Andrea Schiappelli - Parco Archeologico del Colosseo MiBACT - Convegno Italia bella e accessibile
Relazione: Salute attraverso l’arte: una terapia possibile, anzi auspicabile. Esperienze e progetti in corso nel Parco
Archeologico del Colosseo per rendere l’area archeologica un luogo davvero “per tutti”
a cura di
Andrea SCHIAPPELLI
Archeologo
Parco Archeologico del Colosseo MiBACT
CONVEGNO NAZIONALE
Italia Bella e Accessibile
La fruizione ampliata del patrimonio culturale e ambientale quale strumento di inclusione, salute e ben-essere sociale
4 ottobre 2019
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata
Palazzo Lanfranchi - Sala Levi
Matera
promosso
da INAIL
MiBACT – Direzione Generale Musei
Polo Museale Regionale della Basilicata
un evento organizzato da
Contact Center Integrato SuperAbile - INAIL
Il Convegno si inserisce nelle manifestazioni nazionali organizzate nell’ambito della elezione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019.
Finalità dell’evento è stata quella di ribadire come la cultura sia sempre più, sulla base delle indicazioni avviate nel 2018 dal Consiglio e dal Parlamento dell’Unione Europea, un forte elemento di coesione sociale, di integrazione e di dialogo interculturale oltre che un fattore di promozione del ben-essere e della salute degli individui.
Matera, in particolare, rappresenta, con la sua capacità di rinascita messa in atto nel corso degli anni, un esempio di riscatto attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale, ambientale e sociale. Una città resiliente che ha saputo sconfiggere la sua condizione, risollevandosi grazie alla cultura e ad un sapere antico, fatto di segni ma soprattutto di pratiche sostenibili.
Nel corso della giornata sono state presentate le linee di azione e le più recenti iniziative poste in essere dal MiBACT e da INAIL per una fruizione ampliata di spazi e contenuti dei luoghi del patrimonio, a vantaggio del diritto universale di accesso e della partecipazione culturale.
La giornata si è articolata in tre sessioni di cui la prima, intitolata Ben-essere sociale salute e beni culturali, ha illustrato i più importanti risultati conseguiti nel corso dell’anno in tema di fruizione ampliata in siti italiani di grande rilevanza .
La seconda sessione, dedicata a Ricerca, tecnologia e innovazione applicata al patrimonio culturale, ha visto gli interventi di ricercatori, tecnici ed esperti sulle più avanzate applicazioni del digitale tese ad agevolare i consumi culturali.
La terza sessione si è incentrata sulla trentennale esperienza di INAIL in tema di consulenze e soluzioni personalizzate per l’accessibilità, la vita indipendente, applicate alla cultura e al tempo libero, oltre a buone prassi volte a favorire l’effettività del principio di inclusione sociale.
Inoltre è stato presentato il numero doppio del Magazine SuperAbile INAIL “Non solo Matera. Viaggio nell’Italia per tutti”, dedicato alla città di Matera Capitale della Cultura 2019.
Un evento all’insegna dell’ “Open Future”, come recita lo slogan di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, teso a favorire una cultura aperta, nelle sue molteplici declinazioni: aperta perché accessibile a tutti, aperta perché non aliena nei confronti dei pensieri e delle sensibilità, aperta perché disponibile al dialogo.
Tornare indietro è ormai impossibile.
L’Italia dei Longobardi
Le riprese del documentario ripercorrono, attraverso il racconto della Historia Langobardorum di Paolo Diacono e attraverso interviste a eminenti storici, archeologi, storici dell’arte e testimonial d’eccezione (Toni Capuozzo, Vincenzo Cerami, Philippe Daverio, Giuseppe D’Avino, Maurizio Mastrini, Omar Pedrini, Peppino Principe), i sette luoghi italiani inseriti nella World Heritage List UNESCO come sito seriale: “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Il racconto è un viaggio nei sette siti che mostrano ancora oggi i segni tangibili della profonda trasformazione che avviene in Italia nei due secoli della dominazione longobarda: Cividale del Friuli con il suo tempietto longobardo, il castrum di Castelseprio-Torba, il complesso di San Salvatore a Brescia, Benevento con la chiesa di Santa Sofia, Monte Sant’Angelo con il suo antichissimo santuario micaelico, Spoleto con la chiesa di San Salvatore ed il magnifico tempietto sul Clitunno a Campello.
Il documentario ha vinto il premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva alla XXIV Edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto e il premio della giuria durante l’XI Edizione del Festival del Cinema Archeologico di Agrigento.
LIS per il Patrimonio Culturale
Nuovo progetto di condivisone del patrimonio culturale firmato da Officine Culturali e dall'Associazione Culturale RidiSegnando che consente di assicurare i servizi per la fruizione del Monastero dei Benedettini, attraverso il potenziamento e la promozione della Lingua dei Segni Italiana.
Roma 1870, divergenze tra la nuova pianificazione urbana e la tutela del patrimonio archeologico
12-12-2014. Comunicación de Alessandra Ten, Roma 1870, divergenze tra la nuova pianificazione urbana e la tutela del patrimonio archeologico: cronaca di un caso controverso in Campo Marzio Centrale. IV Congreso Internacional de Historia de la Arqueología / III Jornadas de Historiografía SEHA-MAN
Segni (Roma).wmv
Sountrack by Mark Fontaine from Taormina -
Segni (Signia in latino) è un comune italiano di 9.409 abitanti della provincia di Roma nel Lazio.I primi insediamenti nel territorio di Segni risalgono all'età del bronzo, ma l'abitato si sviluppò solo in epoca romana, tempo in cui Segni rivestì una posizione strategica sulla valle del fiume Sacco.Nel VI secolo a.C. Tarquinio il Superbo re di Roma, inviò a Segni dei coloni e una guarnigione armata per proteggere, per via terra, le vie di accesso alla città di Roma; ciò è dimostrato da numerosi resti archeologici rinvenuti sul territorio. Ma Segni, sin dall'inizio, fu una città-stato autonoma fino al 340 a.C. quando venne stipulato un patto con i Romani che ben presto la elevarono a municipio (89 a.C.) e la fregiarono della sigla SPQS (Senatus Populusque Signinus) godendo così di relativa indipendenza ma con obblighi di alleanza con la stessa Roma. Infatti nel 493 a.C. i Segnini sottoscrissero assieme ad altre popolazioni il Foedus Cassianum, patto di alleanza stipulato tra le città latine e Roma.In questi tempi Segni era dunque una città tanto fiorente che, unica nel Lazio, coniava monete d'argento con la scritta SEIC che significa cinghiale, da cui si crede derivi il nome della città, anche se altri lo fanno derivare dalle insegne di Tarquinio il Superbo -SIGNIA, in latino- o dalla statua del dio Mercurio -Signinum-, presente nel retro delle monete di Segni. Per la sua fedeltà nei confronti di Roma, Segni venne scelta come luogo di prigionia nella guerra contro Annibale.Tra l'era repubblicana ed il successivo periodo imperiale, a Signia viene costruito il foro, i templi: uno al dio Ercole ed uno a Giunone Moneta, vengono innalzati monumenti a varie divinità ed all'imperatore Caracalla viene dedicato il foro e vengono costruite numerose ville nel circondario.Tra la fine del VI secolo e l'inizio del successivo nacque a Segni papa Vitaliano, che pontificò dal 657 al 672.Nei secoli XII-XIII, inserita nel Ducato Romano e nel Patrimonio di S.Pietro, Segni si sviluppò sotto il dominio della Santa Sede raggiungendo l'apice della fama e l'autonomia locale. Nel XIII secolo viene costruita l'odierna piazza Santa Maria, la vecchia cattedrale duecentesca, il palazzo della Comunità e l'Episcopio. In tale periodo Segni divenne residenza estiva dei papi e venne costruita da papa Eugenio III una residenza estiva, che oggi ospita il seminario vescovile.Nel 1585 papa Sisto V elevò Segni a ducato (il primo duca fu Alessandro Conti Sforza).Il 20 settembre 1870 Segni entrò a far parte del Regno d'Italia dopo la presa di Roma da parte delle truppe del Regno d'Italia.
Segni (in Latin Signia) is an Italian town and comune located in Lazio. The city is situated on a hilltop in the Lepini Mountains, and overlooks the valley of the Sacco River.According to ancient Latin sources, Lucius Tarquinius Superbus, the seventh king of Rome, established a Roman colony at the town, then known as Signia.The ancient architectural remains at the site date mostly from the Republican period. These include a circuit of fortification walls built using polygonal masonry. The walls incorporated a system of gates, including the Porta Saracena which is covered by a large monolithic architrave. Atop the ancient acropolis of Segni sits the podium of the temple of Juno Moneta, which now supports a Medieval church of Saint Peter (tenth century).On several occasions Segni served as a place of refuge for popes, and Eugene III erected a palace there. In the twelfth century it came into possession of the Counts of Marsi, hereditary enemies of the Orsini. The family called de' Conti produced several popes (Innocent III, Gregory IX and Alexander IV) and many cardinals. In 1558 Segni was sacked by the forces of the Duke of Alba in the war against Pope Paul IV; immense booty was captured, as the inhabitants of the other towns of the Campagna had fled thither.
Font : Wikipedia
24 Patrimonio archeologico e suo uso pubblico - A. Ricci
Convegno Riccardo Francovich ed i grandi temi del dibattito europeo. Archeologia, storia, tutela, valorizzazione, innovazione
Siena, Santa Maria della Scala, 15-16-17 novembre 2007
16 novembre
Sezione 3. Tutela, valorizzazione ed innovazione - Coordina Tommaso Detti
Il patrimonio archeologico e il suo uso pubblico - Andreina Ricci (Università di Roma Tor Vergata)
Trailer video-guide LIS Museo Archeologico di Cagliari
Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari ha lanciato un ambizioso progetto legato all’accessibilità dei suoi spazi museali: il Museo Liquido, che mira a garantire l’accessibilità al patrimonio archeologico sardo e al contempo aprire il museo al territorio.
Inmediazione inseme alla nostra interprete LIS (Lingua dei Segni Italiana) Maria Paola Casula, la collega Manuela Medau e con la collaborazione dell’associazione Integrattivando ha realizzato per il museo tre video-guide in Lis pensate per consentire una piena fruizione del patrimonio esposto: sottotitoli in italiano e inglese e testi adeguati alle persone cieche e ipovedenti.
Inmediazione - Video e teatro per dare voce a chi voce non ha - Associazione di Promozione Sociale
info@inmediazione.org
inmediazione.org | |
Storie di Persone e di Musei - Museo Archeologico Comunale di Segni
Il ciclo di Storie di Persone e di Musei ospita come penultimo appuntamento il 17 maggio 2018 il Museo Archeologico Comunale di Segni (RM), che ci viene illustrato dalla Direttrice Federica Colaiacomo.
Il Museo Archeologico Comunale di Segni è ospitato nell'antico Palazzo della Comunità, costruito nel XIII sec. nel cuore dell'antico centro storico.
Aperto al pubblico per la prima volta nel 2001, con un percorso espositivo dedicato alla città antica, è stato ampliato nel 2006 per accogliere le nuove acquisizioni provenienti dalla sua attività di ricerca, riguardanti non solo la città, ma anche l'immediato suburbio, il territorio e, come una sorta di museo nel museo, la città medievale.
Il percorso didattico, oltre a un'ampia e agevole pannellatura con plastici e ricostruzioni assonometriche, è arricchito da gruppi scultorei di notevole interesse, numerose iscrizioni sacre e funerarie, elementi architettonici decorativi e una vasta collezione di materiale ceramico d'età romana e medievale (museosegni.it).
Il Museo di Segni è titolare del Marchio di Qualità della Regione Lazio fin dal 2005: questo per la qualità degli allestimenti e per l'ampio ventaglio delle attività legate alla sua proposta culturale, che comprendono iniziative puramente scientifiche, eventi a carattere divulgativo e un incessante lavoro didattico con le scuole di ogni ordine e grado.
In particolare, la sua attività scientifica ne fa oggi uno dei più attivi centri di ricerca dell'area. Oltre ai numerosissimi studi condotti negli ultimi anni, concretizzati in un'ampia e apprezzata bibliografia e che hanno condotto al recupero di un patrimonio di conoscenze di primissimo piano, merita un cenno l'accordo di studi stipulato dal Museo nel dicembre 2011 con la British School at Rome, già concretizzatosi nella stesura di un ampio progetto di ricerche, tra cui il Segni Project, una campagna di scavi realizzata negli anni 2012 - 2014, e il recupero e la valorizzazione del ninfeo di Q. Mutius.
L’Italia dei Longobardi - PROMO
Le riprese del documentario ripercorrono, attraverso il racconto della Historia Langobardorum di Paolo Diacono e attraverso interviste a eminenti storici, archeologi, storici dell’arte e testimonial d’eccezione (Toni Capuozzo, Vincenzo Cerami, Philippe Daverio, Giuseppe D’Avino, Maurizio Mastrini, Omar Pedrini, Peppino Principe), i sette luoghi italiani inseriti nella World Heritage List UNESCO come sito seriale: “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Il racconto è un viaggio nei sette siti che mostrano ancora oggi i segni tangibili della profonda trasformazione che avviene in Italia nei due secoli della dominazione longobarda: Cividale del Friuli con il suo tempietto longobardo, il castrum di Castelseprio-Torba, il complesso di San Salvatore a Brescia, Benevento con la chiesa di Santa Sofia, Monte Sant’Angelo con il suo antichissimo santuario micaelico, Spoleto con la chiesa di San Salvatore ed il magnifico tempietto sul Clitunno a Campello.
Il documentario ha vinto il premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva alla XXIV Edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto e il premio della giuria durante l’XI Edizione del Festival del Cinema Archeologico di Agrigento.
Valorizziamo il Nostro Patrimonio - Una IDEA della Città di Altamura e del Territorio
Valorizziamo il Nostro Patrimonio - Una IDEA della Città di Altamura e del Territorio
Evento organizzato da IDEA SUD
Giovedi 16 Giugno 2016 - ore 18 - 21
Sala Consiiare Comune di Altamura
Si è concluso giovedi 16 giugno alle ore 21, dopo quasi tre ore di seduta, il secondo appuntamento organizzato dal Movimento Politico Culturale IDEA SUD. Il tema di questo secondo appuntamento che si concentra sulla introduzione della innovazione tecnologica e digitale al fine di valorizzare l’intero patrimonio pubblico comunale, è propedeutico a qualunque altro tipo di argomento spiega il Dott. Carlo Addabbo (Master Contributor AICCRE PUGLIA) “…non può esistere una percorso di valorizzazione del patrimonio se prima la P.A. non si dota di tutti gli strumenti utili alla sua ‘governance’. Tutto questo oggi è un obbligo istituzionale, che però le nostre amministrazioni non vogliono seguire operando sostanzialmente nella ‘illegalità amministrativa”. Sempre il Dott. Addabbo durante la sua relazione ha fatto notare come il Comune di Altamura, e più in generale i comuni appartenenti all’area vasta murgiana - a differenza di quelli del Nord barese o della Valle d’Itria - negli ultimi venti anni non siano stati in grado di intercettare nessun finanziamento europeo teso alla introduzione di processi innovativi a partire ad esempio dal Protocollo informatico, che come spiega il Dott. Michele Moramarco (Presidente di IDEA SUD) “ … è la base fondante della legalità e della trasparenza amministrativa, ma soprattutto mette tutti i cittadini in condizioni di parità e di opportunità fornendo a tutti le stesse informazioni e gli stessi strumenti per potersi attivare sul territorio senza la necessità di conoscenza spesso non gratuite.”
A dettare le linee guida di una processo di Valorizzazione del Patrimonio ha provveduto il Geom. Nunzio Monitillo, in rappresentanza dell’Associazione Geometri di Altamura presenti con una folta delegazione al convegno, attraverso la sua relazione tecnica che dettava i quattro punti fondanti di un processo di adeguamento della P.A., intervento sul quale si è agganciato con la parte informatico-digitale il Dott. Nicola Plantamura Presidente della Sezione UNIMATICA della Confapi Puglia che ha spiegato come il facilitatore informatico dei processi rende più efficace una qualsiasi azione della P.A. anche nei confronti di una attività produttiva emergente come quella del Turismo Culturale, agevolando anche il ‘visitatore occasionale’ nei processi di interfaccia e di conoscenza del territorio. A questo argomento si è agganciata la Dott. Olga De Pascale Responsabile della Divisione NANOTEC del CNR (Centro nazionale di Ricerca) che ha presentato le nuove tecnologie laser nel recupero dei Beni Storici ed Archeologici per evitare restauri e ristrutturazioni invasive e la cancellazione dei segni del tempo che invece sono i punti di forza di un Monumento o di un Manufatto Storico.
La nota dolente giunge però con l’intervento del Dott. Giuseppe Abbati, sorpreso dal fatto che nonostante la mancata celebrazione del Consiglio Comunale andato deserto per assenza della maggioranza già alle ore 18:30 (circa) nessun esponente o referente fosse presente all’incontro “ … siamo profondamente delusi e dispiaciuti dal fatto che spesso le amministrazioni comunali non partecipino a questi incontri, altrove invece fungono da slancio per lo sviluppo di una intera collettività. Soprattutto da Altamura, nonostante lettere di sollecito al dialogo non è mai giunto riscontro ed oggi ne abbiamo la conferma del disinteresse a certi argomenti”.
Il Presidente di IDEA SUD invece fa notare come nonostante il tema della Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio stia a cuore a molte associazioni ed organizzazioni altamurane e costituisce volano di sviluppo per il nostro territorio e reale opportunità occupazionale per i nostri giovani e per tutte le categorie professionali, poca o scarsa è stata l’attenzione mostrata nei confronti di esponenti regionali che si sono messi a disposizione della città al fine unico di trasferire le proprie conoscenze e competenze.
Ciò nonostante il successo della serata, ed una platea profondamente interessata, ha dato lo spunto per un secondo incontro sempre a firma IDEA SUD in cui proseguire le attività con la predisposizione di progetti concreti per la Città di Altamura.
21 di 41 Un patrimonio da riscoprire
Questo video è condiviso con invocazione del “FAIR USE” (senza scopo di lucro) tutti i diritti sono dei rispettivi proprietari. L’unico scopo è quello di divulgare conoscenza e cultura. Un grazie alla Rai (Rai Storia, Rai Cultura, Rai 5), che ci da la possibilità di godere di questi video e di diffondere cultura e bellezza. Questo è il vero servizio pubblico…Un grazie anche al MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), che ha finanziato questo progetto.
L’Italia e il suo patrimonio culturale, una splendida eredità del nostro passato e un investimento nel futuro. Una dote immensa e straordinaria, migliaia di siti culturali diffusi capillarmente lungo tutto lo stivale. Non solo le città d’arte con i loro monumenti più celebri, ma anche una rete di luoghi della bellezza sparsa sul territorio ancora da conoscere, ancora da scoprire.
Partiamo dalla scoperta di Kainua, l’odierna Marzabotto, città dell’Etruria padana: una città etrusca perfettamente conservata nella sua planimetria dove per la prima volta vengono trovare le testimonianze del rito di fondazione delle città etrusche, lo stesso rito con cui venne fondata Roma.
Poi il paesaggio cambia radicalmente e siamo nelle sotterranee stazioni della metro di Napoli: un complesso artistico-funzionale composto da fermate della metropolitana che accolgono circa 200 opera d’arte realizzate da artisti di fama internazionale sotto la guida di Achille Bonito Oliva.
Dalla contemporaneità all’arte di un antico popolo invasore che ha lasciato segni duraturi e di inaspettata bellezza: a Cividade del Friuli i longobardi hanno realizzato alcuni fra gli esempi più belli di scultura ed architettura altomedievale, come l’altare di Ratchis e il Tempietto di Santa Maria in Valle.
A Spoleto tracce della storia più vicina a noi: 6 sculture contemporanee, della straordinaria mostra del 1962, sono esposte come in un museo a cielo aperto. Fra tutte svetta il Teodelapio, maestosa opera di Alexander Calder che accoglie i visitatori alla stazione.
Nel Molise c’è Sepino, un piccolo municipio romano nel cuore del Sannio sorto lungo le vie della transumanza. A Palestrina, 40 km da Roma, sorge il Santuario della Fortuna Primigenia, una splendida fusione di arte romana ed ellenistica. E a Galatina, nel Salento, la Basilica quattrocentesca di Santa Caterina con i suoi ricchissimi cicli di affreschi riflette il disegno di un’ambizione politica di respiro europeo. Tutto questo in un viaggio attraverso l’Italia, un Viaggio nella Bellezza.
Napoli - Al Museo Archeologico opere mai viste (27.10.15)
- Napoli - Novanta statue di donne e uomini, dei e guerrieri che per anni avevano accolto i visitatori nel grande atrio che dà accesso al Museo Archeologico di Napoli. Poi, come stelle del cinema sul viale del tramonto, un giorno del 1995 erano state accantonate, rimanendo in ombra per vent’anni, divenute improvvisamente tesori nascosti. Ora questi “Beni culturali invisibili” tornano alla luce del sole e potranno essere ammirati dai visitatori in una grande teca di vetro che è stata posta nel giardino settentrionale del Museo Nazionale.
La riscoperta avviene grazie alla collaborazione di Fondazione Telecom Italia che ha sostenuto il “Progetto Storage – Beni culturali invisibili”, contribuendo a gran parte dell’impegno che è stato necessario per portarlo a termine. Un momento che segna anche una nuova collaborazione tra pubblico e privato per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Nel giardino del Museo Archeologico di Napoli è stata realizzata una costruzione in vetro a cielo aperto – ha dichiarato Marcella Logli, Direttore Generale della Fondazione Telecom Italia -- che riporterà alla luce tesori nascosti da oltre 10 anni, patrimonio dell’arte e della cultura italiana. Questo consentirà ai numerosi visitatori di poter apprezzare la collezione di statue a figura intera, busti, bassorilievi, altari che provengono da Ercolano, Pompei, Cuma, Pozzuoli, Baia, Roma: opere che testimoniano la storia della Campania, ma che negli ultimi anni hanno avuto gloria solo altrove, nei viaggi per i prestiti ad altri musei. Più in generale opere e cultura Italiana, che deve essere percepita da tutti come fattore decisivo per lo sviluppo economico ed il benessere sociale, per riequilibrare un sistema socio-economico in difficoltà. In questo contesto, l'utilizzo della tecnologia è fondamentale per ampliarne accessibilità e diffusione.
“Le 90 statue – ha detto Valeria Sampaolo, responsabile del progetto per il Museo Archeologico partenopeo – sono state selezionate tra quelle che erano state accantonate nelle sale che ospitavano le statue e i ritratti degli Imperatori, per permettere i lavori di consolidamento del Museo che vanno avanti ormai dagli anni ’70. Ora bisogna liberare quelle sale e il destino di queste opere era di finire in uno dei nostri grandi depositi. Per questo abbiamo deciso di recuperarle, ponendole in uno spazio volutamente precario, ma senza sottrarle del tutto allo sguardo del visitatore”.
Inizialmente si pensava di rendere questi beni culturali “visibili” semplicemente sostituendo le solide porte in ferro dei locali di deposito con porte trasparenti. Si è poi scelto di porle in vista nella piena luce del giardino settentrionale, in una grande costruzione in vetro appositamente progettata e realizzata.
Il visitatore potrà identificare le sculture attraverso le immagini con didascalie che scorreranno sui due schermi installati all’interno del nuovo ambiente; qualora le avverse condizioni atmosferiche non consentissero di uscire all’esterno egli potrà, attraverso una postazione presente nell’atrio, guardare il contenuto complessivo della teca; oppure, orientando una telecamera, avrà la possibilità di avvicinare e ingrandire l’immagine dell’opera che più lo interessa. (27.10.15)
[LIS] Italia Europa. Le Nuove Sfide per l'Educazione al Patrimonio Culturale - 1° giornata
Questa è la versione in Lingua Italiana dei Segni per questo video:
IMPORTANTE:
Questo video sarà disponibile fino al 30 Gennaio 2020.
Mense e banchetti nella Udine rinascimentale LIS | Mostra al Museo Archeologico Udine
Video con interpretazione nel linguaggio dei segni LIS e sottotitolato per sordi, per favorire la visita alla mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, prorogata a Udine fino al 15 gennaio 2017.
Nell'anno dell'esposizione universale milanese Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta-energia per la vita”, il museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, propone la mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”: un percorso che, partendo dalle scoperte archeologiche e dal ricco patrimonio culturale della città, illustra cibi, libri, suppellettili e rituali dei nobili friulani tra Quattrocento e Cinquecento.
L’esposizione al Museo Archeologico di Udine, realizzata grazie al sostegno della fondazione Crup e di Unicredit, sarà aperta al pubblico in castello fino al 15 gennaio 2017.
Informazioni:
Civici Musei di Udine tel. 0432 1272591
Puntoinforma tel. 0432 1273717
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Tra le fonti utilizzate nell'ambito dell'esposizione “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale” al Museo Archeologico di Udine: il ricettario del Platina, pubblicato a Cividale nel 1480 e curiosamente il primo libro a stampa noto in Friuli, e una tra le opere più importanti di Pomponio Amalteo, un olio su tela di grandi dimensioni esposto nella Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine in cui viene rappresentata un’ultima Cena all'interno di una sala dall'architettura rinascimentale con aspetti formali che rimandano ai rituali dell’epoca. I personaggi, ossia lo scalco, il credenziere, i paggi e gli scudieri, il cantiniere e il coppiere, e ancora gli oggetti per l’apparecchio della tavola, sono elementi secondari rispetto alla scena del sacrificio dell’Eucarestia, ma fondamentali per immaginare una cena dell’epoca, ecco perché, grazie alla multimedialità, questi stessi elementi si animano e consentono di rivivere il rituale del banchetto.
Il tema della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, l'alimentazione, viene raccontato anche dai reperti archeologici che restituiscono suggestivi spaccati di vita quotidiana. Vasellame da mensa, stoviglie da cucina, resti di pasto forniscono significative informazioni sulle consuetudini della tavola e su come l'alimentazione veniva concepita e vissuta nella Udine rinascimentale.
Sulla scorta delle ricerche archeologiche effettuate in città negli ultimi vent'anni dai Civici Musei di Udine e dalla competente Soprintendenza, spesso in collaborazione con la Società Friulana di Archeologia, è stato possibile ricomporre l’immagine della città medievale e delle sue successive trasformazioni. Le indagini, generate da lavori infrastrutturali e da interventi di restauro di edifici storici cittadini, offrono una lettura articolata di quello che doveva essere il tessuto urbano tra XV e XVI secolo. Un periodo in cui Udine conosce un significativo sviluppo economico e, di conseguenza, una notevole crescita edilizia e produttiva stimolata dalle sopravvenute esigenze dei ceti elevati, desiderosi di mostrare la propria agiatezza nella sontuosità delle dimore e nella ricercatezza dei corredi da tavola. Non a caso sono questi i secoli che vedono realizzarsi la grande stagione del “graffito friulano”, una produzione ceramica che raggiunge episodi artistici di altissimo livello, come attestano le mattonelle parietali rinvenute in palazzo Ottelio, ma anche il vasellame restituito per esempio dagli scavi in piazza Venerio, presso Casa Cavazzini e residenza Palladio.
Il coraggio dei maliani nel salvare il loro patrimonio
La guerra non uccide solo gli uomini, ma anche la cultura di un luogo. È quello che gli islamisti hanno cercato di fare a Timbuctù, in Mali, dove prima di partire, hanno distrutto 11 mausolei su 16, che ospitavano manoscritti di enorme importanza storica. 3000 libri sono andati perduti per sempre.
Solo il coraggio di persone comuni è riuscito a salvare alcune di queste opere, uniche al mondo, dalla furia dei fanatici e di ladri che hanno intravisto la possibilità di guadagnare saccheggiando beni maliani.
I terroristi mi hanno minacciato e ho chiamato il mio direttore per trovare una soluzione e far sparire i manoscritti da salvare dice questo custode. Abbiamo comprato dei sacchi da riso e in essi ci abbiamo nascosto i manoscritti.
Altri hanno nascosto i libri nella biancheria o hanno rischiato la vita tenendoli in casa.
L'Unesco ha ora deciso di inviare sette milioni e mezzo di euro per il recupero dei siti danneggiati.
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Grottelline da scoprire: tra biodiversità e archeologia, dal neolitico ai templari
Grotte, segni di antiche e misteriose civiltà e ancora, biodiversità e paesaggio: questo e molto altro è l'area di Grottelline, in agro di Spinazzola, tra la Puglia e la Basilicata. Una terra di mezzo tutta da scoprire che di certo non merita di essere trasformata in una discarica.
Proprio nei giorni in cui il MiBACT ha ufficialmente dichiarato l’interesse culturale del sito la valenza storica e architettonica di Grottelline, pubblichiamo un reportage realizzato con il giornalista Cosimo Forina (ulteriori informazioni su: che documenta il vasto patrimonio storico-archeologico-paesaggistico ed ambientale di Grottelline. Un viaggio affascinante per nulla concluso, ma che fa riflettere sull'importanza di difendere questo sito e di metterlo al sicuro per le generazioni future. “A confermare la valenza storica e architettonica di Grottelline, in agro di Spinazzola, che ancora oggi rischia di ospitare un impianto di rifiuti, arriva la decisione del Ministero che dichiara l’interesse culturale del sito. La discarica, infatti, ricadrebbe a pochi passi da masserie storiche,da un sito del Neolitico risalente a circa 8 mila anni fa e da un complesso rupestre”. Commentava così Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia in un precedente comunicato in merito alla decisione di riconoscimento da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
In particolare, il Ministero ha ritenuto di dichiarare di interesse culturale il sistema composto da Masseria Grottelline, Masseria Salomone e il percorso della lama che le mette in diretta comunicazione. Infatti lungo il profondo solco della lama si sono sviluppati ben 15 complessi rupestri in un’età compresa fra il Neolitico e il Medioevo che abbracciano i territori di Poggiorsini e Spinazzola.
“L’eventuale realizzazione della discarica rischia, inoltre, di compromettere una zona ricca di biodiversità, perciò chiediamo al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Puglia di ampliare l’estensione della zona SIC-ZPS “Murgia Alta” al fine di tutelare due specie protette quali il falco Lanario e il falco Grillaio” - conclude Tarantini.
Il Museo di Santa Giulia in LIS
Nella Lingua dei segni - Un invito a visitare il Museo di Santa Giulia a Brescia accompagnati da un informatore sordo con funzioni di mediazione e specificatamente formato sul patrimonio museale.
Gabriella Cetorelli - Progetti Speciali DG Musei MiBACT - Convegno Italia bella e accessibile
Relazione Piano strategico per l’accessibilità fisica, senso-percettiva, cognitiva e culturale nei musei, complessi
monumentali, aree e parchi archeologici. Una sfida per il Sistema Museale Nazionale
a cura di
Gabriella CETORELLI
Archeologo
Responsabile Progetti Speciali - Direzione Generale Musei MiBACT
CONVEGNO NAZIONALE
Italia Bella e Accessibile
La fruizione ampliata del patrimonio culturale e ambientale quale strumento di inclusione, salute e ben-essere sociale
4 ottobre 2019
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata
Palazzo Lanfranchi - Sala Levi
Matera
promosso
da INAIL
MiBACT – Direzione Generale Musei
Polo Museale Regionale della Basilicata
un evento organizzato da
Contact Center Integrato SuperAbile - INAIL
Il Convegno si inserisce nelle manifestazioni nazionali organizzate nell’ambito della elezione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019.
Finalità dell’evento è stata quella di ribadire come la cultura sia sempre più, sulla base delle indicazioni avviate nel 2018 dal Consiglio e dal Parlamento dell’Unione Europea, un forte elemento di coesione sociale, di integrazione e di dialogo interculturale oltre che un fattore di promozione del ben-essere e della salute degli individui.
Matera, in particolare, rappresenta, con la sua capacità di rinascita messa in atto nel corso degli anni, un esempio di riscatto attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale, ambientale e sociale. Una città resiliente che ha saputo sconfiggere la sua condizione, risollevandosi grazie alla cultura e ad un sapere antico, fatto di segni ma soprattutto di pratiche sostenibili.
Nel corso della giornata sono state presentate le linee di azione e le più recenti iniziative poste in essere dal MiBACT e da INAIL per una fruizione ampliata di spazi e contenuti dei luoghi del patrimonio, a vantaggio del diritto universale di accesso e della partecipazione culturale.
La giornata si è articolata in tre sessioni di cui la prima, intitolata Ben-essere sociale salute e beni culturali, ha illustrato i più importanti risultati conseguiti nel corso dell’anno in tema di fruizione ampliata in siti italiani di grande rilevanza .
La seconda sessione, dedicata a Ricerca, tecnologia e innovazione applicata al patrimonio culturale, ha visto gli interventi di ricercatori, tecnici ed esperti sulle più avanzate applicazioni del digitale tese ad agevolare i consumi culturali.
La terza sessione si è incentrata sulla trentennale esperienza di INAIL in tema di consulenze e soluzioni personalizzate per l’accessibilità, la vita indipendente, applicate alla cultura e al tempo libero, oltre a buone prassi volte a favorire l’effettività del principio di inclusione sociale.
Inoltre è stato presentato il numero doppio del Magazine SuperAbile INAIL “Non solo Matera. Viaggio nell’Italia per tutti”, dedicato alla città di Matera Capitale della Cultura 2019.
Un evento all’insegna dell’ “Open Future”, come recita lo slogan di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, teso a favorire una cultura aperta, nelle sue molteplici declinazioni: aperta perché accessibile a tutti, aperta perché non aliena nei confronti dei pensieri e delle sensibilità, aperta perché disponibile al dialogo.
Tornare indietro è ormai impossibile.
Le mura dionigiane diventano patrimonio di tutti
Le Mura dioniginane di Adrano sono diventate patrimonio di tutti. E stata, infatti, aperta per la prima volta al pubblico larea archeologica di via Catania, nella quale sorge un tratto della cinta muraria realizzata nel corso del IV secolo a. C. da Dionigi il Vecchio a difesa dellantica Adranon. Ieri mattina si è svolta la prima passeggiata lungo un percorso guidato che consente di vedere da vicino i resti della fortificazione greca, costituita da grossi blocchi lavici squadrati e i preziosi reperti rinvenuti sul posto nella recente campagna di scavi. Larea è stata cosi consegnata ai cittadini con il taglio del nastro inaugurale da parte del sindaco di Adrano, Pippo Ferrante. Alla cerimonia inaugurale presenti anche il direttore generale del dipartimento dei Beni culturali della Regione, Gesualdo Campo e i tecnici della Sovrintendenza di Catania che hanno curato lintervento di recupero dellarea, larcheologa Gioconda Lamagna e larch. Nicola Neri, assessori e consiglieri comunali, rappresentanti delle Forze dellordine e numerosi cittadini. Oltre ad un tratto delle Mura, che si estendono per circa 400 metri da via Catania sino alla rupe Giambruno, la passeggiata allinterno dellarea archeologica conduce anche in una sala espositiva dove è possibile visitare i reperti archeologici rinvenuti sul posto e nellaula didattica destinata soprattutto alle scolaresche.
05 VI Congresso SAMI - Sezione 4: Luoghi di culto e archeologia funeraria
VI Congresso Nazionale di Archeologia Medievale
12 - 15 settembre 2012, L'Aquila
Sala Conferenze E. Sericchi
Centro Direzionale CARISPAQ Strinella 88
Sezione 4: Luoghi di culto e archeologia funeraria