Cesa (CE) - San Cesario sul Panaro, Cava e Cesa: gemellati nel nome di San Cesario (17.06.12)
- Cesa (CE) - S.Cesario. Tre popolazioni unite nel nome del comune patrono San Cesario. Domenica 17 giugno, infatti, sono giunte a Cesa le comunità di San Cesario sul Panaro (Modena) e della frazione di San Cesareo di Cava de' Tirreni (Salerno). Dopo la solenne accoglienza presso la scuola elementare di via Campostrino le due delegazioni sono giunte in chiesa portando in processione in processione la reliquia della mandibola inferiore del martire di Terracina, un frammento osso conservato nella parrocchia di San Cesareo di Cava de' Tirreni e con il reliquiario del braccio argenteo conservato nella parrocchia di Cesa.
A seguire si è tenuta nella chiesa parrocchiale di San Cesario Martire la solenne concelebrazione eucaristica alla quale hanno partecipato Don Peppino Schiavone, il vicario episcopale della diocesi di Modena-Nonantola Monsignor Sergio Casini e don Pino Muller della diocesi Cava dè Tirreni.
Emozionata ed entusiasta la popolazione cesana che ha partecipato numerosa alla solenne cerimonia che ha dato il via ufficiale alle celebrazioni per il quarto centenario dell'arrivo a Cesa delle reliquie di San Cesario Diacono e Martire. La comunità cesana, quindi, si appresta a vivere quello che è stato definito da don Peppino Schiavone, l'anno Cesareo profondendo in questo periodo il massimo impegno al fine di dare un significato storico,religioso e culturale a tutte le manifestazioni per la ricorrenza del Quarto Centenario, riscoprendo le nostre radici e rivivendo quanto ci è stato tramandato dai nostri antenati. (17.06.12)
Vasto - La cripta di San Cesario, nella chiesa di Santa Maria Maggiore
eglise-san-cesareo
Eglise de San Cesareo Rome sur la voie Appia
#sangiuseppe - IL LIVE
#sangiuseppe è il primo web streaming per vivere in pieno la manifestazione dedicata ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe.
La Pro Loco in collaborazione con il comune di San Cassiano permette a tutti coloro che non avessero l’opportunità di essere presenti alla manifestazione di viverla comunque in diretta sul canale YouTube ‘Pro Loco San Cassiano’
Secondo gli orari della manifestazione il canale permetterà di seguire la celebrazione e l’accensione piromusicale della focara
mercoledì 18 dalle ore 19.00
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LECCE : Acquarica del Capo ; Alessano ; Alezio ; Alliste ; Andrano ; Aradeo ; Arnesano ; Bagnolo del Salento ; Botrugno ; Calimera ; Campi Salentina ; Cannole ; Caprarica di Lecce ; Carmiano ; Carpignano Salentino ; Casarano ; Castri di Lecce ; Castrignano de' Greci ; Castrignano del Capo ;
Castro ; Cavallino ; Collepasso ; Copertino ; Corigliano d'Otranto ; Corsano ; Cursi ; Cutrofiano ; Diso ; Gagliano del Capo ; Galatina ; Galatone ; Gallipoli ; Giuggianello ; Giurdignano ; Guagnano ; Lecce ; Lequile ; Leverano ; Lizzanello ; Maglie ; Martano ; Martignano ; Matino ; Melendugno ; Melissano ; Melpignano ; Miggiano ; Minervino di Lecce ; Monteroni di Lecce ; Montesano Salentino ; Morciano di Leuca ; Muro Leccese ; Nardò ; Neviano ; Nociglia ; Novoli ; Ortelle ; Otranto ; Palmariggi ; Parabita ; Patù ; Poggiardo ; Porto Cesareo ; Presicce ; Racale ; Ruffano ; Salice Salentino ; Salve ; San Cassiano ; San Cesario di Lecce ; San Donato di Lecce ; San Pietro in Lama ; Sanarica ; Sannicola ; Santa Cesarea Terme ; Scorrano ; Seclì ; Sogliano Cavour ; Soleto ;
Specchia ; Spongano ; Squinzano ; Sternatia ; Supersano ; Surano ; Surbo ; Taurisano ; Taviano ; Tiggiano ; Trepuzzi ; Tricase ; Tuglie ; Ugento ; Uggiano La
Chiesa ; Veglie ; Vernole ; Zollino
Termoli-San Cesareo Intervista a Cianni.flv
Il centrocampista del Termoli analizza il successo sul San Cesareo e il suo primo gol in giallorosso
Cesa (CE) - Festa di San Cesario 2014 (27.07.14)
- Cesa (Caserta). Dopo aver attraversato le strade del paese addobbate a festa ed essere stata salutata con commozione, la statua di San Cesario Martire ha fatto rientro in chiesa.
Ancora una volta una folta folla di cesani è andata incontro al Santo Patrono raggiungendolo in via Martiri Atellani dove la statua argentea, portata a spalla dagli instancabili e devoti “portatori”, è giunta in tarda serata.
In seguito lo spettacolo pirotecnico, offerto dagli abitanti del rione, il simulacro, accompagnato dal parroco Don Giuseppe Schiavone, dalla commissione festeggiamenti preseduta da Nicola Oliva, dal sindaco Cesario Liguori, dalle autorità civili e militari e dai fedeli in processione, ha raggiunto piazza De Michele dove è stata accolta da un lungo e scrosciante applauso da parte dei cittadini che attendevano l’arrivo del Santo.
Dopo la solenne benedizione impartita dal parroco ed i ringraziamenti del presidente della commissione e del sindaco, la statua di San Cesario è rientrata in chiesa accompagnata dal crepitio dei fuochi d’artificio rinnovando, ancora una volta, l’emozione per un autentico momento di aggregazione comunitaria.
(27.07.14)
INTERVSITE A NICOLAS CHIESA E GIUSEPPE SICLARI DELLA LUPA CASTELLI ROMANI
Cesa (CE) - Gemellaggio Cesa-San Cesario di Lecce (05.10.14)
- Cesa (Caserta). Si rinnova anche quest’anno il gemellaggio religioso tra la comunità cesana e quella leccese.
Sabato 4 ottobre, infatti, sono giunti in pellegrinaggio nel piccolo comune dell’agro aversano circa cento fedeli della comunità di San Cesario di Lecce per venerare le reliquie del glorioso martire di Terracina accompagnati dal sindaco della città salentina ed il parroco Don Gino Scardino.
Il gruppo di fedeli pugliesi è arrivato alle 15.30 accolto dal parroco Don Peppino Schiavone e dal sindaco Cesario Liguori in via Marini, luogo dal quale alle 16.30 è partita la processione che ha percorso via Giustino Marini, corso Umberto, via Roma, via Parroco della Gala per poi giungere presso la chiesa di San Cesario in piazza De Michele per la Venerazione comunitaria delle reliquie con la recita dei vespri e la “Festa Insieme”.
Un evento religioso che fa parte del percorso di fede e devozione che è iniziato nell’anno 2012 con la celebrazione del IV Centenario dell’arrivo a Cesa delle reliquie di San Cesario ( 1612-2012 ) che ha visto coinvolta tutta a cittadinanza nel rendere sempre più viva la devozione a San Cesario e implorare la sua continua protezione sulla famiglie e sull’intera comunità. Durante l’Anno Cesareo, voluto dal nostro parroco don Giuseppe Schiavone, la comunità cesana ha potuto riscoprire le radici storiche del paese e rivivere quanto ci è stato tramandato dai nostri antenati. Con lo stesso fervore altre comunità d’Italia, gemellate con Cesa già negli anni ’80, hanno voluto condividere con noi la gioia dell’evento venendo come pellegrini nella nostra città per venerare lo stesso comune Patrono. Il 17 Giugno 2012 abbiamo avuto pellegrini la città di Cava dei Tirreni , con il parroco don Pino Muller, e la città di San Cesario sul Panaro con il vicario episcopale della diocesi di Modena, monsignor Sergio Casini.
Tutte le comunità gemellate nel nome si San Cesario si ritroveranno con a Terracina sabato 8 Novembre 2014 e, accolti dalle autorità civili e da esperti archeologi tra cui il prof. Pietro Longo, visiteranno i luoghi del martirio di San Cesario e parteciperemo alla solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi e alla processione per il centro storico di Terracina. L’invito pertanto a tutti è quello di rendersi partecipi a questi eventi storici e religiosi al fine di poter tramandare alle nuove generazioni la fede, il culto e la venerazione in questi martiri dei primi secoli della chiesa che sono esempi e modelli per seguire Cristo, Via , Verità e Vita.(05.10.14)
San Cesario di Nazianzo Confessore - 25 febbraio
A Nazianzo in Cappadocia, nell’odierna Turchia, san Cesario, medico, fratello di san Gregorio Nazianzeno.
A Tavuliata di San Giuseppe a Malfa: una tradizione lunga quasi due secoli
Il filmato della Tavuliata di San Giuseppe celebrata a Malfa il 19 marzo 2016
solo la fede fa entrare nel riposo
Era l’inizio di marzo e con gioia appresi la notizia che avevo vinto il concorso per entrare in banca. Una delle ragioni principali della mia contentezza era che avrei finalmente avuto il sabato libero e ogni giorno sarei uscita dall’ufficio alle cinque. Venivo da un impiego privato, dove la sera non si sapeva mai bene a che ora si poteva tornare a casa e il sabato si lavorava tutta la giornata. Finalmente avrei avuto il mio riposo del sabato! Ma, quando presi servizio, mi resi conto che la realtà era ben diversa. Il Servizio al quale ero stata assegnata, da marzo a maggio era impegnato a preparare la relazione economica del Paese. La scadenza era il 31/5, giorno nel quale il Governatore avrebbe letto le sue ‘Considerazioni finali’ sulla situazione dell’economia dell’Italia. Un ritmo di lavoro talmente impegnativo che si tornava a casa la sera alle 8, alle 9 (a volte anche più tardi) e non c’erano più né sabati, né domeniche. Era un tour de force incredibile, e contavo i giorni che mancavano a quella scadenza, dopo la quale avrei finalmente goduto il mio riposo del sabato. Ma era un falso riposo, perché poi si sarebbe ripreso il ritmo abituale di lavoro e avrei dovuto far fronte a tutti gli impegni familiari, che per tre mesi avevo dovuto rimandare. Un riposo agognato, che ogni anno avrebbe deluso le mie aspettative.
Anche la Bibbia ci parla di riposo, un riposo dal quale nessuno deve pensare di essere escluso, in Eb 4:1-4.
Battesimi 23 ottobre 2011 - parte 1
Parrocchia di Santa Maria Assunta in Turro, Milano - Battesimi di domenica 23 ottobre 2011
Matrimonio anteprima
Matrimonio Laura Mistrorigo e Marcello Ronga
San Cesareo 12 9 2015
Anteprima in chiesa
BATTESIMO ALESSIA CORLEONE 29 GIUGNO 2018
Italian evangelic church A.D.I. Rome ..( As the skies)..
Coro della chiesa evangelica A.D.I. di Roma..(Come i cieli..)
(Isaia cap.55 versi 9,10,11,12,13)
9 Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.
10 E come la pioggia e la neve scendon dal cielo e non vi ritornano senz´aver annaffiata la terra, senz´averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e pane da mangiare, 11 così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz´aver compiuto quello ch´io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l´ho mandata.
12 Sì, voi partirete con gioia, e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli daranno in gridi di gioia dinanzi a voi, e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani.
13 Nel luogo del pruno s´eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; e sarà per l´Eterno un titolo di gloria, un monumento perpetuo che non sarà distrutto.
S.ISIDORO LIDO DELL'ANCORA NARDO' LE
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Cesa (CE) - San Cesario, la comunità cesana a Terracina (08.11.14)
- Cesa (Caserta). Sabato 8 novembre, dopo 31 anni (la prima volta avvenne nell’agosto 1983), la comunità di Cesa è tornata a Terracina per venerare sul luogo del martirio il suo protettore, il diacono San Cesario.
Questa volta lo ha fatto assieme ed in comunione con le altre comunità d’Italia che lo venerano come patrono. Grande, ora come allora, l’entusiasmo con cui la comunità ha partecipato all'evento: accompagnare in processione la reliquia di San Cesario, che custodisce gelosamente conservata in un braccio d’argento; riportarla nel luogo di provenienza, ricomporla con quella conservata in Terracina da cui proviene ed esporla assieme alle altre conservate in altre città.
E' stato certamente emozionante visitare con le atre comunità che venerano San Cesario i luoghi del suo martirio: ai cesani sono tornate in mente le immagini viste e le sensazioni provate durante le sacre rappresentazioni della vita e martirio del santo, la “Tragedia”, che spesso i giovani del paese hanno messo in scena negli anni e che si spera di riprendere già dal prossimo anno.
Al centro dell'evento, che per la prima volta si è svolto a Terracina, proprio nel giorno in cui la città e l’intera diocesi celebra la festa di San Cesario, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Latina - Terracina, monsignor Mariano Crociata, cui è seguita la solenne processione delle Reliquie e della Sacra Immagine per le strade del centro storico.
Per l’occasione, la statua conservata nella cattedrale di Terracina è stata portata a spalla a turno dai rappresentanti delle diverse comunità, e quindi anche dagli accollatori cesani. Prima della santa messa, dopo che i parroci ed i sindaci delle diverse comunità hanno salutato i presenti, è stata presentata la figura del santo martire e illustrato nuovamente lo studio circa la datazione del Martirio di San Cesario fatto dal noto archeologo di Terracina, professor Pietro Longo. (08.11.14)
SALENTO: Copertino (EPISODIO V)
Copertino (Cupirtinu in dialetto salentino) è un comune italiano di 24 133 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.
Situato nel Salento occidentale, è il quarto centro della provincia per popolazione. Ha dato i natali a san Giuseppe da Copertino che a sua volta dà il nome alla famosa città statunitense di Cupertino.
Dal punto di vista meteorologico Copertino rientra nel territorio del Salento meridionale che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle Serre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola.
Secondo la tradizione la cittadina sorse nel 560 o nel 615 d.C. dall'unione degli abitanti dispersi dei casali di Mollone, Casole, Cigliano, e Cambrò; verosimilmente il suo sviluppo potrebbe attestarsi nel 924 anno in cui i saraceni distrussero quei casali e straziarono la vicina Nardò.
Raccolti in un agglomerato preesistente di origine bizantina, gli abitanti superstiti dettero vita ad una nuova comunità che chiamarono dapprima Cittadella, ma che in seguito stabilirono di denominarla Conventino, poi Cupertino ed infine Copertino.
Quale arma civica scelsero un albero di pino con le radici affioranti e ai lati del tronco apposero le lettere C e P per significare la neonata Conventio Populorum.
Dunque, il primo fenomeno di aggregazione di popolazione nel territorio di Copertino ebbe inizio con la dominazione bizantina nel Salento.
Il contesto storico di Copertino, dopo la dominazione bizantina, risulta più chiaro, in quanto le dinastie normanno-svevo-angioine che si succedettero privilegiarono la cittadina di strutture attrattive per la popolazione.
Scesi a patti col pontefice Niccolò II, i Normanni si insediarono nell'Italia Meridionale e nel 1088, per volontà del conte Goffredo edificarono in Copertino un tempio di rito latino per contrapporlo a quello di San Nicola di rito greco.
Si tratta dell'attuale Chiesa Matrice che nel 1235 lo svevo Manfredi di Sicilia volle dedicare alla Vergine delle Nevi.
Altra testimonianza tangibile della loro presenza in Copertino la si riscontra in alcuni tessiture murarie del Castello.
A quell'epoca Copertino è definito ancora casale essendo privo di adeguata recinzione muraria ed i diritti feudali appartenevano a Francesco Maletta.
Nella seconda metà del Duecento, quando l'agguerrito esercito di Carlo d'Angiò annientò definitivamente gli Svevi, il casale di Copertino (insieme a quello di Carpignano), fu infeudato a Guido e Filippo De Pratis.
Da questi passò a Gualtieri di Brienne, duca di Atene e conte di Lecce, il quale completò il maschio iniziato dagli Svevi e apportò ulteriori ampliamenti al castello.
I Brienne, e successivamente i d'Enghien, loro eredi, divennero signori di un vasto territorio che lo elevarono a contea.
Ne fu capoluogo Copertino e comprendeva le terre di Galatone, Leverano e Veglie.
Con il matrimonio di Maria d'Enghien, contessa di Lecce e di Copertino, con Raimondo Orsini Del Balzo la contea fu inserita nel principato di Taranto.
In occasione del matrimonio di Caterina loro figlia con il cavaliere francese Tristano di Chiaromonte, la contea passò al governo di quest'ultimo il quale ne elevò gradualmente il suo capoluogo.
Fu proprio il conte Tristano, secondo la transunzione di alcuni atti che nel 1430 fece cingere per primo l'ellittico centro antico di Copertino.
Si dice che costui allacciò buoni rapporti con il clero locale. Ma divenne ancor più famoso quando dette in moglie la figlia Isabella di Chiaromonte all'aragonese Ferrante, figlio di Alfonso d'Aragona ed erede al trono di Napoli.
Sul finire del XIV secolo la popolazione locale, come del resto tutte quelle dei centri feudali, si raggruppò nell'Universitas allo scopo di regolare i rapporti giurisdizionali tra il potere elettivo del popolo e gli ufficiali della regia Bagliva che rappresentavano gli interessi dei feudatari.
A fianco dell'Università lottava pure il clero che non accettava il controllo della curia vescovile per esserne esente in virtù di antichi privilegi.
Tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento Copertino era divenuto un interessante polo commerciale grazie soprattutto alle infinite distese di uliveti.....
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Battesimi 1965
Battesimi della Comunità di Crotone del 1965 ( ci scusiamo della qualità delle immagini) commenta il video il fratello Sebastiano Mirabelli
Falò di San Giuseppe di Erchie (BR) 18/03/2018
Accensione a cura della Ditta fratelli Cosma da Monteroni di Lecce
Copertina a cura di Gianni Mele
Video a Cura di Gabriele Letizia
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