Sanniti a Pietrabbondante
Il territorio di Pietrabbondante, nel cuore del Sannio pentro, è caratterizzato da emergenze archeologiche di notevole interesse. Le testimonianze più antiche, risalenti al V secolo a.C., sono quelle dei corredi restituiti dalla necropoli in località Troccola, sulle pendici occidentali del monte Saraceno. La sommità di questo monte verrà fortificata con una cinta muraria in opera poligonale, raccordata ad opere di difesa poste a quote più basse, in un momento in cui il territorio viene dotato di strutture difensive per opporsi alla minaccia romana. In questo momento (seconda metà del IV secolo a.C.) inizia la frequentazione del luogo di culto in località Calcatello. Stretto appare, fin dalle fasi più antiche, il legame tra questo santuario e l’esercito, come testimoniano le numerose armi dedicate nell’area sacra.
Il luogo di culto testimonia una sistemazione monumentale nel III secolo a.C. con la costruzione del cosiddetto tempio ionico ed una seconda sistemazione all’inizio del secolo successivo, in seguito alla distruzione di Annibale del 217 a.C., con la costruzione del tempio A. Solo alla fine del II-inizi del I secolo a.C. verrà realizzato il complesso teatro-tempio (B) con uno schema tipico dell’età ellenistica mediato dall’ambiente campano e latino. Gli ultimi scavi hanno indagato l’area a sud-ovest del complesso monumentale teatro-tempio individuando l’importante domus publica.
A poca distanza dall’area del santuario, in un territorio probabilmente ancora di sua competenza, è stato individuato il monumento funerario della famiglia dei Socellii, della seconda metà del I secolo a.C. Questa famiglia fu infatti proprietaria del santuario e delle sue pertinenze, quando, in conseguenza della guerra sociale, l'area sacra venne confiscata e ceduta ai privati.
Al III secolo a.C. appartiene anche il santuario in località Colle Vernone, nella valle del Verrino testimoniato dagli elementi architettonici dell’edificio e da una parte dell’altare con l’iscrizione in osco di dedica ad uno dei Dioscuri. Altre zone del territorio frequentate in questo momento sono l’area dell’attuale abitato di Pietrabbondante e la località di Arco.
Con l’instaurarsi del sistema municipale, gli interessi e le attività di natura amministrativa, sociale, economica e religiosa vengono concentrati nel municipio di Terventum, con il conseguente spopolamento e isolamento delle zone più elevate e meno accessibili. Una volta cessato il culto, gli edifici vennero abbandonati e solo in parte riutilizzati, come mostra un tesoretto monetale di epoca triumvirale, individuato in un vano del porticato sinistro del tempio maggiore. L’ultima frequentazione si ha nel III-IV secolo d.C. con l’uso sepolcrale dell’area dei due porticati, seguita dalla distruzione degli ultimi edifici per un evento violento, probabilmente il terremoto del 346 d.C.
Pietrabbondante (Isernia) - Borghi d'Italia (TV2000)
Il Comune di Pietrabbondante, in Provincia di Isernia, si trova a 1027 metri sul livello del mare e conta 840 abitanti.
I resti delle fortificazioni sannitiche sul monte Saraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbondante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato, si trovano i resti dell'antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo e il 95 a.C.
PIETRABBONDANTE (Molise, Italy)
I resti delle fortificazioni sannitiche sul monte Caraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbondante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato, si trovano i resti dell'antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo a.C. e il 95 a.C.
Fu capoluogo delle 34 Contee che formavano il ducato di Benevento. Il feudo appartenne a Roberto di Cornay, alla famiglia Carafa, a Guglielmo d'Alemagna, al Cantelmo, ai Galluccio, i De Raho, i Marchesano e i D'Andrea che furono gli ultimi proprietari del feudo. Fino al 1807 faceva parte, insieme ad Agnone, Cantalupo e Belmonte del Sannio, dell'Abruzzo Citeriore; in seguito al riodinamento napoleonico venne ceduto al Molise.
Pietrabbondante (IS)
Dalla Trasmissione e Canale YouTube Borghi d'Italia TV2000.
Il Comune di Pietrabbondante, in Provincia di Isernia, si trova a 1027 metri sul livello del mare e conta 840 abitanti.
I resti delle fortificazioni sannitiche sul monte Saraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbondante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato, si trovano i resti dell'antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo e il 95 a.C.
Pandia presenta il DocuFilm su Pietrabbondante
Il territorio di Pietrabbondante, nel cuore del Sannio pentro, è caratterizzato da emergenze archeologiche di notevole interesse. Le testimonianze più antiche, risalenti al V secolo a.C., sono quelle dei corredi restituiti dalla necropoli in località Troccola, sulle pendici occidentali del monte Saraceno. La sommità di questo monte verrà fortificata con una cinta muraria in opera poligonale, raccordata ad opere di difesa poste a quote più basse, in un momento in cui il territorio viene dotato di strutture difensive per opporsi alla minaccia romana. In questo momento (seconda metà del IV secolo a.C.) inizia la frequentazione del luogo di culto in località Calcatello. Stretto appare, fin dalle fasi più antiche, il legame tra questo santuario e l’esercito, come testimoniano le numerose armi dedicate nell’area sacra.
Il luogo di culto testimonia una sistemazione monumentale nel III secolo a.C. con la costruzione del cosiddetto tempio ionico ed una seconda sistemazione all’inizio del secolo successivo, in seguito alla distruzione di Annibale del 217 a.C., con la costruzione del tempio A. Solo alla fine del II-inizi del I secolo a.C. verrà realizzato il complesso teatro-tempio (B) con uno schema tipico dell’età ellenistica mediato dall’ambiente campano e latino. Gli ultimi scavi hanno indagato l’area a sud-ovest del complesso monumentale teatro-tempio individuando l’importante domus publica.
A poca distanza dall’area del santuario, in un territorio probabilmente ancora di sua competenza, è stato individuato il monumento funerario della famiglia dei Socellii, della seconda metà del I secolo a.C. Questa famiglia fu infatti proprietaria del santuario e delle sue pertinenze, quando, in conseguenza della guerra sociale, l'area sacra venne confiscata e ceduta ai privati.
Al III secolo a.C. appartiene anche il santuario in località Colle Vernone, nella valle del Verrino testimoniato dagli elementi architettonici dell’edificio e da una parte dell’altare con l’iscrizione in osco di dedica ad uno dei Dioscuri. Altre zone del territorio frequentate in questo momento sono l’area dell’attuale abitato di Pietrabbondante e la località di Arco.
Con l’instaurarsi del sistema municipale, gli interessi e le attività di natura amministrativa, sociale, economica e religiosa vengono concentrati nel municipio di Terventum, con il conseguente spopolamento e isolamento delle zone più elevate e meno accessibili. Una volta cessato il culto, gli edifici vennero abbandonati e solo in parte riutilizzati, come mostra un tesoretto monetale di epoca triumvirale, individuato in un vano del porticato sinistro del tempio maggiore. L’ultima frequentazione si ha nel III-IV secolo d.C. con l’uso sepolcrale dell’area dei due porticati, seguita dalla distruzione degli ultimi edifici per un evento violento, probabilmente il terremoto del 346 d.C.
Viaggio nel Molise: il Teatro sannitico di Pietrabbondante spiegato da Franco Valente (1 di 2)
Nell’Alto Molise, in provincia di Isernia, vi è un paese dal nome insolito, Pietrabbondante. Non è sbagliato associare questo toponimo all’abbondanza di roccia presente nelle aree circostanti. D’altronde ci troviamo in alcuni casi in zone particolarmente elevate e brulle. Un’altra etimologia, invece, vuole che esso sia un richiamo al culto della dea Ops Consica, dea dell’abbondanza, che era venerata dai Sanniti Penti stanziati secoli fa in Molise.
Pietrabbondante è conosciuto per l’antico santuario italico prospicente il piccolo centro abitato, noto per il possente basamento del tempio principale e per lo straordinario teatro, di cui si è conservata nel tempo la splendida cavea. Nell’attuale territorio comunale, inoltre, vi erano due antichi centri sanniti, Bovanium Vetus e, forse, la notoria Aquilonia, citata più volte da Tito Livio.
L’area monumentale venne realizzata per finalità prettamente religiose e questo carattere lo conservò fino al definitivo abbandono dello spazio sacro. Non conosciamo, purtroppo, tutti i culti curati a Pietrabbondante per la scarsità di indizi archeologici (iscrizioni, statuette votive…) ed è certo solo quello dedicato alla dea Vittoria, molto diffuso in Campania, Molise e Lazio. Secondo l’archeologo Adriano La Regina, che per decenni ha scavato in quella località, si tratta di un’antica divinità di origine sabina, Vacuna, ellenizzata e venerata anche in territorio pentro. Il santuario venne costruito per volere delle famiglie aristocratiche sannite più eminenti con funzioni sacre legate alla guerra. Il ritrovamento di armi nelle tombe e nei pressi dei templi confermerebbe questa ipotesi. È probabile, quindi, che a Pietrabbondante si consacrassero le armi sottratte ai nemici al termine delle battaglie campali e dagli esiti positivi. Ciò spiega, per esempio, il culto tributato alla dea Vittoria.
teatro-pietrabbondanteL’elemento più interessante dell’intero complesso è il teatro, costruito in asse con l’ingresso del tempio principale. Non è un caso isolato e altri esempi di santuari così modellati sono presenti in diverse aree dell’Italia Centrale, come a Castelsecco, in provincia di Arezzo. La struttura presenta una cavea rialzata, perfettamente conservata, nonostante le spoliazioni secolari, insieme alle gradinate inferiori, disposti su tre file. Erano i posti riservati all’aristocrazia o ai capi tribù che si recavano a Pietrabbondante per svolgere i riti religiosi o per adempiere ad impegni politici. Degli altri edifici scenici sono rimaste solo rovine, sia degli edifici sia dei camminamenti laterali. Il resto della cavea era probabilmente costituito da panche di legno. Ciò spiega la presenta della nuda terra nella parte superiore della gradinata.
Per quale motivo i Sanniti edificarono un teatro? A questa domanda non esiste una risposta certa a causa della scarsità di prove archeologiche o documentarie che possano confermare una qualsiasi ipotesi di lavoro. Si è affermato che in origine avesse una funzione prettamente politica e militare. Lì avvenivano le adunate dei capi del popolo sannita, che provenivano da tutte le regioni abitate da queste tribù italiche. Non è erroneo affermare che, al mutare delle condizioni politiche, quando nel II secolo a.C. tutta l’area venne pacificata, il teatro servì per la realizzazione di spettacoli teatrali, sul genere di quelli molto amati dal mondo ellenistico.
A quel secolo, inoltre, risale il definitivo rifacimento dell’area sacra. Si ipotizza, infatti, che già in età antica l’intero santuario fosse caduto in disuso. Con la nascita del municipio di Terventum (l’odierna Trivento, in provincia di Campobasso), l’intera vita sociale, culturale, politica ed economica dell’area montana venne a concentrarsi nella città molisana. Le zone più interne e impervie, come quella di Pietrabbondante, vennero progressivamente abbandonate e tutti gli antichi centri sanniti si spopolarono. Anche il santuario sannita perse la sua funzione sacrale e venne riutilizzato come area sepolcrale. La fruizione del luogo si interruppe intorno al 346 d.C., quando un terremoto causò il crollo di buona parte degli edifici rimasti in piedi fino a quel momento.
Gli scavi a Pietrabbondante - TgR Molise 06/09/2017
Francesco Cutro intervista in diretta il prof. Adriano La Regina sulle novità archeologiche nel santuario italico di Pietrabbondante.
FB: Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte
Per sostenere le attività degli archeologi impegnati a #Pietrabbondante visita:
Teatro Sannitico di Pietrabbondante
Teatro Sannitico di Pietrabbondante (IS) Molise - Italy (4 Ottobre 2015)
TEATRO SANNITA A PIETRABBONDANTE
Viaggio nel Molise: il Teatro sannitico di Pietrabbondante spiegato da Franco Valente (2 di 2)
Nell’Alto Molise, in provincia di Isernia, vi è un paese dal nome insolito, Pietrabbondante. Non è sbagliato associare questo toponimo all’abbondanza di roccia presente nelle aree circostanti. D’altronde ci troviamo in alcuni casi in zone particolarmente elevate e brulle. Un’altra etimologia, invece, vuole che esso sia un richiamo al culto della dea Ops Consica, dea dell’abbondanza, che era venerata dai Sanniti Penti stanziati secoli fa in Molise.
Pietrabbondante è conosciuto per l’antico santuario italico prospicente il piccolo centro abitato, noto per il possente basamento del tempio principale e per lo straordinario teatro, di cui si è conservata nel tempo la splendida cavea. Nell’attuale territorio comunale, inoltre, vi erano due antichi centri sanniti, Bovanium Vetus e, forse, la notoria Aquilonia, citata più volte da Tito Livio.
L’area monumentale venne realizzata per finalità prettamente religiose e questo carattere lo conservò fino al definitivo abbandono dello spazio sacro. Non conosciamo, purtroppo, tutti i culti curati a Pietrabbondante per la scarsità di indizi archeologici (iscrizioni, statuette votive…) ed è certo solo quello dedicato alla dea Vittoria, molto diffuso in Campania, Molise e Lazio. Secondo l’archeologo Adriano La Regina, che per decenni ha scavato in quella località, si tratta di un’antica divinità di origine sabina, Vacuna, ellenizzata e venerata anche in territorio pentro. Il santuario venne costruito per volere delle famiglie aristocratiche sannite più eminenti con funzioni sacre legate alla guerra. Il ritrovamento di armi nelle tombe e nei pressi dei templi confermerebbe questa ipotesi. È probabile, quindi, che a Pietrabbondante si consacrassero le armi sottratte ai nemici al termine delle battaglie campali e dagli esiti positivi. Ciò spiega, per esempio, il culto tributato alla dea Vittoria.
teatro-pietrabbondanteL’elemento più interessante dell’intero complesso è il teatro, costruito in asse con l’ingresso del tempio principale. Non è un caso isolato e altri esempi di santuari così modellati sono presenti in diverse aree dell’Italia Centrale, come a Castelsecco, in provincia di Arezzo. La struttura presenta una cavea rialzata, perfettamente conservata, nonostante le spoliazioni secolari, insieme alle gradinate inferiori, disposti su tre file. Erano i posti riservati all’aristocrazia o ai capi tribù che si recavano a Pietrabbondante per svolgere i riti religiosi o per adempiere ad impegni politici. Degli altri edifici scenici sono rimaste solo rovine, sia degli edifici sia dei camminamenti laterali. Il resto della cavea era probabilmente costituito da panche di legno. Ciò spiega la presenta della nuda terra nella parte superiore della gradinata.
Per quale motivo i Sanniti edificarono un teatro? A questa domanda non esiste una risposta certa a causa della scarsità di prove archeologiche o documentarie che possano confermare una qualsiasi ipotesi di lavoro. Si è affermato che in origine avesse una funzione prettamente politica e militare. Lì avvenivano le adunate dei capi del popolo sannita, che provenivano da tutte le regioni abitate da queste tribù italiche. Non è erroneo affermare che, al mutare delle condizioni politiche, quando nel II secolo a.C. tutta l’area venne pacificata, il teatro servì per la realizzazione di spettacoli teatrali, sul genere di quelli molto amati dal mondo ellenistico.
A quel secolo, inoltre, risale il definitivo rifacimento dell’area sacra. Si ipotizza, infatti, che già in età antica l’intero santuario fosse caduto in disuso. Con la nascita del municipio di Terventum (l’odierna Trivento, in provincia di Campobasso), l’intera vita sociale, culturale, politica ed economica dell’area montana venne a concentrarsi nella città molisana. Le zone più interne e impervie, come quella di Pietrabbondante, vennero progressivamente abbandonate e tutti gli antichi centri sanniti si spopolarono. Anche il santuario sannita perse la sua funzione sacrale e venne riutilizzato come area sepolcrale. La fruizione del luogo si interruppe intorno al 346 d.C., quando un terremotò causò il crollo di buona parte degli edifici rimasti in piedi fino a quel momento.
Il santuario di Pietrabbondante - intervento al convegno La geomatica applicata ai beni culturali
Il santuario di Pietrabbondante
intervento di Sara Polvere, collaboratrice dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte
17 Marzo 2018 - Taranto
La geomatica applicata ai beni culturali convegno organizzato dal Lions Club Taranto Poseidon
Facebook:
Website: inasaroma.org
Houses for sale discount Molise, Isernia, Italy
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Feature renovated stone house of 60 sqm on one level, on sale in Pietrabbondante, quaint village of Molise. The house has a kitchen and living room, a bathroom, a bedroom and a garden of 300 sq m. The services available are water, electricity, natural gas and heating. Distances: 4 km from Pietrabbondante, 30 km from Isernia, 60 km from Vasto and beaches, 146 km from Pescara airport, 200 km from Rome, 60 km from the ski slopes of Campitello Matese.
I Tesori di Pietrabbondante TgR Molise 21-8 -2017
Il prof. Adriano La Regina racconta le novità archeologiche nel santuario italico di Pietrabbondante.
Il servizio di Francesco Cutro sul TGR Molise del 21/8/2017
FB: Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte
Per sostenere le attività degli archeologi impegnati a #Pietrabbondante visita:
Visita ai nuovi scavi nel sito archeologico di Pietrabbondante - 5 sett 2017
Nel sito di Pietrabbondante su un declivio a mille metri d’altezza, si trovano gli imponenti resti archeologici di un singolare e maestoso santuario frequentato tra il IV e il I sec. a. C., prima della annessione del Sannio da parte di Roma. I recenti scavi hanno contribuito a definire ulteriormente i caratteri culturali, le forme religiose e istituzionali dei Sanniti, che qui avevano un centro spirituale e politico.
Gli archeologi Palma D'Amico, Sara Polvere, Roberto Mazzeo, Agnese Mrosek, Annalisa Citoni, Natalia Viscardi, Pietro Cerudelli, Daniele Deidda, Sara Catalano, Magdy Tawfik, Letizia Mormile hanno ultimato per questo anno 2017 gli scavi nel sito archeologico di Pietrabbondante coordinati dal prof. Adriano La Regina. L'Archeoclub di Termoli ha contribuito alla raccolta fondi per attivare tale iniziativa. Questo filmato mostra l'avanzamento degli scavi in modo particolare di quelli effettuati lo scorso anno e quest'anno.
Molise / Pietracupa / Drone / DJI / Inspire 1 / Zenmuse X3
La ripresa aerea panoramica, è stata effettuata a circa ottanta metri di altezza dal piano stradale, con una Zenmuse X3 montata su un DJI INSPIRE 1. Il video è stato realizzato dalla 3DLM, ditta individuale che si occupa di monitoraggio ambientale, aerofotogrammetria (per il rilevamento delle condizioni del suolo), supporto alle attività edilizie ed agricole, ispezioni di infrastrutture e termografiche.
3dlm.molise@gamil.com
IL Santuario del SS Salvatore con vista panoramica di MONTELLA ( Avellino - Irpinia - Italy )
Esiste in Irpinia un luogo di una bellezza imponente ed affascinante che trasmette pace e serenita'. Esso e' il Santuario del SS Salvatore di Montella. ( Luigi Salzarulo )
IL Santuario è situato a sei chilometri circa da Montella e vi si può accedere attraverso una comodissima strada rotabile.Il piazzale panoramico del Santuario è accessibile tutto l'anno. Invece, le funzioni religiose sono officiate da Agosto a Settembre.Il Santuario del Santissimo Salvatore sorge sulla sommità di un monte isolato dal resto della catena montuosa, a m. 954 di altitudine. Domina, quindi, tutta la vallata sottostante. E' un luogo indimenticabile, per chiunque vi sosti in meditazione, ci si sente sospesi tra terra e cielo... (E. Volpe)Si raccontano miracoli e prodigi legati al santuario e al Gesù giovinetto, come quello del pozzo del miracolo, situato proprio nel piazzale del santuario, in cima alla montagna, da cui è possibile attingere l'acqua.Ogni anno il santuario è meta di pellegrinaggio, in particolare il 6 Agosto non solo da parte dei Montellesi, che lo considerano il loro protettore, ma anche dagli abitanti dei paesi limitrofi. Infatti, molti sono quelli che risalgono la montagna del santuario a piedi, in segno di devozione. Partono di notte da paesi lontani anche 30 km per ritrovarsi la mattina dopo, per la funzione religiosa.Un'altra tradizione religiosa legata al santuario è quella di suonare almeno una volta all'anno la sacra campana del peso di circa 20 quintali, fusa nel 1849 dai Fratelli Marinelli di Agnone. La campana viene suonata a doppio rintocco da almeno 4 persone e nelle sere d'estate è possibile sentirne il suono anche a 20 km di distanza.La facciata del Santuario è stata completamente ristrutturata nel 1979, si presenta molto semplice ed essenziale. L'ingresso dell'attuale chiesa settecentesca è preceduto da tre arcate con colonne che immettono in un piccolo atrio; da qui si accede al Tempio e, già entrando, si è toccati da un'atmosfera di sacro e silenzio, che emoziona.Di bellissima fattura è l'altare del 1789, opera di un mastro marmoraio napoletano, vero gioiello, in marmi policrorni fusi armonicamente, e con al centro del paliotto l'immagine a rilievo del Salvatore. L'iconografia del Salvatore è quella del Gesù della Trasfigurazione, che nella rappresentazione popolare ha assunto le sembianze di Gesù giovinetto. La statua lignea policroma ne è un bellissino esempio.Molto belle sono anche le cinque vetrate artistiche che rappresentano alcuni episodi del Vangelo e la Madonna della Neve.
NeI 1995 è stato situato a sinistra entrando, il bel mosaico che rappresenta la Trasfigurazione e che ricorda il gemellaggio tra il Santuario e la Basilica del Tabor in Israele.La porta centrale d'ingresso, fusa in bronzo con sei formelle a bassorilievo raffiguranti la storia del Santuario, fu inaugurata nel 1979 in occasione del secondo centenario degli avvenimenti miracolosi. E' un'opera dello scultore P. Tarcisio Musto, il quale ha anche realizzato il bel Gesù Risorto, che, nel Sacrario dei caduti in guerra, si slancia con volto gioioso, sprigionante una particolare luminosità.Le altre due porte laterali, sempre in bronzo, sono state modellate dallo scultore Antonio Manzi, nativo di Montella, ma operante a Firenze. Rappresentano i momenti salienti dell'opera di Redenzione: l'Annunciazione, la nascita di Cristo, l'Ultima Cena e la Crocifissione.
Bibliografia di rif. Il Santuario del S.S. Salvatore di Ernesto Volpe per Montella, guida alla città - Edizioni Dragonetti, Montella.
MONTELLA :
Montella è un comune italiano di 8.013 abitanti della provincia di Avellino, in Campania, nella regione storica dell'Irpinia. La zona era abitata già nel periodo neolitico. Il paese nasce come villaggio sannita nel I millennio a.C., per poi diventare municipio romano, sede gastaldale e poi contea sotto i Longobardi.È nota per la produzione della Castagna di Montella, cui è riconosciuto il marchio IGP. l territorio, compreso nel Parco regionale Monti Picentini e prevalentemente montuoso, è rinomato per la bellezza del paesaggio. Montella fa parte della Comunità montana Terminio Cervialto, dal nome dei due monti alle piedi dei quali si sviluppa (il Terminio, che raggiunge quota 1.786 m s.l.m., e il Cervialto, 1.809 m s.l.m. . Numerosi i punti di osservazione panoramica: le Ripe della Falconara; il Pizzillo; il tratturo regio da Montella al Castello del Monte; la Foa sulla sommità del monte Sassetano che domina l'abitato.Il fiume Calore ha la sua sorgente nel comune di Montella. Importanti sono le valenze paesaggistiche, in particolare l'altopiano di Verteglia, vasto e ricoperto da faggi; tra le numerose grotte esistenti, la Grotta dei Cantraloni e la Grotta del Caprone.
Sulle orme dei Sanniti - Neverending Tour - Molise
8 Agosto 2014
Quarta e ultima puntata della tappa in Molise ad Isernia. In onda dal Centro Europeo di Ricerche Preistoriche.
Tema: Il Santuario sannita di Pietrabbondante (Is).
Riprese: Firmato Badoglio Entertainment
Montaggio: Firmato Badoglio Entertainment
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Let's Dig Again è una web radio archeologica per tutti coloro che sono interessati a scoprire il mondo dell'archeologia.
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Founder, Speaker & Social Media Manager - Andrea Bellotti
Co Founder & Speaker - Alessandro Mauro
Videomaker - Roberto Chiariello
Fotografo & Speaker - Alessandro Carabia
Jolly & Speaker - Roberto Trivelli
Pesche (Isernia, Italia) climbing
Неспешный подъем в итальянскую деревеньку Pesche (Isernia) после 6 этапа Джиро д’Италия 2016
Liveri (NA) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La troupe di Borghi d'Italia torna in Campania, a Liveri (Napoli) Civitas Mariae e borgo della luce.
riprese aeree area archeologica pietrabbondante.wmv
Riprese aeree dell'area archeologica di Pietrabbondante realizzate da Massimo Notaro con il patrocinio della regione Molise, del Mibac, dell'INASA e del comune di Pietrabbondante