Parco Naturale Regionale dell' Aveto
estratto da I Parchi della Liguria ...con gli occhi dei rapaci
I Tesori Nascosti delle Valli del Parco dell'Aveto
Venite a scoprire quanta bellezza si nasconde nelle nostre Valli!
Borzonasca, Mezzanego, Ne, Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto: i comuni del Parco svelano i propri tesori di natura, cultura e gastronomia
(video realizzato nell'ambito del progetto Interreg Marittimo IT FR I Tesori Nascosti del Mediterraneo
Autori: Videovoyagers
Wild Horse Watching - I Cavalli selvaggi dell'Aveto
Wild Horse Watching: a pochi chilometri da Genova si possono vivere emozioni inaspettate sulle tracce dei cavalli selvaggi della val d'Aveto, animali del tutto simili ai famosissimi cavalli Mustang americani.
Per organizzare il tuo Wild Horse Watching:
Noi li abbiamo incontrati sulle sponde del Lago di Giacopiane nel Parco Regionale dell'Aveto, le nostre guide Evelina Isola e Paola Molinari ci spiegano che in questa stagione, siamo in autunno, è facile trovarli proprio sulle sponde, ma loro sono liberi e possono andare dove vogliono in un'area di circa 25 chilometri quadrati di territorio, in inverno per esempio amano scendere lungo la collina a quote più basse e questo in passato ha portato a qualche problema nei terreni coltivati.
Proprio per questo è nato il progetto Wild Horse Watching di Evelina Isola e Paola Marinari che hanno saputo far diventare questi cavalli una risorsa turistica in grado di attirare turisti nella zona.
Gli animali sono anche seguiti dal punto di vista scientifico grazie alla collaborazione con l'Università di Genova con la quale sono stati attivati dei tirocini con gli studenti per monitorare i capi che attualmente sono circa una cinquantina divisi in cinque branchi.
Il comportamento dei cavalli selvaggi della val d'Aveto in natura è del tutto comparabile a quello dei Mustang delle praterie americane e dei cavalli di Przewalski della Mongolia.
Proprio i mustang americani nel 1964 furono d'ispirazione a un'auto sportiva della Ford, la Ford Mustang che ha nello stemma un cavallo mustang stilizzato e due anni dopo fu la volta di Wilson Pickett a portare nuovamente alla ribalta il nome mustang con la sua canzone Mustang Sally dedicata proprio a quest'auto sportiva dai tanti cavalli motore e dall'inconfondibile stemma (da non perdere dal minuto 11'00 del video la colonna sonora nell'interpretazione di Michela Resi con la sua band 4You di Mustang Sally).
Tornando ai nostri cavalli selvaggi la guida Evelina Isola ci racconta che ogni branco si auto gestisce durante tutte le stagioni, seguendo gli insegnamenti impartiti da madre natura, e rappresenta pertanto una risorsa unica in Italia, anche per il rapporto con l’ambiente e la conservazione dell’habitat.
L’horsewatching nasce per creare occasioni di osservazione in natura e, contemporaneamente, dare visibilità a questi animali rendendoli una risorsa per il territorio in cui vivono, un territorio di grande pregio naturalistico, ricco di tradizioni e di storia. Il progetto, infatti, prevede escursioni guidate da un esperto naturalista e accompagnatore equestre in grado di spiegare il corretto approccio che l'uomo deve avere con gli animali, ricordando la loro condizione di animali selvatici abituati a vedere l'uomo a distanza ma non a interagirvi. Per questo non ci si deve avvicinare troppo ed è necessario mantenere un linguaggio del corpo corretto per non spaventarli.
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Come arrivare all'Affittacamere La Quite - Road to B&B La Quiete
video che fa vedere la strada per raggiungere l'affittacamere La Quiete a Borzonasca nel Parco naturale dell'Aveto
Il misterioso Volto megalitico di Borzone (GE)
Un misterioso manufatto, dalle fattezze di un volto umano alto 7 m e largo 4 m, è situato sulla Rocca di Borzone, una cresta rocciosa posta poco al di sopra della celebre abbazia benedettina di Sant'Andrea Apostolo a Borzone, nel Comune di Borzonasca (GE), nell'entroterra chiavarese, sull'Appennino Ligure. Il territorio rientra nel Parco Regionale dell'Aveto, nell'Alta Valle Sturla. L'archeologia ufficiale non ha ancora assunto una posizione ufficiale in merito al megalite, che appare sicuramente stupefacente: sovrastato da una sorta di copricapo, mostra le fattezze di un viso che guarda in direzione Nord (allineamento N-S). Sono molti gli interrogativi che suscita, da quando venne riscoperto, nel 1965, casualmente tagliando la folta vegetazione che lo aveva letteralmente inghiottito: quando e da chi è stato scolpito? Per quale ragione o funzione? Com'è la sua parte posteriore? Dall'ipotesi che lo vuole un monolito modellato in epoca paleolitica, alla mano dei potenti monaci dell'abbazia che lo avrebbero scolpito come voto, per essere riusciti ad evangelizzare tutte le genti paganedella valle, forse legate al dio Pen (evocativo il vicino Monte Penna), rimane -ad oggi- un'opera controversa e meritevole di approfondimento scientifico. Siamo andati a vederlo, salendo fino alla base per cercare di scoprire qualche segreto che gelosamente la pietra conserva.
Parco Avventura Indian Forest, Belpiano (Borzonasca)
Nell'entroterra del Tigullio, al centro della valle Sturla, a Borzonasca località di Belpiano ospita il Parco avventura Indian Forest, attrazione capace di offrire emozionanti percorsi in uno spazio incantevole, realizzato all'interno di una splendida pineta, nel pieno rispetto degli alberi e dell'ambiente naturale. Evoluzioni sospesi nel vuoto, passeggiate su corde, arrampicate, salti e tirolesi, il tutto nella massima sicurezza e su vari livelli, diversificati a seconda delle capacità di ognuno.
Per maggiori informazioni:
©Archivio Audiovisivi Città Metropolitana di Genova
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La pietra borghese (Pratomollo) 2 parte
La Pietra Borghese è una grande massa rocciosa dalla forma alquanto singolare, situata in località Prato Mollo lungo la strada, a poche centinaia di metri dal rifugio Monte Aiona.
La particolare struttura fa si che questa massa rocciosa attiri i fulmini e che risuoni in maniera caratteristica se percossa da un martello; inoltre, a causa di abbondante presenza di magnetite, questa roccia fa impazzire le bussole deviandone gli aghi addirittura di 180°.
Tutte queste caratteristiche hanno nei secoli alimentato sul conto della Pietra Borghese leggende dagli stravaganti contenuti.
Una leggenda vuole che si tratti di un meteorite e che al suo interno arda un fuoco sempre acceso. Un'altra afferma che in una misteriosa caverna al suo interno dimori un serpente gigantesco.
Insomma... quanto basta per finire ai primi posti nelle classifiche che stabiliscono quali siano i luoghi più misteriosi del Parco dell'Aveto.
In realtà la Pria Burghéisa rappresenta un gioiello dal punto di vista geologico: è l'affioramento di peridotiti più bello dell'intero Appennino.
Si tratta di peridotiti lherzolitiche, rocce provenienti dal mantello sottocontinentale che risalirono progressivamente affiorando sul fondo di un antico oceano (l'Oceano Ligure Piemontese) durante i processi distensivi che ne causarono l'apertura.
Le datazioni radiometriche indicano che queste rocce, con i loro 2 miliardi di anni, sono tra le più antiche d'Italia.
Quindi, anche se nulla di oscuro e misterioso circonda questa roccia, la Pietra Borghese merita certamente una deviazione se state percorrendo uno dei sentieri che passano nelle sue vicinanze.
I Cavalli selvaggi dell' Aveto.
Questo è il progetto, per il documentario sui cavalli selvaggi.
I cavali selvaggi dell'Aveto - criniere al vento
Un breve momento rubato alla corsa di questi magnifici animali. Un bel ricordo del settembre di due anni fa... una delle prime escursioni con gli appassionati di cavalli che sono arrivati sulle nostre montagne alla scoperta degli unici branchi di cavalli selvaggi d'Italia!
Rezzoaglio è Sopra le Righe
Domenica 29 Luglio 2018 il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nell'ambito della campagna di promozione turistica Una Liguria sopra le Righe #OrgoglioLiguria, ha inaugurato a Rezzoaglio e Borzonasca i nuovi itinerari alla scoperta delle bellezze meno note attraverso percorsi legati all'arte, alle curiosità ed a misura di bambino. All'evento era presente come rappresentante della Città Metropolitana di Genova il Consigliere Delegato Roberto Cella e il Vice Sindaco metropolitano Carlo Bagnasco.
© 2018 Ufficio Comunicazione Digitale
Città Metropolitana di Genova
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a lavoro con Dionigi a Mezzanego
7 milioni di danni sulle provinciali devastate dall'alluvione
L’alluvione del 9 e 10 ottobre, terrificante e drammatica per Genova, ha devastato e sommerso anche il territorio sotto la furia delle piene e la violenza dei nubifragi che hanno provocato un’infinità di frane molto gravi sulle strade provinciali e locali. La Provincia ha subito finora danni alla sua rete stradale per sette milioni di euro, un terzo dei quali assolutamente necessari solo per riaprire i tratti chiusi: e l’elenco purtroppo lungo comprende strade delle Valli Scrivia, Polcevera, Trebbia, Fontanabuona, Sturla e Aveto, dove la provinciale 586 è stata chiusa alla Squazza, fra Borzonasca e Rezzoaglio, perché l’alluvione ha aperto un profondo squarcio, lungo venti metri, nella carreggiata.
L’impressionante e furibonda piena dello Scrivia, che ha superato l’altezza dei ponti, ha colpito in modo pesantissimo la vallata. A Casella, dove c’è il campo base della Protezione Civile nazionale per l’emergenza alluvione, il torrente si è portato via anche un largo tratto della variante alla provinciale 226.
ROBERTO FRANZ Responsabile di zona viabilità provinciale
Tre anni fa l’alluvione del novembre 2011 aveva fatto crollare nello Scrivia un altro tratto della stessa strada, a Ponte di Savignone, ricostruito e riaperto in un mese e mezzo dalla Provincia. Ma il torrente è tornato a colpire, in modo durissimo, proprio lì, sotto la carreggiata.
ROBERTO FRANZ Responsabile di zona viabilità provinciale
Sulla provinciale 226 è stato chiuso cinque giorni, e poi riaperto il 15 ottobre, il tratto nel centro di Montoggio, per i drammatici problemi di questo Comune, colpito dalle frane e dalla violenza del torrente Carpi e simbolo di tutto il territorio martoriato dall’alluvione.
MAURO FANTONI Sindaco del Comune di Montoggio
Il torrente Carpi, letteralmente esploso, facendo saltare un pezzo di strada comunale, inondando la provinciale e il borgo e mettendo a rischio anche diverse abitazioni, ora scorre sotto una frana di pietre e rocce, enorme e impressionante come la morena di un ghiacciaio, dove la carcassa di un’auto e i panni stesi da una casa evacuata fanno capire, come il fango ovunque, le barriere di sabbia, negozi e locali sventrati, che cosa ha vissuto questo paese della Valle Scrivia. Che però, dagli abitanti ai volontari a tutte le istituzioni e organizzazioni presenti, continua a resistere.
MAURO FANTONI Sindaco del Comune di Montoggio
Proseguendo verso la Val Trebbia troviamo altre ferite dell’alluvione
GINO DELUCCHI Responsabile di zona viabilità provinciale
Anche i collegamenti di valico fra la Val Trebbia e la Fontanabuona sono stati colpiti duramente, con chiusure sulla provinciale di San Marco d’Urri e su quella di Neirone che vediamo in queste immagini.
GINO DELUCCHI Responsabile di zona viabilità provinciale
L’alluvione mette a rischio molti collegamenti con le piccole località dell’entroterra, che presidiano, sempre più a fatica, anche le zone montane più remote, cercando di mantenerle vive. Come nel caso di Rondanina, dove a Conio Avena sono stati spazzati via trenta metri di carreggiata della provinciale del Brugneto.
GINO DELUCCHI Responsabile di zona viabilità provinciale
2014©Produzione ufficio comunicazione
della Provincia di Genova
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MTB Lago di Giacopiane (GE)
Musiche di Benny Greco - Le immagini del percorso in senso orario, in Mountain Bike, lungo il perimetro del Lago di Giacopiane (GE), partendo dal parcheggio della diga
1 MAGGIO 09
1 MAGGIO 2009 - PASSO DEL BISCIA -