Spot Insabbiata 2017 Ispica
L’Arciconfraternita S. Antonio Abate di Ispica, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna della Catena, protettrice delle donne in gravidanza, organizza l’ Insabbiata 2017 – II edizione .
L’evento è stato ideato nel 2016 come attività di laboratorio artistico - sperimentale per i ragazzi della Parrocchia e si è infine materializzato in un grande “tappeto di sabbia colorata”, rivestendo per oltre 35 metri la piazza S. Antonio Abate.
Unica in Sicilia e in Italia per la tecnica realizzativa, la I edizione dell’ Insabbiata, che ha avuto quale tema “Il Giubileo e le opere della Misericordia”, ha indotto stupore e plauso in tutti i visitatori.
La nuova edizione dell’Insabbiata, inserita nel programma dei festeggiamenti in onore della Madonna della Catena e patrocinata dal Comune di Ispica, sarà inaugurata la sera di giovedì 25 maggio 2017 in Piazza S. Antonio Abate e sarà fruibile gratuitamente nei giorni 26, 27 e 28 maggio 2017.
I grandi quadri di sabbia quest’anno doneranno vivacità a ben due piazze della città di Ispica: Piazza S. Antonio Abate e Piazza II Ottobre; essi andranno a comporre due lunghi “tappeti di sabbia colorata” e racconteranno tematiche diverse.
L’Arciconfraternita inoltre allestirà, presso i locali comunali dell’ex Chiesa della Sciabica, una mostra denominata “Sciabica – Tesori in mostra”: attraverso un’esposizione contemporanea di fotografie, abiti confraternali, antichi vessili e preziosi tesori, il visitatore ripercorrerà la storia della nostra Congregazione dalla fondazione ad oggi.
Modena, S. Antonio abate: la benedizione degli animali
Tradizionale appuntamento di S. Antonio Abate con la cerimonia della benedizione degli animali. Un rito tradizionale a Modena. Ecco alcuni momenti. Video Gino Esposito La cronaca
Il Santo del giorno Sant Antonio Abate
Liturgia del giorno:1Sam 17,32-33.37.40-51; Sal 143; Mc 3,1-6
Nato intorno al 250 in una famiglia cristiana, dopo la morte dei genitori, tra i 18 e i 20 anni Antonio lascia i beni e la sorella per seguire il Signore e, alla scuola di un anziano monaco rimasto anonimo, impara ad arricchire la sua vita spirituale trascorrendo le sue giornate nel lavoro e nella preghiera ininterrotta. Al sopraggiungere di un periodo di crisi e di tentazione, caratterizzato da lotte contro il demonio, Antonio si rinchiude in un sepolcro abbandonato, e lì gli appaiono forme di animali feroci che lo assalgono e tentano di spaventarlo per farlo fuggire dal deserto. Poi, avendo l’anziano monaco rifiutato di andare ad abitare con lui, decide di partire solo verso la montagna dove rimane per altri vent’anni. Ma i suoi amici lo costringono ad uscire; così diventa il ricercato confidente della gente del villaggio, a cui offre consiglio, conforto, consolazione, riconciliando chi è in lite e mettendo pace dovunque. Presto molti vogliono imitare il suo genere di vita e si uniscono a lui. All’epoca della persecuzione di Massimino, si reca ad Alessandria per servire e incoraggiare i cristiani incarcerati. Cessata la persecuzione, torna nel deserto, ma intanto la sua fama si è diffusa: gli imperatori gli scrivono, vengono a incontrarlo filosofi pagani, molti gli chiedono consiglio e la guarigione. Assediato dalle folle, Antonio fugge in un luogo più isolato. Dopo una breve malattia, accortosi che l’ora della partenza è vicina, chiama i due discepoli che avevano vissuto con lui negli ultimi 15 anni e detta il suo testamento spirituale: «Respirate sempre Cristo e abbiate fede in Lui». Dopo queste parole, muore il 17 gennaio 356. Fu venerato in modo particolare dal popolo, il quale faceva ricorso a lui contro la peste, contro morbi contagiosi e contro il cosiddetto “fuoco di S. Antonio”. Il suo sepolcro fu scoperto solo nel 561 e le sue reliquie da Alessandria, dove erano state portate, passarono poi a Costantinopoli e da qui in Francia: dal 1491 riposano presso Arles.
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