1993 I sassi e il parco delle chiese rupestri di Matera - Sito UNESCO
Video realizzato dalla RAI, in collaborazione e con il contributo economico del MiBACT (fondi della legge 77/2006 nella disponibilità dell'Amministrazione per attività a favore di tutti i siti UNESCO) nell'ambito della Convenzione siglata il 3 aprile 2018
Matera: La Gravina e il Parco delle Chiese Rupestri
#PugliaFedericiana @ Matera, Parco delle Chiese Rupestri
Escursione al Parco della #Murgia Materana.
Si parte a piedi dal centro visite di #JazzoGattini, area panoramica di fronte ai #SassidiMatera, per un'itinerario molto suggestivo all'interno del parco delle chiese rupestri. Ammirando le chiese Monteverde e Madonna degli Angeli dopo aver attraversato il torrente Jesce. La Gravina di Matera nasce dalla confluenza nei pressi della città dei torrenti Gravina di Matera e Jesce, provenienti, rispettivamente, da Altamura e da Santeramo. Essa è caratterizzata dalle rocce calcarenitiche che essendo più agevolmente lavorabili permisero lo sviluppo degli insediamenti umani #rupestri. Peraltro, la scarsa permeabilità delle rocce stesse consentiva all'uomo, scavandole, di realizzare cisterne per la conservazione dell'acqua.
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO:
- Difficoltà: E - Media
- Lunghezza: 8 km circa
- Tempo percorrenza: 6 H
Musica:
Acoustic Instrumental by Hyde - Free Instrumentals
Creative Commons — Attribution-NoDerivs 3.0 Unported— CC BY-ND 3.0
Music provided by Music for Creators
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Esplorando Matera - I Sassi e le chiese rupestri di Matera
Se vuoi visitare questi posti, contatta le guide della cooperativa guide amici del turista di Matera.
amicidelturista.it
Le voci narranti sono di : Carmen Comparato e Aldo Chietera
Fotogrammetria delle chiese rupestri di Matera - Italy
Applicazione della fotogrammetria agli edifici rupestri della gravina materana.
___info___
simonemadeo@libero.it
I sassi ed il parco delle chiese rupestri di Matera - Patrimoni del Sud - Unesconet
Passeggia per Matera tra i suoi Sassi, antiche abitazioni scavate nel tufo, lasciate negli anni '50 dai suoi abitanti per essere recuperate e restaurate. Scopri la Gravina, ovvero la vallata che ospita il paese, già abitato nel tardo Paleolitico. In questo dedalo di strade e vicoli, che rimandano alla mente i presepi cristiani, respira l'aria di una zona in cui il tempo sembra essersi fermato e che ha ispirato registi e scrittori, come Mel Gibson che scelse Matera come set per il suo film la passione di Cristo. Abbinando il fascino brullo della roccia alla raffinatezza e l'eleganza delle decorazioni interne, le Chiese rupestri di Matera sono un passaggio irrinunciabile per chiunque visiti la città lucana, tra queste: l’imponente Chiesa di San Pietro Barisano, la Chiesa di Santa Lucia delle Malve, il complesso rupestre del Convicinio di Sant’Antonio, le chiese di Santa Maria de Idris e San Giovanni. “I Sassi di Matera sono registrati nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO dal 1993.” Rappresentano uno straordinario ecosistema urbano tanto da essere il primo sito iscritto nell’Italia meridionale. Inoltre, costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione delle risorse naturali: acqua, suolo, energia.
Scopri di più su:
Parco Chiese Rupestri di San Nicola all’Ofra - Matera
Nell’estrema periferia a Sud-Est di Matera, precisamente a margine di Agna Le Piane, uno degli ultimi quartieri costruiti, sorge uno splendido complesso rupestre letteralmente incastonato nella roccia. Le sue sembianze ricordano molto i paesaggi della Cappadocia, con gli ambienti scavati nella rupe che comunicano tra loro, creano cunicoli, scalinate, cisterne, chiese, sviluppandosi su ben tre livelli di altezza. L’agglomerato di grotte si affaccia a strapiombo sul torrente Gravina; questo piccolo fiumiciattolo ha creato a Matera e dintorni un paesaggio molto suggestivo, composto da canyon verdeggianti e ambienti rupestri.
All'interno si trova la cappella che da il nome all’agglomerato rupestre, denominato “San Nicola all’Ofra”. Nella cappella si trovano i resti di un affresco raffigurante una Madonna con Bambino fra due Santi, con l’anno 1839 ed il nome del committente, Cosimo Caione.
#Matera #Matera2019 #ChieseRupestri
MERAVIGLIE, la penisola dei tesori. Video sui Sassi di Matera e Parco delle Chiese Rupestri.
I Sassi di Matera dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanità, protagonisti della terza puntata di Meraviglie, la penisola dei tesori, il programma condotto da Alberto Angela. Matera una delle città più antiche del mondo. Camminando tra i Sassi, muovendosi tra chiese rupestri e case scavate nel tufo, Alberto Angela farà ascoltare la storia di un riscatto: da vergogna d'Italia, com'era stata definita negli anni Cinquanta, oggi Matera è diventata una meta turistica molto frequentata. Ogni visitatore ne rimane sorpreso. Non a caso la città, da Pasolini a Mel Gibson, è un set cinematografico perfetto e Sergio Castellitto racconterà la indimenticabile emozione provata al primo contatto con Matera.
Il patrimonio delle Chiese rupestri di Matera
La relazione del Prof. Alessandro Rovetta, associato di Storia della Critica d'Arte presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica di Milano, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno accademico dell'Istituto Superiore di Scienze religiose Mons. Anselmo Pecci di Matera
Parco delle Chiese Rupestri - Matera
Music by Peter Gabriel - Mercy Street (New Blood)
Le chiese rupestri di Matera, scavate nella roccia
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Autentici prodigi di Bellezza che toccano le corde della sensibilità dei visitatori: seguiteci in questa emozionante visita guidata
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Le Chiese Rupestri di Matera - Parco della Murgia Materana
Le fonti più antiche finora disponibili attestano fin dal secolo VIII insediamenti rupestri collegati alla presenza di monasteri benedettini. Gli affreschi della Cripta del Peccato Originale collegano l’ipogeo ad una delle grandi comunità monastiche benedettine longobarde dell’area beneventana. L’abbazia di S. Sofia di Benevento nel 774 possiede a Matera la chiesa di S. Maria e S. Michele, generalmente individuata nella parte più antica di S. Maria della Vaglia. Il monastero di S.Vincenzo al Volturno nell’893 detiene le chiese di S. Elia, un ipogeo tuttora esistente sulla Murgia e la chiesa di S. Pietro in Matina da identificare con una delle cripte ancora intitolate all’Apostolo. Nei pochi resti delle abbazia di S. Eustachio alla Posterga e di S. Maria de Armeniis si riconoscono significative componenti rupestri come pure nel monastero benedettino femminile di S. Lucia il cui insediamento più antico, la chiesa e le grotte delle Malve, appare quasi interamente in grotta. Di origine benedettina sono anche le cripte di S. Gennaro al Bradano e di S. Stasio alla Gravina, antichi possedimenti del monastero di S. Lucia, e le chiese dello Spirito Santo e di S. Maria delle Virtù, passata poi alle monache di Accon. Infine anche l’abbazia di Montescaglioso, fondata nel secolo XI, è in possesso di chiese rupestri localizzate nella Murgia di S. Andrea. Nelle cripte benedettine meglio conservate si notano impianti basilicali a tre navate e cicli affrescati nei quali ricorrono iconografie tipiche della tradizione monastica latina.
Pur non esistendo testimonianze dirette nelle fonti circa la presenza di monasteri italogreci nel territorio circostante Matera, alcune chiese rupestri sono da mettere in rapporto alla componente etnica bizantina dell’area. A questo ambito appartengono probabilmente le cripte del Cappuccino Vecchio, di S. Falcione, di S. Maria di Olivares, S. Nicola dei Greci, le quattro chiese eremitiche dell’insediamento monastico del vallone della Loe datate tra IX e X secolo e la fase più antica di S. Barbara antecedente la realizzazione degli affreschi tuttora presenti nella chiesa. Al villaggio Saraceno sono presenti chiese bizantine utilizzate a servizio della popolazione rurale come S. Luca ove si nota addirittura un piccolo battistero, e la chiesa di S. Nicola, in luogo di difficile accesso, probabile rifugio del monaco eremita.
Altre chiese rupestri sono piccoli santuari rurali, qualche volta dedicati all’Arcangelo ma soprattutto intitolati alla Vergine. Cripte micaeliche risalenti ai secoli XI-XII sono all’Ofra, presso la grotta dei Pipistrelli e a Cozzo S. Angelo, nelle vicinanze di Montescaglioso. Tra i santuari mariani rupestri, di particolare importanza il sito sul quale è costruito l’odierno santuario della Palomba e l’imponente cripta di S. Maria della Vaglia che tenuto conto della identificazione con la chiesa citata nel documento dei Duchi di Benevento del 774, potrebbe essere il più antico santuario mariano di Matera.
MATERA 2019 - TOUR
Matera è una città situata su un affioramento roccioso in Basilicata, nell'Italia Meridionale. Include l'area dei Sassi, un complesso di Case Grotta scavate nella montagna. Evacuati nel 1952 a causa delle misere condizioni di vita, i Sassi ospitano ora musei come la Casa Grotta di Vico Solitario, con mobili e utensili artigianali d'epoca. Una delle vicine chiese rupestri è Santa Lucia alle Malve, con affreschi del XIII secolo.
Chiesa rupestre Matera - Cripta del Peccato Originale - www.HTO.tv
A pochi Km da Matera, lungo la Appia antica, in una delle gravine che solcano l'altopiano della Murgia, si trova uno dei luoghi più suggestivi del Sud Italia: la Cripta del Peccato Originale.
In una cavità rocciosa a strapiombo sulla rupe di calcarenite la sapiente mano del Pittore dei Fiori di Matera ha narrato scene dell'antico e del nuovo testamento in un ciclo affrescato risalente al IX sec. d.C.
Riscoperta nel lontano maggio del 1963 da un gruppo di giovani appassionati materani, da ricovero per greggi la Cripta del Peccato Originale è diventata una delle tappe imperdibili nella visita alla Città dei Sassi. Un restauro esemplare, voluto dalla Fondazione Zétema di Matera e realizzato con la consulenza dell' Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ha restituito gli straordinari affreschi della Cripta alla piena fruizione.
La Cripta del Peccato Originale è una delle chiese rupestri più rilevanti del territorio, conosciuta anche come la 'Cappella Sistina' della pittura parietale rupestre. Il suo straordinario ciclo di affreschi, realizzato cinquecento anni prima di Giotto, evidenzia i caratteri tipici dell'arte benedettino-beneventana (secc. VIII-IX). L'umile frescante, ricordato come il Pittore dei Fiori di Matera, ha illustrato sulla parete di fondo il racconto biblico dei primi capitoli della Genesi: Dio Padre Creatore, la Luce, le Tenebre, la creazione di Adamo, la nascita di Eva, la tentazione e il Peccato Originale. Il racconto della Creazione lascia poi spazio, nelle tre conche absidali, alle splendide triarchie degli Apostoli (Pietro, Andrea e Giovanni), degli Arcangeli (Michele, Gabriele e Raffaele) e alla venerazione della Vergine Regina.
Attraverso un percorso luci-suoni, la visita alla Cappella Sistina della pittura parietale rupestre è la perfetta fusione tra emozione e cultura.
Coopoerativa ArteZeta
Tel. +39-320-535-0910
artezeta.it
criptadelpeccatooriginale.it
info@artezeta.it
Matera chiese rupestri San Nicola all' Ofra
Chiese rupestri a Matera: monastero di San Nicola all'Ofra
Rupe Cielo. Le chiese rupestri di Matera di Davide Rondoni.
Versione integrale
matera chiese rupestri
Sin dall'origine dell'abitato di Matera, sparse nella Gravina e nella Murgia, si sono insediate nel territorio numerose comunità religiose, dai benedettini (sec.VIII) ai monaci basiliani perseguitati dai turchi (sec. XII-XV), mantenendo una costante presenza di centri ascetici, di luoghi di culto piccoli e grandi, direttamente scavati nella roccia e conservatisi nel corso del tempo. Oggi è possibile ammirare oltre 150 chiese rupestri, tutte affrescate e spesso collocate in anfratti difficili da raggiungere.
Si trovano sparse nel territorio fra l'Agri e i Sassi di Matera; fra le più importanti si ricordano Madonna dell'Idris e San Giovanni in Monterrone, Santa Maria de' Armenis, San Pietro Barisano, S. Lucia alle Malve, Santa Barbara, la Madonna della Croce, la Madonna delle Tre Porte. Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano ha oggi il compito di proteggere questo patrimonio culturale.
I Sassi Di Matera
I Sassi di Matera costituiscono il centro storico della città di Matera. Il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, insieme al rione Civita, formano un complesso nucleo urbano.
I Sassi sono davvero un paesaggio culturale, per citare la definizione con cui sono stati accolti nel Patrimonio mondiale dell'Unesco. Con il nome Sassi a Matera si intendono due grandi quartieri che costituiscono, insieme alla Civita e al Piano, il centro storico della città di Matera. La declinazione al plurale, dunque, deriva da questa duplicità e non, come molti credono, dal fatto che un'abitazione o un locale all'interno di tali distretti si chiami sasso. I Sassi si dispongono intorno e sul fondo di due solchi vallivi, plasmati dal passaggio dell'acqua, incanalata nei cosiddetti grabiglioni sul fondo delle stesse. Il Sasso Barisano, ubicato lungo la strada che uscendo dalla città proseguiva verso Bari, girato a nord-ovest, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, verso Montescaglioso, nel medioevo nota come Mons Caveosus (da cui probabilmente deriva il nome), è disposto proprio come la cavea di un teatro, con le case-grotte che scendono a gradoni. All'interno dei due Sassi vi sono poi vari quartieri, rioni e contrade dai nomi pittoreschi: u lammòrd, u parav's, u p'ndàf'c, u mòlv, u chianèdd, u casalnàv. A dividere le due valli sorge l'erta rupe della la Civita, che ospita la bellissima Cattedrale romanica. Ai piedi della Civita e al margine superiore dei Sassi giace il Piano, il centro storico post-medievale, oltre il quale si estende la Matera contemporanea. Ed infine di fronte, sul versante opposto della Gravina di Matera, l'altopiano della Murgia funge da magnifica quinta naturale a tale scenario, con le numerose chiese rupestri sparse lungo i pendii delle gravine protette dall'istituzione del Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano, detto anche Parco della Murgia Materana. Un paesaggio in parte invisibile e vertiginoso, perché va in apnea in dedali di gallerie dentro la pietra giallo paglierino del dorso della collina, per secoli difesa naturale e ventre protettivo di una città che sembra uscita dal mistero di una fiaba orientale. Grotte naturali, architetture ipogee, cisterne, enormi recinti trincerati, masserie, chiese e palazzi, si succedono e coesistono, scavati e costruiti nel tufo delle gravine scrive Pietro Laureano nel suo libro Giardini di pietra.
Rupe Cielo - Le chiese rupestri di Matera
MATERA : SANTA MARIA DELLA VAGLIA (CHIESA RUPESTRE)
Le chiese rupestri del territorio di Matera, fondate principalmente nell'Alto Medioevo, sono edifici scavati nella roccia. Inizialmente nate come strutture religiose, nel corso del tempo hanno subito diverse trasformazioni d'uso, diventando abitazioni o ricoveri per animali. Sono un'importante testimonianza della presenza di comunità di monaci benedettini, longobardi e bizantini. Talune chiese, inoltre, pur nella sostanziale impostazione latina, presentano elementi bizantini, o viceversa, chiese architettonicamente greche hanno spazi liturgici di tipo latino. Le chiese rupestri contengono spesso affreschi ed elementi scultorei, che, oltre alla funzione decorativa, inducevano alla contemplazione e alla preghiera.
Matera chiese rupestri e affreschi
Un viaggio breve alla scoperta delle vie del monachesimo rupestre nell'area Materana. La faccia del culto latino contrapposto al bizantino. L'unione di entrambi in una terra da sempre tollerante e ospitale. Una visione di come questi ambienti sacri si siano sviluppati a seguito dell'abbandono dei monaci e dopo l'insediamento delle comunità pastorali. Una denuncia per chi questi posti non è stato in grado di preservare. Ti aspettiamo su guidemurgia.it o contattaci a info@guidemurgia.it
A short trip to discover the ways of monasticism in Matera's rocky sourrondings. The face of Latin as opposed to the Byzantine rites. The combination of both in a land always tolerant and hospitable. A vision of how these holy spaces have been developed and changed as a result of the abandonment of the monks and after the establishment of pastoral communities. A complaint for those people who not have been able to preserve such a richness. Please visit guidemurgia.it or contact us at info@guidemurgia.it