Italy, Tuscany Moteriggioni
Photographer:Samuel Magal
Monteriggioni is a walled town in Tuscany, Italy, known for its medieval fortifications and watchtowers. The castle walls offer views of the surrounding Chianti region. The old town is accessed via the Porta Franca gate.
Monteriggione, Tuscany
Monteriggioni is a walled town in Tuscany, Italy, known for its medieval fortifications and watchtowers. The castle walls offer views of the surrounding Chianti region. The old town is accessed via the Porta Franca gate.
Trips Timelapse - Hotel Il Piccolo Castello, Monteriggioni, Siena, Toscana 4k (6 hours timelapse)
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Monteriggioni è un comune italiano di 9 035 abitanti[4] della provincia di Siena in Toscana. Fa parte della cosiddetta Montagnola Senese. Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un'antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona). La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. Tra il 1400 e il 1500 furono interrate le mura per resistere meglio ai colpi dell'artiglieria. Si rese quindi inutile anche l'utilizzo delle carbonaie.
Nel 1526 i fiorentini assediarono Monteriggioni con 2000 fanti e 500 cavalieri, bombardando le mura con l'artiglieria.
Il Castello di Monteriggioni però resistette e, il 25 luglio di quello stesso anno, nella battaglia di Camollia, i senesi sconfissero l'esercito pontificio, alleato dei fiorentini, che interruppero immediatamente l'assedio.Il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto a tradimento, senza alcun combattimento, dal capitano Bernardino Zeti, fuoriuscito fiorentino, al Marchese di Marignano che nel 1555 sconfisse definitivamente la Repubblica di Siena. Questo episodio è considerato dagli storici come l'evento che segna il termine dell'epoca comunale in Italia.Cosimo I dei Medici impose la sua signoria sul territorio e gli abitanti di Monteriggioni vennero portati schiavi a Firenze.Monteriggioni fu poi ceduta dai Medici alla famiglia Golia di Siena, che a loro volta lo cedettero ai Batta. Fu poi incluso nel ducato di Gian Galeazzo Visconti, pervenendo poi ai Fabbroni, ai Daddi e nel 1704 agli Accarigi, che passarono il vitalizio alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti.
Nel territorio di Monteriggioni si trovano numerosi centri di importanza storico-artistica; da ricordare:
Chiesa di Santa Maria Assunta
Badia dei Santi Salvatore e Cirino - Abbadia Isola
Pieve di Santa Maria a Castello
Chiesa Santi Pietro e Paolo XI secolo - Santa Colomba. All'interno della chiesa, dietro l'altare maggiore, si possono ammirare due grandi scene dipinte ad affresco rappresentante la Natività e la Crocifissione. Sulla parete destra si notano frammenti di un affresco rappresentante uno dei miracoli di San Nicola, la Resurrezione dei tre giovinetti e crocifisso ligneo seicentesco.
Chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi
Eremo di San Leonardo al Lago
Il nucleo di Monteriggioni è un piccolo borgo fortificato.Il diametro del castello è di 172 metri, circondato da una massiccia cinta muraria di forma ellittica dello spessore di ben 2 metri, intervallata da 15 torri e due porte, che cinge un colle chiamato monte Ala. Le torri, oggi, si elevano al di sopra delle mura per 6,5 metri, con uno spessore di 4x6 metri, e ne sono visibili soltanto 11: le altre quattro sono state ridotte al livello delle mura (sono state cimate) le 11 rialzate sono state, per così dire, restaurate negli anni venti, in occasione del centenario dantesco del 1921, perché visibili dall'allora via di transito principale, la Cassia. Sopra la cinta muraria correva un camminamento che percorreva l'intero perimetro. Nel 2005 sono state ricostruite alcune parti del camminamento, da cui è possibile godere di una vista unica e suggestiva.
La Porta Franca o Romea (orientata verso Siena) sorge alla base di un torrione mentre quella verso Firenze, porta di sotto, si apre nelle mura ed è a fianco...
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Monteriggioni
Monteriggioni è senza dubbio uno dei borghi murati italiani più classici e noti. Fin dal medioevo la sua fama era tale che anche il grande poeta Dante si riferisce alla sua 'cerchia tonda' nella Divina Commedia:
« [...] però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che 'l pozzo circonda
torregiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona »
(Dante Alighieri, Inferno canto XXXI, vv. 40-45)
L' immagine di Monteriggioni è famosa nel mondo anche per un altro motivo: Il castello è la corona che cinge la testa all'effige dell'Italia in virtù della sua emblematica inespugnabilità.
Il diametro del castello è di 172 metri, circondato da una massiccia cinta muraria, intervallata da 15 torri e due porte. Sopra la cinta muraria correva un camminamento che percorreva l'intero perimetro, ora in parte ricostruito e da cui è possibile godere di una vista unica e suggestiva.
Entrando dalla Porta Franca o Romea, che in origine era dotata di una pesante cancellata che veniva abbassata in caso di pericolo, si accede a Piazza Roma, il cuore del borgo. La piazza in origine era a sterro, ovvero senza pavimentazione, ma fu lastricata negli anni settanta con pietra proveniente dalle cave di Rosia. A tutt'oggi la piazza è circondata da giardini e orti, molto importanti in passato per permettere la sopravvivenza della popolazione anche in caso di assedio.
La costruzione del Castello di Monteriggioni ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorge in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena.
Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina.
Il Castello fu circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone che veniva incendiato per respingere gli assalti.
Dopo l'edificazione del castello i fiorentini e i senesi si batterono per il suo possesso nel 1244 e nel 1254.
Nel 1269, dopo la battaglia di Colle (ricordata da Dante nel XIII canto del Purgatorio), i senesi sconfitti si rifugiarono a Monteriggioni, assediato, ma invano, dai fiorentini.
Tra il 1400 e il 1500 furono interrate le mura per resistere meglio ai colpi dell'artiglieria rendendo inutile l'utilizzo delle carbonaie.
Nel 1526 i fiorentini assediarono Monteriggioni con 2000 fanti e 500 cavalieri, bombardando le mura con l'artiglieria. Il Castello di Monteriggioni però resistette e, il 25 luglio di quello stesso anno, nella battaglia di Camollia, i senesi sconfissero l'esercito pontificio, alleato dei fiorentini, che interruppero immediatamente l'assedio. Il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto a tradimento, senza alcun combattimento, dal capitano Bernardino Zeti, fuoriuscito fiorentino, al Marchese di Marignano che nel 1555 sconfisse definitivamente la Repubblica di Siena.
Questo episodio è considerato dagli storici come l'evento che segna il termine dell'epoca comunale in Italia.
Monteriggioni fu poi ceduta dai Medici alla famiglia Golia di Siena, che a loro volta lo cedettero ai Batta. Fu poi incluso nel ducato di Gian Galeazzo Visconti, pervenendo poi ai Fabbroni, ai Daddi e nel 1704 agli Accarigi, che passarono il vitalizio alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti.
VIA FRANCIGENA: Monteriggioni - Siena - di Sergio Colombini
MONTERIGGIONI
Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un'antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona).
La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena.
L'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa.
Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina.
Non c'è accordo degli storici sull'eventuale presenza del ponte levatoio. Certa è invece la presenze delle saracinesche, ovvero spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole. Anche oggi le due porte presentano i segni dei cardini e delle buche causati dalle stanghe di chiusura. Sulla porta San Giovanni si possono anche notare i segni del rivellino, un'altra struttura difensiva di forma rettangolare collocata di fronte alla porta e anch'essa dotata di un ponte levatoio o di una seconda porta.
Il Castello di Monteriggioni era inoltre circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone che veniva incendiato per respingere gli assalti.
SIENA
Secondo la leggenda, Romolo mandò i suoi capitani Camellio e Montorio a vincere Ascanio (o Aschio) e Senio, supposti figli di Remo e fondatori di un abitato delle Saenae; Camellio, da parte sua, fondò il nucleo di Cammollia e Montorio fondò Castelmontorio. Invece, il vicino villaggio di Brenna (Sovicille), secondo la tradizione, deve il nome al noto Brenno capo dei Galli Senoni, che raggiunsero la regione dopo essere stati cacciati da Roma all'inizio del IV secolo a.C.. I documenti storici ci descrivono invece della Siena fondata come colonia romana, al tempo dell'Imperatore Augusto, nota come Saena Iulia.
All'interno del centro storico senese sono stati ritrovati dei siti di epoca etrusca, che possono far pensare alla fondazione della città da parte degli etruschi. Secondo autorevoli studi infatti il nome Siena può derivare dal gentilizio etrusco Saina/Seina, attestato epigraficamente a Montalcino, Chiusi e Perugia.
Il primo documento noto della comunità senese risale al 70: il senatore Manlio Patruito riferì a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con un finto funerale durante la sua visita ufficiale a Saena Iulia, piccola colonia militare della Tuscia. Il Senato romano decise di punire i principali colpevoli e di richiamare severamente i senesi a un maggiore rispetto verso l'autorità romane.
Dell'alto Medioevo non si hanno documenti che possano illuminare intorno ai casi della vita civile a Siena. C'è qualche notizia relativa alla istituzione del vescovado e della diocesi, specialmente per le questioni sorte fra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo, a causa dei confini della zona giurisdizionale di ciascuno: questioni nelle quali intervenne il re longobardo Liutprando, pronunciando sentenza a favore della diocesi aretina. Ma i senesi non furono soddisfatti e pertanto nell'anno 853, quando l'Italia passò dalla dominazione longobarda a quella franca, riuscirono ad ottenere l'annullamento della sentenza emanata dal re Liutprando. Pare che al tempo dei Longobardi, Siena fosse governata da un rappresentante del re: Gastaldo che fu poi sostituito da un Conte imperiale dopo l'incoronazione di Carlo Magno. Il primo conte di cui si hanno notizie concrete fu Winigi, figlio di Ranieri, nell'867. Dopo il 900 regnava a Siena l'imperatore Ludovico III, il cui regno non durò così a lungo, dal momento che nel 903 le cronache raccontano di un ritorno dei conti al potere sotto il nuovo governo del re Berengario.
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#ViaFrancigena #Monteriggioni #Siena
Monteriggioni
Monteriggioni conforms almost perfectly to the archetypal mental image most of us have of a walled village. The walls and towers are virtually intact, and the visual effect from a distance is quite astonishing. Inside there is almost no traffic, making Monteriggioni a great place for children to really enjoy themselves. In addition, the buildings inside the walls of Monteriggioni are for the most part original and attractive.
Der Ort liegt auf dem Berg Monte Ala in der Gebirgskette Montagnola Senese an der Via Francigena und wird von einer mittelalterlichen, noch heute erhaltenen Stadtmauer von etwa 2 Metern Breite und 570 m Länge mit Wehrgang und mit 14 Türmen umgeben, von denen heute noch 11 weitgehend unbeschädigt sind. Diese hatten die Fläche von 6 mal 4 Metern und erhoben sich 15 Metern über den Stadtmauern. Der fünfzehnte Turm lag im Zentrum der Befestigung (heutige Via Matteotti 2), ist aber heute nur noch als Turmstumpf zu erkennen. Der Durchmesser der in Kreisform angelegten Stadtmauer beträgt 172 Meter. Der Ort besitzt zwei Stadttore; das Siena zugewandte Haupttor Porta Franca (auch Porta Romea genannt) und das nach Florenz ausgerichtete Porta di sotto (unteres Tor, auch Porta San Giovanni genannt). Am Hauptplatz Piazza Roma nahe der Porta Franca liegt die einzige Kirche des historischen Ortskerns, die Chiesa di Santa Maria Assunta.
Monteriggioni Siena
Situato all’estremità settentrionale del proprio territorio comunale, Monteriggioni occupa la sommità di una dolce collina dalle pendici coltivate a vigne e olivi. Il castello venne fondato nel secondo decennio del Duecento dalla Repubblica di Siena, con il principale scopo di creare un avamposto difensivo contro la rivale Firenze. Per secoli l’insediamento svolse in pieno la funzione per cui era stato creato, respingendo di volta in volta una miriade di assedi e attacchi. La sua funzione militare venne meno a partire dalla metà del Cinquecento, quando l’intero Stato Senese, di cui il nostro borgo faceva parte, venne annesso a quello fiorentino. Entrando dalla porta medievale, si raggiunge la grande piazza sulla quale si affacciano la pieve romanica, il museo delle armature medievali e l'ufficio turistico con un fornito bookshop di guide turistiche ed escursionistiche. Sulla piazza si affacciano anche ristoranti dal prezzo medio-alto, punti di vendita di prodotti tipici e negozi di oggetti ricordo. É inoltre possibile salire su alcuni tratti delle mura (vedi orario), ed anche percorrere il perimetro esterno in una piacevole passeggiata di 570 metri. Irrinunciabile per chi viene a Monteriggioni è salire sulle mura e percorrere due tratti degli antichi camminamenti di ronda, dal quale si godono stupendi panorami sul borgo e sulle colline circostanti, in particolare sulla Montagnola Senese. Le uniche modifiche all'aspetto originario avvennero all'inizio del XVI secolo, quando furono abbassate le torri e fu accumulata della terra alla base delle mura per adattarsi alle nuove armi da fuoco e concedere il minor fronte possibile al tiro nemico. Il museo delle armi e delle armature di Monteriggioni ospita fedeli riproduzioni di armi e armature medievali e rinascimentali, assieme a modellini che illustrano mezzi e tecniche di assedio, che hanno caratterizzato la storia di questa fortificazione fondata dal popolo senese nel 1213 ed espugnata dai fiorentini nel 1554. Risaltano le armature dei Cavalieri Templari, che difendevano le strade percorse dai pellegrini diretti a Roma seguendo la via Francigena, lungo la quale si trova Monteriggioni. É un museo piccolo ma piacevole, che offre anche la possibilità di una rara esperienza: quella di toccare, soppesare, maneggiare armi e indossare armature. Nella progettazione del Castello di Monteriggioni si cercò di limitare al massimo le porte, punti deboli per eccellenza. Per questo le porte sono due: la principale a levante, verso Siena, detta Porta Romea o Franca, dalla quale si entra dopo aver parcheggiato l'automobile; l'altra a ponente, che guarda verso Firenze, diametralmente opposta alla prima, detta Porta S. Giovanni o Fiorentina, dalla quale parte una strada sterrata. Nella pianura ai piedi di Monteriggioni, lungo il percorso attrezzato della via Francigena, sorge isolata una strana torre. La sua storia inizia molto temo fa, quando fa la pianura era occupata da una palude che separava Monteriggioni da Abbadia a Isola, un'Abbazia dell'anno 1000 alle dipendenze del Vescovo di Volterra. Tra Siena e Volterra non correva buon sangue, e quando i monaci cominciarono a scavare una galleria per far defluire le acque e bonificare la pianura, i senesi li ostacolavano perché la palude era una protezione contro gli eserciti nemici. La questione andò avanti a lungo, finché nel 1246 fecero un accordo: i monaci di ultimarono la galleria, ed i senesi conservarono l'area a ridosso del castello. La vecchia torre si trova proprio sopra la galleria, e difendeva l'ingresso che serviva da sfiatatoio, da controllo del livello delle acque e da accesso per la manutenzione. Monteriggioni di torri si corona è la festa medievale di Monteriggioni, che si svolge tutti gli anni all'interno del paese-castello verso la metà di Luglio (7-8-9 e 14-15-16 luglio 2017), con ingresso a pagamento. In questi giorni di festa sembra di essere tornati indietro nel tempo, a metà del 1200, quando Monteriggioni era non solo un castello presidiato da una guarnigione, ma anche un borgo dove si svolgeva la vita di tutti i giorni. Per l'occasione, gli abitanti si vestono con abiti d'epoca ed interpretano un personaggio: i soldati presidiano le porte di ingresso, gli appestati chiedendo l'elemosina, i frati copiano i manoscritti, i mercanti espongono le mercanzie, i saltimbanchi danno spettacolo.
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Borghetto sul Mincio / Uno de los pueblos más bonitos de Italia
Hola a todos en este video les muestro un pequeño pueblito llamada Borghetto que es uno de los pueblitos más bonitos de Italia.
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IL PINO, ristorante a San Gimignano, Siena
Siete giunti dove mPRECISAZIONE IMPORTANTE: L'ACRONIMO A.I.C. ACCANTO AL NOME DEL REALIZZATORE E/O REGISTA, SIGNIFICA “Accademia Italiana dI Cinematografia” DA NON CONFONDERSI CON ALTRE DI DIVERSO SIGNIFICATO.
agica è la terra, dove ogni mattone e pietra respirano d'arte e storia, seduti in un'antica osteria che fin dal 1929, per mano di nonna Amelia e nonno Dante hanno sempre cercato di rallegrare i palati di coloro che hanno provato i piatti ricchi di una semplice e genuina tradizione dell'antica cucina toscana e che ancora oggi potete trovare.
Il Ristorante è situato all'interno del centro storico di San Gimignano, nei pressi dell'arco di porta S.Matteo e della stupenda piazza di S.Agostino.
E' meta di buongustai ed è il punto di ritrovo per i migliori palati, certi di trovare la tradizione e la tipicità delle materie prime che lo chef Francesco Beconcini seleziona con cura per i propri clienti.
Oggi la cucina del ristorante è più moderna ed attrezzata con la tecnologia che ha fatto passi da gigante in questo settore sono stati sostituiti i vecchi forni a gas con quelli a convenzione, le cotture a vapore hanno sostituito ed alleggerito le bolliture e quotidianamente vengono fatti pasta, tortelli, gnocchi, focacce grissini e panini di ogni genere. Potrete trovare ancora le antiche zuppe, la cacciagione e i piatti tipici che con tanta passione facciamo ancora come nonna Amelia ci ha insegnato, in più potrete trovare piacevoli alternative di cucina innovativa, piatti a base di fois gras funghi, tartufi e stuzzicanti piatti di pesce.
L'origine del nome del ristorante viene da lontano, infatti all'inizio del secolo scorso, nella piazzettina antistante la bottega dei nonni c'era un pino che probabilmente era l'unico all'interno della cinta muraria, e quando veniva chiesto dove si trovasse la bottega di Tamburo, derivante dal cognome di Dante Tamburini, la risposta era semplice; in fondo alla via, non potete sbagliare è proprio davanti al Pino; da allora il nome è sempre rimasto lo stesso anche se ormai il pino è stato abbattuto.
Da allora il ristorante ha sempre mantenuto alto il nome della gastronomia di San Gimignano prima con le figlie Giovanna e Gabriella, che con la stessa passione hanno portato avanti il lavoro tramandandolo poi alle proprie famiglie, che ancora oggi cercano di affinare i vostri sensi con i profumi e la felicità delle nostre colline.
RISTORANTE IL PINO SAN GIMIGNANO (SIENA)
RISTORANTE IL PINO 6, v. Cellolese Tel 0577 940415 Fax 0577 940415 A San Gimignano, sin dal 1929, il nostro ristorante, tra mattoni rustici ed archi medioevali, rappresenta una piacevole sosta per gustare piatti tipici di antica tradizione, cucinati con l'amore per le cose genuine. Qui puoi trovare la cacciagione dei nostri boschi, antiche zuppe, grigliate e piacevoli alternative con stuzzicanti piatti di pesce. Cene romantiche a lume di candela, in compagnia delle migliori vernacce, di vini classici datati e di Chianti giovani, susciteranno in te tanto entusiasmo da farti trascorrere ore serene e indimenticabili. Disponiamo anche di una serie di camere ammobiliate, situate nel centro di San Gimignano.
Mastro Vasaio - Servigliano (FM)
Fiera arti e mestieri di Servigliano (FM), in occasione del Torneo Cavalleresco Castel Clementino.
Il Maestro Massimo Franca crea un candelabro. Potete trovarlo in Via Cisterna n. 28 a Monsampietro Morico (FM) oppure contattarlo chiamando al 338.1879958
La via Francigena - Riunione di pellegrini il 26 e 27 novembre 2011 a Montefiascone VT
La via che da Canterbury porta a Roma, viene segnata e rivalutata da Cristina Minghini e Alessandro Ghisellini, gli stessi il 26 e 27 novembre 2011 hanno coordinato una riunione a Montefiascone con pellegrini sostenitori di questo percorso. Il video, riprende dei partecipanti arrivati presso il centro di accoglienza il giorno 25 novembre.
Antonio di Padova
L'URSEA A ABBADIA ISOLA
L'Ursea a Abbadia Isola, antico borgo situato sulla Via Francigena nei pressi di Monteriggioni - Foto di Aldo Innocenti - ursea.it
L'URSEA ALLA GRANCIA DI CUNA
L'Ursea alla Grancia di Cuna - Foto di Aldo Innocenti - ursea.it
Via Francigena: Os caminhos da peregrinação católica a Roma
Esperam-se muitos fiéis em peregrinação até Roma durante o Jubileu extraordinário da Misericórdia, que arrancou neste dia da Imaculada Conceição.
Pelos caminhos da Via Francigena já é possível ver alguns dos que querem chegar à cidade eterna e cruzar uma Porta Santa para descobrir a profundidade da misericórdia de Deus, nas palavras do Papa Francisco.
Desde a Idade Média, a Via Francigena (a estrada que vem de França, numa tradução livre) é um caminho tomado pelos fiéis católicos desde a…
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Falconiere per un giorno
Falconiere per un giorno, falchi , Poiane , gufi , Allocchi e barbagianni accompagnano i nostri pomeriggi di didattica.
Vajont SottoSopra
Un viaggio alla scoperta di una bellissima vallata che evoca ricordi e porta ancora tracce ben evidenti di quanto sia stata segnata. Partendo da Longarone passando sotto al monte Toc fino a Erto, Casso e raggiungendo il rifugio Maniago. Salite impegnative ma discese splendide e gratificanti.
@MarcoPolo_Pinocchio - Immagini NordItalia e Toscana
@MarcoPolo_Pinocchio a Gedda: traduzioni a distanza in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia - XIV Settimana della Lingua italiana nel mondo
Progetto di Maristella Tagliaferro e Clelia Francalanza
Videoslide con immagini del NordItalia e della Toscana
Video di Clelia Francalanza - Asinelli di Debora Serrentino
Il videoslide è dedicato alla memoria di Franca Franceschi
che da febbraio 2015 ci seguirà da Altrove
Didascalia-FotoImmagini:
01 - Monfalcone (Go) – foto di Marina Tuni
02 - Fiume Isonzo. – fonte web Ist AchilleTellini – immagine scelta da Marina Tuni
03 - Veduta_aerea Isola di Grado (Ts) –
- foto di Sirio Busetto - immagine scelta da Clelia Francalanza
04 - Cividale Friuli – foto
- immagine scelta da Marina Tuni
05 - Udine – Piazza Libertà -
– immagine scelta da Marina Tuni
06 - Venzone (Ud) - Il Duomo – Interno – Foto di Franco Bellina
07 - Venzone (Ud ) – Panorama – Foto di Franco Bellina
08 - Chioggia - Il tramonto - foto Antonella Barina
09 - Chioggia - Sculture a Sottomarina - foto di Antonella Barina
10 - Verona, Castelvecchio - foto di Maristella Tagliaferro
11 - Verona, Castelvecchio: fontana in pietra di Prun nel Giardino di Carlo Scarpa - foto di Maristella Tagliaferro
12 - Padova - Cappella Scrovegni - Giotto – Adorazione dei Magi –
– immagine scelta da Maristella Tagliaferro
13 - Arquà Petrarca - Colli Euganei - wikipedia
- immagine scelta da Clelia Francalanza
14 - Ferrara - Atrio Cortile Municipio – foto di Erika Poltronieri
15 - Ferrara - Laterale cattedrale S. Giorgio – foto di Erika Poltronieri
16 - Goro (Ferrara), lasciando la Statale e imboccando la strada che conduce all’argine del Po - foto di Gaia Conventi
17 - Goro (Ferrara), il paese visto dalla strada sull’argine del Po - foto di Gaia Conventi
18 - Mantova – Piazza Sordello – foto di Debora Serrentino
19 - Mantova – Ponte S. Giorgio – foto di Debora Serrentino
20 - Ostiglia (Mn) - Piazza Cornelio e Palazzo Foglia – foto di Maria Chiara Romani
21 - Ostiglia (Mn) - L'Isola Boschina riserva naturale – foto di Maria Chiara Romani
22 - Milano Liberty Porta Venezia Biblioteca Comunale, già Stazione del tram – foto di Roberta Giandelli
23 - Milano Liberty Porta Venezia Casa Gallimberti – foto di Roberta Giandelli
24 - Bergamo - Città alta da P.zza S. Marco – Foto di Debora Serrentino
25 - Bergamo - P.zza Vittorio Veneto – Foto di Debora Serrentino
26 - Breuil Cervinia - Lago blu – foto di Ivonne Barmasse
27 - Valtournenche - Villaggio di Crétaz – foto di Ivonne Barmasse
28 - Saluzzo - Centro storico sotto la neve-Valeria_Cardetti –
- Immagine scelta da Clelia Francalanza
29 - Saluzzo - Panorama Città vecchia - Marco Isaia –
- Immagine scelta da Clelia Francalanza
30 - Genova – Boccadasse – Immagine di Aureliana Masia
31 – Genova – Creuza S. Ilario
– fonte web:
- immagine scelta da Clelia Francalanza
32 - Righetta (Sp) – - Foto di Mariavittoria Ponzanelli
33 – Pignone (Sp) fonte
- immagine scelta da Clelia Francalanza
34 - Carrara - Duomo – foto di Franca Franceschi
35 - Carrara Alpi Apuane - foto di Carrarafiere - immagine scelta da Franca Franceschi
36 - Carrara panorama, fonte web, immagine scelta da Franca Franceschi
37 - Carrara, Piazza Alberica con monumento a Beatrice D'Este, foto di Franca Franceschi
didascalie foto :
Leggi le notizie sull'evento @MarcoPolo a Gedda: @MarcoPolo_Pinocchio a Gedda: traduzioni a distanza in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia #MarcoPolo: viaggio a Mantova, traduzioni in 44 lingue/dialetti da Pinocchio
Vivus Temporis - Knüppel Die Eule
L'URSEA AL CASTELLO DI BIBBIANO
Descrizione
A Ridiculous Recap Of Assassin's Creed 2 Ezio's story
A garbage review of Assassin's Creed 2. My garbage review series is an attempt at being funny by making parody reviews. As usual I will be covering the lore and story while making up stuff.In Assassin's Creed 2 you play as Ezio Auditore for 25 years. I adore this game and I don't know why it gets so much hate sometimes. I guess people are really hating the series as a whole
All the classical composers in this video are Italian. I though that was a pretty neat thing to do.
Music: and
Music Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0