Santa Maria Assunta e San Sigismondo: percorso storico artistico a cura di CesareSottocorno
Ne mese di settembre 2013 l'Auser La Chiocciola di Rivolta d'Adda ha organizzato una serata di preparazione alla visita guidata della Basilica di Santa Maria Assunta di Rivolta d'Adda tenuta dal Prof. Cesare Sottocorno. Questa è la registrazione della conferenza lezione che mettiamo a disposizione di tutti. Le riprese e il montaggio del video sono di CLAUDIO POLACCI. Le foto utilizzate nella conferenza sono di ALBERTO MARCELLINO
Basilica San Sigismondo Rivolta d'Adda HD
Santa Maria Assunta e San Sigismondo: percorso storico artistico a cura di CesareSottocorno
Ne mese di settembre 2013 l'Auser La Chiocciola di Rivolta d'Adda ha organizzato una serata di preparazione alla visita guidata della Basilica di Santa Maria Assunta di Rivolta d'Adda tenuta dal Prof. Cesare Sottocorno. Questa è la registrazione della conferenza lezione che mettiamo a disposizione di tutti. Le riprese e il montaggio del video sono di CLAUDIO POLACCI. Le foto utilizzate nella conferenza sono di ALBERTO MARCELLINO
Le monache domenicane S. Sigismondo 4° anniversario della posa della clausura
Venerdì 6 gennaio, nella solennità dell'Epifania, la comunità monastica domenicana presente a Cremona nel complesso di San Sigismondo ha festeggiato il quarto anniversario della posa della clausura papale. Per l'occasione la S. Messa delle 11 è stata presieduta dal provinciale dei Domenicani, padre Riccardo Barile, mentre ai Vespri delle 17 era presente il vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi
Basilica di Santa Maria e San Sigismondo - L'interno
VIdeo realizzato con tecnologia drone all'interno della Basilica di Santa Maria e San Sigismondo di Rivolta d'Adda
Merano - Chiesa di Santa Maria del Conforto
La chiesa di Santa Maria del Conforto è una chiesa di rito cattolico-romano della città di Merano che si trova nel quartiere di Maia Bassa. Molto importanti per la zona sono i cicli di affreschi che custodisce.
La chiesa è probabilmente la più antica della città: di sicure origini romaniche risale ad un periodo tra l'XII e il XIII secolo, ma probabilmente fu il risultato della modifica di una preesistente chiesetta dell'VIII secolo. I primi documenti scritti che ne documentano l'esistenza sono molto più tardi e risalgono al 1273, quando Mainardo II la donò, insieme ad altri beni, all'abbazia di Stams.
A causa della vicinanza di un ramo del Rio Nova, all'epoca non ancora imbrigliato nell'alveo attuale, fu più volte danneggiata e rimaneggiata. Nel XV fu ricostruito l'abside in forme gotiche. Nel 1624 il tetto della navata fu alzato e decorato con una volta a botte. Nel '700 fu costruita la cantoria per l'organo, nel 1824 il pronao e nel 1889 la cuspide barocca del campanile fu sostituita con quella attuale ottagonale.
Molto importanti sono i cicli di affreschi romanici e gotici che si trovano sia all'interno che all'esterno della chiesa.
All'interno sulla parete nord si trovano gli affreschi romanici che risalgono al XII secolo e furono scoperto nel 1967 a seguito di un restauro. Sono probabilmente opera di un artista veneto e mostrano degli influssi bizantini. Rappresentano storie della vita di Maria, tra cui una rara Dormitio Marie (morte di Maria). Trecentesco è invece l'affresco della nascita di Gesù. La volta è decorata da un affresco barocco dell'assunzione di Maria, opera di J. A. Puellacher.
Il ciclo di affreschi esterno rappresenta l'apogeo della pittura trecentesca meranese, con evidenti influssi giotteschi. Varie le scene rappresentate: in alto una scena con cinque santi (San Sigismondo al centro, Santa Caterina e Santa Dorotea a destra, Sant’Antonio Abate e San Leonardo a sinistra), al centro un arcangelo Michele, sulla destra una crocifissione, infine sulla sinistra San Nicolò (patrono della città) e San Erasmo. In basso vi era anche un affresco rappresentante il Trionfo della Morte che però è stato fortemente danneggiato dalle lapidi del cimitero che una volta circondava la chiesa.
Gli appuntamenti del 1 maggio a Cremona
Tanti gli eventi in programma il 1 maggio a
Cremona, su tutti il Mercato di Campagna Amica e l'apertura
straordinaria del complesso di San Sigismondo
Il presepio delle monache
12PORTE del 7 gennaio 2010 - Quella che appare sui vostri teleschermi in questo momento è la fotografia del presepio che è stato allestito presso il monastero di clausura delle Agostiniane di Gesù e Maria in via Santa Rita. La rappresentazione della natività è stata collocata all'interno di un televisore, come a ricordarci che la nascita di Gesù è la vera grande notizia, da diffondere con ogni mezzo.
Grazie e auguri dalla redazione di 12PORTE alle monache agostiniane e a tutte le monache di clausura della nostra diocesi.
A nuvena di natali a leonforte
OGNI ANNO, IL MESE DI DICEMBRE, NEI GIORNI CHE PRECEDONO LA NASCITA DI GESU CRISTO. A LEONFORTE I MUSICISTI SUONANO NENIE NATALIZIE, LA DOVE C'E' UN ALTARINO APPOSITAMENTE ADORNATO DAL PADRONE DI CASA.
Sepino ,chiesa di Santa Cristina, campane suonate a mano!!!
Sepino campane di S. Cristina suonate a mano!!!
Affreschi nella chiesa di S. Giacomo in Kastelaz a Tramin, val di Non, Trentino
affreschi nella chiesa di S. Giacomo in Kastelaz a Tramin, quelli dell'abside sono del 1200; Golia e la crocefissione sono della fine del xiv secolo; gli affreschi con angeli evangelisti e storie relative alla vita di S. Giacomo sono di Ambrosius Gander del 1441
un contrappunto alla mente sul Dies Irae
Gerusalemme. La solennità di Santa Chiara
Luogo di pace, contemplazione e silenzio. Il monastero della clarisse ha accolto sacerdoti e cristiani locali per una santa messa in occasione della festa di Santa Chiara.
Tre madrigali crepuscolari: III. Dopo
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Tre madrigali crepuscolari: III. Dopo · Luca Ricossa · Otto Voci
Bleu de lune
℗ 2010 VDE-GALLO
Released on: 2012-08-19
Auto-generated by YouTube.
San Lorenzo di Sebato / St. Lorenzen, Italy
San Lorenzo di Sebato / St. Lorenzen, provincia di Bolzano, Italia.
CASTELLO DI PITINO (SAN SEVERINO MARCHE, MACERATA, ITALY)
CASTELLO DI PITINO / CASTLE OF PITINO, frazione di S.Severino Marche, provincia di Macerata, Marche, Italia. Secondo un'antica leggenda medioevale nelle notti senza luna il fantasma di una dama si aggira tra queste mura: è quello di una bellissima nobildonna che vi fu strangolata per gelosia da messer Sigismondo da Montesanto (attualmente Potenza Picena) nel XIII secolo. Il riferimento storico è stato suffragato da pergamene recentemente rinvenute nell'Archivio di Stato di Norimberga. Il castello di Pitino sorge a circa 10,5 km da S.Severino Marche su di un colle alto 602 metri s.l.m. Il sito per la sua posizione strategica doveva essere fortificato ben prima del Mille, epoca a cui risalgono i documenti storici più antichi attualmente disponibili. I reperti preistorici rinvenuti tuttavia dimostrano che il colle ospitava insediamenti umani fin dal Paleolitico. Altri ritrovamenti archeologici hanno portato alla luce materiale della cosiddetta età del bronzo, ma la civiltà più importante che si sviluppò a Pitino tra l'VIII ed il VI secolo a.C. fu quella dei Piceni. Gli studi hanno dimostrato che a Pitino si stabilì uno dei principali insediamenti piceni dell'entroterra maceratese, la cui importanza è ampliamente documentata dai corredi funebri di alta qualità e dall'estrema varietà di materiali rinvenuti nella necropoli del monte Penna di Pitino. Con l'arrivo dei Romani e la sconfitta dei Piceni gli abitanti di Pitino furono costretti a lasciare la loro città arroccata sul colle ed a trasferirsi a Septempeda, luogo più facilmente controllabile dai vincitori. Il castello di cui ancora oggi ammiriamo i resti risale invece al Medioevo. La tradizione popolare vuole che esso sia stato fondato da un nobile septempedano, Marco Petilio, che diede il nome al castello e governò la città di Septempeda dopo le invasioni barbariche. Per tutto il Medioevo Pitino fu conteso dai vicini comuni di S.Severino, Montecchio (Treia), Camerino, Tolentino e Cingoli. Avere il possesso di Pitino infatti, significava avere il controllo dell'intera valle del Potenza e dell'importante via di comunicazione che collegava l'Umbria al mare Adriatico. Numerosi scontri si susseguirono per tutto il XII e XIII secolo ed a causa di uno di questi nel 1199 Pitino fu assediato, distrutto ed immediatamente ricostruito. Solo dalla fine del XIII secolo pur con diverse vicende il castello rimase definitivamente in possesso del comune di S.Severino. In questa epoca era cinto da una cerchia muraria realizzata in pietra silico-arenaria che misurava 400 metri ed era alta oltre 8, interrotta da torrioni rettangolari di 12 metri distanti 40 l'uno dall'altro. Oggi abbiamo i resti di quattro torrioni ed in uno di questi a sud-est si apre la porta principale. Dovevano comunque esserci ingressi anche in altri punti della cinta. Attualmente i settori di mura ad occidente e verso meridione non esistono più: infatti le pietre sono state utilizzate per la costruzione delle case coloniche della zona. Nella parte settentrionale del perimetro ci sono alcune feritoie che rappresentano tentativi di adeguamento alle armi da fuoco, ma per il resto l'impianto ha mantenuto la struttura originaria. Nel punto più alto del colle c'è la torre maestra, anch'essa in pietra silico-arenaria, alta circa 23 metri e larga 5,75 per lato con 175 centimetri di spessore murario, risalente all'inizio del XIII secolo quando il castello fu riedificato. Quasi sicuramente in origine essa era sormontata da merli per cui la sua altezza doveva essere ancora maggiore tale da permettere segnalazioni visibili a tutti gli altri castelli del comune di S.Severino. La torre aveva una grande importanza strategica in quanto dalla sua sommità si controllavano il pendio del colle e le valli intorno, avvistando ogni movimento di una certa rilevanza che provenisse dal territorio circostante. La torre non ha porte in quanto vi si accedeva dai sotterranei di un fabbricato attiguo dal quale si diramavano in varie direzioni camminamenti sotterranei. Uno di questi portava alla torre mentre altri uscivano fuori dalle mura. Oggi gli ingressi sono murati, i camminamenti sono ostruiti da pietre e in alcuni casi sono stati utilizzati come ossari. In prossimità della torre si trova una piccola chiesetta dedicata a S.Antonio, che rappresenta un sicuro riadattamento di un antico edificio adibito ad alloggio degli armati, o a scopi logistici militari. Inoltre all'interno della cerchia muraria dove in origine c'erano case ed edifici militari, oggi restano un nucleo di case diroccate di costruzione relativamente recente, la canonica e la chiesa parrocchiale. La prima parrocchia risale al 1292, anno in cui l'abate di S.Lorenzo in Doliolo al quale il territorio era soggetto fece ricostruire la chiesa principale del castello e la eresse a parrocchia. Sulle rovine di questa chiesa è stata costruita quella attualmente visibile risalente alla fine del XVIII secolo. Fotografie scattate lunedì 15 aprile 2013.
PROCESSIONE PIETA '2014-ROVITO-CS-ITALIA
Video di Nello Garro in collaborazione
con la Parrocchia e l'Associazione
RUBETUM-14-SETTEMBRE-(breve sintesi)
Prima Parte
Malatesta. A Castel Sismondo uno spettacolo itinerante sul signore di Rimini
Dal 23 marzo all’8 aprile 2018 lo spettacolo MALATESTA va in scena in una originalissima versione “itinerante” all’interno del Castel Sismondo di Rimini.
Ideato e interpretato da Gianluca Reggiani, che ne firma anche la regia, lo spettacolo è tratto dal testo “Malatesta” di Henry de Montherlant interpretato da Arnoldo Foà nel 1969
Riprese aeree della Chiesa del Cornianello a Rivolta d'Adda