VIA FRANCIGENA: Da Radicofani a Acquapendente - di Sergio Colombini
Con la tappa di oggi oltre che ammirare dei bellissimi paesaggi, attraverseremo anche dei borghi:
Radicofani: Le prime notizie storiche mostrano che nel 1028 il Conte Ildebrando IV Aldobrandeschi vendette Contignano a Foscolo e Maiza e che essi nell'anno seguente lo donarono al Monastero del SS. Salvatore del Monte Amiata. Nel 1210 con una bolla l'imperatore Ottone IV confermava il possesso all'Abbazia. Nel 1293 per la prima volta viene attestata l'esistenza della Chiesa di Santa Maria in Campo, sempre come dipendenza del monastero. Nel luglio del 1300 Radicofani fu teatro di uno scontro tra l'esercito di Santa Fiora comandato da Guido di Santa Fiora e quelli di Siena e Orvieto comandati da Ghirardello da Todi nel quale morirono 400 uomini e quasi tutti i comandanti Senesi e Orvietani vennero uccisi.
Ponte a Rigo: Nel Medioevo sotto il nome di Borgo a Rigo [1] luogo conosciuto si trova 9,7 km a sud ovest della capitale di San Casciano dei Bagni e 65 chilometri a sud est della capitale provinciale di Siena . Il villaggio si trova sui fiumi Rigo e Paglia , il Rigo pochi metri ad est del paese raggiunge il Rigobrücke (Ponte a Rigo) e poi si svuota dopo 500 metri nel Paglia. Qui, il Paglia segna il confine con il Lazio , che con la comunità Proceno ( Viterbo ) a sud. Ponte a Rigo si caratterizza il punto più meridionale della Valdichiana (Valdichiana) e il luogo meridionale della Francigena in Toscana. Diverse varianti del pellegrinaggio si ritrovano insieme sul sentiero principale della via Cassia, come occidentale Amiata variante di Bagni San Filippo , Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio e la variante orientale su Radicofani e Celle sul Rigo (anche il quartiere di San Casciano dei Bagni) , Il villaggio si trova a 299 metri sopra il livello del mare e conta circa 70 abitanti.
Acquapendente: Si ipotizza che nell'ambito territoriale dove è situato oggi il paese, esistesse un centro etrusco abitato poi dai romani, successivamente invaso e distrutto dai Longobardi.
Da un'analisi su documenti antichi invece sembra più probabile una nascita del nucleo urbano a partire da un borgo formatosi attorno alla pieve di Santa Vittoria, tra il IX e il X secolo, e posta lungo la Via Francigena, itinerario che fungeva da collegamento tra Roma e l'Europa centrale, in particolar modo la Francia.
Il piccolo borgo si sviluppò velocemente per la collocazione sull'importante asse di comunicazione e nel 964 ospitò l'imperatore Ottone I il quale risiedette ad Acquapendente per un breve periodo. Con la donazione di tutti i beni di Matilde di Canossa alla Chiesa, Acquapendente entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro e venne posta nella diocesi di Orvieto. In questo periodo ci furono le prime guerre tra Orvieto ed Acquapendente che voleva sottostarle, anche perché il borgo aveva ormai raggiunto una certa importanza dovuta alla sua posizione strategica tra Marchesato di Toscana e Stato della Chiesa (Patrimonio di San Pietro).
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Museo delle Pievi di Sovicille
Il Museo diffuso delle Pievi di Sovicille è un progetto culturale orientato non solo allo sviluppo di riqualificazione e valorizzazione degli stessi edifici religiosi, ma ha la finalità di favorire una visione e una gestione del territorio come un comprensorio culturale unitario e fortemente interconnesso. Una strategia per innescare processi di riqualificazione, di salvaguardia del paesaggio, di promozione del territorio e della sua memoria storica. La proposta è quella di creare un circuito territoriale che abbracci diciassette Pievi romaniche, disseminati nel territorio, per facilitare la conoscenza di un patrimonio impropriamente ritenuto minore. Un patrimonio architettonico-rurale da considerarsi strategico per lo sviluppo locale da assumere come parole-chiave. Una nuova visione e nuovi contenuti ad una realtà territoriale già esistente, che lega il paesaggio rendendo riconoscibile e unico l'intero territorio comunale. (Mario Tassoni, Architetture dell'anima nelle terre di Siena. La Pieve di Ponte allo Spino di Sovicille , Ed. Betti, Siena, 2018 - Una guida e un'idea progetto, del Museo delle Pievi curato dall'arch. Mario Tassoni per il Comune di Sovicille, che ha ricevuto la MENZIONE SPECIALE alla IX Edizione del Concorso Internazionale FICLU - Federazione Italiana dei Club e Centri per l'UNESCO - per La fabbrica del paesaggio 2018)
Pievi Romaniche della Toscana
Abbiamo realizzato questo video per festeggiare tutti coloro che dall'aprile del 2013 ci seguono con affetto e che ormai sono diventati tantissimi tanto da raggiungere un numero mai sperato...10.000!!!
Non ce ne vogliono ..tutte le pievi o chiese mancanti che sono comunque nel nostro cuore. GRAZIE!
Non Potho Reposare suonata da Paolo Fresu: trumpet
Jan Lungdren: piano
Lars Daniellson: bass
Clarence Penn: drums
VIA FRANCIGENA: Da Pietrasanta a Valpromaro - di Sergio Colombini
Si riparte da Pietrasanta città strategicamente disposta lungo il vecchio tracciato della Via Francigena, percorso circa un chilometro, all'altezza del cimitero prendiamo sulla sinistra la strada di Valdicastello Carducci, dopo poco passiamo davanti alla pieve dei Santi Giovanni e Felicita, bella chiesa in stile romanico e ristrutturata nei secoli successivi, anche oggi non è possibile visitarla all'interno perché ci sono in corso dei lavori di restauro.
Seguendo la segnaletica della Via Francigena arriviamo a Camaiore, la città fu fondata dai romani in una grande pianura, successivamente il territorio fu invaso da goti e bizantini, dopo Lucca prese il controllo della città con l'aiuto dei longobardi.
Dopo la visita della collegiata di Santa Maria Assunta (XIII sec.) e la badia di San Pietro, riprendiamo il cammino.
Superata la ripida salita per Montemagno il tracciato ora è in discesa fino a Valpromaro.
Al centro del paese vicino alla chiesa di San Martino c'è la Casa Del Pellegrino dove veniamo accolti gentilmente dai volontari.
#Pietrasanta #Valpromaro #ViaFrancigena
SINALUNGA (SIENA, TOSCANA, ITALY)
Sinalunga, comune di 12922 abitanti, provincia di Siena, Toscana, Italia.
Ritrovamenti fossili di età preistorica nelle colline della zona testimoniano la presenza dell'uomo a Sinalunga già in quella lontana epoca. Reperti del VIII secolo a.C. ci segnalano un nucleo etrusco nei colli appartenente alla lucumonia di Chiusi, che si espanse sicuramente fino al I secolo a.C. come confermato da alcune tombe. Nel colle più elevato di Sinalunga sembra fosse ubicato un tempio molto importante e le colline circostanti erano densamente abitate. I primi contatti con i Romani si ebbero all'inizio del III secolo a.C. all'interno di una coalizione comprendente Galli, Umbri e Sanniti. Sempre al I secolo a.C. risalgono i primi insediamenti romani nella parte bassa di Sinalunga secondo reperti rinvenuti durante alcuni scavi effettuati nel secolo scorso. In epoca repubblicana questo insediamento fu un'importante stazione di posta (mansio) sulla via Cassia con il nome di Ad Mensulas, il cui nucleo principale era probabilmente ubicato nello stesso luogo dove oggi sorge la pieve romanica di S.Pietro ad Mensulas. Come testimoniato dalla Tavola Peutingeriana questa importante via di comunicazione in questa parte della Valdichiana senese aveva un percorso che attraversava gli odierni abitati di Acquaviva (Ad Graecos), Torrita di Siena (Manliana) e Sinalunga (Ad Mensulas), per poi proseguire verso Siena (Sena Iulia). All'inizio del Medioevo sulla collina sopra la vecchia mansio romana di Ad Mensulas si ergeva il minaccioso castello delle Ripe, intorno al quale cominciarono ad insediarsi i sinalunghesi visto il progressivo impaludamento che stava interessando la sottostante pianura della Valdichiana, a causa dell'incuria a cui erano soggette le perfette canalizzazioni etrusche mantenute in funzione per tutta l'età romana e poi abbandonate alla fine dell'impero Romano d'Occidente. Il borgo nato all'ombra del castello delle Ripe con il tempo andò sviluppandosi tanto che un documento del 782 attesta l'esistenza di un luogo per le pubbliche adunanze: un solido edificio nel quale si conservavano i documenti e la cassa della comunità. Successivamente questo edificio fu trasformato in chiesa (l'odierna Chiesa di S.Lucia). A questo periodo risale anche il nome di Sinalunga (inizialmente Asinalonga) per motivi assolutamente ignoti. Fotografie scattate giovedì 18 aprile 2013.
GARFAGNANA: Borghi lungo la Via del Volto Santo - di Sergio Colombini
La Via del Volto Santo è una variante al percorso identificato dall'Arcivescovo di Canterbury Sigerico alla fine del X° secolo. Questa arteria è stata percorsa per tutto e oltre il Medioevo. Il percorso abbandona l'arteria principale della Via Francigena appena oltre la Pieve di Sorano di Filattiera e attraversa la Lunigiana orientale toccando le Pievi di Venelia e di Soliera, Fivizzano, Offiano, Pieve San Lorenzo fino a giungere in Garfagnana dal Passo di Tea e l’Ospitale di San Nicolao. Il primo tratto in Garfagnana è su crinale fino a Varliano, da qui la strada scende verso il comune di Piazza al Serchio incontrando Gragnana, San Michele, Piazza al Serchio, San Donnino, Verrucole, San Romano in Garfagnana, Sambuca, Villetta, Pontecosi, Castelnuovo di Garfagnana, Cascio,Gallicano, Fornaci di Barga, Ghivizzano, Calavorno, Rocca, Borgo a Mozzano, Diecimo, Valdottavo, Domazzano, Ponte a Moriano e infine arriva a Lucca dove nella chiesa di San Martino è venerata la statua del Volto Santo. In questo breve video ho visitato alcuni borghi della Garfagnana attraversati dalla Via del Volto Santo.
TREKKING: Monte Oliveto Maggiore - Chiusure - San Giovanni d'Asso - di Sergio Colombini
Trekking con gli amici del ilrifugiotrekking.
L'itinerario di oggi si svolge nelle Crete Senesi, lasciamo le auto nei pressi dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e dopo circa 500 metri di asfalto svoltiamo a destra sul piccolo sentiero che ci porta al borgo di Chiusure.
Il borgo di Chiusure sorse intorno ad un'antica chiesa denominata Sant'Angelo in Luco, già esistente nell'VIII secolo quando fu oggetto di contesa fra i vescovi di Siena e di Arezzo, ricadendo poi sotto la giurisdizione di quest'ultimo. La nobile famiglia Tolomei di Siena aveva vari possedimenti nei dintorni di Chiusure. Nel 1313, Bernardo Tolomei si ritirò per condurre una vita eremitica in una sua proprietà nel deserto di Accona non lontana da Chiusure e lì fondò, nel 1319, la Congregazione Olivetana.
Nel 1333 Antonio di Meo Tolomei acquistò il borgo di Chiusure cedendo poi al popolo i terreni e le abitazioni. Nel XIV secolo la chiesa di Sant'Angelo in Luco, mutando il suo nome in San Michele in Luco, venne affidata alla vicina Abbazia di Monte Oliveto Maggiore insieme alla quale, nel 1462, entrò a far parte della Diocesi di Pienza.
Dalla sommità del paese si gode di un immenso panorama che spazia da Siena a Radicofani, al Monte Amiata.
Dopo una breve visita ci dirigiamo verso San Giovanni d'Asso, seconda meta del nostro trekking.
Continui saliscendi e panorami sulle crete e sulle dolci colline che si stendono a perdita d'occhio. Arriviamo a San Giovanni d'Asso per l'ora di pranzo, consumato davanti alla pieve e al Castello, sotto un tiepido sole. Visitiamo quindi la deliziosa chiesetta di San Pietro in Villore, la cui origine risale al VII secolo d.C.
Il nostro trekking prosegue percorrendo un anello per tornare verso Chiusure. Da qui scendiamo nella valle sottostante e risaliamo per giungere infine all'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Questa fu fondata nel 1313 dai monaci olivetani, seguaci dell'ordine dei benedettini. Dopo una breve visita, si conclude l'escursione.
Grazie a Giovanni Corrieri che oggi ci ha fatto da guida. Percorsi circa 16,5 km.
Pienza la Città dei Fiori Val d'Orcia - Tuscany Italy
Situata al centro della Val d'Orcia, a 491 m s.l.m., Pienza, in origine Castello di Corsignano , prende il nome attuale in onore di Enea Silvio Piccolomini, l'umanista che divenne Papa nel 1458 con il nome di Pio II. Pienza era conosciuta nell' 828 per la presenza nel suo territorio di un latifondo dell' Abbazia di S. Salvatore del Monte Amiata. Nel XIII sec. è di dominio senese vi rimase anche nei secoli successivi. Con Pio II divenne sede Pontificia e nel 1462 sede Vescovile .Solo nel 1559 entrerà a far parte del Granducato di Toscana. Ancora oggi il borgo di Pienza è un piccolo gioiello di architettura in cui possiamo osservare tutte quelle opere che fanno una delle città d'arte più importanti della provincia di Siena. Infatti dal 1458 Pio II avviò la sua ristrutturazione affidando i lavori al celebre architetto Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, il quale a partire dal 1459 attuò una profonda trasformazione cercando di caratterizzare l'immagine utopica di città ideale, che si andava ricercando in età rinascimentale.
In soli tre anni realizzò nella piazza principale il Palazzo Piccolomini, il Duomo, che racchiude opere del Vecchietto, di Matteo di Giovanni e di Sano di Pietro. Accanto al Duomo vi è la casa dei Canonici sede del museo Diocesano, dove è possibile ammirare opere della scuola del Sodoma, arazzi fiamminghi del 1400 e del 1500, sculture in legno del XIV sec. e il piviale di Pio II. Altrettanto importante sono il Palazzo Comunale e quello Vescovile.Al di fuori delle mura importante da visitare è la Pive di Corsignano d'arte romanica, e a pochi Km il castello di Spedaletto, il monastero di S. Anna in Camprena, e il castello di Monticchiello. Dal punto di vista economico Pienza è un centro prevalentemente agricolo ed è famoso per la lavorazione del formaggio, il rinomato cacio di Pienza.Il territorio del comune di Pienza è compreso nel Parco Artistico, Naturale e Culturale della Val d' Orcia di cui fanno parte anche Castiglion D'Orcia, Montalcino,Radicofani e S. Quirico D'Orcia, che tende alla conservazione del patrimonio artistico della Val D'Orcia. Infatti oltre alle Biancane la caratteristica formazione a cupola di colore biancastro, abbiamo anche molti esemplari di fauna selvatica.
San Gusmè Travel Journal • The guide of Siena and the countryside
In this video I’m going to tell you about a small cute and praised village situated in the Municipality of Castelnuovo Berardenga, one of the doors of Chianti!
Chianti is known for amazing wine, tours and bike rides…
Let’s examine closer what Luca Cava's little village is and what does it have to offer…
For the first time San Gusmè was mentioned in the Bille of sale from February of 867, in which Sienese earl Winigi di Ranieri gives to the Monastery of San Salvatore from Berardenga all his possessions situated in the surroundings of the church of Santi Cosma and Damiano.
From the XII century the village becomes the stronghold of Ricasoli family, famous also for the Baron Bettino, mayor of Florence and second president of the Council of the Kingdom of Italy after Cavour, who, it is said, is still living in the area around Brolio Castle as a ghost.
San Gusmè was united with the Municipality of Castelnuovo Berardenga in 1777.
The fest of Luca Cava is a local tradition, an initiative dedicated to the statue, made in 1888 by a local peasant, it represents a man in a position of body needs and it served to indicate the fact that one was completely welcome to do them there, in order to use the result as a fertiliser for the gardens… and here the mockery song was born.
Thanks to Silvio Gigli, an important Italian journalist born in Siena, the Fest in the honour of Luca Cava welcomes important guests from the Italian music panorama every year.
San Gusmè today still represents an example of a medieval fortified village, of a circular form, delimited by partly existent city wall. Of this wall, well represented in a plan of the end of the XVI century, some parts still remain, with its rectangular bastions, mostly englobed by later constructed buildings.
La pieve dei Santi Damiano e Cosma, from where the village takes its name is situated in San Gusmè, on its high altar is placed the Annunciation from the XV century, attributed to young Pietro Sorri, painter of the early XVII century, principally active between Siena and Florence, but also in the Tuscan and Italian cities, later he was identified as a mannerist by the style of Vasari, the architect of Uffizi gallery in Florence.
The church of Compagnia della Santissima Annunziata is also situated inside the village, with a standing neomedieval bell tower built between the end of the XIX and the beginning of the XX century.
CIVITELLA IN VAL DI CHIANA, AREZZO, ITALY (4 of 4)
Civitella in Val di Chiana, provincia di Arezzo, Toscana, Italia. Già popolata in epoca romana Civitella divenne roccaforte longobarda e vi fu costruito il castello visibile attualmente. Nell'XI secolo il feudo di Civitella passò sotto il vescovo di Arezzo, che la designò quale capoluogo del Viscontado della Valdambra. Fu all'epoca che il centro venne ribattezzato Civitella del Vescovo. Nel XIII secolo il territorio comunale fu messo a dura prova dalla battaglia di Pieve al Toppo fra Siena e Arezzo (ricordata da Dante nel XIII canto dell'Inferno) vinta da quest'ultima. In seguito la stessa Civitella fu distrutta. Nel 1272 il Vescovo aretino Guglielmino degli Ubertini la ricostruì, ma dopo la sconfitta aretina a Campaldino (1289) Civitella fu presa da Firenze. Nel 1311 tornò ad Arezzo e proprio a Civitella fu stipulata la pace tra il vescovo Ildebrandino Guidi di Romena e l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo, che garantì alcuni anni di relativa pace. Dopo un tira e molla tra Arezzo e Firenze, Civitella entrò definitivamente a far parte del territorio di quest'ultima nel 1348, divenendo sede di Podesteria. Nel 1554 fu assediata da Siena, ma venne difesa con successo da Paolo da Castello, capitano di ventura al servizio di Cosimo I de' Medici. Nel 1774 la cittadina assunse grande importanza per la rivalutazione voluta dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena dell'antica strada dei mercanti, che collegava i centri chianini e valdambrini per il commercio del grano. Gli anni del regno d'Italia condussero un'epoca di pace, ma questa fu violentemente turbata dalla seconda guerra mondiale. La rocca longobarda, da secoli simbolo di Civitella, fu distrutta da un bombardamento alleato, poiché al proprio interno si era installato il locale comando tedesco. Civitella fu sconvolta da una delle più sanguinose stragi che la storia italiana ricordi: si tratta del tristemente noto eccidio di Civitella del 29 giugno 1944, quando 244 civili innocenti furono assassinati dai nazifascisti. Un ringraziamento per la collaborazione fornita dai membri della locale Pro Loco.
S. Giovanni d`Asso
San Giovanni d'Asso is a comune (municipality) in the Province of Siena in the Italian region Tuscany, located about 80 km southeast of Florence and about 30 km southeast of Siena in the area known as the Crete Senesi.
The hamlet is overlooked by large Castle, now home to the tartufo museum. Also interesting in the historical centre are the churches of San Giovanni Battista (pieve) and San Pietro in Villore, both of medieval origin.
Sansepolcro (Arezzo Toscana) MUSEO CIVICO Piero Della Francesca Luca Della Robbia
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
QUATTRO PASSI SULLA VIA FRANCIGENA
Ci troviamo in Toscana, tra Gambassi Terme e San. Gimignano.
Il tratto di Via Fracigena che percorriamo è dalla località Piazzetta, bivio per Certaldo alla Pieve di Santa Maria a Cellole a circa cinque chilometri da San Gimignano.
Percorso circa un chilometro arriviamo al paese di Pancole, qui visitiamo il Santuario dedicato alla Madre della Divina Provvidenza.
Da qui, percorriamo altri novecento metri su strada asfaltata e al bivio si imbocca a destra lo sterrato in salita che porta a Collemuccioli, antico borgo fortificato con torre e poche piccole case in pietra, la VF passa sotto l'arco di una di queste.
In breve arriviamo alla Pieve romanica di Santa Maria a Cellole datata 1238.
Purtroppo non è possibile visitarla perché è in corso il restauro. (25/04/2011).
Piramide di Bomarzo
Video della Piramide di Bomarzo (drone) - altare rupestre probabilmente di origine Etrusca
Bomarzo Pyramid video from drone. Megalith from Viterbo region, possibly Etruscan
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music: Turku Nomads of the Silk Road - 14 - - Bir Demet Yasemen on FMA
Piazza del Duomo | Cortonaweb.net podcast
Il Duomo di Cortona, la chiesa di Santa Maria Assunta, sorge sulle rovine della chiesa più antica della città. Fu costruita nel XV secolo da importanti architetti cortonesi dell'epoca, quali Francesco Laparelli e Cristofanello. Nella chiesa si trovano alcune opere di Pietro Berrettini detto Il Cortona nonché le tombe dei fratelli Venuti fondatori dell'Accademia Etrusca.
Di fronte al Duomo ha sede il Museo diocesano del capitolo della cattedrale, che si articola su nove sale espositive. Qui sono preservate alcune opere provenienti dalle chiese cittadine tra cui l'Annunciazione del Beato Angelico, il Compianto sul Cristo morto di Luca Signorelli e la Croce sagomata di Lorenzetti, oltre allo splendido Parato Passerini realizzato per Papa Leone X.
Scendendo dietro al museo diocesano percorriamo via Iannelli dove si trovano le case più antiche della città, risalenti al 1300 e perfettamente conservate. Caratteristica è la facciata che sporge a sbalzo sulla strada rinforzata da travi in legno.
Questa strada ci porta direttamente alle mura che circondano la città per circa 3 km. Possiamo vedere dai diversi materiali impiegati le varie fasi di costruzione e restauro della cinta muraria in epoca etrusca, romana e medievale. Il lato a ovest è perfettamente conservato e recentemente vi è stata riaperta l'unica Porta a due fornici, Porta Bifora.
Azienda vinicola di alto livello in Vendita a Montepulciano (SI)
Azienda vinicola di alto livello nel cuore della Toscana che produce vini come Nobile di Montepulciano DOCG, la prima in Italia ad ottenere questa etichetta e il Rosso di Montepulciano DOC, conosciuto in tutto il mondo, in Svizzera e in Russia.L'azienda segue i principi dell'agricoltura biologica.Tutte le attrezzature sono tecnologicamente avanzate in una cantina recentemente restaurata con sale per la fermentazione, l'imbottigliamento e l'etichettatura.Oltre alla cantina, la struttura dispone di una splendida piscina e di 4 appartamenti per i turisti e gli ospiti della cantina.La proprietà si estende per un totale di 37 ha di cui 23 sono piantati come vigneto:
13 ha sono vigneti piantati nel DOCG Vino Nobile di Montepulciano
5.50 ha con il Rosso di Montepulciano DOC
2,50 ettari di Chianti Colli Senesi DOC
2 ha registrati a IGT.
Inizialmente c'erano 2 aziende per mantenere i marchi Conventino e La Casella; Che facilita la commercializzazione del prodotto, soprattutto all'estero.La società ha un impatto molto alto della famiglia e l'obiettivo è quello di produrre vino di alta qualità, attraverso i dettami dell'agricoltura biologica, ma conservando tutte le caratteristiche tradizionali del vino toscano Nobile di Montepulciano che è il vino rosso più antico in Italia il primo ad avere il docg (etichetta che garantisce la qualità e l'origine di un vino).La filosofia e l'obiettivo principale dell'azienda sono quindi di presentare sul mercato un ottimo vino che sia rispettoso della salute e dell'ambiente (tutti i vini possono etichettare l'etichetta Vino biologico) e delle più genuine tradizioni del vino Toscano e in particolare di Montepulciano.
Trekking Carnia ( agriturismo Randis Piano D'Arta Terme)
Vista dal Alto Clavais a cavallo
L'URSEA AL CASTELLO DI FIGHINE
L'Ursea al Castello di Fighine, situato nel Comune di San Casciano dei Bagni - Foto e filmato di Aldo Innocenti e Mauro Montagni . ursea.it
L'URSEA ALL'ABBAZIA DI SAN PIERO IN CAMPO in Val d'Orcia
L'Ursea all'Abbazia di San Piero in Campo in Val d'Orcia - Foto e filmato di Aldo Innocenti - ursea.it