SPELLO e dintorni ** umbria italy **
Se andate ad Assisi cercate di trovare qualche ora per visitare Spello, dista appena una decina di km ed è un borgo davvero splendido.
Di antichissime origini, Spello è un piccolo concentrato di storia dell'arte per la presenza di reperti ed architetture umbre, romane, medievali e rinascimentali.
Partendo in basso dalla romana Porta Consolare, affiancata da una Torre medievale sulla cui sommità campeggia una grande pianta di olivo, simbolo di pace e del più tipico prodotto locale, si percorrono in salita le belle vie del borgo fino al belvedere dal quale si può ammirare il panorama della pianura, del monte Subasio e di Assisi in lontananza.
Tra gli odori della buona cucina ed il profumo dei balconi fioriti (è lodevole abitudine degli abitanti ornare l'esterno delle case con piante e fiori) passeggiando si possono ammirare le antiche porte e le vecchie mura, case medievali e nobili palazzi, chiese romaniche e rinascimentali con i loro tesori d'arte, fra cui diverse opere del Pinturicchio.
Completano il video alcune immagini di altri borghi vicini a Spello, dalla frazione di Collepino a Montefalco, fino alla stupenda piazza Silvestri a Bevagna.
Infiorate di Spello 2018.06.03 - Porta consolare
Processione del Corpus Domini con il Vescovo di Foligno
La Villa Romana di Spello
A Spello in Umbria si trova una bella Villa Romana, chiamata di Sant'Anna perché si trova in quella località. È stata scoperta per caso, nel 2005, mentre si realizzava un parcheggio. Ora è protetta da un tendone. Prima lì c'era un campo da calcetto.
Si trova a pochi passi dalla porta consolare che introduce alla parte più antica di Spello. Dieci gli ambienti rinvenuti, di età tardo imperiale, ricchi di bellissimi mosaici. La parte emersa è grande 360 metri quadri. La Regione Umbria sta finanziando i restauri.
Vale la pena visitarla.
Ad maiora
Spello Peruggia
Spello (Hispellum in latino) è un comune italiano di 8 579 abitanti della provincia di Perugia in Umbria. Si colloca ai piedi del monte Subasio e dista all'incirca 5 km da Foligno e 30 da Perugia. Spello fu fondata dagli umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana. Fu dichiarata da Cesare Splendidissima Colonia Julia. I resti della cinta muraria, molto più ampia in passato di quanto possiamo ammirare oggi, attestano la grandezza che ebbe la città, così come i resti archeologici che la circondano. Devastante per Spello fu la discesa in Italia dei Barbari che la ridussero in una povera borgata. In età longobarda e franca fece parte del ducato di Spoleto, per poi passare allo Papato. La cittadina tuttavia, memore della prosperità e della relativa autonomia di cui godeva in epoca romana, non tardò a divenire libero Comune con proprie leggi. Nel 1516 il comune fu infeudato dal Papa alla famiglia perugina dei Baglioni cui appartenne fino al 1648. Nel IV secolo Spello fu sede vescovile e nell'Alto Medioevo – con altre diocesi vicine ora soppresse – fece parte per moltissimo tempo della vastissima diocesi di Spoleto. Attualmente Spello è invece integrata nella diocesi di Foligno. Porta Consolare: ingresso principale della città romana, in calcare del Subasio, con torre quadrata medievale e tre statue marmoree repubblicane. Le statue funerarie furono aggiunte nel XVI secolo, provenienti dall'area dell'anfiteatro. Mura augustee e porta Urbica: circa 2 km, tra le più significative e intatte cinte murarie d'Italia. Porta Venere e torri di Properzio: augustea, assai armoniosa, con due poderose torri dodecagonali romaniche. Porta dell'Arce o dei Cappuccini: romana, ingresso settentrionale alla città. Palazzo comunale, nel quale sono presenti iscrizioni romane, due ritratti di età Flavia, una pregevole biblioteca con mobilio di fattura veneziana e soprattutto il noto rescritto di Costantino datato 333-337 d.C., fontana esterna cinquecentesca con stemma di Giulio III. Collegiata di Santa Maria Maggiore, che ospita, nella cappella Baglioni, affreschi del Pinturicchio (1500 circa-1501) ed un pregevole pavimento di maioliche di Deruta (Il frate,1566). Prezioso il Tabernacolo, di Rocco da Vicenza (1516). La facciata originaria, del XIII secolo, fu completamente rifatta attorno alla metà del '600. L'interno presenta molti elementi barocchi fra cui un altare. San Claudio, chiesa romanica dell'XI secolo (forse costruita sopra un tempio dedicato a Saturno) avente affreschi del XIV secolo (Cola di Petrucciolo da Orvieto) e del XV secolo (Ignoto).
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
spello-pg.wmv
È città situata sull'estremo declivio del monte Subasio, sopra un'affluente di destra del Topino, a 219 m. sul livello del mare.
Dista 4 Km. da Foligno, e 35 da Perugia.
Sul monte Subasio esistono le famose carceri di S. Francesco e una cava di pietra litografica nelle, quale sono occupate larghe maestranze operare. Il terreno, fertilissimo, si estende in monte, in colle e in piano, ed è coltivato a cereali, viti, olivi, e pingui pascoli dove si alleva numerose bestiame. È attraversato dalla strada provinciale che unisce la città a Perugia e Foligno.
Vi si tengono fiorenti mercati settimanali e si fa esportazione di olio, grano e vino. Antichissima è la origine storica di SPELLO che secondo gli storici più accreditati si vuole sia stata fondata dagli Umbri. Fu denominata Hispellum dal romani che la fecero Municipio e la scrissero alla tribú Lemonia.
Fu dichiarata da Cesare COLONIA GIULIA e più tardi fu chiamata città Flavia Costante da Costantino. Altri sostengono invece che così fosse appellata da Flavio Vespasiano, ritenendo la voce Constanz come lieto d'onore. Sulla piazza maggiore venne eretto il Palazzo Comunale che bella mostra fa si antiche memorie spellane, come urne, busti, e iscrizioni. Le chiese di SPELLO sono notevoli per eleganza dì architettura la Collegiata, che è il Tempio più antico, s'intitola S. Maria Maggiore ed è ricca di preziosi dipinti del Perugino e del Pinturicchio.
Le vestigia del primitivo recinto di SPELLO, assai più vasto che non il presente attestano l'antica grandezza di questa città, e così i molti antichi e preziosi avanzi come le mura urbiche romane, la porta della Consolare quella detta Venere costruita a foggia di arco trionfale, con ai lati le due torri d'opera romana chiamate di Properzio; I ruderi dell'anfíteatro romano; del teatro riccamente ornato di sculture marmoree, rinvenute negli scavi; i ruderi di un Tempio di Diana; l'arco romano detto della Fortezza; il famoso Tempietto sacro a Clitunno, eretto presso le sorgenti di quel fiume cantato dal nostro grande poeta Giosuè Carducci; gli avanzi di vari acquedotti e terme dicono la grandezza che ebbe questa città al tempo di Roma e la sua importanza nella regione Umbra.
La calata dei barbari in Italia e il loro dilagare nel l'Umbria ridussero questa bella e popolosa città in una povera borgata. Alla costituzione dei Ducati In Italia, la Terra di SPELLO fece parte del Ducato di Spoleto e insieme con questo cadde in potere dei Pontefìci.
Tale Signoria era poco sentita in quei popolani, abituati alla libertà, e scossone il giogo papale si resse a Comune, con proprie leggi. Ma poco dopo fu soggetta alla Signoria dei Perugini che fecero reggere la città da Podestà da loro inviati.
Nel 1400 fa nuovamente ridotta all'obbedienza da Martino V; nel 1484 SPELLO con terre e ville annesse fu da papa Nicolò V data in Vicariato ai Baglioni di Perugia.
Nell'anno 1527 SPELLO venne in potere del Malatesta Baglioni cui fu tolta dal Principe d'Orange, capitano di Carlo V il cui appoggio era stato chiesto al Papa Clemente VII (dei Medici). In questa continenza la città venne saccheggiata e i cittadini manomessi e uccisi.
Per ordine di Paolo III, ne vennero diroccate le mura e le torri. Pontificando Gregorio VIII sì estinse la famiglia dei Baglioni e SPELLO ritornò sotto il diretto dominio dei Papi.
Nel secolo III fu istituita in SPELLO una sede vescovile. In seguito la diocesi venne riunita a quella di Spoleto, e nel 1772, Clemente XIV la distaccò riunendola a quella di Foligno.
SPELLO si onora di avere, dato i natali a molti uomini illustri tra i quali citeremo il celebre poeta elegiaco latino Sesto Aurelio Properzio; a Caterina Passerini poetessa del secolo XVIII a Vitale Rosi autore di opere pedagogiche, e ai due pittori Lamparelli e Dondoli.
Spello Perugia
Spello sorge fra Assisi e Foligno, adagiata su uno sperone del Monte Subasio al di sopra di una fertile pianura irrigua. Fra le città della zona è quella che sicuramente annovera il maggior numero di testimonianze di epoca romana; la cinta muraria, poi fondamenta per quella medioevale, i resti del teatro, dell' anfiteatro, delle terme e le splendide Porta Consolare, Porta Urbica e Porta Venere di epoca augustea. Salendo verso l' alto si raggiunge la chiesa, costruita fra il XII e il XIII secolo, di Santa Maria Maggiore la quale benché mostri una bella facciata rifatta con materiali antichi nel 1644 contemporaneamente ad una modifica dell'impianto architettonico, ha al suo interno il più grande tesoro. E' infatti qui la splendida Cappella Baglioni, sul lato sinistro della navata, dipinta dal Pinturicchio con le immagini dell' Annunciazione, della Natività e della Disputa al Tempio, oltre ad altri affreschi dello stesso autore nelle cappelle della crociera e del Perugino sui pilastri di accesso al presbiterio. Non lontano possiamo visitare la chiesa duecentesca di S. Andrea che ospita la tavola Madonna e Santi del Pinturicchio. Non bisogna dimenticare il palazzo comunale in Piazza della Repubblica con un bel portico ogivale e la chiesa di S. Lorenzo con resti dell' antico edificio del XII secolo. Dai ruderi della rocca trecentesca, situata sulla sommità del colle, si domina la valle del Topino e i colli tutt' intorno. Appena fuori dell' abitato sorgono la chiesa romanica di S. Claudio e la Chiesa Tonda eretta nel periodo rinascimentale a croce greca e con cupola ottagonale.
LA VIA LAURETANA: Da Spello a Assisi - con ilrifugiotrekking - di Sergio Colombini
L'escursione di oggi si svolge in Umbria, inizia da Spello e termina a Assisi.
Spello fu fondata dagli umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana. Fu dichiarata da Cesare Splendidissima Colonia Julia.
Entriamo nella cittadina dalla Porta Consolare difesa dalla Torre del Borgo e percorriamo in salita la via principale notando la cura che viene data ai terrazzini, alle finestre e alle porte. Qui le piante ed i fiori sono una cosa seria diventando consacrazione ogni Corpus Domini, quando tutto il borgo si incendia di colori dell’Infiorata. Arriviamo alla Chiesa di San Michele che troviamo chiusa, ma da un vicolo sbuca un signore che ci dice di avere la possibilità di aprirci la Chiesa. Detto fatto, entriamo notando lo stile barocco che incombe ma ci dirigiamo verso il vero tesoro che qui è custodito, cioè la Cappella Baglioni. Questa contiene un ciclo di affreschi di Pinturicchio di inestimabile valore e di grande impatto emotivo che hanno come tema le storie di Maria e l’infanzia di Gesù. La volta a crociera con le Sibille ed il pavimento in vetro rendono l’ambiente unico.
Riprendiamo il percorso raggiungendo Porta Venere, sormontata dalle Torri di Properzio, massicce e severe, che incombono sulla piana umbra. Dopo la terrazza del Belvedere, ancora vicoli eleganti, l’Arco Romano e Santa Maria di Vallegloria, usciamo da Porta Montanara, andando verso Via degli Ulivi. Questa piccola carrareccia, si eleva sulla piana per un centinaio di metri e percorre in forma armoniosa tutte le curve di livello della base del Monte Subasio, piacevolmente isolata ed immersa in una grandissima uliveta. Giunti alla Maestà del Mascicone, decidiamo di fare la pausa pranzo, approfittando delle numerose panchine e dei muretti che circondano la Maestà. Ad Ovest grande panorama sui Monti Martani e sulla piana del Topino. Dopo pranzo arriva la salita…, digestiva ed espiativa verso la Fonte Maltempo (inghiottitoio pieno d’acqua) e lo scollinamento di San Pietro. Dopo l’attraversamento del Fosso Renara, si intravede la rupe dove sorge Casa del Sasso Palombo. L’ultima salita ci porta verso i 470 metri di Satriano, dove ritroviamo l’asfalto. Adesso intravediamo il Campanile di Santa Chiara di Assisi e in leggera discesa arriviamo in breve alla Porta Nuova che, attraversata, disperde il nostro gruppo in uno sciame turistico domenicale enorme. A gruppetti sparsi transitiamo dalla Piazza del comune verso Via San Francesco arrivando fino alla Basilica di San Francesco dove, superato il check Point militare, entriamo nel piazzale.
Spello, Umbria ( Italy )
Spello, uno dei borghi più belli d' Italia, venne fondata dai Romani nel 90 a.C con il nome di Colonia Julia Hispellum.
La cittadina umbra unisce al carattere medievale, numerose testimonianze di età romana.
Cosa vedere a Spello:
- Porta Consolare
- Torri di Properzio e Porta Venere
- Mura Romane
- Porta Urbica
- Palazzo comunale
- Chiesa di Santa Maria maggiore
- Foro Romano
- Palazzo Urbani
- Infiorata del Corpus Domini
- Villa Fidelia
Legio XXII PPF - Porta Venere e Torri di Properzio
La Legio XXII PPF esce dalla città per dirigersi verso l'anfiteatro passando per la bellissima porta Consolare di Venere e le spettacolari Torri di Properzio
Fraternita d'accoglienza di Spello
Description
infiorate di Spello 2018
Le infiorate di Spello sono una manifestazione che si svolge ogni anno nella cittadina umbra in occasione della festività del Corpus Domini (nona domenica dopo la Pasqua). Gli infioratori lavorano un'intera notte per realizzare tappeti e quadri floreali che si snodano per le vie del centro storico del caratteristico borgo destinati ad onorare il passaggio del Corpo di Cristo, portato in processione dal vescovo la domenica mattina. Il risultato è un percorso di circa 1,5 km caratterizzato dall'alternarsi di oltre sessanta diverse infiorate.
ACCOR ROMA a Foligno con S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi 01/05/2015
Associazione del Clero e dei Consacrati Medio Orientali a Roma – ACCOR
رابطة الإكليروس والمكرَّسين الشرق أوسطيِّين في روما
Oggetto: Gita a SPELLO e FOLIGNO
Con la presente si comunica che L’Associazione del Clero e dei Consacrati Medio Orientali a Roma ha deciso di organizzare una gita guidata per il venerdì 01 maggio 2015, a SPELLO (nota per il suo più prezioso prodotto gastronomico: l'olio extravergine d'oliva) e FOLIGNO (una delle tre città più importanti dell’Umbria).
* Nella nostra gita a Spello non può mancare la Chiesa di SANTA MARIA MAGGIORE con la famosa Cappella Baglioni e con gli affreschi del Pinturicchio. La chiesa di S. ANDREA, edificata nel 1258 e sede di una comunità di Frati minori. La CASA ROMANA, risalente al I secolo d. C. le MURA ROMANE ben conservate, nelle quali si aprono tre porte: la PORTA URBICA, PORTA CONSOLARE, del I sec. a. Cristo. e la PORTA VENERE, che presenta due belle torri (Torri di Properzio).
* A FOLIGNO visiteremo la CATTEDRALE DI SAN FELICIANO, che risale al XII secolo (il baldacchino dell'altare maggiore, fedele riproduzione di quello berniniano presente nella Basilica di San Pietro al Vaticano). Parteciperemo alla Santa Messa presieduta dal Vescovo di Foligno, Sua Eccellenza Gualtiero Sigismondi.
* Avremo modo poi, di Visitare il MUSEO CAPITOLARE DIOCESANO e la CRIPTA DI SAN FELICIANO, Il MONASTERO DI SANT’ANNA (XIV SECOLO) e la CAPPELLA DELLA BEATA ANGELINA dove ci sono decorazioni Quattrocentesche raffiguranti storie e visioni della beata.
NOTE IMPORTANTI
- Partenza alle ore 6:30 Via di PORTA PINCIANA (Collegio Maronita)
- Rientro previsto verso le ore 21:00.
- Quota di partecipazione alla gita è di 15 euro (pranzo incluso)
- Per prenotazione rivolgersi ai numeri seguenti 389 699 8118 – 334 623 7092 oppure scrivendoci all’indirizzo email: accor.roma.it@gmail.com
- l’ultima data d’iscrizione è Martedì 28 aprile 2015.
Un cordiale saluto e un arrivederci.
Dopo la Santa messa celebrata da Sua Eccellenza Gualtiero Sigismondi, i partecipanti si sono radunati intorno alle spoglie del Vescovo Martire San Feliciano nel Duomo di Foligno e hanno intonato il Kristos Anesti dopo aver animato la Celebrazione Liturgica con bellissimi canti in Arabo, Greco e Armeno.
Presentato il calendario 2019 delle Infiorate di Spello
Gduppo Editoriale Umbria Journal
Spello la Notte dell'Infiorata
spello 2018 infiorata
Infiorata Spello 2018
Esplondono i colori dell'infiorata di Bolsena
Bolsena - Tra le vie del centro storico di Bolsena la tradizionale infiorata del Corpus Domini. Da questa mattina presto sono al lavoro i gruppi per realizzare il tappeto di fiori che ricoprirà il cuore del paese.
Spello, è la notte delle Infiorate e domenica festa grande per il Corpus Domini
SPELLO - Strade profumate e ricoperte da quadri, tappeti ed estemporanee floreali, questo è lo scenario che offre Spello all’alba della domenica del Corpus Domini. Mentre gli infioratori finiscono di ultimare i dettagli e smontano le strutture protettive, fiumi di persone ammirano le opere compiute, in attesa della processione che quest’anno (con partenza dalla chiesa di San Lorenzo Martire alle ore 11) sarà presieduta dal vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi, che le calpesterà ricordando il senso effimero della loro bellezza e chiudendo un’esperienza di altissimo valore umano oltre che religioso. Prima della processione, però, già alle 7,30 ai giardini pubblici si incontreranno più di 100 Igers che partiranno alla scoperta delle magiche atmosfere delle infiorate per condividere i loro scatti con la community di Instagram. Alle ore 8 invece, in piazza della Repubblica, appuntamento per l’annullo filatelico “Infiorate di Spello 2018”, realizzato in collaborazione con il Circolo filatelico e numismatico “G. Socci” di Foligno: la cartolina di quest’anno è stata realizzata dal maestro Elvio Marchionni ed inaugura una nuova serie di annulli postali dedicati alle infiorate con la firma del noto pittore spellano. L’Infiorata dei turisti anche in questa sua terza edizione ha visto un record di partecipazione: tra musica e momenti conviviali, oltre 100 persone di tutte le età e provenienza si sono iscritte per realizzare, sotto la guida di infiora tori esperti, due infiorate su bozzetti disegnati da Roberto Santioni per gli adulti e Vito Barraco per i turisti bambini. Restano aperte fino al pomeriggio la taverna degli infioratori (tra via Consolare e via Giulia) con menu floreali preparati dallo chef Roberto Baldassarra, la mostra mercato di florovivaismo nei giardini pubblici, la mostra fotografica storica, la mostra di bonsai e le altre mostre al Museo delle Infiorate. Contrariamente al 2017 il tempo si preannuncia soleggiato e senza vento, le opere resteranno quindi visibili fino al tardo pomeriggio di domenica quando, dopo la musica dal vivo del Four Seasons Quartet, nel palco allestito nel panoramico cortile di Sant’Andrea si svolgeranno le premiazioni del 57esimo concorso delle infiorate di Spello.
Spoleto: la città del festival dei due mondi
Spoleto, che sorge a ridosso del Monteluco lungo le pendici del colle Sant'Elia, vanta antichissime origini (fine dell'età del bronzo) come dimostrato da materiale archeologico e resti di necropoli rinvenuti entro il perimetro della città. Nel V-IV secolo a.C. fu storicamente occupata dalla popolazione italica degli Umbri e divenne presumibilmente un vero e proprio centro fortificato con un'imponente cinta muraria in opera poligonale, come testimoniano i resti delle cosiddette mura ciclopiche.
Nel 241 a.C. divenne una colonia romana e nel 90 circa, dopo la concessione della cittadinanza fu municipio; la città si dotò allora di una struttura urbana regolare a schema romano, attraversata dalla diramazione della via consolare Flaminia e cinta da mura munite di porte.
La fama della città nell'epoca romana è legata ad un celebre episodio della II guerra punica: nel 217 a.C. Spoleto dimostrò infatti una ferrea resistenza all'aggressione dell'esercito cartaginese guidato dal condottiero Annibale ( che avanzava verso Roma dopo aver sconfitto i romani nella battaglia del Trasimeno), infliggendogli perdite tali da convincere Annibale a desistere dal proposito di occupare Roma e a deviare verso Sud. Questo famoso episodio storico ha trovato eco nell'immaginario cittadino che conserva nel nome di una torre la memoria di quel passato: la Torre dell'Olio, infatti, prende il nome da questo pregiatissimo prodotto locale che si dice sia stato gettato bollente sull'esercito cartaginese, mettendolo in fuga (l'evento è ricordato in un'iscrizione posta sulla porta romana, denominata dal fatto Porta Fuga).
La città in epoca romana era munita di solide mura risalenti al VI e al V secolo ed era divenuto florido municipio romano: Cicerone lo qualificò in primis firma et inlustris e i ricchi romani lo consideravano nostra suburbanitas, perché possedevano numerose ville nei dintorni, in luoghi abbondanti di acque. Segni della presenza romana restano ancora a Spoleto l'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.), il Teatro Romano (I sec. d.C.), una casa attribuita dalla tradizione a Vespasia Polla, madre di Vespasiano e altri resti.
Nel IV secolo, Spoleto divenne una importante sede episcopale: principale testimonianza di questo periodo è la basilica di San Salvatore, una delle più antiche chiese della cristianità. In seguito alla caduta dell'impero romano, la divenne uno dei ducati Longobardi più importanti. Alla fine dell'VIII secolo ai Longobardi succedettero i Franchi sotto il cui dominio il Ducato iniziò un progressivo declino culminato, nell'incendio, saccheggio e devastazione subiti dalla città nel 1155, ad opera dell'esercito di Federico Barbarossa.
Nel 1247 Spoleto, già costituitasi in Comune, fu definitivamente aggregata allo Stato pontificio; la citta fu urbanisticamente ridefinità, con una seconda e più ampia cinta muraria entro la quale si svilupparono i borghi medioevali, il che le diede quella fisionomia forte ed arroccata, che tuttora conserva.
Il cardinale Albornoz nel 1362 scelse Spoleto come nucleo strategico per la riconquista dello Stato Pontificio, dopo l'esilio avignonese, e ordinò a Gattaponi la costruzione della Rocca Albornoziana(sulla sommità del colle sant'Elia), che include anche l'acquedotto del Ponte delle Torri. Dalla fine del secolo XIV la Rocca divenne sede dei rettori del ducato: da ricordare i Borgia tra i quali la più famosa fu Lucrezia, governatrice nel 1499: fino alla fine del XVIII secolo, con alterne fortune, la città rimase sotto il controllo dello Stato della Chiesa e della nobiltà ad esso legata che affermò la propria posizione preminente con l'edificazione di lussuosi palazzi nobili.
Sottratta al Papato dai Francesi durante il periodo napoleonico, agli inizi del 1800 divenne capoluogo del Dipartimento del Trasimeno per tornare allo Stato pontificio dopo la Restaurazione. Una delle prime città dell'Umbria ad aderire ai moti risorgimentali, nel 1860, con l'ingresso in città delle truppe del generale Brignone, Spoleto entrò a far parte del regno d'Italia.
Processione dell'infiorate di Spello (PG)
Processione per le vie di Spello all'infiorate. (Disegni fatti con i fiori sulle strade)