Il Castello di Proh - DJI Mavic 2 Pro (versione completa)
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Un po' di storia:
Il Castello di Proh sorge in pianura nell’omonima frazione del comune di Briona, al limitare dei primi pendii delle colline novaresi. Fu edificato per volere di Francesco Sforza verso la metà del XV secolo probabilmente non per scopi militari in quanto a breve distanza esistevano già i castelli strategici di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.
Già all’inizio del XII secolo Corrado III di Svevia aveva concesso il feudo ai Conti di Biandrate che eressero il cosiddetto “castellaccio” sulle alture retrostanti, dove si trovano anche la piccola chiesa parrocchiale di San Silvestro – di origine quattrocentesca con rimaneggiamenti barocchi – e i resti della cinta interna e della torre. Il castello, munito di torrioni circolari e di torretta, proprietà dei Caccia e poi dei Cattaneo di Cavaglietto, costituiva il primo baluardo difensivo sulla strada che da Novara saliva verso la Valsesia.
Distrutto, durante la guerra tra i Visconti di Milano e il Marchese di Monferrato, il maniero passa sotto il controllo dei Caccia di Mandello Vitta e infine dei Cattaneo di Cavaglietto che ne sono proprietari fino all’inizio dell’Ottocento. Come il vicino castello di Briona, a metà del 400 passò in feudo ai Tornielli, seguendone le stesse sorti. Nel 1495 fu occupato dall’esercito di Ludovico il Moro.
Nel 1597 passò ai Caccia mentre nel 1672 fu acquistato dai fratelli Cattaneo di Novara. Nell’Ottocento fu trasformato in cascina dalla famiglia Fantoni e, sul finire del secolo, venduto al Conte Arese Lucini. Nel XX secolo fu acquistato dapprima dalla famiglia Varelli ed infine passò agli attuali proprietari, i Marelli di Milano.Il castello ha subito nei secoli molteplici sistemazioni.
Si presenta a pianta rettangolare asimmetrica con due torri circolari agli angoli nord-est e sud-ovest. In passato era circondato da un fossato, oggi scomparso, e presentava due ingressi dotati di ponte levatoio: una pusterla sul lato est ed una porta carraia ad ovest.
Tutto l’edificio presenta un apparato a sporgere con lunghe caditoie decorate a dente di sega e ha un’altezza uniforme, ad esclusione del tratto di cortina tra la torricella d’ingresso e l’inizio del primo fabbricato sul lato orientale.
Come indicato dalla targa apposta all’ingresso, il castello, ormai in rovina, fu restaurato nel 1960, rispettando le forme originarie e ripristinando la torre più alta al lato dell’ingresso principale.
Degli affreschi che decoravano un tempo, l’edificio sopravvivono solo un trittico sbiadito sulla parete est del cortile, raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi, e lo stemma dei Cattaneo sulla torre sud-ovest.
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POLLENZO (Bra, Piemonte) Chiesa, Albertina, Castello, Piazza, Agenzia, Anfiteatro Romano - videomix
L'impianto urbanistico attuale di Polienzo è caratterizzato sostanzialmente da due fattori: il tessuto medievale stratificato sui reperti romani superstiti e il tessuto ottocentesco che, stravolgendo la trama irregolare altomedievale, consentiva di organizzare su assi perfettamente ortogonali le architetture neomedievali ideate dal Melano. Il nuovo centro nasce con un preciso piano che alle attività ludiche della corte affianca un consistente proposito produttivo e di coordinamento di tutte le attività delle tenute agricole carloalbertine. Per dare forma a questo ultimo tessuto negli anni Trenta dell'Ottocento si è in gran parte intaccato il tessuto storico precedente, nella zona a ovest dell'anfiteatro. Nel nuovo ambito, edificato su una maglia perfettamente ortogonale, i cui assi sono stati determinati dall'impianto dei castello, riconosciamo:
l' Albertina
la chiesa di San Vittore Martire
la piazza Carlo Alberto (ora Vittorio Emanuele II) e il Torrione (detto Torre dei Carabinieri)
l' Agenzia
il castello (proprietà privata - non visitabile)
l'anfiteatro romano
la chiesa de la Madonnina
il ponte sospeso (uscendo da Pollenzo in direzione Verduno - La Morra)
il parco
Castello di Proh - footage with Parrot Anafi
Il castello di Proh sorge in pianura nell'omonima frazione del comune di Briona, al limitare dei primi pendii delle colline novaresi. Fu edificato per volere di Francesco Sforza verso la metà del XV secolo probabilmente non per scopi militari in quanto a breve distanza esistevano già i castelli strategici di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.
Già all'inizio del XII secolo Corrado III di Svevia aveva concesso il feudo ai conti di Biandrate che eressero il cosiddetto castellaccio sulle alture retrostanti, andato distrutto nel 1362 durante la guerra tra il marchese del Monferrato e Galeazzo Visconti.
Come il vicino castello di Briona, a metà del Quattrocento passò in feudo ai Tornielli, seguendone le stesse sorti. Nel 1495 fu occupato dall'esercito di Ludovico il Moro.
Nel 1597 passò ai Caccia mentre nel 1672 fu acquistato dai fratelli Cattaneo di Novara. Nell'Ottocento fu trasformato in cascina dalla famiglia Fantoni e, sul finire del secolo, venduto al conte Arese Lucini. Nel XX secolo fu acquistato dapprima dalla famiglia Varelli ed infine passò agli attuali proprietari, i Marelli di Milano.
Il castello ha subito nei secoli molteplici sistemazioni. Si presenta a pianta rettangolare asimmetrica con due torri circolari agli angoli nord-est e sud-ovest. In passato era circondato da un fossato, oggi scomparso, e presentava due ingressi dotati di ponte levatoio: una pusterla sul lato est ed una porta carraia ad ovest. Tutto l'edificio presenta un apparato a sporgere con lunghe caditoie decorate a dente di sega e ha un'altezza uniforme, ad esclusione del tratto di cortina tra la torricella d'ingresso e l'inizio del primo fabbricato sul lato orientale.
Come indicato dalla targa apposta all'ingresso, il castello, ormai in rovina, fu restaurato nel 1960, rispettando le forme originarie e ripristinando la torre più alta al lato dell'ingresso principale.
Degli affreschi che decoravano un tempo l'edificio sopravvivono solo un trittico sbiadito sulla parete est del cortile, raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi, e lo stemma dei Cattaneo sulla torre sud-ovest.
risoluzione 1080p
drone Parrot Anafi
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Documentario sul Catello Malgrà di Rivarolo Canavese
Castello di Guarene, Guarene, Italy
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Parco Nazionale Val Grande - Il percorso geologico di Vogogna
Il video, realizzato per il Laboratorio Geologico del Parco Nazionale Val Grande, ci accompagna in escursione tra Premosello e Vogogna attraverso le profondita’ della crosta terrestre e le “radici” delle Alpi. In questo breve tratto è possibile incontrare alcuni fenomeni geologici di grande rilievo, come l’affioramento del mantello e la più importante discontinuità dell’edificio alpino, detta “Linea del Canavese”.
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A spasso nella storia - Castello Visconteo, Vogogna (VB)
Vogogna (VB) - Castello Visconteo
Edificato nel 1348 da Giovanni Visconti (vescovo di Novara e signore di Milano) attorno ad una torre poligonale esistente presumibilmente già nell' XI secolo, servì come rafforzamento della rete difensiva del Ducato di Milano.
Con il passagio del feudo ai Borromeo (1446) il castello venne ulteriormente rafforzato.
Un ulteriore potenziamento vide l'innalzamento di una cinta muraria quadrangolare, dotata di un ponte levatoio.
Nel 1514 il castello venne inglobato nel sistema perimetrale di mura che racchiudevano il borgo.
La dominazione spagnola ridusse l'importanza strategica del castello e del borgo di Vogogna.
Dopo anni di degrado, nel 1990 sono stati avviati interventi di restauro conservativo terminati il 16 maggio 1998 con l'inaugurazione e l'apertura al pubblico.
Attualmente il castello ospita un centro multimediale di rilevanza nazionale ed un museo sulla storia locale.
Musica Bass Trap U2
Tour Guidato - Ruderi della Fortezza di Caluso
Il castello di Caluso, conosciuto anche con il nome di Castellazzo di Caluso, oggi rimane poco dell'antica e gloriosa fortezza che s'erigeva fiera sopra la collina di Caluso, un comune del Piemonte, d'origine medievale.
La fortezza oggi è un agglomerato muri che però non hanno perso l'aura della bellezza e del mistero che ancora oggi echeggiano tra le rovine di questo passato così remoto.
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Ristorante Tenimento il Castello - Sillavengo (NO) - Matrimonio
DRONE in Action al castello di Ivrea
La costruzione iniziò nel 1358 per volere di Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde con incarico affidato all'architetto Ambrogio Cognon; si concluse tra il 1393 e 1395 impegnando una grande quantità di manodopera: si ritiene che in certe giornate vi lavorassero più di mille persone (si consideri che a quei tempi Ivrea aveva circa 3500 abitanti) con maestranze qualificate provenienti da Vercelli, Milano e Ginevra[1]. Con la scelta del sito Amedeo VI volle che il castello si ergesse a fianco delle sedi principali del potere politico e religioso medioevale: il Palazzo Vescovile ed il Comune (Palazzo della Credenza). Per far posto al nuovo edificio fu necessario abbattere diverse case e le mura della città verso nord.
Situato in posizione strategica dalla quale è possibile dominare la strada che conduce in Val d'Aosta, il castello fu costruito soprattutto con funzione difensive. Il castello fu concepito come costruzione massiccia a pianta quadrangolare, con torri cilindriche che si innalzano direttamente dal terreno; i locali e le stanze del castello si sviluppano su tre maniche, alte verosimilmente tre piani, che si affacciano sul cortile interno. L'accesso avviene attraverso un'antiporta ed un successivo ponte levatoio sospeso sopra un fossato. Lungo il perimetro delle mura con merlatura a coda di rondine corre il camminamento di ronda, sorretto da beccatelli aventi scopo difensivo. Nel cortile si notano ancora il pozzo ed la ghiacciaia (diametro di 6 m. e profondità di 4m).
Castello Clonato - Dronerec - Riprese con Drone
VIRTUAL TOUR - EX CASERMA CAVALLI - NOVARA (NO) - PIEMONTE
Ampio complesso immobiliare a Novara, utilizzato dall’Esercito fino alla metà del ‘900, composto da 8 edifici principali e altre strutture minori. Si trova a poca distanza dal centro storico della città che sorge lungo la direttrice di collegamento autostradale Torino-Milano e gode dell’influenza dei due capoluoghi, beneficiando dell’influsso logistico ed economico interregionale.
Riapre il Castello di Santa Severa
LE FOTO DEL CASTELLO DI BRESCIA
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