SARDARA - Pozzo sacro di Sant’Anastasia
Presentazione e lettura del romanzo
La Donna delle Sette Fonti
di Diego Manca
SARDARA
Pozzo sacro di Sant’Anastasia
Giugno 2012
S.Anastasia (Sardara) - Evolution of water cult
In tutte le religioni del mondo l'acqua ha un ruolo fondamentale: essa è fonte di vita, purifica il corpo e l'anima. Ma la questione nasce da molto lontano, da tempi immemori. A Sardara troviamo un' antica chiesa (S.Anastasia) che sorge letteralmente sopra un pozzo nuragico volto al culto dell'acqua. Anzi in realtà i pozzi erano ben quattro!
L'evolversi delle religioni, dei luoghi di culto, del nostro modo di vedere il mondo, puoi concepirlo in luoghi del genere: entrando dentro la terra o ammirando il cielo.
Sardegna -Penisola del Sinis ,Is Arutas : Pozzo sacro interamente scavato nella roccia
Si trova a poche centinaia di metri dalla splendida spiaggia di Is Arutas
Sardara: tra marciapiede della vergogna e area archeologica di Sant’Anastasia pericolosa : 8-8-15
Sardara: 8-8-15 Tra il marciapiede della vergogna e l'area archeologica di Sant’Anastasia pericolosa
Pozzo sacro | Well temple | Santa Cristina
Pozzo sacro di Santa Cristina (Paulilatino) | Holy Well | Nuragic Well | Pozzo nuragico | SARDIGNA in Second Life.
ORUNE-Su Pradu: Nuraghe e pozzo sacro
Silvestra Pittalis
Pozzo Sacro - Is Pirois
visitportocorallo.com
Visita Villaputzu - Archeologia Sardegna
Territorio, Spiagge, Mare e Vacanze
Sardegna archeologia - Pozzo sacro Cherchinzu - Silanus
Olbia...Pozzo Sacro di Cugnana...by Maurizio Casula
Morgongiori:POZZO SACRO in una grotta(diaclasi) s'omu d'e is Caombus
S'Omu' d'e is Caombus è un monumento ricavato in una parete a picco alta circa 25 metri, originata da una diaclasi della roccia vulcanica. Un'antica frana ha chiuso l'accesso originario. La grotta, non interamente esplorata, è costituita da una scala in pietra basaltica squadrata, larga circa 1 metro, di cui sono visibili due rampe, la prima formata da ventidue gradini, la seconda da ventiquattro, intervallate da un piccolo ripiano. La scala, che in alcuni gradini presenta rilievi mammillari, segue gli anfratti tortuosi del percorso e si perde nella parte più alta sotto un accumulo di pietrame e detriti.
Pozzo Sacro Irru: il Respiro delle Acque (Nulvi) - HQ
L'affascinante viaggio all'approfondimento e divulgazione, dello scrittore, poeta, filosofo e musicista Bruno Lombardi, attraverso le testimonianze archeologiche della Sardegna.
Video registrato dall'Autore a Nulvi in località Pozzo Sacro Irru.
La ricerca è parte integrante di coloro che hanno a cuore la Cultura; le mie esperienze in materia, mi hanno portato a percorrere chilometri e chilometri di strada in moltissimi angoli della nostra amata terra di Sardegna, per approfondirne ogni sfumatura e aspetto saliente. Il rapporto tra Antico e Moderno, è una delle caratteristiche principali del metodo di ricerca che utilizzo, nella sua forma filosofica, poetica, mentale... dove l'analisi del Linguaggio Simbolico, mantiene un ruolo importante. (Bruno Lombardi - tratto dal materiale presentato alle conferenze - tutti i diritti riservati).
video concesso da Parole, Simboli, Suoni, Ricerca, Immagini - - - -
Sardara a In Caminu - Febbraio 2016
In Caminu a Sardara - Mariantonietta Piga intervista il Sindaco Giuseppe Garau, il Consigliere Giampaolo Pisu e il Presidente della Cooperativa Villa Abbas Peppuccio Garau. (12 Febbraio 2016)
Pozzo Sacro Is Pirois 37 S/M video Cristian Moi
Il pozzo sacro “ IS PIROIS “ fu edificato in età Nuragica ( 1600-535 a.c.) in adorazione di uno dei più importanti Dei, l’acqua.
Ubicato in località Is Pirois, questo Pozzo Sacro presenta la particolarità di avere impiantato sulla sommità un nuraghe monotorre, costruito sulla pseudocupola che chiude la camera del pozzo. L’atrio è determinato da due paramenti murari composti da blocchi di granito. Dall’ingresso, architravato, si accede alla scalinata attraverso la quale si scende nella camera del pozzo, chiusa sulla sommità da una pseudocupola. Il pozzo è alimentato da una sorgente perenne le cui acque sono potabili. L’accurata maestria con la quale sono stati edificati i singoli elementi della struttura, denota una notevole conoscenza delle tecniche di costruzione nuragiche, e ci consente di collocarlo nell’Età del Bronzo Medio. L’importanza del pozzo sacro era tale da venire utilizzato in fase di giudizio, l’imputato infatti veniva portato dinnanzi al pozzo dove gli venivano bagnati gli occhi e a questo punto se l’imputato perdeva la vista,questo era preso come segno di colpevolezza, in caso contrario era innocente. Il pozzo sacro veniva utilizzato anche in altri riti, come quelli contro il malocchio e quelli propiziatori di fortuna. Con l’avvento del cristianesimo diminuirono tutti i riti che in qualche maniera stavano a testimoniare l’antica tradizione politeista, anche se rimasero ancora vivi nei ceti più poveri della popolazione.
COME ARRIVARCI
Percorrere la strada statale 125 in direzione Tertenia fino al km. 88,400. Dopo aver superato il rio S. Giorgio si trova un cartello indicante il Pozzo Sacro, seguire le indicazioni e prendere la strada sterrata sulla destra. Superato il fiume, si trova un altro cartello e dopo aver proseguito per circa altri 300 m. si giunge al parcheggio alla cui destra è visibile il Pozzo Sacro, raggiungibile dopo una passeggiata di circa 150 m.
cliccando su questo link potrete trovare il pozzo su google maps e di conseguenza potrete raggiungerlo con facilità:
fonte:
Sardegna Sardara
Una giornata a Sardara tra vecchie miniere, il santuario di Sant'Anastasia e il museo archeologico.
SanTuaRio NuRagicO SantA VittOriaSARDINIA-2017
Video Promo Pozzo Sacro Su Tempiesu Orune
Video realizzato dall Soc. Coop. L.A.R.C.O di Orune per progetto Culture Voucher 2016-2017 POR SARDEGNA 2014-2020. Realizzazione a cura di Visit4you .
Sardara nel 1933
Alcune immagini di Sardara scattate tra il 15 e il 17 Marzo 1933.
Archeologia-Perdaxius.Sulcis -Sardegna
Perdaxius - Sulcis- Sardegna
Nicola Dessi, Archeologo.
Area archeologica.
Sardegna Tempio delle Acque, il documentario [preview] - ITA sub ITA, EN, FR, ES
SARDEGNA TEMPIO DELLE ACQUE, il documentario [preview] - ITA sub ENG, FR, ES
Regia: Nicola Marongiu, Cinzia Carrus, Francesco Orrù -
Traduzione sottotitoli EN,FR: Cinzia Carrus
Traduzione sottotitoli ES: Nicola Marongiu
13 parole della lingua sarda (e non solo) con le loro storie e origini - ritrovate principalmente nel Sumerico, nell'Accadico e nell'Ebraico, intrecciate con tutte le culture mediterranee dall’antichità fino ad oggi - e i loro affascinanti misteri narrati dal linguista Salvatore Dedola, attraverso le visioni e i suoni della Sardegna ri-scoperta in tutto il suo potente splendore. In questo documentario tra la linguistica, l'archeologia, l'antropologia, la mitologia e la performance art, è il Culto dell’Acqua il filo conduttore.
La colonna sonora originale composta per il documentario è a firma di Nicola Marongiu, Oscar Quiroz Arias, Matias Quiroz Arias; altri importanti contributi musicali sono di Gesuino Deiana, Andrea Cutri, il gruppo sardo-andino Nazka (con i brani “Equatore”,”Portugal”, “Clorofilla”, “Gaia”), Marco Aritzu.
Il documentario completo comprende la trattazione di tantissime altre parole ed espressioni sarde e italiane (107 in tutto), e nei suoi 90 minuti è articolato in undici capitoli:
1. Sardegna Tempio delle Acque (introduzione)
2. Maschera e Potere
3. Cerchio del Palo
4. Abba, Mu – L’Archetipo Vitale
5. I Profeti dell’Acqua
6. Il Seme Sacro
7. Il vero volto dei Diavoli
8. Una Danza Zoppa
9. Il Tempio delle Acque – le Porte della Purificazione, il luogo della Salute
10. La Dea delle Acque
11. Le Processioni dell’Acqua – il Culto della Vita.
In estrema sintesi, “Sardegna Tempio delle Acque” è un viaggio tra i luoghi, i riti e le tradizioni mediterranee, partendo dalla Sardegna, attraverso uno sguardo che arriva ad esplorarne le radici arcaiche, oltre le maschere del Carnevale. Le connessioni tra i diversi personaggi ed i combattimenti rituali che animano il Carnevale sardo e i miti di Morte e Resurrezione che ritroviamo nei riti di Adone in Siria, Dioniso in Grecia, Baal in Canaan, Osiride in Egitto, Tammuz in Babilonia; “Carnevale” (Carnasciale, Carrasciale, Carresegare), nella sua accezione di“dissacrazione-sommersione del Potere”; la Sartiglia di Oristano, osservata fino alle sue origini rivela il ruolo del Cumponidori come Sciamano, Estatico, Profeta (“colui che fa sgorgare acqua dai cumuli-nembi”). I pozzi sacri nuragici, le fonti “miracolose” come quelle di San Leonardo di Siete Fuentes vicino a Santu Lussurgiu, accanto alle quali i Templari costruirono la chiesa che oggi conosciamo e un ospedale, proprio in virtù delle peculiari qualità delle acque del luogo. I particolari tipi di pane della Sardegna: ad esempio, Su Pani de is Bagadius (Siurgus Donigala), che viene portato in processione come Cristo Morto sulla Croce, trova le sue origini nei riti dedicati al dio Adone. Le sacerdotesse e i sacerdoti, nonché le varie personificazioni del Dio della Natura, trasformati nel tempo e giunti fino ai nostri giorni, capovolgendone la valenza, come “diavoli” (ad esempio Maimòni/Maimòne, Cambilargiu, Brutu, Mascazzu, Leunardu, Musteddìnu/Boe Muliake). Tutto è legato al medesimo culto: il Culto dell’Acqua.
La Sardegna è terra ricca di testimonianze che sta a noi preservare, curare e saper collegare tra loro per arrivare all’Essenza: il pozzo sacro, il nuraghe, la domu de jana, i Giganti di Mont’ e Prama, così come ogni ogni singolo lemma, espressione, tradizione e toponimo sardo, sono il Tesoro di tutti e di ciascuno.
Le installazioni che sono state protagoniste delle performance art di Nicola Marongiu, visibili già nell'anteprima del documentario, sono parte del progetto artistico “Sa Sartiglia”, e sono state realizzate con alcune delle 33 opere del primo ciclo nato dalla collaborazione tra Nicola Marongiu e Alfonso Canfora. Ciascuna opera ha un proprio nome ed è plasmata in materiali connessi o ispirati a elementi, archetipi, toponimi, usi e riti che dal particolare portano all’universale.
Visita il Museo virtuale
I luoghi-simbolo scelti per queste prime installazioni sono:
Pozzo Sacro di Sardara, sito nell’area archeologica di Sant’Anastasia
Spiaggia di Maimòni, Cabras
San Leonardo di Siete Fuentes, Santu Lussurgiu
Monte Arci
Nuraghe Losa, Abbasanta.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. (Marcel Proust)