Accorpamento delle diocesi
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MONCHI verso l’addio a ROMA, il sostituto potrebbe essere AUSILIO! ahahhahahahhahahaha
Aria di cambiamenti importanti in casa Roma, che a fine stagione potrebbe salutare Monchi ed è dunque a caccia di nuovi profili per sostituire l'eventuale partenza dell'attuale direttore sportivo. L'Arsenal ha infatti messo nel mirino lo spagnolo, che con Emery - tecnico dei Gunners - ha già lavorato, e bene, ai tempi del Siviglia. Ecco perché il club giallorosso si sta guardando intorno per trovare alternative e un profilo che piace è quello di Piero Ausilio, al momento all'Inter. In seconda fila ci sono Mirabelli e l'attuale ds del Parma Faggiano, ma non è da escludere la soluzione interna: a quel punto bisognerebbe scegliere tra Ricky Massara e Balzaretti.
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Hanno vinto entrambe: ZANIOLO EMBLEMA DEL NOSTRO FALLIMENTO Roma-Milan 1-1 Tifoso Inter
Termina in parità il big match della 22^ giornata di Serie A all'Olimpico: avanti con il 14° gol di Piatek, il primo in Serie A con la nuova maglia, i rossoneri incassano il pareggio di Zaniolo ad inizio ripresa nonostante le parate di un super Donnarumma. Palo di Pellegrini nel finale. Il Milan difende il 4° posto e si porta a 36 punti, uno in più della Roma
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Primavera Inter, finale Scudetto: Fiorentina-Inter 0-2. Colidio e Rover regalano il tito
E’ l’uomo del destino. L’uomo delle finali. L’uomo che quando il gol pesa, di solito porta la sua firma. E’ Facundo Colidio a spianare – prima del raddoppio di Rover - all’Inter la strada verso il suo “tripletino” e a regalare una doppietta scudetto storica, ancora una volta contro la Fiorentina. Proprio come aveva fatto in Supercoppa, abbagliando San Siro e stendendo la Roma , l’argentino si prende la ribalta nel momento più importante. E segna, decide, illumina. Un calcio, quello con cui supera Cerofolini dopo il tentativo di Zaniolo, che risponde alle critiche di chi se la rideva, quando da piccolo aveva deciso di abbandonare porta e guantoni per spostarsi qualche metro più in là, in attacco. Un’ennesima smentita a chi aveva storto il naso dopo i 6 milioni pagati dall’Inter al Boca Juniors per accaparrarsi il fulgido talento classe 2000. L’argentino apre, il “reduce” chiude. Quel Rover che già aveva brindato un anno fa, bravissimo a entrare a partita in corsa e cambiare volto all’attacco nerazzurro, prima di scartare il regalo di Cerefolini e porre il sigillo sul trionfo nerazzurro, in avvio di secondo tempo supplementare.
TRIPLETINO — E come chiamare quello dell’Inter, se non tripletino. Tre, come i trionfi stagionali in questa stagione, dopo Supercoppa appunto e Viareggio. Tre, come le finali vinte contro la Fiorentina negli ultimi dodici mesi (finale scudetto 2017 e Viareggio le altre due). Perché la storia in questo caso è ciclica: cambia copioni e trame ma emette lo stesso identico verdetto. L’Inter campione per la nona volta in campionato (seconda consecutiva!). Nessuno ha fatto meglio, alla pari c’è soltanto il Torino
RIVOLUZIONE VECCHI — E dire che, se la Fiorentina aveva in campo dal 1’ sei protagonisti della finale 2017, l’Inter ha invece rivoluzionato quasi tutto. Via i veterani, Pinamonti ormai aggregato alla prima squadra e anche Odgaard, che ha trascinato a lungo la squadra nel corso stagione, assente per infortunio. L’unico reduce a iniziare la partita è stato Emmers, per il resto la formazione di Vecchi era ringiovanita (e ci mancherebbe, in Primavera) e rinnovata. A questi, si è aggiunto poi il secondo titolare, Rover, subentrato nella ripresa. Pronto, prontissimo a ribadire in porta il 2-0, in una partita che l’Inter ha condotto a lungo senza riuscire a stapparla prima dei tempi supplementari.
LACRIME VIOLA — Alla Fiorentina resta quel senso di impotenza. Di bella, bellissima e incompiuta. Una finale persa può essere scritta dal caso, due da una dose esagerata di sfortuna. Tre no: tre sembra una maledizione. La verità è che anche questa volta l’Inter ha dimostrato di avere qualcosa in più. In 90’ (non scoppiettanti, ma quanta intensità!), Lombardoni e compagni hanno cotto a fuoco lento i viola, per poi far partire la fiammata definitiva quando le energie fisiche e mentali dovevano essere raschiate dal barile. E se nella tua partita più importante la premiata ditta del gol Sottil-Gori ha i rifornimenti tagliati dall’inizio e capitan Diakhate è il primo a uscire in lacrime, dopo nemmeno venti minuti di gioco, non resta che fermarsi a guardare gli altri festeggiare. Con la consapevolezza di aver dato ancora una volta tutto, contro chi però tutto invece se lo prende sempre. A suon di titoli, trofei, successi.
Al Bano: «Io e Romina abbiamo ritrovato il nostro sole» | K.N.B.T
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CSKA ROMA 1-2 Di Francesco Basta scherzare! Manolas Pellegrini #CSKAROMA #UCL
CSKA MOSCA AS ROMA 1-2 Manolas Pellegrini Di Francesco post partita #CSKAROMA #UCL
Champions, Cska Mosca-Roma 1-2: in gol Manolas, Sigurdsson e Pellegrini
I giallorossi mettono una seria ipoteca sul passaggio agli ottavi di finale. I russi in 10' dal 55' per l'espulsione per doppia ammonizione di Magnusson
La Roma vince a Mosca 2-1 ed ipoteca seriamente l’accesso agli ottavi finale di Champions. Ora ai giallorossi basterà fare un punto con Real Madrid e Viktoria Plzen per essere sicuri del passaggio del turno, ma potrebbe bastare anche così nel caso in cui il Cska non faccia sei punti nelle ultime due gare. A marchiare la vittoria dei giallorossi i sigilli di Manolas e Lorenzo Pellegrini, oltre che una partita buonissima di Kluivert. Bene, nel finale, anche il giovane Zaniolo. Per i russi, invece, le ottime gare di Ahmetov e Oblyakov non bastano, complice anche l’espulsione all’11’ della ripresa di Magnusson per doppio giallo.
decide kostas — Di Francesco opta per Florenzi alto, inserendo Santon come terzino e rilanciando in attacco a sinistra il giovane Kluivert. Goncharenko, invece, deve fare a meno di Dzagoev, che stavolta non va neanche in panchina (come nella sfida d’andata, all’Olimpico, quando entrò solo nel finale). La partita si mette subito bene per i giallorossi, che al 4’ sono già avanti con Manolas, bravo di testa a insaccare un corner di Pellegrini e ad anticipare un Akinfeev non perfetto nell’uscita. Il Cska però non crolla, anzi, prova ad alzare subito il baricentro ed a pressare fin dal fondo campo la Roma. Ahmetov ha buone idee, Vlasic è sempre pericoloso, ma Mario Fernandes deve lasciare subito il campo per infortunio dopo uno scontro con Kolarov (colpo alla testa per il brasiliano naturalizzato russo). Dall’altra parte, invece, il vantaggio paradossalmente crea qualche imbarazzo alla Roma, nel senso che la squadra di Di Francesco finisce con l’abbassarsi troppo, lasciando spesso il pallino del gioco agli avversari. Il forcing russo, però, non produce quasi nulla se non un tiro da fuori di Vlasic al lato e un colpo di testa di Bijol tra le braccia di Olsen. A sfiorare il raddoppio è invece proprio la Roma con Florenzi, che al 29’ si divora il 2-0 a tu per tu con Akinfeev: il jolly giallorosso prima recupera bene palla a centrocampo, poi riceve sulla corsa il passaggio di ritorno (intelligente) di Kluivert ma cade proprio nel momento di battere a botta sicura. Due minuti dopo è Dzeko a calciare alto da buona posizione (dopo la parata di Akinfeev su punizione di Kolarov), mentre al 40’ è il Cska ad avere la sua occasione d’oro: Oblyakov penetra di forza in area, Manolas lo contrae in extremis e Shennikov di testa spedisce alto a porta vuota.
gol e scintille — La ripresa si apre tra i fuochi d’artificio, con Kluivert come protagonista principale. L’olandese regala subito un pallone con i contagiri a Dzeko che il bosniaco non sfrutta a dovere, esattamente come succede poi anche al 17’. Poco prima, invece (11’) sempre lui aveva costretto Magnusson al secondo giallo (e quindi all’espulsione) per evitare che l’olandese andasse in porta da solo. Prima e dopo il pareggio del Cska e il nuovo vantaggio della Roma: al 5’ è Ahmetov a farsi tutto il campo ed a servire a Sigurdsson il pallone giusto, con l’islandese che di sinistro anticipa Santon e di destro brucia Olsen; al 14’ invece un tiro sbagliato di Cristante diventa un assist perfetto per Pellegrini (in sospetto fuorigioco), che recupera la coordinazione in corsa e supera Akinfeev di sinistro. Con l’uomo in più e di nuovo in vantaggio per la Roma sembra tutto più facile (Fazio pericoloso di testa), ma nel finale lascia troppo campo ai russi, che ci provano in un paio di occasioni con Oblyakov e Khosonov. Nel finale dentro Jesus per cementare la difesa, con la Roma che negli spazi ha un altro paio di buone occasioni per chiudere i conti. Poi finisce così, con i giallorossi a festeggiare una qualificazione oramai ad un passo.
K2 500 senior Milano 2012 Camp.Ita
Campionati Italiani Milano 7/8/9 Settembre 2012
Gara: K2 500 senior maschile
Ah zaniolo !!!
Manu incita Zaniolo a dare di piu' !!
NEGOZI CHIUSI LA DOMENICA: ECCO COSA PENSANO I TORINESI
I torinesi commentano la proposta di Luigi Di Maio di far chiudere la maggior parte degli esercizi commerciali nelle domeniche
Mercato Milan: interessati all’attaccante croato Andrej Kramaric.
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Rafael para rigore a Padoin
Roma, Di Francesco Non siamo morti! #RomaMilan #Piatek #Zaniolo
Roma Milan Dzeko si scusa De Rossi in campo! Di Francesco intervista #RomaMilan
Roma-Milan, Di Francesco: La Roma è malata, ma non siamo ancora morti
L'allenatore giallorosso è tornato a parlare dopo la batosta di Firenze. Ora il Milan, big match in ottica quarto posto: Siamo ancora malati e agonizzanti, ma non morti - le sue parole in conferenza stampa - siamo incudine, sta a noi tornare ad essere martello. Poi su Dzeko: Suo nervosismo la cosa più brutta del 7-1. Ora voglio lealtà nello spogliatoio
Su cosa potrebbe portare ad un suo eventuale esonero
Alla fine sono i risultati e le prestazioni che determinano le cose. Voi potete dire e scrivere quello che volete, ma le chiacchiere stanno a zero. Servono fatti, fatti e ancora fatti.
Dobbiamo migliorare, ma c'è la voglia di potersi rifare. Mi sento un po' un papà, che in certi momenti non ha dato i consigli giusti, in altri sì. Dobbiamo ritrovare questa unità di intenti e nelle difficoltà non dobbiamo disunirci. Siccome ci siamo ricaduti, è successo prima di Bologna, prima di Plzen, a Cagliari, è risuccesso a Bergamo con la partita di Coppa. Questo ci deve far riflettere, perché non accada più.
Se ha fatto le sue valutazioni dopo Firenze
Io devo trovare le soluzioni, non i colpevoli. Credo che in questo momento si debba essere ancora più uniti, più sinceri nella comunicazione generale. Ci deve essere lealtà fra le parti, dentro lo spogliatoio questa è la cosa più importante di tutte, anche della tattica.
Io ho detto che non è guarita, il che è diverso. Avevamo mostrato una certa crescita, cadendo però sempre in difficoltà. Da Firenze siamo usciti agonizzanti, ma non morti. Possiamo tornare a vivere. In questo momento siamo incudine, adesso sta a noi tornare ad essere martello.
Il suo nervosismo è stata la parte più brutta di una sconfitta dolorosa. E' stato il primo a chiedere scusa a tutta la squadra. Siamo uomini, ha sbagliato e questo non deve più accadere. E' necessario rimanere uniti nello spogliatoio. Poi, una volta rimasti in dieci, bisognava essere bravi a non prendere più gol. Il bello della vita e del calcio è che ti dà la possibilità di girare subito pagina, di rialzarsi.
Spero possa essere un po' il mister dentro la partita. I veri dubbi riguardano la sua tenuta fisica, perché non ha mai giocato. Devo dire che ha dato risposte positive in allenamento, riesce a calciare senza avere dolore. E' una base importante da cui ripartire.
Fino a tre partite fa poteva essere considerata una squadra in difficoltà. Poi una settimana può cambiare tutto, non sarà una gara semplice. Sono una squadra viva, organizzata, che sta attraversando un buon momento e che ha giocato una grande partita in Coppa Italia.
Su come si reagisce ad un 7-1
Mettendo in campo una prestazione di altissimo livello, soprattutto dal punto di vista mentale.
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Juventus e Roma SPACCANNO i CU*I in EUROPA!! Roma CSKA 3-0 Manchester United Juventus 0-1
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Milan News, Tare: Ecco perché ho rifiutato i rossoneri
Parola del ds della Lazio che in estate ha rifiutato le avances del Milan. Paolo Maldini, infatti, lo aveva scelto come direttore sportivo del nuovo corso del Milan e anche Boban aveva avallato questa opzione.
Hellas Verona-Vicenza 2-0 [COMMENTI GOL E FINE GARA SKY SPORT]
Hellas Verona-Vicenza 2-0
31°Giornata Serie Bwin
Marcatori: 17' Gomez Taleb, 24' Abbate
Hellas Verona: 1 Rafael; 13 Abbate, 17 Mareco, 22 Maietta, 25 Scaglia; 19 Jorginho, 77 Tachtsidis, 10 Hallfredsson (82' 5 Ceccarelli); 6 Lepiller (60' 8 Russo), 9 Ferrari, 21 Gomez Taleb (83' 11 Pichlmann).
A disposizione: 26 Frattali, 4 Esposito, 27 Berrettoni, 32 Bjelanovic.
Allenatore: Andrea Mandorlini
Vicenza: 88 Frison; 19 Martinelli, 83 Bianco, 23 Tonucci, 3 Bastrini; 2 Paro (76' 7 Maiorino), 24 Rigoni (84' 18 Pinardi), 77 Botta; 79 Gavazzi, 10 Abbruscato (65' 27 Paolucci), 16 Baclet.
A disposizione: 90 Pinsoglio, 4 Zanchi, 5 Brighenti, 13 Giani.
Allenatore: Massimo Beghetto
Arbitro: Emilio Ostinelli (Sez. arbitrale di Como)
Note. Ammoniti: Martinelli, Jorginho, Maietta, Baclet. Espulsi: -. Recupero: 2'-3'. Spettatori: 17.495 (200 c.ca ospiti)
Conte sarà il nuovo allenatore della Roma con Petrachi ds
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