Parco archeologico di Sibari
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SIBARI RIAPRE MA LA SITUAZIONE È CRITICA
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI SIBARI (CS) CON XIAOMI MI DRONE 4K
UN PO' DI STORIA
La zona della Sibaritide fu il centro della civiltà degli Enotri, che ebbe la massima fioritura nell'Età del ferro, prima di essere spazzati via dai coloni greci giunti dall'Acaia nel 730-720 a.C. circa. I Greci sconfissero e ridussero i locali alla schiavitù, quindi fondarono Sibari (Sybaris), il centro della zona dove transitavano le merci provenienti dall'Anatolia, in particolare da Mileto. Nell'Antichità la ricchezza di Sibari era proverbiale, ma la sua sorte fu segnata, dopo la vittoria contro Siris (alleata a Crotone e Metaponto), dalla guerra contro Crotone. Il conflitto nacque probabilmente per ragioni di contese commerciali e culminò con la battaglia del Traente (510 a.C.), che vide la vittoria dei crotoniati, l'assedio di Sibari e, settanta giorni dopo, la sua distruzione, per la quale venne anche deviato il fiume Crati affinché passasse sopra le rovine della città sconfitta.
I sopravvissuti di Sibari partirono per la madrepatria, dove ottennero l'aiuto di Atene per tornare in Calabria e fondare, nel 444 a.C. con altri nuovi coloni ateniesi, una nuova colonia sullo stesso sito, chiamata poi Turi. Il nuovo impianto della città fu progettato dal famoso architetto e urbanista Ippodamo. I conflitti però tra sibariti e ateniesi portò a un conflitto interno, che culminò con la cacciata dei sibariti.
Nel 194 a.C. la città fu fondata nuovamente come colonia romana con il nome di Copiae, che fu presto cambiato nuovamente in Thurii. Continuò ad essere in un certo qual modo un luogo importante, posta in una posizione favorevole e in una regione fruttifera, e sembrerebbe che non sia stata completamente abbandonata fino al Medioevo.
Dimenticata in seguito, i suoi resti vennero individuati scavati a partire dal 1932 e con particolare intensità dal 1969. Tutt'oggi sono aperti vari cantieri, per cui lo scavo è ancora lontano da essere esaurito.
Il 18 gennaio 2013 una forte alluvione ha provocato un allagamento all'area archeologica di Sibari, a causa anche dell'incuria dell'uomo. 20 mila metri cubi d'acqua hanno coperto interamente il parco archeologico.
Le esplorazioni archeologiche nella prima metà del Novecento si erano limitate ad alcuni sopralluoghi da parte di Umberto Zanotti Bianco e, in seguito, anche di Paola Zancani Montuoro, che avevano consentito di mettere in luce resti di strutture antiche (essenzialmente di età romana, risalenti alla colonia latina di Copia, sorta sul sito di Thurii) nell'area di Parco del Cavallo. Campagne di scavo estensive e in profondità erano rese difficili dalle condizioni del terreno acquitrinoso e dalla falda affiorante, tale da richiedere un consistente supporto tecnico per l'aspirazione e il drenaggio dell'acqua. Solo alla fine degli anni Sessanta del Novecento si riuscì a varare un programma sistematico di scavi a Sibari e fra il 1969 e il 1974 vennero condotte regolari campagne di scavo, con saggi nelle località di Parco del Cavallo, Stombi, Prolungamento strada e Casa Bianca.
Esse misero in luce, oltre ai noti resti di età romana, strutture risalenti all'età arcaica e classica, riferibili pertanto sia alla Sibari arcaica che ai successivi insediamenti fino a Thurii. I materiali, in massima parte soggetti a processi di fluitazione e dilavamento, corrispondevano a queste fasi cronologiche ma permettevano anche di risalire all'ultimo quarto dell'VIII secolo a.C. e, quindi, all'epoca della presunta fondazione di Sibari, ovvero, ~720 a.C. Essi trovavano conferma e, in seguito, furono ulteriormente supportati dai ritrovamenti fatti nelle aree immediatamente a ridosso della piana di Sibari, come Francavilla Marittima (Timpone della Motta) e Torre del Mordillo.
ISCRIVITI AL CANALE
CONDIVIDI IL VIDEO
POLLICE IN SU SEMPRE
METTI UN LIKE
Calabria Antica: Sibari
di Domenico Gambardella
Torna a risplendere l'antica Sibari
Il Parco archeologico di Sibari si trova a Cassano all'Ionio, nella frazione di Sibari, in provincia di Cosenza. Si tratta del sito di una delle più ricche e importanti città greche della Magna Grecia.
Scenario apocalittico al parco Archeologico di Sibari
Scenario apocalittico al parco Archeologico di Sibari, che è stato letteralmente sommerso dalle acque del fiume Crati, dopo l'esondazione causata dalle forti piogge di questi giorni.
Sembra di essere tornati all'anno 510 a.C., quando gli abitanti di Crotoniani decisero di deviare il corso del fiume per distruggere completamente l'opulenta Polis Magnogreca di Sybaris.
Dopo due millenni e mezzo, il 18 Gennaio scorso, il fiume Crati è di nuovo esondato e questa volta non per motivi bellici, allagando completamente il parco archeologico di Sibari, e mettendo in serio pericolo un patrimonio di inestimabile valore culturale e storico.
I danni appaiono ingenti, l'acqua ha ricoperto il sito dove le campagne di scavo avevano messo in luce le tre città sorte in quei luoghi.
L'antica Polis Magno Greca di Sybaris, fondata nel 720 a.C., e distrutta nel 510 a.C., dai Crotoniani; Thurii, realizzata nel 443 a.C., dai Sibariti che, dopo la distruzione della loro città, non si erano dispersi, ed infine, nel 194 a.C., sullo stesso sito dove erano state edificate Sybaris e Thurii, la città Romana di Copia.
I danni sono già visibili, alcune creste di muro infatti, sono state spazzate via.
Il piccolo centro Calabrese però, è stato scenario di una vera e propria gara di solidarietà, ad impegnarsi da subito infatti, sono stati gli uomini del Consorzio di bonifica di Trebisacce (Cosenza), dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Cosenza, della Coldiretti Calabria e della Protezione civile regionale.
Da ora in poi però, studiosi e volontari dovranno mettersi all'opera per restituire all'antica Sybaris il suo antico splendore.
Inaugurazione Parco Archeologico di Sibari
Dopo quattro anni dalla tragica alluvione del 18 gennaio 2013 che sommerse i resti dell'antica sybaris, è stato riaperto sabato 11 febbraio 2017 il nuovo Parco Archeologico di Sibari. La particolare giornata nel servizio dei giornalisti Veronica IANNICELLI e Pasquale GOLIA di MERIDIONALE COMUNICATION
Nuovi orizzonti per il Parco archeologico di Sibari, dove ActioAid monitora il Patto d'integrità.
“Il lavoro che ActionAid sta svolgendo al Parco archeologico di Sibari è da un lato quello di supervisore indipendente del Patto d'integrità, dall’altro coinvolgere i cittadini del territorio per collaborare nel monitoraggio dei progetti” evidenzia Paola Liliana Buttiglione di ActionAid.
Parco Archeologico di Sibari allagato dalle acque del Crati
Esondato il fiume Crati, il Parco Archeologico di Sibari sommerso dall'acqua. Il Sindaco di Cassano All'Ionio in prima linea per lanvare il sito archeologico patrimonio dell'intera umanità.
Sibari raccontata da un grande archeologo
Cos'è Sibari e perché ancora oggi riveste tanta importanza. Raccontato con passione e sapienza dal Prof. Guzzo, archeologo, accademico dei Lincei ed ex Soprintendente Speciale per i Beni Archeologici a Napoli e Pompei.
Il Viaggio di Francesca - SIBARI(CS), LA VISITA SI CONCLUDE - Video Calabria
… ed infatti ritroviamo Francesca insieme alla sua amica, ne nasce un simpatico siparietto tutto da seguire, quindi rieccola al Parco archeologico di Sibari ma questa volta si reca al Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide (qui è raccolta tutta la storia del territorio sibaritide dalla protostoria fino al periodo greco e romano) dove ritrova le due guide che con grande passione e competenza le mostrano alcuni dei reperti ritrovati nel Parco, un bel momento di divulgazione culturale che Francesca apprezza, (e non solo lei …) infine la giornata si conclude ai laghi di Sibari (zona tra le più belle del Sud Italia nonchè porto turistico) con un giro in motoscafo che sugella la visita
L'Italia da scoprire Museo e Parco archeologico nazionale di Locri
Nel territorio di Reggio Calabria, ricco di testimonianze archeologiche dalla preistoria all’età bizantina, affacciata sul mar Ionio, sorge l’antica città di Locri Epizefiri, fondata nel VII secolo a.C. dai greci della Locride.
Scopri di più su musei.beniculturali.it
Rufa interroga il Governo sull'area archeologica di Sibari
10°EUROMED, LA VISITA AL MUSEO DI SIBARI GUIDATI DAL PROF.LIGUORI
Visita al Museo e al Parco archeologico a SIBARI accompagnato dallo storico del territorio il prof. Franco LIGUORI. (31 Agosto - Sibari)
Visita al Parco Archeologico dei responsabili regionali della coalizione di centrosinistra
In attesa degli interventi urgenti annunciati dal Ministro alla Coesione territoriale Fabrizio Barca ed ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi, il Parco Archeologico di Sibari resta immerso nella fanghiglia, quindici giorni dopo esser stato completamente allagato dall' esondazione del fiume Crati. A lavoro vi è una squadra di esperti che sta valutando il da farsi, poi si procederà alla rimozione del fango. Intanto stamani, al fine di continuare a tenere accesi i riflettori dell'attenzione pubblica e soprattutto della politica e delle istituzioni nazionali e regionali sull'importante sito archeologico, si sono recati in visita presso gli Scavi di Sibari i responsabili regionali della coalizione di centrosinistra Italia Bene Comune, che sostiene Pierluigi Bersani premier. Presenti infatti, Luigi Incarnato del Partito Socialista Italiano, Alfredo D'Attorre del Pd, Andrea Di Maritino, Giuseppe Carrozza, Angelo Broccolo e Gianpaolo Schiumerini di Sinistra Ecologia e Libertà. La delegazione politica del centrosinistra è stata ricevuta, in rappresentanza del Sindaco di Cassano All'Ionio Giovanni Papasso assente per impegni istituzionali, dagli assessori municipali Valentina Conte, Paola Grosso e Antonino Mungo, unitamente al consigliere comunale Salvatore Tricoci.
Sibari: allagamento scavi archeologici, situazione confusa
Nel gennaio scorso l'esondazione del fiume Crati sommerse gli scavi di Sibari. Si lavorò tanto per ripulirli. Ancora oggi c'è molto da fare per salvare un vero patrimonio dell'umanità: l'antica città greca e anche le rovine romane. Spesi 300.000 euro. Adesso arriva la notizia che sarebbero stati stanziati 500.000 euro. Ma non si capisce se la cifra comprenda i soldi già utilizzati. Ci sarebbero anche ingenti risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea per questo tipo di siti. Ma dei progetti presentati non si sa nulla. E si rischia di perdere i fondi. Intanto i turisti in giro tra gli scavi sono pochi. E sono accompagnati da volenterosi dipendenti del museo. Perchè, incredibilmente, la figura della guida, qui, non è contemplata. E se diciamo ai turisti che probabilmente si stanno perdendo i fondi europei a disposizione, la risposta è...
scavi di sibari 001.MOV
Scavi di Sibari con il mio amico Enzo
Scavi Archeologici Museo Archeologico Calabria
Scavi Archeologici Museo Archeologico Calabria Itinerari Archeologici Storia di Sibari antica città della Magna Grecia chimata Sybaris o Copia
Sibari: allagamento scavi
Vigili del Fuoco Calabria: intervento di prosciugamento sito archeologico di Sibari (CS).
mappa dei piaceri altomonte e sibari museo