Dal Passo Paradiso alla Val di Genova Sentiero delle Cascate
16/17-07-2011( Riprese effettuate con Videocamera Samsung HMX-H100P/EDS ) Il Passo del Tonale è punto di appoggio per numerosi itinerari alpinistici ed escursionistici che consentono di prendere contatto con la natura delle Alpi Retiche e la realtà storica della Guerra Bianca che qui ha lasciato numerosi segni ancora vivi nel paesaggio. Le montagne circostanti il Passo del Tonale furono, infatti, teatro di combattimenti durante la Prima guerra mondiale.
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Ma che spettacolo i tuoi video! Amo la montagna alla follia, i tuoi video contengono tutto quello che cerco quando vado per monti e boschi. Complimenti Gianni, bellissimo canale! Ale
Grazie mille del bel commento! A me piace raccontare tutta l'escursione dalla partenza all'arrivo, anche se so' che i video sono lunghi, però a me non interessa! Questione di punti di vista! A me piace farli così e non cambio! Un caro saluto Gianni.
Ciao non ho capito bene il percorso che avete fatto, potresti specificarmi il passaggio per entrare nella val di Genova dal gruppo del Paradiso? Si passa dal Castellaccio?
Ciao! Ok! dal passo Paradiso al passo Castellaccio per sentiero dei fiori, alla cima Payer e al rifugio Mandrone un saluto gianni.
Un cittadino onorario della valle Camonica ti manda i complimenti. Ora non più alpinista per salute. Mi hai fatto rivivere le montagne che ho sempre amato. Il bivacco Amici della Montagna l'ho visitato e l'interno era un museo di reperti bellici recuperati dalla guida Faustinelli che ho conosciuto. Straordinario il ponte tibetano. Ma per scendere nella valle di Genova siete passati per la Lobbia Alta? Vi mancava la cima cannone che si trova nei pressi. Niente ombrelli in simili percorsi.Bel fil
Ciao Roberto, ti ringrazio per il commento, vedo che conosci molto bene quei luoghi! Per la Val di Genova sciamo scesi fino al Rifugio Bedole e poi abbiamo preso il sentiero delle cascate che porta alla famosa cascata Nardis. Ti auguro a te e famiglia un Buon 2013. Gianni.
bellissimo 1, 2 parte sono posti dove sono stato....+ in basso pero-----
Ciao Elio, non ha importanza anche da più in basso, l'importante è esserci per vedere queste meraviglie! Ciao Gianni.
belle immagini.Bella la cascata che scende dal ghiacciaio. ciao
@solitarywolf61 Ti ringrazio per il commento! Un saluto Gianni.
Thanks for this comment!They are exceptional places, where they are developed some battles on the first world war!A regard Gianni.
Coming from Santa Monica, California I never realized is how beautiful other countries could be and in 1973 I was stationed in Germany (US Army, Nato Command, Investigations) and met my wife. Her family is from Italy and over the next 25 years I traveled throughout Europe enjoying such wonderful people, places and experiences. Hiking, skiing, enjoying wonderful food and drink. TEMU was one of my favorite places where we picked Mushrooms and drank great wine. Thank you for the experiences & Video
Nice, very very nice!
video fantastico !!!
Sentiero dei Fiori
23 Agosto 2017.
Si deve raggiungere in auto il Passo del Tonale m.1883 e parcheggiare nei pressi della nuova funivia . Con quest' ultima raggiungiamo il Passo Paradiso m. 2590. Si prende il sentiero n.44 fino al Passo del Castellaccio m.2963 ore 1.15 . Da qui inizia il Sentiero dei Fiori che è un itinerario molto esposto e sconsigliato quindi a chi soffre di vertigini; si consiglia l'uso del kit di ferrata. Dal passo Castellaccio si segue verso sud la segnaletica e usufruendo delle attrezzature di sicurezza e dopo aver percorso alcune cenge si raggiunge la galleria sotto il Gendarme di Casamadre e si giunge alle due nuove passerelle sospese che sono state inaugurate il 17 luglio 2011, queste sono state ricostruite in base alle foto d' epoca. Le due passerelle lunghe 55 e 75 metri permettevano di aggirare il Gendarme di Casamadre e di raggiungere il villaggio militare posto al Passo di Lagoscuro. Usciti al Passo di Casamadre si continua sul versante di cresta rivolto a ovest e attraversando canali scoscesi ma ben attrezzati. Raggiunta la base del Corno di Lago Scuro m. 3166 si sale lungo la parete rocciosa fino alla vetta e al vicino Bivacco Amici della Montagna Capanna Faustinelli “. Una breve deviazione consente di por piede sulla vetta, dove il panorama è davvero splendido sui ghiacciai e le cime del massiccio adamellino, oltre che sui gruppi della Presanella, Ortles - Cevedale, Bernina e Dolomiti di Brenta. Dal Passo Castellaccio al Corno del Lago Scuro ci vogliono circa ore 1.45. Da qui per arrivare alla Cima Payer m.3054 ci si impiegano circa 30 minuti, il sentiero inizia salendo lungo una trincee proseguendo in media salita fra rocce, sono presenti ancora i gradoni in pietra costruiti dai militari, e passerelle in legno di cui due sono state ripristinate.Da Cima Payer si ritorna al Passo di Lago Scuro quindi si scende a mezzacosta, percorriamo l’ammasso detritico evitando il Passo del Maroccaro per poi risalire al Passo Presena, m.2997 e si giunge alla Funivia per il rientro.
Falerii novi; la Città Perduta - il cammino della Luce - viaggiare nel tempo, nella storia..
Il tratto della Via Amerina che più emoziona i camminatori è quello che collega Falerii Novi al Cavo degli Zucchi. Colpisce la combinazione tra il percorso stradale, la città romana, la necropoli etrusca, la cattedrale medievale e la natura selvaggia dei fossi. Il punto di partenza può essere proprio la cinta urbana di Falerii Novi, la città romana che nel terzo secolo avanti Cristo prese il posto della falisca Falerii Veteres. La lunghezza delle mura supera i 2 km ed è molto interessante percorrere il largo sentiero che ne compie il periplo e penetrare nell’area urbana per una delle sue nove porte di accesso. L’accesso più noto è comunque quello della Porta di Giove, da dove sono entrato e iniziato il percorso. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce le strade interne che delimitano le insulae, le aree residenziali, il Foro e il teatro. Ma indubbiamente la presenza di maggiore evidenza è la grande chiesa romanica di Santa Maria di Falleri, di cui si ammirano soprattutto il portale e le cinque absidi. Dalla città romana, seguendo la Via Amerina, si scende nella vicina forra, dov’è ancora visibile la base del vecchio ponte, e si traversa il Rio Purgatorio utilizzando il sentiero protetto e il ponte. Risaliti al di là, si segue l’Amerina in ambiente solitario, tra grandi prati e filari di siepi. Si arriva in breve al Cavo degli Zucchi, dove l’Amerina taglia alla base alcuni grandi colombari e raggiunge il Fosso Maggiore sovrastato dalla bella Tomba della Regina e da altre tombe a portico. Il tratto recuperato della Via Amerina continua ancora in direzione della strada Nepesina e al Castrum di Torre dell’Isola e mostra i monumenti funerari, le lastre di basalto dell’antica pavimentazione, i marciapiedi (crepidines), le opere di drenaggio e i ponti romani sui fossi.
Il cammino della Luce come “via Romea”
Nel Medioevo erano chiamate vie romee (o romane, o romipete) le strade che i pellegrini percorrevano verso Roma, la città che costituiva una delle principale mete, con Gerusalemme e Santiago de Compostela, della Cristianità occidentale. La penisola italiana era interessata da una fitta rete di tracciati viari diretti a Roma che in genere ricalcavano le antiche vie consolari, i loro diverticoli ed i collegamenti successivi con le maggiori città, i castelli, i monasteri e i siti di interesse religioso dove i pellegrini potevano trovare rifugio e visitare i luoghi santi, dei “ difensori” della fede e le reliquie dei martiri.
La Via Romea “per eccellenza”, se in tale maniera può essere definita, era quella che seguiva la costa adriatica proveniente da Aquileia (chiamata sin all’antichità la seconda Roma) e passando per Ravenna si dirigeva verso la Città Eterna attraverso il “Corridoio Bizantino”, quello stretto lembo di terra che collegava nei secoli VI,VII e VIII l’Esarcato con il Ducato Romano il cui asse portante era rappresentato dalla Via Amerina, che era anche la direttrice più breve verso Roma
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Castellaccio di Monreale - Volo panoramico (drone)
Volo panoramico sull'antico Castellaccio di San Martino delle Scale (Monreale). Il luogo è curato dal Club Alpino e da Ninni Motisi che ringraziamo per la sua gentile collaborazione. Questo volo è rivolto a coloro che vogliono ammirare da vicino la bellezza artistica del Castello. Lo si può raggiungere a cavallo o a piedi tramite un sentiero guidato (circa 20 minuti) o lo si può aggiungere alle passeggiate in BMX.
Granfondo Velodromo di Forano | servizio completo
Successo pieno della Granfondo del Velodromo di Forano che ha accolto al via quasi cinquecento atleti: un premio per il notevole impegno profuso dagli organizzatori della Nuova Ciclisti Forano-I Reccapezzati che ha reso omaggio a un paese sempre più legato allo sport e al ciclismo grazie al suo rinomato velodromo che ha una storia iniziata più di 30 anni fa ai tempi della sua inaugurazione.
La granfondo di 126 km e la mediofondo di 99 km hanno portato i partecipanti a percorrere strade lontane dal traffico immerse nel verde della Sabina e dell’Alto Reatino, per affrontare poi le prime vere salite: Calvi dell’Umbria, Fontecerro e la vetta più alta del percorso, il Monte Tancia, hanno messo a dura prova i ciclisti ma con la soddisfazione di aver pedalato in uno scenario unico e di aver provato l’emozione di fare passerella dentro il velodromo foranese con un mezzo giro di pista simbolico sullo stile della Parigi-Roubaix.
Nella mediofondo di 99 chilometri primo e secondo posto per Andrea Ferrante (Sbt Team – 1°élite sport) e Alberto Demarco (Bicisporteam Cisterna – 1°master 1): i due atleti hanno deciso le sorti del percorso medio andandosi a giocare il successo in un’emozionante volata a due dentro la pista foranese mettendosi alle spalle i diretti inseguitori Marco Ottaviani (Team Bikemotion – 1°master 4), Stefano Colagè (Team Bike Emotion – 1°master 5), Stefano Ferruzzi (Team Bike Emotion – 2°master 4), Mirko Marcucci (Bicimania Terni – 2°master 1), Federico Costarelli (Bicimania Terni – 3°master 1), Julio Di Meo (Bicisporteam Cisterna – 1°master 2), Luca Gianni (Rieti Riding Sport Club – 2°élite sport), Paolo Piervisani (Rieti Riding Sport Club – 2°master 2), Massimo Bernardini (Teamax – 3°master 4), Dario Di Ianni (Etruria Home Bike – 3°master 2), Mario Mengoni (Amici dei Vigili del Fuoco – 3°élite sport), Andrea Antonelli (Bicimania Terni – 1°master 3), Pierpaolo Chialastri (Etruria Home Bike – 2°master 3), Giovanni Cesare (Rokka Bike – 3°master 3) e Camminito Capati (Team Bike Emotion – 3°master 5) che sono arrivati al traguardo alla spicciolata.
Per le categorie over 55 a podio Francesco Isola (GC Seven), Claudio Carmosino (Cicli Petta) e Sergio Micale (GC Bertucci) tra i master 6, Giancarlo Delle Monache (Amici Vigili del Fuoco Viterbo), Massimo Girolami (I.Idro Drain Bike), Armando Mizzon (Team Berardi) tra i master 7, Stefano Diolaiti (GSC Tor Sapienza), Luigi Ottaviani (Asd Nuovo Pedale) e Sergio Salvi (Crm Racing) tra i master 8.
Gara in solitaria per Serenella Bortolotto (Concordia-Cicli Bortolotto – 1°master donna 2), ottimo il podio ottenuto da Maria Giacinta Cannas (AS Roma Ciclismo – 2°master donna 2) e Valentina Battisti (Disoflex Portalandia – 1°master donna 1).
Nel lungo di 126 chilometri, è stata l’ascesa finale dei “Gradini” a consegnare la vittoria in solitudine a Luca Clementini (Cycling Team Terenzi – 1°master 1) che ha anticipato di una manciata di secondi il compagno di squadra Angelo Mirtelli (1°master 2), sul podio Mirko De Angelis (Extreme Bike – 1°élite sport), in gran spolvero anche Cristian Mariani (Cycling Team Terenzi – 1°master 3), Marco Corelli (Ora et Labora – 2°master 2), Roberto Terlizzi (Team De Rosa Santini – 2°master 3), Marco D’Agostini (Crm Racing – 1°master 5), Stefano Pellegrini (Ora et Labora – 2°master 1), Angelo Calvano (Il Pirata Evolution IP Zannoni – 1° master 4), Carlo Socciarelli (Team Bike Emotion – 2°master 5), Alessandro Roncella (Time Bike Cicli Caprio – 2°master 4), Domenico Garofalo (SBT Team – 3°master 5), Massimiliano Di Paolo (Nuova Ciclisti Forano-I Reccapezzati – 3°master 4), Daniele Cavaliere (Disoflex Portalandia – 3°master 2), Samuele Maffei (Bicimania Terni – 2°élite sport), Alessandro Borioni (Cicli Castellaccio – 3°master 3), Marco De Fabiis (Disoflex Portalandia – 3°master 1), Maurizio Bussotti (Nuova Ciclisti Forano-I Reccapezzati – 3°élite sport),
A podio per le categorie over 55 Carmelo Pellegrini (Ora et Labora – 1°master 6), Luciano Placidi (Amici Vigili del Fuoco – 1°master 7), Massimo Pace (GS Picar all’Eur – 2°master 6), Roberto De Angelis (Ciclismo Gentili – 3°master 6), Giancarlo Riolli (Cycling Team Zerosei – 2°master 7) e Carlo Trovarelli (Vuenne Cicli Rieti – 3°master 7).
In campo femminile grande conferma per Costanza Martinelli (Tinky Ladies Pinarello) che ha trionfato senza problemi su Marcella Lombino (World Truck Team), Sara Kaczko (Polisportiva Solidarietà Cycling Team) e Barbara Canti (Asd Ciclobox).
Lo stadio di Borgo a Mozzano intitolato a Remo Garibaldi
BORGO A MOZZANO - C'era tanta gente al Campo Sportivo di Borgo a Mozzano per la cerimonia di intitolazione dello stadio a Remo Garibaldi. L'iniziativa è stata curata dall'amministrazione comunale che ha giustamente voluto ricordare un grande uomo che ha dato tanto alla comunità borghigiana, in molti settori.
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Castellaccio San Martino delle scale Monreale Palermo vista panoramica
Il Castellaccio di Monreale o Castello di San Benedetto in Sicilia. È situato su Monte Caputo, nei pressi di Monreale a 764 m di altitudine.
CAMMINARE NEL VUOTO SULLA GRU ABBANDONATA - MESSINA E IL CANTIERE NAVALE ABBANDONATO [URBEX]
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Ciao a tutti ragazzi.
Quella di oggi è sicuramente l'esplorazione più lontana da casa.
Ci troviamo nella zona portuale di Messina, dove un tempo grandi industrie navali dominavano sullo stretto, oggi rimangono le vecchie strutture abbandonate.
Per di più, il caso ha voluto che nel 1980 una nave, chiamata il Rigoletto, ribattezzata successivamente “Maddalena Lofaro” si è arenata proprio davanti a questi ruderi.
Una volta arrivati, ci siamo subito resi conto che quello che doveva essere un luogo abbandonato in realtà è molto visitato da svariati tipi di ospiti, giocatori di softair, pescatori, fotografi, ecc.
Tanto è vero che non abbiamo impiegato molto tempo per fare subito amicizia con altri ragazzi, anche loro incuriositi dalle monumentali strutture.
Ma dopo aver esplorato un po' i dintorni, siamo inevitabilmente giunti al grande bacino di carenaggio dove domina incontrastata una grande gru.
Ed è stato proprio mentre ci avvicinavamo che abbiamo notato uno dei ragazzi con cui avevamo fatto amicizia che già si stava arrampicando.
Lì per lì, pensai che era un rischio, ma pian piano mi veniva sempre più voglia di salire.
Notavo che la gru non era poi in così gravi e precarie condizioni da suggerire un'eventuale cedimento.
Insomma, alla fine mi sono convinto e sono salito.
Purtroppo non essendomi portato un attacco per la fronte per la telecamera, ho dovuto registrare rampa per rampa, in modo tale da avere le mani sempre libere.
La gru si presenta ancora ben solida tranne in alcuni punti dove la ruggine ha completamente corroso singoli pezzi, che però non sono parti strutturali.
Mentre salivo sentivo il vento che fischiava sulle pareti metalliche della gru, creando un attrito che faceva oscillare leggermente la gru, dando quasi la sensazione di un terremoto.
Una volta giunto su a circa 30 m, (misura che mi è stata suggerita dal drone dopo aver effettuato un volo) la vista si presentava straordinaria, le grate forate che facevano vedere il voto al di sotto dei piedi rendevano perfettamente l'idea dell'altezza di quella cabina che sovrastava tutte le strutture circostanti.
All'interno della piccola cabina di comando c'era soltanto un sedile e alcuni comandi con un joystick, dove tutt'attorno erano presenti vetri per aumentare al massimo la visibilità.
Mi attardai poco lassù, anche se ammetto che era bellissimo trovarsi lì.
Una volta sceso siamo andati a visitare la grande nave arenata ormai ridotta a pochi cumuli di ruggine, pian piano il mare la divorerà.
E subito dopo ancora siamo andati a visitare vecchi pontili, quasi sicuramente utilizzati per l'attracco di navi.
E anche li nei pontili c'era la calma più totale, il fondale cristallino permetteva di vedere il fondo chiaramente dove nel silenzio si sentiva solo il rumore di un sub che era lì a pescare.
Peccato che poi si è messo a piovere e siamo dovuti andar via, e anche nell'uscire ci siamo imbattuti in un gruppo armato che lì per lì non avevamo capito, ma poi ci siamo resi conto che erano dei ragazzi che stavano giocando appunto a softair.
Io vi ringrazio sempre di tutto ragazzi, precisando di fare sempre attenzione perché queste strutture comunque conservano sempre un pericolo, detto questo io vi saluto ci vediamo prestissimo.
Attrezzatura:
Dji mavin air -
canon 5D mark III -
canon G7X mark II -
sony X1000vr -
Sentiero Landolina lungo - 21/06/2017
Cercando Mario Son Sodo ,Lucca 2014
Quando lo cerchi non lo trovi.....
Tesori del Lazio - Viterbo (VT): Le sorgenti dell'Acquarossa
Natura Sicula- Passeggiata tra le roverelle di Pancali
Documentario sulla terza attività organizzata dalla neonata Sezione di Lentini. Guida: Massimiliano Di Grazia, percorso botanico: Pippo Pellegrino. Riprese e montaggio di Ramona Commendatore.
Antica Formaggeria Zaratini
L'Antica formaggeria Zaratini a Bologna offre la più vasta scelta di Formaggi di qualità in attività da oltre 50 anni.
In stagione si arriva a una selezione di 200-300 tipologie diverse provenienti da tutta Italia e dall'estero.
Formaggi freschi, mozzarelle di bufala e fior di latte con arrivi giornalieri. Formaggi esteri con arrivi settimanali.
Tortellini bolognesi fatti a mano, olii e aceto balsamico di alta qualità, pane pugliese fresco proveniente da La Terza.
Gastronomia: salumi tipici, prodotti ittici porzionati, le migliori marche di tonno sott'olio, filetti di tonno, tonno a vapore, salmone, carpaccio, carpaccio di pesce, filetti di pesce, vasta scelta di mostarde, confetture e mieli da degustare con i formaggi.
Tartufo fresco e bianco di prima qualità nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
I ruderi del casolare degli antichi mestieri. San Vito sullo Ionio-
Tra le vie di San Vito sullo Ionio, noto per lo storico rudere del convento dei Carmelitani.
SENTIERI E RUDERI DI S'ANNA - DOMENICA 9 DICEMBRE 2012 - SESTRI LEVANTE
ESCURSIONE PRESSO LA VALLE DEL FICO, SUI SENTIERI CHE PORTANO AI RUDERI DI S'ANNA
QUESTO VIDEO E' STATO CARICATO DAGLI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE DI SESTRI LEVANTE
L'EREMO DI SAN VIVIANO - VAGLI SOPRA (LU)
Da Campocatino prendendo il sentiero CAI n°147 si inizia la passeggiata verso l'Eremo di San Viviano. Andando avanti per circa 20 minuti, attraversando boschi di castagni e faggi si arriva ad una terrazza a strapiombo sulla valle di Arnetola: da qui un panorama mozzafiato con la vista dei monti Sella, Tambura e Sumbra.
Da quì inizia il tratto più impegnativo, il sentiero comincia a scendere sensibilmente, l'attenzione deve aumentare a causa del fogliame e delle pietre che rendono il percorso scivoloso. Dopo circa 20 minuti si arriva davanti ad una parete verticale: alzando la testa si riesce a scorgere l'antico Eremo incastonato nella roccia.
Vuole la tradizione che Viviano, fosse un viandante, un pellegrino che dall'Emilia arrivò fino al paese di Vagli.
Viviano era un uomo umile, amante della natura, degli animali.
Appena arrivato il beato cominciò a coltivare campi di Castagnora con la moglie, ma il richiamo del signore lo spinse ad ascendere le falde del Roccandagia, dove si stabilì e visse fino alla morte cibandosi di cavoli selvatici e di acqua di sorgente.
Al Santo sono da attribuire numerosi miracoli, che tutt'oggi vengono tramandati di generazione in generazione, effettuati in forma diretta oppure sotto sua intercessione.
Queste manifestazioni miracolose hanno fatto si che egli divenisse, il particolare patrono dei Vaglini; per acclamazione popolare fu eletto beato conosciuto e diffuso come San Viviano da Vagli grazie alla fede dei Vaglini; la dove risiede un Vaglino vi sarà un'immagine di Viviano, non mancheranno preghiere a lui innalzate, unite a fede e devozione.
Il periodo presumibile della sua presenza è assimilabile al medioevo, pochi documenti fanno risalire a tale epoca le vicissitudini di Viviano, ad esempio in un documento di supplica della comunità Vaglina al vicario generale della diocesi di Luni-Sarzana datato 7 giugno 1734, si attesta che è stato restaurato l'oratorio gia son più di 200 anni fabbricato sotto il titolo del beato Viviano, le cui sacre ossa si venerano nella chiesa parrocchiale della comunità del medesimo luogo. Altro importante documento che porta la data del 20 maggio 1568 riguarda la visita pastorale svolta dal presbiterio Petrus Bertachius nella chiesa parrocchiale di Vagli sopra ed attesta che egli trovò : Reliquias beati Viviani in quadam capsetta lignea clavis fixia
Incendi in Sicilia, evacuate 80 persone da Palermo e Monreale: roghi domati all’alba
TeleOne, in Sicilia can.19 Digitale Terrestre.
Brucia la Sicilia e a Palermo ieri si sono vissute ore di angoscia. Dei roghi molto estesi hanno scatenato un inferno per tutta la giornata di ieri attorno al capoluogo. Le fiamme hanno lambito zone abitate e almeno un’ottantina di persone tra città e provincia sono state evacuate. Ieri un gigantesco incendio si è sviluppato sopra Monreale, alle porte di Palermo. Le fiamme hanno devastato ettari di macchia mediterranea nella zona di Monte Caputo e San Martino delle Scale. E un altro grande rogo ha bruciato per tutta la giornata e la sera di ieri vicino al quartiere palermitano di Villagrazia, non lontano dalle abitazioni di contrada Falsomiele e di Bonagia.
Le fiamme di entrambi i roghi ieri sera erano ben visibili da Palermo. I canadair sono intervenuti con lanci d’acqua fino a stamattina perché le fiamme non sono ancora spente del tutto. Tanta paura tra i residenti, che sui social network hanno condiviso le impressionanti immagini delle fiamme riprese dalle abitazioni ma fortunatamente non si ha notizia di danni alle persone. Le famiglie evacuate a Monreale sono state accolte nella scuola Antonio Veneziano.
L’emergenza adesso è rientrata. Oggi però si sono aperti altri vasti fronti in provincia. In particolare i vigili del fuoco sono impegnati a Montelepre e a Trabia, nella zona di Sant’Onofrio. Anche in provincia di Palermo ieri le fiamme sono divampate, favorite dallo scirocco: roghi ad Altofonte, Cerda (in contrada Rina), Trappeto (contrada Badiellla) e Montelepre (contrada Cippi). Sempre nel Palermitano, tra Termini Imerese e Trabia sono state evacuate una ventina di persone, ed è stato necessario l’intervento dei canadair e di squadre di soccorso arrivate da altre province.
MONTE PELLEGRINO AVVOLTO DALLA NEBBIA
Monte Pellegrino (Palermo) e il Santuario di Santa Rosalia avvolti da una fitta nebbia alla fine di aprile !
Parole &Pedali, 14 ottobre 2007
Dalle Parole ai Pedali. Da Pisa a Lucca per una ciclopasseggiata lungo il Parco Fluviale del Serchio con FIAB Toscana
mtb enduro sicilia : PIZZO MANOLFO
il riassunto della mia gara a pizzo manolfo
bellissimi trail e sempre bella gente