Il Giro d'Italia 2019 visto dal Bar Cavallino di Redavalle
mer. 22.5.2019 - Tappa Carpi - Novi Ligure
Arrone 2010 (TR) - Raduno campanari
Damiano alle prese con la sua seconda suonata di campane
CSAC a Valserena di ombrasera
Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) è un centro di ricerca dell’Università di Parma fondato nel 1968. Fin dai suoi primi anni l’attività è volta alla costituzione di una raccolta di arte, fotografie, disegni di architettura, design, moda e grafica e all’organizzazione di numerose esposizioni e alla pubblicazione dei cataloghi. Dal 2007 ha sede presso l’Abbazia di Valserena a pochi chilometri da Parma. L’Abbazia di San Martino dei Bocci o Valserena, nota come “la Certosa di Parma” (titolo del famoso romanzo di Stendhal) è un monastero la cui fondazione fu autorizzata da papa Bonifacio VIII nel 1298 e affidata a monaci cistercensi provenienti dall’Abbazia di Chiaravalle della Colomba (PC). L’imponente complesso monastico sorge solitario sulla via che collega Parma al Po e nel corso dei secoli ha subito diverse vicissitudini. Impostato secondo la pianta e l’organizzazione funzionale dei monasteri rispettosi della regola di Citeaux, fu ampliato nel XVII e XVIII secolo e all’epoca della soppressione napoleonica poteva contare la presenza di ben 500 monaci. Da quel momento la chiesa è sconsacrata, perde i suoi tre chiostri, è destinata a vari usi: sede di guarnigione militare, fabbrica di conserve, ricovero di attrezzi agricoli, fino al restauro iniziato nel corso degli anni Ottanta, che ha portato al completo recupero dei rimanenti spazi monastici e della chiesa che, 62x34m, conserva l’impianto originario a croce latina, con tre navate terminati in abside quadrata, pilastri polistili e copertura a volte a crociera. Sul presbiterio si erge un alto tiburio ottagonale, tipico della cultura romanico-borgognona. Fatevi coinvolgere dalle gentili e preparatissime guide che vi introdurranno nella sala ipogea (quasi una cripta) con sculture, nella simmetrica sala superiore con i suoi grandi raccoglitori dai cui cassetti aperti appariranno disegni, bozzetti, pitture, grafiche spesso migliori di quelli appesi alle pareti. Fatevi raccontare l’interessante vita artistica di un poco conosciuto maestro, Concetto Pozzati, che ha molto in comune con Giorgio Morandi. Si passa poi nella chiesa le cui navate, abside e cappelle oggi fungono da elegante contenitore di materiale eterogeneo ma ricco di interesse anche per un pubblico non specialistico.
Maggiori informazioni su:
English:
The Abbey of San Martino dei Bocci or Valserena, also known as “The Charterhouse of Parma” with reference to the novel by Stendhal, is a Cistercian monastery founded under Pope Boniface VIII in 1298, and entrusted to monks from the Abbey of Chiaravalle della Colomba near the city of Piacenza. This imposing monastic complex sits on the road that linked Parma to the River Po in Roman times, and over the centuries it has undergone numerous interventions. Laid out in keeping with the typical ground plan and arrangement of Cistercian monasteries, it was expanded in the 17thand 18th centuries and by the time of the Napoleonic suppressions, was home to as many as 500 monks. From that point on, the church was deconsecrated, and given over to various different uses: a military garrison, a conserve factory, a store for agricultural equipment, until restoration began in the eighties, which resulted in a complete recovery of the monastic premises and the church. The church itself is impressively large (62×34m) and conserves its original Latin cross ground plan, with three naves ending in a square apse, polystyle pillars, and a cross vault ceiling. Over the presbytery rises a high, octagonal dome shell, typical of Romanesque-Burgundian culture.
Le campane di Ziano Piacentino (PC) - Ziano
Ziano Piacentino (PC) - Ziano
Chiesa Parrocchiale di S. Paolo ap.
Concerto di 5 campane in Fa³↑
Distesa del Fa³↑ per l'Angelus Festivo.
Domenica scorsa, dovendo andare a Ziano Piacentino, ne ho approfittato per riprendere le campane di Ziano, che non sono ancora in rete.
La Messa era alle 11 e di sicuro saranno suonate almeno 3 campane ma siccome non potevo essere là per le 10:30, ho deciso di riprendere l'Angelus.
Così intorno alle 11:55 ho piazzato la telecamera (inquadratura storta, mi scuso ma non potevo portare il cavalletto professionale e quindi ho usato quello piccolo e monco) ed ho aspettato che tutte le auto parcheggiate a fianco della Chiesa se ne fossero andate per far partire la registrazione. Appena in tempo! Come ho iniziato la registrazione, sono iniziati a suonare i rintocchi delle 12:00, seguiti poi dalla distesa della campana maggiore.
A dir la verità mi sarei aspettato un'Ave Maria di Lourdes o qualche altro carillon e appena è partito il Fa³↑ a distesa sono rimasto un po' perplesso (credevo andasse a bicchiere come a Pecorara) ma vabbe'!
Purtroppo verso la fine del video la signora che abita nella casa vicino alla quale mi sono piazzato ha aperto la porta e subito sono usciti 3 cani che, abbaiando, si sono messi davanti alla telecamera rovinando la registrazione... I cani hanno abbaiato finchè non ho spento la telecamera e così ho deciso di tagliare l'ultimo pezzo del video (anche perchè la signora si è messa ad urlare parolacce contro i cani... ma questi sono dettagli).
Spero che il video lo apprezziate lo stesso, anche perchè è l'unico di Domenica scorsa.
TG VENEZIA (25/10/2018) - RECUPERATE DUE PREZIOSE PAGINE MINIATE RUBATE
TG VENEZIA (giovedì 25 ottobre 2018) - Sono state trafugate 22 anni anni fa dall'Archivio di Stato di Venezia. Oggi, grazie ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, coordinati dalla procura, sono tornate a casa due preziose pagine miniate. Le indagini sono cominciate nel 2015.
Le pagine sono state strappate nel 1996, da un antifonario del XIV secolo conservato nell'Archivio di Stato. Il volume è composto da oltre 300 pagine, con legature in legno, molto difficile da portare via, quindi anche per questo all'epoca, probabilmente i ladri avevano deciso di smembrarne delle parti e poi venderle.
Fondamentale il lavoro del nucleo specialiazzato. (
L'antica campana dell'Abbazia di Chiaravalle (Milano)
Milano, Abbazia di Chiaravalle Milanese
1 campana a corda in Re4 (Glaudio da San Martino 1453)
Distesa durante il canto del Sanctus de Angelis
Il monastero fu edificato il 22 gennaio 1135 per espressa volontà di san Bernardo, come sorta di ringraziamento al santo, che fu invitato a rimanere a Milano come arcivescovo, per acclamazione popolare. San Bernardo, che passò per Milano di ritorno dal Concilio di Pisa del 1134, dovette rifiutare tale proposta e scelse un luogo sul quale sarebbe dovuto sorgere il primo insediamento cistercense nella regione lombarda; egli scelse la zona di Rovegnano, circa quattro chilometri fuori dalla città. Con l’aiuto e la benevolenza dei cittadini milanesi, l’abbazia poté ben presto consolidarsi, sia come guida spirituale della città che come monumento architettonico. Del primo abate non si ha notizia fino al 1138; vista l’assenza dell’abate per i primi quattro anni, farebbe intendere nel frattempo un periodo di completamento dell'edificio ecclesiale. Il primo abate di Chiaravalle fu tal Brunone, nominato in una bolla papale di Innocenzo II, che poneva l’abbazia del Cerreto sotto quella di Chiaravalle. Durante tutto il XIII secolo, cominciarono i lavori per la realizzazione del primo chiostro, situato a sud della chiesa. Nel XIV secolo vennero realizzati il tiburio e il refettorio, mentre nel 1412 venne costruita una piccola cappella, posizionata in corrispondenza del transetto meridionale e rimaneggiata nel XVII secolo per essere adibita a sacrestia. Nel 1442 l'abbazia venne affidata in commenda ai signori di Milano, salvo poi ritornare nelle mani dei cistercensi nel 1474. Durante il periodo di commenda, venne fusa una piccola campana e collocata nella celebre torre nolare della Ciribiciaccola, costruita dall'architetto Francesco Pecorari tra il 1329 e il 1340. La campana dal suono argentino, risulta essere la più antica montata a sistema ambrosiano, poiché fa sentire la sua voce ancora oggi come se fosse quel mattino del 1453, giorno nel quale fece udire i suoi primi rintocchi. La campana si chiama Bernarda, in onore del suo santo patrono. Nel 1490, gli artisti Bramante e Giovanni Antonio Amadeo iniziarono a costruire il celebre Chiostro Grande (demolito per far spazio alla ferrovia nel corso del XIX secolo) e il capitolo, un'opera alla quale ne seguirono molte altre di celebri artisti. Nel XVI secolo molti pittori e artisti lavorarono all'interno dell'abbazia; a questo periodo risalgono le opere di Bernardino Luini, mentre dal 1613 al 1616 i Fiammenghini ebbero l'incarico di decorare le pareti interne della chiesa, ricoperte di splendidi affreschi visibili ancora oggi. L'abbazia fu soppressa il 13 maggio 1798, come conseguenza di un regio decreto di Napoleone. Dopo due secoli di vita parrocchiale, l'ordine cistercense poté fare il suo ritorno a Chiaravalle nel 1952, grazie all’intervento del cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster. La facciata e il campanile, completati in epoca barocca, vennero rimaneggiati nel 1926 fino ad assumere l'odierna forma con mattoni a vista. Il campanile ospita un pregevole concerto di cinque bronzi, fusi dalla fonderia Pruneri di Grosio in sostituzione delle tre precedenti del Settecento. In cima alla ripida scala del transetto, si giunge in un piccolo pianerottolo, abbellito da uno dei primissimi capolavori assoluti di Bernardino Luini: la Madonna della buonanotte (1512). Accanto a quest'opera vengono citate le sculture del fiorentino Lorenzo Lotti, su disegni del celebre Raffaello Sanzio.
Campane di Ne in Val Graveglia - Ge
Parrocchia di Campo di Ne - Val Graveglia - Ge
Concerto di 6 campane in RE b 3 fuse da Regolo Capanni in Fidenza 1929
Registrazione audio del 7 maggio 1995 - suoni a tastiera -
2 brani + suono solenne a duggiu M.Chiappari
Messa Vespertina, CANTO GREGORIANO, Abbazia Chiaravalle, Milano.wmv
Messa Vespertina, CANTO GREGORIANO, Abbazia Chiaravalle, SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS direttore Giovanni Vianini - Milano, Italia
Trilogia della sequenza di Bruno Andreolli (DIABASIS) - Presentazione a Reggio Emilia
Presentazione di Trilogia della sequenza (Diabasis) di Bruno Andreolli, alla biblioteca Panizzi di Reggio Emila.
Registrata l'8 luglio 2010.
Le campane dell'Abbazia di Chiaravalle, Milano - Ciribiciaccola 2
Milano, loc. Chiaravalle Milanese, Abbazia di Santa Maria e San Pietro
1 campana a corda in RE4
Glaudio da San Martino 1453
Distesa
Il monastero fu edificato il 22 gennaio 1135 per espressa volontà di san Bernardo, come sorta di ringraziamento al santo, che fu invitato a rimanere a Milano come arcivescovo, per acclamazione popolare. San Bernardo, che passò per Milano di ritorno dal Concilio di Pisa del 1134, dovette rifiutare tale proposta e scelse un luogo sul quale sarebbe dovuto sorgere il primo insediamento cistercense nella regione lombarda; egli scelse la zona di Rovegnano, circa quattro chilometri fuori dalla città. Con l’aiuto e la benevolenza dei cittadini milanesi, l’abbazia poté ben presto consolidarsi, sia come guida spirituale della città che come monumento architettonico. Del primo abate non si ha notizia fino al 1138; vista l’assenza dell’abate per i primi quattro anni, farebbe intendere nel frattempo un periodo di completamento dell'edificio ecclesiale. Il primo abate di Chiaravalle fu tal Brunone, nominato in una bolla papale di Innocenzo II, che poneva l’abbazia del Cerreto sotto quella di Chiaravalle. Durante tutto il XIII secolo, cominciarono i lavori per la realizzazione del primo chiostro, situato a sud della chiesa. Nel XIV secolo vennero realizzati il tiburio e il refettorio, mentre nel 1412 venne costruita una piccola cappella, posizionata in corrispondenza del transetto meridionale e rimaneggiata nel XVII secolo per essere adibita a sacrestia. Nel 1442 l'abbazia venne affidata in commenda ai signori di Milano, salvo poi ritornare nelle mani dei cistercensi nel 1474. Durante il periodo di commenda, venne fusa una piccola campana e collocata nella celebre torre nolare della Ciribiciaccola, costruita dall'architetto Francesco Pecorari tra il 1329 e il 1340. La campana dal suono argentino, risulta essere la più antica montata a sistema ambrosiano, poiché fa sentire la sua voce ancora oggi come se fosse quel mattino del 1453, giorno nel quale fece udire i suoi primi rintocchi. La campana si chiama Bernarda, in onore del suo santo patrono. Nel 1490, gli artisti Bramante e Giovanni Antonio Amadeo iniziarono a costruire il celebre Chiostro Grande (demolito per far spazio alla ferrovia nel corso del XIX secolo) e il capitolo, un'opera alla quale ne seguirono molte altre di celebri artisti. Nel XVI secolo molti pittori e artisti lavorarono all'interno dell'abbazia; a questo periodo risalgono le opere di Bernardino Luini, mentre dal 1613 al 1616 i Fiammenghini ebbero l'incarico di decorare le pareti interne della chiesa, ricoperte di splendidi affreschi visibili ancora oggi. L'abbazia fu soppressa il 13 maggio 1798, come conseguenza di un regio decreto di Napoleone. Dopo due secoli di vita parrocchiale, l'ordine cistercense poté fare il suo ritorno a Chiaravalle nel 1952, grazie all’intervento del cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster. La facciata e il campanile, completati in epoca barocca, vennero rimaneggiati nel 1926 fino ad assumere l'odierna forma con mattoni a vista. Il campanile ospita un pregevole concerto di cinque bronzi, fusi dalla fonderia Pruneri di Grosio in sostituzione delle tre precedenti del Settecento. In cima alla ripida scala del transetto, si giunge in un piccolo pianerottolo, abbellito da uno dei primissimi capolavori assoluti di Bernardino Luini: la Madonna della buonanotte (1512). Accanto a quest'opera vengono citate le sculture del fiorentino Lorenzo Lotti, su disegni del celebre Raffaello Sanzio.
Le campane di San Lorenzo,fraz. di Parabiago (MI) - II
San Lorenzo - frazione di Parabiago (MI)
Chiesa Parrocchiale dei SS. Lorenzo e Sebastiano Martiri
Concerto di 8 campane in Sib3
Pasquale Mazzola - Valduggia 1895
(Do4 Angelo Bianchi e Figli - Varese 1928 Sib4,La4,Sol4 e Fa4 agg. Carlo Ottolina e Figli - Seregno 1983)
Concerto solenne a 8 campane per la Santa Messa Solenne di inizio della Festa patronale. Ore 20 circa.
Sul campanile è anche presente un'altra campana, fuori concerto, intonata Solb4 e rimasta manuale, proveniente dall'antica chiesa di San Lorenzo di Parabiago, abbattuta nel XX secolo. E' stata fusa da Achille Mazzola.
Campane di San Giuliano Milanese (MI), Abbazia di Viboldone
San Giuliano Milanese (MI), Viboldone
Abbazia di San Pietro degli Umiliati
3 campane (RE5, FA#4, SIb3)
Plenum per la S. Messa nella solennità dell'Epifania del Signore
L'abbazia di Viboldone venne fondata nel 1176, anno del decesso dell'arcivescovo milanese san Galdino, e completata nell'anno 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che avevano in custodia la chiesa. Nel corso del XIV secolo, la comunità di Viboldone cominciò ad allargarsi in modo consistente, potendo così trovare fondi per il completamento della chiesa, che fino ad allora era costituita dal solo abside e dalla prima campata. La torre campanaria risale alla seconda metà del secolo, edificata in modo da risultare in corrispondenza perfetta con il tiburio della chiesa, secondo la tradizione monastica cistercense. Le forme della torre campanaria richiamano l'impianto decorativo della facciata, completata nel 1348 sotto la spinta del preposto Guglielmo Villa. La sobrietà degli elementi architettonici esterni dell'abbazia di San Pietro degli Umiliati, farebbero intendere la chiesa come spoglia al suo interno. L'abbazia ospita numerosissimi e celebri affreschi di scuola giottesca: nella parete frontale del tiburio è raffigurata, la Madonna Regina tra i santi, opera datata 1349. Sulla parete di fronte è dipinto il Giudizio Universale di Giusto de' Menabuoi, opera che verrebbe fatta risalire intorno al 1360. Al centro dell'affresco, avvolto in una mandorla iridescente, si staglia la figura di Cristo, intento a giudicare le anime benedette o dannate, mentre sullo sfondo due angeli sono intenti ad arrotolare il tempo della storia, facendo intravedere alle spalle la Gerusalemme celeste. Il 10 marzo 1456 venne posta sulla torre una campana, fusa da Antonio Busca per volere di Stefano di Arsago, generale dell'ordine degli Umiliati. A questa campana ne venne aggiunta una seconda di minori dimensioni, fusa un secolo più tardi da un maestro fonditore del cremonese, Francesco Faletti. Dopo la soppressione degli Umiliati, per volere di san Carlo Borromeo la custodia dell'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, a loro volta soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia nel 1773. Durante il periodo benedettino, al campanile venne aggiunta una terza e più piccola campana, fusa dalla fonderia Bonavilla di Milano, probabilmente in sostituzione di un antico bronzo del XV secolo. Nel corso dei secoli successivi, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne di fatto abbandonata e cadde in rovina. L'edificio venne salvato nel corso del 1896 grazie a un restauro provvidenziale, che si limitò al solo edificio sacro, unica porzione rimasta pressoché integra dell'antica abbazia. Nell'anno 1940 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster offrì l'abbazia a una comunità di religiose, in origine appartenente alle Benedettine di Priscilla. Viboldone venne eretto a monastero delle benedettine l'1 maggio 1941. All'interno del monastero è custodita una quarta campana, donata da un privato e posta nel giardino retrostante la chiesa. Il bronzo è stato fuso dalla fonderia Capanni nel 1972.
Nota, fonderia e anno di fusione
RE Nicola Bonavilla, Milano 1727
FA# Francesco Faletti, Cremona 1566
SIb Antonio Busca, Milano 1456
Le campane dell'Abbazia di Chiaravalle, Milano - Concerto 2
Milano, loc. Chiaravalle Milanese, Abbazia di Santa Maria e San Pietro
Concerto di 5 campane a corda in RE3
Giorgio Pruneri 1907
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa conventuale nella solennità di Tutti i Santi
Il monastero fu edificato il 22 gennaio 1135 per espressa volontà di san Bernardo, come sorta di ringraziamento al santo, che fu invitato a rimanere a Milano come arcivescovo, per acclamazione popolare. San Bernardo, che passò per Milano di ritorno dal Concilio di Pisa del 1134, dovette rifiutare tale proposta e scelse un luogo sul quale sarebbe dovuto sorgere il primo insediamento cistercense nella regione lombarda; egli scelse la zona di Rovegnano, circa quattro chilometri fuori dalla città. Con l’aiuto e la benevolenza dei cittadini milanesi, l’abbazia poté ben presto consolidarsi, sia come guida spirituale della città che come monumento architettonico. Del primo abate non si ha notizia fino al 1138; vista l’assenza dell’abate per i primi quattro anni, farebbe intendere nel frattempo un periodo di completamento dell'edificio ecclesiale. Il primo abate di Chiaravalle fu tal Brunone, nominato in una bolla papale di Innocenzo II, che poneva l’abbazia del Cerreto sotto quella di Chiaravalle. Durante tutto il XIII secolo, cominciarono i lavori per la realizzazione del primo chiostro, situato a sud della chiesa. Nel XIV secolo vennero realizzati il tiburio e il refettorio, mentre nel 1412 venne costruita una piccola cappella, posizionata in corrispondenza del transetto meridionale e rimaneggiata nel XVII secolo per essere adibita a sacrestia. Nel 1442 l'abbazia venne affidata in commenda ai signori di Milano, salvo poi ritornare nelle mani dei cistercensi nel 1474. Durante il periodo di commenda, venne fusa una piccola campana e collocata nella celebre torre nolare della Ciribiciaccola, costruita dall'architetto Francesco Pecorari tra il 1329 e il 1340. La campana dal suono argentino, risulta essere la più antica montata a sistema ambrosiano, poiché fa sentire la sua voce ancora oggi come se fosse quel mattino del 1453, giorno nel quale fece udire i suoi primi rintocchi. La campana si chiama Bernarda, in onore del suo santo patrono. Nel 1490, gli artisti Bramante e Giovanni Antonio Amadeo iniziarono a costruire il celebre Chiostro Grande (demolito per far spazio alla ferrovia nel corso del XIX secolo) e il capitolo, un'opera alla quale ne seguirono molte altre di celebri artisti. Nel XVI secolo molti pittori e artisti lavorarono all'interno dell'abbazia; a questo periodo risalgono le opere di Bernardino Luini, mentre dal 1613 al 1616 i Fiammenghini ebbero l'incarico di decorare le pareti interne della chiesa, ricoperte di splendidi affreschi visibili ancora oggi. L'abbazia fu soppressa il 13 maggio 1798, come conseguenza di un regio decreto di Napoleone. Dopo due secoli di vita parrocchiale, l'ordine cistercense poté fare il suo ritorno a Chiaravalle nel 1952, grazie all’intervento del cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster. La facciata e il campanile, completati in epoca barocca, vennero rimaneggiati nel 1926 fino ad assumere l'odierna forma con mattoni a vista. Il campanile ospita un pregevole concerto di cinque bronzi, fusi dalla fonderia Pruneri di Grosio in sostituzione delle tre precedenti del Settecento. In cima alla ripida scala del transetto, si giunge in un piccolo pianerottolo, abbellito da uno dei primissimi capolavori assoluti di Bernardino Luini: la Madonna della buonanotte (1512). Accanto a quest'opera vengono citate le sculture del fiorentino Lorenzo Lotti, su disegni del celebre Raffaello Sanzio.
Un sentito ringraziamento all'abate e ai monaci per la disponibilità.
Le campane dell'Abbazia di Chiaravalle, Milano - Concerto 3
Milano, loc. Chiaravalle Milanese, Abbazia di Santa Maria e San Pietro
Concerto di 5 campane a corda in RE3
Giorgio Pruneri 1907
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa nella solennità di Tutti i Santi
Il monastero fu edificato il 22 gennaio 1135 per espressa volontà di san Bernardo, come sorta di ringraziamento al santo, che fu invitato a rimanere a Milano come arcivescovo, per acclamazione popolare. San Bernardo, che passò per Milano di ritorno dal Concilio di Pisa del 1134, dovette rifiutare tale proposta e scelse un luogo sul quale sarebbe dovuto sorgere il primo insediamento cistercense nella regione lombarda; egli scelse la zona di Rovegnano, circa quattro chilometri fuori dalla città. Con l’aiuto e la benevolenza dei cittadini milanesi, l’abbazia poté ben presto consolidarsi, sia come guida spirituale della città che come monumento architettonico. Del primo abate non si ha notizia fino al 1138; vista l’assenza dell’abate per i primi quattro anni, farebbe intendere nel frattempo un periodo di completamento dell'edificio ecclesiale. Il primo abate di Chiaravalle fu tal Brunone, nominato in una bolla papale di Innocenzo II, che poneva l’abbazia del Cerreto sotto quella di Chiaravalle. Durante tutto il XIII secolo, cominciarono i lavori per la realizzazione del primo chiostro, situato a sud della chiesa. Nel XIV secolo vennero realizzati il tiburio e il refettorio, mentre nel 1412 venne costruita una piccola cappella, posizionata in corrispondenza del transetto meridionale e rimaneggiata nel XVII secolo per essere adibita a sacrestia. Nel 1442 l'abbazia venne affidata in commenda ai signori di Milano, salvo poi ritornare nelle mani dei cistercensi nel 1474. Durante il periodo di commenda, venne fusa una piccola campana e collocata nella celebre torre nolare della Ciribiciaccola, costruita dall'architetto Francesco Pecorari tra il 1329 e il 1340. La campana dal suono argentino, risulta essere la più antica montata a sistema ambrosiano, poiché fa sentire la sua voce ancora oggi come se fosse quel mattino del 1453, giorno nel quale fece udire i suoi primi rintocchi. La campana si chiama Bernarda, in onore del suo santo patrono. Nel 1490, gli artisti Bramante e Giovanni Antonio Amadeo iniziarono a costruire il celebre Chiostro Grande (demolito per far spazio alla ferrovia nel corso del XIX secolo) e il capitolo, un'opera alla quale ne seguirono molte altre di celebri artisti. Nel XVI secolo molti pittori e artisti lavorarono all'interno dell'abbazia; a questo periodo risalgono le opere di Bernardino Luini, mentre dal 1613 al 1616 i Fiammenghini ebbero l'incarico di decorare le pareti interne della chiesa, ricoperte di splendidi affreschi visibili ancora oggi. L'abbazia fu soppressa il 13 maggio 1798, come conseguenza di un regio decreto di Napoleone. Dopo due secoli di vita parrocchiale, l'ordine cistercense poté fare il suo ritorno a Chiaravalle nel 1952, grazie all’intervento del cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster. La facciata e il campanile, completati in epoca barocca, vennero rimaneggiati nel 1926 fino ad assumere l'odierna forma con mattoni a vista. Il campanile ospita un pregevole concerto di cinque bronzi, fusi dalla fonderia Pruneri di Grosio in sostituzione delle tre precedenti del Settecento. In cima alla ripida scala del transetto, si giunge in un piccolo pianerottolo, abbellito da uno dei primissimi capolavori assoluti di Bernardino Luini: la Madonna della buonanotte (1512). Accanto a quest'opera vengono citate le sculture del fiorentino Lorenzo Lotti, su disegni del celebre Raffaello Sanzio.
Un sentito ringraziamento all'abate e ai monaci per la disponibilità.