432hz.Musica Medievale -nr.11- P.Nacchini -Castelferretti
ANTONIO DE CABEZON (1510-1566)
VERSETTO del sesto tono (1 soprano,2 tenore,3 contralto 4,basso) su un tema esposto all'inizio
1-soprano da 0” a 55”
2-tenore da 56” a1'42”
3-contralto da 1'45” a 2'26”
4- basso da 2'27” a fine
realizzazione a 432 HZ
all'ORGANO PIETRO NACCHINI a Castelferretti di Ancona
Chiesa di S. Andrea Apostolo, -RESTAURATO
L’organo Nacchini della chiesa di S. Andrea Apostolo in Castelferretti (AN) data di costruzione ipotizzabile tra il 1750 ed il 1760. Essendo il Nacchini in quei decenni intensamente occupato nelle Marche a costruire organi (S.Elpidio a Mare, Montelupone,Civitanova Alta,Mombaroccio, Osimo,Recanati, Montecarotto,ecc.ecc.)
Lo strumento, costruito dall'organaro veneto Pietro Nacchini, proviene dal vicino paese di Monte S. Vito, come documentano le scritte originali “Monte S. Vito” vergate a china dal costruttore sulle tavole delle catenacciature, sul somiere e in altre parti dello strumento. Collocato attualmente in cantoria sopra la porta d’ingresso, è racchiuso in un’elegante cassa lignea addossata alla parete della controfacciata, decorata con laccatura policroma e festoni ai lati delle paraste.
Le caratteristiche dello strumento originale erano le seguenti:
Prospetto costituito da 23 canne in stagno del Principale disposte a cuspide con ali laterali, piedi allineati e labbro superiore a scudo. La canna maggiore corrisponde al Sol1. Anteriormente sono collocati i Tromboncini Bassi e Soprani. Canne di prospetto e Tromboncini collocati su apposito zoccolo rialzato, costruito in legno di noce
Tastiera di 45 tasti (Do1- Do5) con prima ottava corta Pedaliera di 17 pedali (Do1-Sol#2), “a leggio”, costantemente unita alla tastiera. Alla seconda ottava suonano i primi quattro tasti cromatici mentre i diatonici da Do2 a Sol2 sono collegati meccanicamente al ventilabro dell’ottava inferiore. L’ultimo pedale aziona il Tamburo.
Registrazione costituita da 17 pomelli a tiro posti in colonna a destra della tastiera corrispondente ai seguenti registri (I numeri tra parentesi indicano la posizione del registro sul somiere a partire dalla facciata):
(3) Principale Bassi (da Do1 a Fa1 in legno sempre inserite, da Sol1 in facciata) (4) Principale Soprani (6) Ottava (da Do1 a Fa1 in legno) (9) Quintadecima (10) Decimanona (rit. Fa# 4) (11) Vigesimaseconda (rit. Do# 4) (12) Vigesimasesta (rit. Fa# 3 e 4) (13) Vigesimanona (rit. Do# 3 e 4) (14) Trigesimaterza (da Do1 a Fa2) (15) Trigesimasesta (da Do1 a Do2) Contrabbassi (16’ aperti, da Do1 a Si1 più i primi 4 cromatici della seconda ottava) (5) Voce Umana (da Re 3, calante) (8) Flauto in Duodecima (a cuspide da Do1 a Do5) (7) Cornetta (a cuspide, da Re3) (2) Tromboncini Bassi (1) Tromboncini Soprani Tamburo
Tirapieno a Manovella 12 canne di Contrabasso: 8 canne per la prima ottava più i primi quattro cromatici della seconda.
Somiere maestro a tiro con 15 stecche e 45 ventilabri, costruito in noce. Sul pavimento della secreta sono collocati i 4 ventilabri per le prime canne del principale che sono quindi sempre inserite
Somiere per i contrabassi, collocato sul fondo della cassa, con disposizione delle canne ad ala, costruito in larice e abete, con 15 ventilabri di cui 3 azionati simultaneamente sulle canne La1-Sib1-Si1 per il Tamburo all’ultimo pedale.
Impianto di alimentazione costituito da due mantici a cuneo sollevabili mediante corde e carrucole, installati all’esterno della cassa sul lato sinistro
Lo strumento venne forse trasferito nella collocazione attuale con ogni probabilità dagli organari Odoardo e Alceste Cioccolani di Cingoli nel 1887, circa venti anni dopo la costruzione dell’attuale edificio. Sul corpo del Sol1 dell’Ottava si legge infatti: Odoardo ed Alceste (figlio)/ Cioccolani da Cingoli/Restaurarono in/Agosto 1887
Nel 1908 Alceste Cioccolani restaurerà di nuovo l’organo, lasciandone memoria scritta sempre sul corpo del Sol1 dell’Ottava: Di nuovo restaurato/da Alceste nel giugno/1908
Nel 1921 l’organo subì un nuovo “restauro” ad opera di Cerilli Ercole e Antonio. Tale intervento è documentato da due scritte graffite sui corpi del La1 e del Sib1 dell’ottava. Sul La 1 si legge: Restaurato nell’anno 1921 / Da/Cerilli Ercole e Antonio (nepote) / FABBRICANTI DORGANI
illustrazione di Marco Fratti