AQUILONIA (gia' Carbonara - Irpinia d'Oriente) - TOUR DEL PAESE - LA CIVILTA' CONTADINA CHE RESISTE
La cittadina ha cambiato nome più volte durante la sua storia. Di origine medievale, si chiamava Carbonara, forse non, come la vulgata riferisce, per via dell'attività principale degli abitanti che sarebbe stata la produzione del carbone vegetale, ma probabilmente per la presenza nel suo territorio di particolari pietre che contenevano petrolio e che bruciavano con fiamma viva come carboni. Ancora oggi tali minerali si trovano nella contrada detta Sassano. Assunse il nome di Aquilonia dopo l'Unità d'Italia, nel 1861, per volontà politica dell'amministrazione liberale del tempo. Nel 1860, infatti, il paese di Carbonara conobbe una cruenta sommossa popolare filoborbonica contro l'Unità italiana che culminò con l'uccisione di nove persone e nel 1861 venne conquistata dai briganti di Carmine Crocco. Per cancellare la macchia antiunitaria della storia del piccolo centro irpino, si chiese e si ottenne di cambiare nome al paese. Il centro assunse allora quello di Aquilonia in omaggio alla tradizione erudita locale che, sulla base di alcune ipotesi del XVI secolo, identificava con il piccolo centro di Carbonara l'antica città dei Sanniti che oppose l'ultima resistenza all'espansione romana nel Sud Italia, citata da Tito Livio nella sua opera. Una recente iniziativa degli amministratori ha ricordato il nome originario e storico del paese facendo inserire nello stemma civico la scritta Olim mihi fuit nomen Carbonara. Dopo il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930, il paese è stato completamente ricostruito in un luogo più alto rispetto alla locazione originale. Il vecchio centro abitato è stato definitivamente abbandonato nel dopoguerra. Oggi restano poche rovine, oggetto di studio e di recupero. Di grande interesse è la visita al locale Museo Etnografico, che raccoglie migliaia di oggetti della millenaria civiltà contadina dell'Appennino organizzati in un percorso espositivo che ricostruisce perfettamente tutti gli ambienti domestici e di lavoro.Il Parco archeologico,con i resti della vecchia Carbonara, memoria storica di tutti gli Aquiloniesi, presenta intatto l'originario tracciato urbano; all'interno del Parco vi è il Museo delle Città Itineranti, a formare un tutt'uno nel percorso culturale che la locale Associazione per la Gestione del Museo Etnografico Beniamino Tartaglia offre al visitatore. Nelle sue vicinanze è situata la Abbazia di san Vito, di età altomedievale. Nei pressi dell'Abbazia troneggia una quercia plurisecolare detta quercia di S. Vito, uno dei cento alberi più vecchi della Regione Campania. Di notevole interesse naturalistico, a ca. 3 km dal centro abitato, vi è il lago artificiale Aquilaverde, creato dalla diga San Pietro, così chiamato perché compreso nei territori di Aquilonia, Monteverde e Lacedonia. Importanti la flora e la fauna tipicamente acquatica nonché una ricca varietà di pesci d'acqua dolce: trote, persici, cavedani, arborelle, anguille.Anche se il turismo non è ancora molto sviluppato pian piano sta diventando parte integrante dell'economia aquiloniese, difatti sul territorio insistono - alberghi - Ristoranti e Agriturismi. Prevalentemente il turismo ad Aquilonia è di carattere estivo ma nel corso del tempo, anche se ancora con numeri non paragonabili alle zone turistiche vere e proprie, si stanno intesificando le presenze anche durante l'anno. Infatti durante l'anno vengono organizzate manifestazioni di ogni genere: culturali, sociali e sportive, non mancano appuntamenti estivi tra cui il più importante è sicuramente LA NOTTE DEL GRANO che si tiene durante il mese di Agosto, il PALIO DELLE CONTRADE (con la famosa corse delle carrozze). Festa del Santo Patrono (SAN VITO MARTIRE) 14 - 15 - 16 giugno (Fiera - Riti Religiosi - Concerti)senonhotenomadilamiaterraminghicantareedamore
Paesi d'Irpinia - AQUILONIA ( gia' Carbonara ) - TOUR COMPLETO - Circolo del Viaggiatore Lioni -
Aquilonia, Meraviglia sconosciuta
Ecco un video per il nostro fantastico paese! Realizzato interamente da noi per un progetto scolastico svolto l'anno scorso. Buona Visione!
Estate in Irpinia 2016 - Presentazione Tappa 2 (Aquilonia e Bisaccia)
Il socio di Info Irpinia, Pellegrino Tarantino, presenta la seconda tappa che comprende la visita ad Aquilonia ed al Parco Archeologico di Carbonara, la visita a Bisaccia ed al suggestivo Castello Ducale.
Una scommessa vincente : il Museo di Aquilonia (III°parte) TD'I ch.97
Grazie ad un progetto di recupero e valorizzazione, è nato il Parco Archeologico di Carbonara, ideato e realizzato da Beniamino Tartaglia, con la collaborazione di un apposito Comitato, composto da contadini, operai ed artigiani. Tutti hanno donato oggetti, fornito prestazioni volontarie e fatto offerte in denaro, per i lavori di ristrutturazione e di adeguamento di un ex Asilo nido, messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale. La peculiarità e l'unicità del Museo Etnografico consistono nell'offrire ai visitatori reali ambienti di lavoro, concreti contesti abitativi ed eloquenti scenari di vita vissuta. In essi sono in rassegna la vita quotidiana di una comunità, simbolo di tutte le comunità povere del Mezzogiorno, e la storia secolare dei nostri antenati, che rivive, anche attraverso le numerose animazioni didattiche, che consentono di compiere un viaggio carico di emozioni nelle viscere del tempo e di immergersi come per magia nelle vicende millenarie della nostra civiltà. Il patrimonio del Museo consta di circa 13.000 (tredicimila) pezzi che si susseguono su due piani di circa 1.500 mq. e su un'ampia area attrezzata all'aperto, dando luogo a oltre 130 (centotrenta) ricostruzioni, raggruppate in 15 (quindici) Sezioni tematiche.
Thanks to a project of restoration and enhancement, was born on Archaeological Park Carbonara, designed and built by Benjamin Tartaglia, with the help of a special committee, composed of peasants, laborers and artisans. All donated items, provided voluntary benefits and made monetary donations for the renovation and remodeling of a former nursery, made available by the Town Council. The peculiarity and the uniqueness of the Ethnographic Museum consisting of offering visitors to real work environments, concrete housing contexts and eloquent scenes of real life. Together they review the daily life of a community, a symbol of all the poor communities of the South, and the secular history of our ancestors, who lives on, even through the many animations teaching, which allow you to make a journey full of emotions in the bowels of time and immerse yourself as if by magic in the lives of our ancient civilization. The Heritage Museum has about 13,000 (thirteen thousand) pieces that follow each other on two floors of 1,500 sqm. and a large outdoor picnic area, giving rise to more than 130 (one hundred thirty) reconstructions, grouped in 15 (fifteen) Thematic sections.
Gracias a un proyecto de restauración y mejora, nació el Parque Arqueológico de Carbonara, diseñado y construido por Benjamin Tartaglia, con la ayuda de un comité especial, integrado por campesinos, obreros y artesanos. Todos los artículos donados, siempre que los beneficios voluntarios e hicieron donaciones monetarias para la renovación y remodelación de un vivero anterior, puesto a disposición por el Ayuntamiento. La particularidad y la singularidad del Museo Etnográfico que consiste en ofrecer a los visitantes a los ambientes reales de trabajo, los contextos concretos de vivienda y escenas elocuentes de la vida real. Junto a la revisión de la vida cotidiana de una comunidad, un símbolo de todas las comunidades pobres del Sur, y la historia secular de nuestros antepasados, que vive, incluso a través de los muchos animaciones la enseñanza, que le permiten realizar un viaje lleno de emociones en las entrañas del tiempo y sumergirse como si por arte de magia en la vida de nuestra antigua civilización. El Museo del Patrimonio cuenta con cerca de 13.000 (trece mil) piezas que se suceden en dos plantas de 1.500 metros cuadrados. y una gran zona de picnic al aire libre, dando lugar a más de 130 (ciento treinta) reconstrucción, agrupadas en 15 (quince) secciones temáticas.
Il giorno del Parco d'Irpinia d'Oriente
Giovedì 24 giugno 2010
il Giorno del Parco
visita ai paesi del parco
escursione paesaggistica nel territorio del parco rurale dell'irpinia d'oriente
ore 9,30 partenza da Cairano con autobus + macchine
10,30 Andretta e Pianoro del Formicoso
11,30 Bisaccia, vista sulla Puglia dal Convento di S.Antonio
12,30 Aquilonia, Abbazia di San Vito
ore 13.00 colazione sotto la quercia pluricentenaria di San Vito. Colazione al sacco dalle cucine di Cairano 7x -- I Mesali
degustazione dei prodotti del parco a cura di Michele Di Martino col Comune di Aquilonia e di Antonio Vespucci
dalle ore 15, Parco Archeologico di Carbonara, Aquilonia --
la terra del silenzio e della luce
idee e ragionamenti per il parco rurale dell'irpinia d'oriente
con docenti, amministratori, studenti e produttori di qualità.
COMUNITA' PROVVISORIA
BISACCIA (Avellino-Irpinia-Italy ) - Castello Ducale - Museo Civico Archeologico - il Paese -
Bisaccia[Bi 'sa tʃ:ia], Vesazza in dialetto bisaccese) è un comune italiano di 4.044 abitanti della provincia di Avellino in Campania.Ha origini medioevali, sebbene scavi archeologici abbiano rivelato che il luogo era già abitato nel X secolo a.C..Il clima è molto rigido, a causa della sua altitudine (860 m sopra il livello del mare) e della forte continentalità presente su tutto l'altopiano irpino. I luoghi più caratteristici del paese sono il Convento, il Castello Ducale, la Cattedrale in piazza Duomo e la chiesa dei Morti..Bisaccia si trova in Provincia di Avellino ai confini con la Puglia e la Basilicata.Situata su una collina che si estende in verso nord-sud, definita in gergo geologico zatterone conglomerato roccioso con collante argilloso,Alla base dello zatterone torno torno a forma di cerchio, il terreno appare scavato da torrenti alimentati da sorgenti di acqua perenne e da acque piovane.
Il Castello ducale di Bisaccia è il castello federiciano di Bisaccia, paese in provincia di Avellino; si trova a pochi passi dalla cattedrale. Fu costruito dai Longobardi intorno alla seconda metà dell'VIII secolo. Distrutto dal sisma del 1198 il maniero fu ricostruito verso la fine del XIII secolo da Federico II di Svevia. Ai tempi di Federico II il feudo apparteneva a Riccardo di Bisaccia[2]. Nel XVI secolo fu trasformato in residenza signorile.Sul portone c'è lo stemma della famiglia Pignatelli d'Egurant che tenne il castello dalla fine del XVI agli inizi del XIX secolo. La struttura muraria è costituita da grossi ciottoli fluviali misti a blocchi di calcare squadrati e malta durissima. Nel castello sono presenti una cisterna con depuratore e tubi fittili, per il deflusso delle acque, una torre alta 12 metri e larga 8 metri e le rovine di una piccola chiesa absidata. Le stanze del castello sono 42.
La zona residenziale, dove soggiornava il feudatario, si trovava nell'Ala Sud.
Storicamente il castello di Bisaccia era uno strategicamente importante bastione di controllo, che faceva parte di una linea difensiva che aveva la funzione di proteggere i territori della Puglia occidentale e settentrionale. Questa linea di difesa, che correva lungo la via Appia e la Via Traiana e di cui facevano parte, oltre alla fortezza di Bisaccia, quella di Sant'Agata di Puglia e quella di Ariano Irpino, fu opera del catapano bizantino Basilio Boioanne, che la realizzò nel corso della sua riorganizzazione amministrativa della Capitanata occidentale. Il castello di Bisaccia in quell'epoca si chiamava castrum Byzacium o Byzantii ed era un avamposto difensivo bizantino.Verso la fine del 500' il castello di Bisaccia apparteneva a Giovan Battista Manso, amico del celebre poeta Torquato Tasso. Quest'ultimo, giunto a Napoli, si lasciò prendere dalla malinconia per le sue precarie condizioni di salute e per le ristretezze economiche a cui si aggiunsero le polemiche letterarie religiose sulla Gerusalemme liberata da parte dei pedanti. Fu così che accettò l'invito dell'amico G.B. Manso di accompagnarlo nel suo feudo di Bisaccia, dove poteva acchetarvi alcune discordie sorte tra quei suoi vassalli (cap. IV della Vita). A Bisaccia, dove si trattenne per il mese di ottobre e novembre 1588 il Tasso trovò grandissimo sollievo e, come si apprende da una lettera di Manso al principe di Conca, si diede alla caccia, mentre, quando le condizioni del tempo erano cattive, passava lunghe ore udendo suonare e cantare.. Il famoso critico letterario Francesco De Sanctis, che aveva visitato il castello di Bisaccia e ammirato il panorama da una finestra, scrisse: « E mi fermai in una [stanza] che aveva una vista infinita di selve e di monti e di nevi sotto un cielo grigio. Povero tasso! pensai; anche nella tua anima il cielo era fatto grigio. Che vale bella vista quando entro è scuro? » (Francesco De Sanctis)
Il Museo Civico di Bisaccia si sviluppa nell'ambito del piano terra del Castello Ducale e si articola in un percorso espositivo cronologico in senso orizzontale lungo il quale sono esposti i reperti in mostra, di proprietà statale, provenienti dagli scavi eseguiti sulla collina di Cimitero Vecchio. Obiettivo dell'esposizione è quello di ricostruire la storia di Bisaccia in età protostorica e arcaica attraverso i corredi delle numerose sepolture tombali scoperte nel noto sito archeologico irpino rendendola di facile acquisizione e comprensione ai visitatori. La grande quantità di materiali acquisiti in tanti anni di ricerche archeologiche ha portato alla scelta dei reperti più significativi dei corredi funebri di 30 tombe della prima e della seconda età del Ferro (fine IX-VII secolo a.C.) costituiti prevalentemente da manufatti ceramici e oggetti d'ornamento personale per la prima volta presentati, in forme definitive, al pubblico italiano.
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ALTA IRPINIA 16-MAG
§ Lacedonia
§ Castello di Bisaccia
§ Monteverde
§ Museo etnografico di Aquilonia
- Parco archeologico di Aquilonia
§ Abbazia di San Vito, quercia di 4 secoli
§ Abbazia del Goleto, a Sant'Angelo dei Lombardi
§ Morra Irpina, rinominata Morra De Sanctis, dove nacque Francesco De Sanctis
... (indescr.)
Estate in Irpinia/Tappa 2 - Aquilonia e Bisaccia
Tappa 2 di Estate in Irpinia 2016 alla riscoperta di Aquilonia con la meravigliosa Carbonara, antico insediamento di questa comunità, la Badia San Vito e la quercia secolare attraverso una passeggiata panoramica; nel pomeriggio la visita si è spostata a Bisaccia con il Castello Ducale, il Museo e la Chiesa di Sant'Antonio. Tema sociale della tappa è stato l'eolico selvaggio.
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