Le campane di San Pietro all'Olmo, Cornaredo (MI) - Concerto 2
Cornaredo (MI), San Pietro all'Olmo, Chiesa Parrocchiale di San Pietro
Concerto di 5 campane in Re3 calante (Giulio Cesare Bizzozero 1884; La3 Angelo Bianchi 1911; Fa#3 Bianchi 1927; Mi3 Barigozzi 1955)
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa nella solennità dell'Ascensione del Signore
La frazione di San Pietro all'Olmo ha origini antichissime, come testimoniano i resti di una domus romana del II secolo a.C., situata sotto l'ex abbazia. La gèsa vegia, risale all'epoca longobarda, in un periodo compreso tra il IX e l'XI secolo. La chiesa subì forti danni nel devastante terremoto del 1117, che distrusse completamente la struttura, di cui oggi rimane solamente un muro di cinta. Le attività di ricostruzione della chiesa ripresero quasi subito e si conclusero nel 1170, con l'edificazione della nuova chiesa, a cui venne legato un nuovo monastero dedicato all'apostolo Pietro. Il monastero fu aperto e benedetto dall'arcivescovo milanese Uberto Crivelli, eletto in seguito papa con il nome di Urbano III. Con il passare del tempo, il monastero acquistò sempre maggiore importanza, in particolare per la posizione strategica a ridosso della via consolare Vercellina, che collegava Milano a Torino. Nel monastero venne ospitato papa Innocenzo IV, mentre tornava dal concilio di Lione nel 1251. Nel 1542 il monastero venne soppresso e fu riconvertito ad abbazia commendataria, affidata a diversi prelati della chiesa milanese. Alla morte dell'abate Antonio Eugenio Visconti, avvenuta nel 1788, tutti i beni dell'abbazia vennero incamerati dallo stato, che nel 1794 procedette alla vendita della maggior parte dei fabbricati e dei terreni annessi al complesso religioso. Nel 1843, dopo secoli di pressione, la chiesa passò al ruolo di parrocchia del paese, mentre l'antica struttura canonicale presente venne smembrata e adibita ad abitazione privata. La facciata della chiesa venne rifatta sul finire del XIX secolo. Nel 1536 la più antica torre della chiesa misurava ben 18 metri d'altezza e possedeva una piccola campana. A questa ne venne aggiunta una seconda più grande nel 1581, per differenziare maggiormente i cenni e le suonate. Verso la fine del XVI secolo, il campanile fu innalzato di 12 metri circa, fino a raggiungere l'odierna altezza di 29 metri. Sulla torre si può ammirare lo stemma di mons. Francesco Sforza Speciano, abate commendatario che fece alzare la torre nel periodo in cui era sotto la sua custodia. Nel 1727, per volere dell'abate Visconti, venne installato il primissimo orologio da torre, con un unico quadrante rivolto a sud. Nel 1791 si decise per la rifusione delle due campane preesistenti sulla torre, in modo da formare un nuovo concerto di tre campane. Il campanile subì un urgente intervento di restauro nell'inverno del 1856 poiché i segni del tempo erano ben visibili sulla parete esterna, a causa dei moltissimi anni che erano passati dall'ultimo intervento di manutenzione. Nella primavera del 1884, si decise per la rifusione delle tre antiche campane in un nuovo e più grande concerto di cinque bronzi. La fusione avvenne per mano di Giulio Cesare Bizzozero di Varese. Già nel 1911, la fonderia di Angelo Bianchi dovette rifondere la campana minore, in seguito a un'incrinatura; per lo stesso motivo la stessa fonderia rifuse anche la terza campana nel 1927. Nel 1955 dovette essere rifusa anche la quarta campana, resa ormai inservibile a causa di una crepa; della fusione si occuparono i Barigozzi di Milano. La nuova parrocchiale, edificata nel 1929 a pochi metri dall'antica abbazia, prevedeva nel suo progetto l'edificazione di un nuovo campanile. Questa proposta fu accantonata e di fatto bocciata nel secondo dopoguerra, poiché i fondi non furono sufficientemente necessari al completamento del nuovo campanile di cui oggi si conserva unicamente la base. La chiesa parrocchiale di San Pietro utilizza le campane della chiesa vecchia, nel frattempo ridedicata alla Beata Vergine del Rosario compatrona, per annunciare le funzioni.