Castel Penede Nago
Le rovine del Castel Penede,visto dal drone
Una passeggiata verso Castel Penede: l’antico custode del grande lago.
A vederlo da vicino sembra un grande saggio che pur vecchio ed acciaccato ancora veglia sul territorio di Nago e Torbole.
Si tratta dell’antico castello di Nago, Castel Penede, la cui storia è piuttosto suggestiva perché vissuta in secoli lontani.
Pare che la costruzione di questo maniero si datata attorno ai primissimi anni del 1200. Siamo nell’epoca del basso medioevo.
Il castello fa la guardia al passaggio tra la valle dell’Adige ed lago di Garda, proprio sopra la valletta di Santa Lucia, l’unica via di scambio e comunicazione tra due mondi divisi.
Eco Hotel Bonapace *** Hotel Review 2017 HD, Nago-Torbole, Italy
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Property Location
With a stay at Eco Hotel Bonapace in Nago-Torbole (Torbole sul Garda), you'll be close to Piazza Goethe and La Rocca. This hotel is within close proximity of Penede Castle and Saint Andrea Church.
Rooms
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Hotel Villa Alberta *** Hotel Review 2017 HD, Nago-Torbole, Italy
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Property Location
Located in Nago-Torbole (Torbole sul Garda), Hotel Villa Alberta is minutes from Piazza Goethe and Saint Andrea Church. This hotel is within close proximity of Customs House and Penede Castle.
Rooms
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Torbole sul Garda - Lake Garda the Beauty of Italy
By Patrik. Torbole Lago di Garda
Riva del Garda - Nago Torbole
Riva del Garda - Nago Torbole
Drone above Lake Garda - Lago di Garda - Gardasee - Gardameer
We just love this place! Droneflight above Torbole sul Garda
Castello di Arco
Il Castello di Arco è un castello situato ad Arco in provincia di Trento. Il castello consiste in un sistema di corpi di fabbrica e fortificazioni che in totale copre una superficie di oltre 23.000 metri quadrati. La costruzione abbraccia la sommità di un ripido scoglio roccioso posto in posizione dominante sopra la piana del Sarca. Il centro storico di Arco sorge alla base di questa formazione rocciosa e pare che il complesso di mura del castello un tempo costituisse un unico sistema difensivo con quelle del borgo sottostante.
Storia:Le prime notizie della sua esistenza risalgono al XII secolo, anche se ci sono testimonianze di tribù che vi trovarono rifugio a partire dal 300 a.C. L'edificazione si attesta attorno all'anno Mille ad opera dei nobili liberi della comunità con scopo difensivo. Nel 1196 Federico d'Arco dichiara il castello bene allodiale degli abitanti del borgo; successivamente la famiglia dei d'Arco ne divenne unica proprietaria. Vari e plurimi furono i tentativi d'assalto alla rupe del castello ad opera dei signori di Seiano, dei Lodron e delle truppe della Serenissima Repubblica di Venezia: per quanto il borgo venisse posto sotto attacco e conquistato, il castello riusciva a resistere in ogni occasione. Nel 1495 l'artista tedesco Albrecht Dürer realizzò un acquerello del castello: da tale riproduzione si evince come il complesso del castello richiamasse allora un piccolo villaggio fortificato. Nell'agosto del 1579 l'arciduca del Tirolo Ferdinando II fece occupare il castello di Arco e Castel Penede, a Nago, dai propri commissari; i Conti torneranno ad occupare il castello a partire dal 1614. Il Settecento segna l'inizio del declino del castello; nell'agosto del 1703, nell'ambito della guerra di successione al trono di Spagna, l'armata francese capitanata dal generale Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme penetrò nella zona del Basso Sarca, strinse d'assedio Arco, conquistò la città e bombardò il castello, la cui guarnigione si arrese. Iniziò così la rovina del castello che venne sfruttato come cava di pietra dagli abitanti del borgo sottostante per riparare le case danneggiate dai bombardamenti e costruirne di nuove.
Nel frattempo la famiglia dei Conti d'Arco si divise in due rami: uno dimorava in Arco ed a Mantova, il secondo in Baviera, a Monaco. Il castello rimaneva tuttavia proprietà in parti eguali dei due rami. Nel 1927 la contessa Giovanna d'Arco, marchesa di Bagno, acquistò il castello, divenendone unica proprietaria; cinquantacinque anni dopo, nel 1982 il Comune di Arco acquistò il castello ed altri beni della Fondazione d'Arco in Mantova.
PT. 3: ALTO GARDA - Turisti Km0. 3a Stagione
Un nuovo viaggio a Km0 che parte dalla panoramica piana dell’Alto Garda, dove si erge l’antico Castello di Arco. Da qui ci si sposta nella cittadina di Riva del Garda, dove all'interno della Rocca, ha sede il MAG (Museo Alto Garda) con le sue sezioni permanenti, le mostre temporanee e lo spazio-laboratorio rivolto ai più piccoli. L'escursione si conclude risalendo da un sentiero di Nago fino a Castel Penede, luogo d'insediamento prima gallico e poi romano.
Un programma di Stefano Andreatta, Diana Biron, Mishel Plaku e Linda Tasin (5K Videoproduction), condotto da Marco Pomarolli
PT. 4: IMPARA UN'ARTE E METTILA DA PARTE (I NOSTRI ANNI A POMAROLO) - Album di Comunità. 3a Stagione
In questa puntata i ricordi di Francesco Gasperotti e Eleonora Vicentini. A cura di Micol Cossali, in collaborazione con Associazione Castel Barco, Movimento Anziani e Pensionati Pomarolo. Con il finanziamento della Fondazione Caritro e del Comune di Pomarolo.
castel penede
Gita solitaria a Castel Penede, dove la leggenda narra il passaggio di Dante e dove egli scrisse il celebre canto XX dell'Inferno della Divina Commedia.
Ad oggi le rovine del castello sono inaccessibili al pubblico e l'intera zona è in declino...speriamo che il comune e la Provincia prendano presto provvedimenti per far ritornare il castello ai suoi antichi splendori.
Castello di Avio o Sabbionara Schloß Aue (Trentino Alto Adige) Interni - Sale affrescate - videomix
Il Castello di Avio, o Castello di Sabbionara (Schloß Aue nei testi di lingua tedesca), è tra i più noti ed antichi monumenti fortificati del Trentino. È situato nella frazione di Sabbionara d'Avio e grazie al suo imponente mastio domina la Vallagarina. Il castello è stato donato nel 1977 dalla contessa Emanuela di Castelbarco al Fondo Ambiente Italiano, che lo gestisce e ne cura la manutenzione.
Il castello è costituito da tre cinte murarie che circondano a guisa di corona l'insieme del sistema difensivo e può vantare 5 torri, tra cui quella della picadora, dove in passato venivano eseguite le condanne capitali per mezzo dell'impiccagione; il suo perimetro irregolare eppure armonioso si appoggia al terreno seguendone il dislivello. Dentro le mura le vie sono delimitate da muri, terrazzamenti, passaggi coperti e torri aperte; le porte, le mura e gli interni sono illuminati da notevoli affreschi. Attorno al potente mastio, risalente all'XI secolo, si trovano numerosi edifici tra cui la Casa delle Guardie, la Cappella, il Palazzo Baronale e la Casa d'Amore all'ultimo piano del mastio, tutti quanti affrescati.
Gli studiosi hanno individuato negli affreschi la mano di due differenti artisti, con le relative équipe; il primo, già attivo nella chiesa dei Domenicani di Bolzano, è il decoratore della Casa d'Amore: un ciclo di affreschi di grande qualità, pieno di allusioni, allegorie e rimandi. Forse dopo due o tre decenni, opera nel castello un altro artista, d vena più semplice e popolare rispetto al precedente; a lui si devono le battaglie della Casa delle Guardie. Ulteriori scoperte si sono avute nel corso degli accurati restauri: l'esame degli affreschi ai raggi ultravioletti ha rivelato la presenza di disegni preparatori sotto i dipinti attuali.
Gli affreschi della Casa delle Guardie rappresentano le arti della guerra necessarie alla formazione del cavaliere. Essi sono opera di un maestro trentino della metà del Trecento che risente sia della pittura veronese sia di stilemi transalpini (contorni marcati e luci violente). Gli affreschi della Camera di Amore nel mastio, raffinati e ricchi di una colta simbologia (pittura cortese), sono ascrivibili a un pittore di ambiente veneto-emiliano vissuto alla metà del Trecento.
Abbracciamo il Castello - Club Unesco Federico II Lucera - Video
DENOMINAZIONE: CASTELLO SVEVO E FORTEZZA ANGIOINA
UBICAZIONE: a nord della città (colle Albano)
EPOCA: 1233-1283
DIMENSIONI: perimetro murario di 900 metri
STATO DI CONSERVAZIONE: precario
DESCRIZIONE:
Panoramica del castello dalla parte meridionaleSorge sul Monte Albano (251 m.) e domina l'estremità superiore del Tavoliere delle Puglie, in un sito già indicato come sede della Rocca diomedea e, successivamente della Rocca romana e dell'Acropoli latina. A partire dal 1233 Federico II di Svevia vi fece erigere il suo Palatium, di cui oggi non restano che le superbe rovine, dette della Cavalleria.
Alla fine della dinastia sveva il palazzo federiciano fu assorbito dal Castrum ordinato all'architetto francese Pietro d'Angicourt da Carlo I d'Angiò il quale, sconfitti i saraceni, vi fece costruire un'ampia muraglia perimetrale dotata di 15 bastioni quadrangolari, 7 torri pentagonali e due maestose torri cilindriche che inglobarono il fortilizio federiciano: una detta del Leone o del Re, snella e semplice, l'altra detta della Leonessa o della Regina, più superba (25 m.), bugnata nella parte inferiore, munita di gattoni e di merli. Con i lavori di riadattamento e di consolidamento (1269-1283), i motivi artistici e le esigenzeVeduta del castello dalla città difensive della Fortezza si composero tanto armoniosamente che ne risultò un edificio notevole per eleganza di costruzione e ricchezza di elementi decorativi: un'ammirevole e poderosa costruzione pentagonale, lunga 900 metri, che racchiude un'area di circa 8 ettari, dalla quale si aprono quattro porte gotiche in pietra da taglio lavorata: la porta di Fiorentino, di Guardiola, di Troia e, la principale, di Lucera.
Sul lato rivolto alla città la scarpata affonda in un largo fossato, dove, secondo la tradizione, si apriva l'accesso ad una segreta galleria sotterranea, adducente al centro della città, fin sotto un pozzo detto dell'Imperatore.
I resti del Palatium di Federico IISempre dalla porta principale si accede alla città per mezzo di un ponte che supera il fossato. Vera miniera archeologica, all'interno della fortezza sono visibili tracce delle diverse epoche, dal neolitico al periodo romano, dall'epoca sveva a quella angioina e aragonese. Buona parte della costruzione crollò in seguito al grave sisma del 1456. Nel 1871, dopo secoli di scempi e di depredazioni, l'intero complesso è stato dichiarato Monumento Nazionale.
(testo di Massimiliano Monaco)
PT. 1: SALUTI DA SAVIGNANO (I NOSTRI ANNI A POMAROLO) - Album di Comunità. 3a Stagione
Giulietta Maffei, Pia Marta Pedrotti e Valerio Pedrotti sono i protagonisti della prima puntata di “I nostri anni a Pomarolo”. Raccontano la loro infanzia e gioventù a Savignano, quando solo un sentiero collegava il paese alla valle. Poi il lavoro alla masera tabacchi e, per Valerio, l'emigrazione in Svizzera in cerca di lavoro. A cura di Micol Cossali, in collaborazione con Associazione Castel Barco, Movimento Anziani e Pensionati Pomarolo. Con il finanziamento della Fondazione Caritro e del Comune di Pomarolo.
Acquappesa vista dal drone
6 - Castello D’Arco/Castel Drena - Semita Tridentum
Febbraio/Marzo/Aprile 1303
Dante Alighieri lasciato Castel Penede si dirige al Castello di Arco. Il Conte non è a castello e compiuto il cerimoniale di corte, Dante lascia il castello di Arco per dirigersi a Castel Drena. La zona attorno a Castel Drena è da poco stata colpita da un devastante terremoto che ha sconvolto l'intero paesaggio.
Playlist - Inizio del viaggio - Semita Tridentum
Studio Torre dell'Aquila a Trento e il viaggio di Dante Alighieri in Trentino
Per saperne di più di questo viaggio virtuale/fisico/video/teatrale che ripercorre storia e leggende della città di Trento nel Medioevo, al tempo di Dante Alighieri, 1303, e il Simonino di Trento, 1475, i link da seguire:
Il sito Semita Tridentum
YouTube Semita Tridentum SENTIERO DI DANTE
YouTube Semita Tridentum RICERCA STORICA
YouTube Semita Tridentum APPUNTI DI VIAGGIO
La pagina Facebook
Crowdfunding
Instagram
Amazon. I libri dell’autore
Amazon.La piattaforma storica del 1475, a Trento
Amazon. La Ricerca storica del viaggio di Dante Alighieri
Mail semitatridentum@gmail.com
Sulla suggestione della rilettura degli affreschi di Torre dell'Aquila del Castello del Buonconsiglio, e della Divina Commedia. Storia, leggenda e letteratura si incontrano in un inedita esperienza proposta, ingolositi dal Cerchio infernale del peccato della gola, come la seduzione che intrappola della lussuria, giù e giù per tutti i gironi infernali di Dante Alighieri, in viaggio in Trentino, sino a giungere alle soglie del Paradiso: il tutto basato su una ricerca storica, tra leggende e fole popolari, che vogliono il viaggio di Dante in Trentino. Il progetto prevede la realizzazione di un cortometraggio, e una mappa virtuale in rete, che riporta la persona sui passi solcati da Dante Alighieri, che in Trentino avrebbe scritto l'intera Divina Commedia, e i luoghi testimoni dell'intreccio socio-politico legati alla vicenda storica del Simonino e degli ebrei massacrati a Trento. A soma di mulo, o a cavallo, come tratti percorribili in downhill, mountain bike o accompagnati a piedi da guide esperte, ripercorrendo antichi tracciati romani o medievali, visitando segrete di castelli o sperduti masi di montagna, rileggendo il territorio in un affascinante e misterioso, e sempre più coinvolgente tuffo nel passato, avremo modo di immergerci nella natura e nel benessere. Il circuito si accompagna a proposte enogastronomiche. Trento, come il Dante Alighieri la descrive: la città di Satana, la città di Dite.
BATTLELANDS ROYALE (Unreleased) LIVE NEW YEAR
BATTLELANDS ROYALE (Unreleased) LIVE NEW YEAR Noobs play Battlelands Royale! In this let’s play live, we walkthrough from the start as noobs like any new player to the game. How to play tutorial live stream for epic BATTLELANDS ROYALE mobile game! Join live chat now to see A from start gameplay livestream. Superchat is now available!
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