Concerto Bandistico S.Cecilia di Castellabate - Concerto d'Estate 1992
Concerto d'Estate 1992 del Concerto Bandistico S.Cecilia di Castallabate, Piazza 10 Ottobre 1123, Castellabate (Salerno)
vista da sanmarco golfo di Salerno Hotel pompo Residence
CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dellAngelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dellabbate, Castellabate.
Labbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca dAspide). Nel 1619 fu chiesto lassenso alla vendita dellerbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dellAbbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. Successivamente passò alla famiglia Granito che nel 700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino e quindi al figlio di questultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Questultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere i titoli di principe di Belmonte. [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po alla volta leconomia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca ormai divenuta una delle principali fonti di reddito si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
realizzato da lello pascale hpompeo@tiscali.it
Castellabate, al via la quinta edizione dei Mercatini di Natale
Castellabate, ponte dell’Immacolata all’insegna dei mercatini natalizi
OLTRE QUARANTA ESPOSITORI IN MOSTRA DAL 7 ALL’11 DICEMBRE
Nella meravigliosa cornice del borgo medioevale di Castellabate, tra i borghi più belli d’Italia, il ponte dell’ Immacolata si tinge dei colori natalizi e celebra questo evento con i tradizionali mercatini natalizi.
Per quattro giorni, dal 7 all’11 dicembre, le viuzze del borgo medievale ospiteranno uno degli appuntamenti più attesi nel Cilento ed ormai in tutto il Sud Italia: i mercatini artigianali natalizi. Quarantacinque espositori, provenienti da diverse regioni italiane, metteranno in mostra i loro lavori artigianali: dai ricami al decoupage, dai lavori in ceramica ai saponi artigianali, per poi arrivare ai prodotti tipici del territorio.
L’apertura ufficiale della manifestazione, giunta alla quinta edizione e promossa dall’associazione La Marcialonga di Castellabate-Newcastle, avverrà mercoledì 7 dicembre alle 17.00 alla presenza di Autorità civili, militari e religiose. I mercatini artigianali continueranno, quindi, da giovedì 8 dicembre a domenica 11 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 22.00.
Melodie e danze natalizie, i giochi del passato per bambini, serviranno a rendere ancora più accogliente l’atmosfera natalizia tra la centralissima piazza 10 ottobre 1123, più comunemente riconosciuta come la “piazzetta” del film Benvenuti al Sud, piazza Perrotti (inizio del percorso), via Castello, per poi finire sul piazzale adiacente alla Basilica Pontificia.
La manifestazione natalizia, promossa dall’associazione La Marcialonga di Castellabate, gode dei patrocini del comune di Castellabate, del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dell’Asi Salerno e delle associazioni del territorio.
“I mercatini artigianali sono diventati nel tempo un appuntamento fisso da non perdere per chi ama abbinare la conoscenza dei luoghi con la possibilità di acquistare tipicità artigianali di ogni genere. – affermano i creatoti della manifestazione, Nicola Paolillo ed Anna Chirichella – Oggi, grazie alla partecipazione di numerosi espositori di qualità, i nostri mercatini riescono ad offrire ai visitatori un ampio ventaglio di scelta sia per acquistare dei piccoli e graziosi pensieri natalizi, ma anche semplicemente per trascorrere qualche ora in spensieratezza tra i magici vicoli di Castellabate. Tutto ciò contribuisce, insieme alle altre manifestazioni presenti sul territorio, a rendere il nostro comune appetibile anche nel periodo natalizio, e non solo la classica meta estiva. Di ciò, deve rendere conto e soprattutto grazie a tutte le persone che volontariamente e con grande passione si adoperano insieme a noi per rendere possibile la manifestazione”.
vista residence Pompeo con giardino
CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).