spettacolo visionario degli Apparati Effimeri
Facciata del palazzo comunale
8 ottobre 2012
Storyboard di Roberto Balzani, Sindaco di Forlì
FORLI': Cittadini in piazza per dire No al fascismo | VIDEO
Erano più di 600 lunedì sera a Forlì dire no al fascismo. Tante bandiere, simboli e sigle diverse che hanno manifestato insieme, guidati simbolicamente dal Sindaco Drei, come reazione agli episodi di violenza avvenuti venerdì in piazzetta della Misura.Il corteo, partito dalla piazza luogo degli scontri, ha poi transitato in Piazza Saffi dove è stato reso omaggio ai caduti per la lotta antifascista, per poi concludersi, non a caso, davanti al Palazzo della Prefettura, dove i manifestanti hanno espresso delle precise richieste.
DUOMO DI FORLI
Breve filmato
Arrivo di Giorgio Napolitano in Piazza Saffi, a Forlì. (Sabato 8 Gennaio 2011)
Mi dispiace per la bassa qualità del video, ma l'ho fatto con il cellulare ed ero parecchio distante.
FORLI’: Festa della Polizia di Stato, Questore importante la vicinanza alla popolazione | VIDEO
E’ stata la suggestiva cornice del Refettorio dei Musei San Domenico a Forlì ad accogliere la cerimonia di festeggiamento del 167° anniversario dalla Fondazione della Polizia di Stato. Davanti alle autorità locali ma anche tanti ospiti, l’evento è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione della presenza della polizia nella provincia di Forlì-Cesena.
Viaggio di Mussolini in Toscana
Giornale Luce A0587 del 05/1930
Descrizione sequenze:L'arrivo a Lucca dell'automobile del Duce ; l'arco di trionfo eretto per l'occasione ornato dai fasci littori e dalla scritta Ave Dux ; il saluto del podestà ; gli sbandieratori ; uomini e donne in vestiti rinascimentali ; la cerimonia della consegna delle chiavi della città ; il cofanetto che contiene le due grandi chiavi ; graziose fanciulle negli antichi costumi porgono grandi fasci di rose al Duce e alle personalità che lo accompagnano ; tra esse Achille Starace e Attilio Teruzzi ; posate su un cuscino di raso vengono consegnate al Duce le chiavi della città ; il corteo con in testa Mussolini si avvia a piedi per un largo viale ; piccole italiane agitano bandierine e fanno il saluto fascista ; un'immensa folla attende il Duce nella piazza prospiciente il palazzo del Governo ; il Duce si affaccia al balcone del palazzo e risponde alle acclamazioni della folla ; il grandioso effetto della piazza gremita ; il Duce lascia in automobile il palazzo del Governo e raggiunge il palazzo del Littorio dove assiste alla sfilata del corteo medioevale ; armigeri a cavallo con pesanti armature ; buoi aggiogati trainano le grandi macchine da guerra ; Mussolini e le autorità ; ancora il corteo medioevale ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Abbazia di San Mercuriale in FORLÌ, v.019
Forlì, Abbazia di San Mercuriale Vescovo
Secondo una tradizione tramandata dal cronista quattrocentesco Leone Cobelli, sul luogo dell'attuale abbazia sorgeva una chiesa dedicata a Santo Stefano, primo martire della cristianità. Il culto di questo santo ebbe grande diffusione a partire dal 415 quando a Gerusalemme vennero rinvenute le reliquie. Gli studi odierni accolgono quanto descritto da Cobelli: la primigenia chiesa fu perciò dedicata in un primo tempo a Santo Stefano ma, in un periodo non determinato della storia, fu poi dedicata al culto del santo forlivese. Nell'archivio storico dei vallombrosani, la più antica testimonianza della chiesa e del monastero di San Mercuriale risalgono ad un atto dell'8 aprile 894 con il quale, Domenico, arcivescovo di Ravenna, fece una donazione di alcuni fondi a Leone, allora abate di San Mercuriale. Nel 1173, a seguito di scontri tra guelfi e ghibellini, un incendio distrusse numerose costruzioni danneggiando, oltre che la città, anche l'edificio di culto. A seguito dell'incendio, la chiesa fu ricostruita in stile romanico padano articolato in tre navate e tre absidi, un altare centrale che poggiava su una voluminosa cripta e un protiro che precedeva il portale ed il possente campanile che ancora oggi svetta. Compare anche l'intitolazione a San Mercuriale, della quale comunque si hanno le prime notizie già nel IX secolo. L'attuale edificio, in stile romanico lombardo, fu terminato nel 1180 insieme al campanile di 75,58 metri, che risulta, nel suo genere, uno dei più alti d'Italia. Essendo la Forlì romana situata a occidente rispetto all'attuale Piazza Saffi, allora chiamata Campo dell'Abate, la chiesa rimase fuori dalle mura, appunto fondata e considerata come pieve, fino al XIII secolo, quando l'ampliamento delle mura la inglobò all'interno del tessuto urbano. Nel XV secolo viene annesso alla chiesa il chiostro dei vallombrosani, di forma rettangolare e decorato con slanciate ed eleganti colonne. Nel 1646 l'abate Garei diede avvio a profondi lavori di rifacimento della basilica, che interessarono sia la facciata che il corpo della chiesa con l'interno di creare un ambiente interno ben illuminato, in linea con le nuove regole dell'arte religiosa che si andavano imponendo. Nel 1958 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore.
Le informazioni sono state prese dal sito Wikipedia Abbazia di San Mercuriale (Forlì)
Buona visione
Dante e Forlì - Diario di Viaggio 1302
DANTE E FORLì - DIARIO DI VIAGGIO 1302
un progetto a cura del
COMUNE DI FORLì - ASSESSORATO AL TURISMO
ServizIo Cultura, Musei, Turismo e Politiche Giovanili
in collaborazione con : ROMAGNA FULLTIME
Ricostruzioni storiche e Regia di: LORENZO MARIANI
Dott. Sergio Spada - supervisore storico
Un particolare ringraziamento
alla biblioteca A. Saffi - Fondo Piancastelli - Forlì - Dott.ssa Antonella Imolesi
alla Bibilioteca Comunale di Cesenatico . Dott.ssa Nadia Lazzarini
alla Biblioteca Classense - Ravenna
Ricerce storiche: Sergio Spada - Lorenzo Mariani
Musiche: Quand la Doulce Jouvancelle - anonimo XIV secolo
voce di Giovanna Ferrante
Kirye Eleison voci di Martin G. Snidaro e Giovanna Ferrante
Ottorino Respighi - Trittico Botticelliano -dir.Anton Dorati 1955 free Copyright
Vetrate di Chiesa - Dir. Anton Dorati 1955 free Copyright
Ripatransone, The narrowest Alley in Italy - Il vicolo più stretto d'Italia (manortiz)
Ripatransone is situated on a ridge above the Tesino Valley, just 12 kilometers from the Adriatic Sea. It has incomparable views unfurling from Mount Conero to the Grand Sasso. Ripatransone is known locally as il Belvedere del Piceno. As you walk through the town you will notice a sign for the narrowest alley in Italy, Vicolo Stretto, a passageway that connects two pretty pedestrian streets and is no more than two feet wide.
We have been to two other towns trying to stake their claim on this same fame, but careful examination, and a measuring tape, proves that the Vicolo Stretto is the real deal, the narrowest alley in Italy.
Ripatransone is one of the oldest centers of the province of Ascoli Piceno. Walking through its streets you will note the numerous plaques attached to houses giving details of the important historic person orartist who once lived there, such as Luigi Mercantini, who penned the national anthem.
The town is crowned by Piazza XX Settembre where you will find the Tourist Information office as well as the opulent Opera House, the stoic Palazzo del Podesta and the municipal offices. A park on the very peak of the town offers stunning views, especially magical at sunrise.
Ripatransone has been awarded the Italian Touring Club Orange Flag due to its outstanding beauty and the facilities that it offers. The town has also been awarded the Green Flag for its agriculture. Situated in the heart of one of the most important D.O.C wine and extra virgin olive oil-producing areas of Le Marche, agriculture remains important to the town. Excursions to nearby wine cellars and olive mills are enjoyable experiences.
from:
Faenza lapide soldati SIKH
Il 13 dicembre 2014 a Faenza, in via Cavour (dove reparti militari furono acquartierati), è stata scoperta una lapide in ricordo dei soldati Sikh che combatterono a Faenza nel dicembre 1944, quando gli Alleati liberarono Faenza
Andrea del Castagno: vita e opere in 10 punti
Breve biografia della vita e delle opere di Andrea del Castagno uno dei più grandi artisti del primo rinascimento ???? Nuovo video della serie #artistiin10punti ▼▼CONTINUA SOTTO▼▼
Uno dei più validi pittori fiorentini della generazione successiva a Masaccio, Andrea del Castagno è il soprannome di Andrea di Bartolo di Bargilla. Il soprannome deriva dal suo luogo di nascita, Castagno per l’appunto, piccolo paese a 50 chilometri da Firenze, lungo la strada che porta a Forlì. Non sappiamo nulla della sua formazione, e il primo episodio documentato della sua carriera risale al 1440, quando dipinse gli affreschi per il palazzo del Podestà in cui ritrasse un gruppo di ribelli che Cosimo de’ Medici condannò a essere appesi per i talloni. Questi affreschi, oggi andati perduti, gli valsero il soprannome di Andreino degli impiccati.
Il video inoltre è sottotitolato in italiano, inglese, francese e spagnolo. Per i sottotitoli in lingua straniera puoi contribuire anche tu! Segui quindi la playlist per non perderti mai nulla e lascia un commento sotto ai video in cui puoi tu stesso suggerirci opere oppure nuovi temi da trattare in futuro. Il tuo contributo è quindi molto prezioso ????
#artesplorando #AndreaDelCastagno
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Focolaio di Degrado
Nuova Questura. Migliaia di metri cubi abbandonati, che si prestano efficacemente al degrado che inquina la nostra città. Nel parcheggio, dove tutti i lampioni sono stati appositamente rotti, si consuma il dramma dell'Eroina e chi porta i cani a spasso deve stare attento che non mastichino profilattici che tappezzano il l'asfalto. Non è una zona depressa del sud italia, di quelle che lo Stato ha abbandonato, ma è Rimini: La Capitale del Turismo, La Città che cambia. E' sempre duro lo scontro con la realtà.