Argine al Parco Naturale della Maremma - La nuova muraglia a Marina di Alberese (Grosseto)
Prime immagini dell'argine in costruzione al Parco Naturale della Maremma, sulla spiaggia di Marina di Alberese (Grosseto). Riprese effettuate ad aprile e maggio 2011.
Video di Alan Massimiliano Schiaretti. A cura di Maremma Viva e WWF Grosseto.
Testo:
Stiamo risalendo la spiaggia da Marina di Alberese verso la foce dell'Ombrone.
Queste sono le prime riprese delle opere fatte finora nel Parco Naturale della Maremma (noto anche come Parco dell'Uccellina) per ridurre l'erosione del mare.
L'erosione costiera è stata indubbiamente forte negli ultimi anni, anche se bisogna ricordare che questo è un fenomeno storico: l'alternarsi di regressione del mare ed erosione della costa.
Si tratta di una caratteristica naturale negli ambienti vicino alle foci dei fiumi.
In un parco potrebbe anche non richiedere nessun tipo di intervento ma potrebbe essere tutelato e studiato come evento particolare.
Quanto si è realizzato finora avrà un costo di circa 7 milioni e mezzo di euro e potrebbe avere efficacia, secondo i progettisti, per 15-20 anni.
Non ci saranno i prelievi di sabbia per ricostruire le spiagge come previsto negli anni scorsi, ma solo l'argine e una serie di strutture a pettine nel mare.
L'argine, fatto di massi enormi, è alto 2 metri e mezzo, largo 5, lungo 1200 metri.
Verrà coperto con terra e materiale vegetale.
Il forte processo di erosione ha causato il crollo dell'argine precedente e la scomparsa della spiaggia nella zona della foce del fiume Ombrone, consentendo ai flutti del mare di penetrare verso l'interno e all'acqua salmastra di giungere fino alla zona palustre dietro le dune e agli specchi d'acqua paludosi.
C'è stata una mutazione progressiva dell'ecosistema, oltre alla messa in crisi del sistema di bonifica dell'area di Alberese, fatto nei secoli scorsi.
Le istituzioni locali hanno dato molto rilievo a questi cambiamenti, mettendo l'accento sull'opera storica.
Si dice che la pineta granducale, impiantata dai Lorena nel XIX secolo, come intervento di bonifica di un'area di superficie pari a circa 700 ettari, ha subito dei danneggiamenti.
Risultano già compromessi circa trenta ettari di pineta e la progressiva intrusione di acqua salata comporta la graduale distruzione delle essenze arboree presenti.
Noi con questo filmato stiamo solo documentando lo stato dei lavori: ci limitiamo a osservare che l'Ente Parco avrebbe potuto segnalare l'opera realizzata con apposite indicazioni ai numerosi visitatori che in questa stagione si trovano davanti questa nuova muraglia.
Siamo alla foce dell'Ombrone: qui si è completato il rifacimento dell'idrovora San Paolo, dell'impianto elettrico con allacciamento alla cabina ENEL. Per far funzionare l'impianto, sono state messe due elettropompe da 1000 l/sec.
La funzione è quella di sollevare le acque raccolte dal Canale Principale e riversarle nel fiume Ombrone con il doppio compito di togliere acqua salata e immettere acqua dolce nei canali interni.
Queste riprese sono state fatte nell'ultima settimana dello scorso mese di aprile e nel mese di maggio, proprio alla fine di questa prima fase dei lavori.
Si notano ancora i cosiddetti chiari o paduli interni, uno quest'anno particolarmente esteso, dove hanno potuto nidificare numerosi uccelli di palude, comprese circa venti coppie di cavalieri d'Italia.
Nonostante la smentita del consorzio esecutore dei lavori (Bonifica Grossetana), sono arrivate segnalazioni secondo cui alcune di queste zone d'acqua interna sarebbero state forzatamente prosciugate per consentire una più rapida azione di risanamento della pineta granducale.