L'Autunno in alta Valle Camonica e alta Val di Sole è ricco di emozioni
Pontedilegno-Tonale
Una gara di corsa a piedi di 170 chilometri in autosufficienza, con oltre 11.500 metri di dislivello da concludere entro 53 ore, questo è l'Adamello Ultra-Trail Sui camminamenti della Grande Guerra, in programma dal 20 al 22 settembre nel comprensorio Pontedilegno-Tonale.
È l’area faunistica di Pezzo, poco sopra l’abitato di Ponte di Legno, ad ospitare l'Apericervo, una visita guidata per osservare da vicino gli stambecchi e ascoltare i bramiti dei cervi che popolano tutta la zona boschiva.
Al Passo del Tonale troviamo l'Husky Trekking, ovvero escursioni a piedi, immersi nella natura, in compagnia degli Husky Alaskani che vengono imbragati e legati a noi, in uno scambio di piaceri: quello che per i cani è divertimento, per noi si traduce in un aiuto durante la passeggiata.
Per informazioni: pontedilegno-tonale.com
Why Did Sailors Swab The Deck? - Naval History Animated
This video is going to answer one simple question: Why did sailors swab the deck? This is one of the first videos in an animated naval history series I'm doing.
Sailors swabbed the deck for several reasons, the first being to clean and preserve the deck. By working salt water into the wood of the deck it prevented the growth of fungus and washed freshwater away which would rot the wood. The second reason was that it swelled the wood, making the ship more watertight. Surprisingly a dry ship was a ship with wet wood.
Sources:
The Naval Heritage Foundation - United States Navy
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I'm Imperial Scribe, I make animations about military and naval history as well as war theory. I put out 1-2 major battle videos per month with a number of shorter videos in between.
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Suggestions:
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The British Empires Battleship, The Ship of the Line:
Origin: 8 Bells and All's Well:
The Battle Of Isandlawanda:
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Schedule:
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Upcoming videos:
June:
The Battle of Isandlawanda [full length]
The Battle of Roarks Drift [full length]
Ship of the line [Short length]
Origin: Three Sheets to the Wind [Short length]
Note: Schedule is tentative.
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Attributions:
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Music (outro):
FarAway - Copyrightfreemusic
Stock sound effects:
May include miscellaneous licensed stock art.
Information is derived from a number of historical sources including websites, historians, and literature. The fog of history is a real thing, even relatively recent events often have sources in disagreement or relying on one another. When possible information is derived from first-hand sources and where not possible information is found by taking multiple second-hand sources. It is not possible for anyone to guarantee perfect historical accuracy, but I do my absolute best to ensure that all information in my videos is well sourced and backed up by historical sources and evidence.
LA PEDEMONTANA PORDENONESE PER INDIGENI E FORESTI
Ah, i dolci paesaggi della Toscana... E invece no! Non siamo nel Chianti o in Val di Chiana, ma a Villa di Villa, località nel comune di Cordignano, tra casali, vigneti e stradine che salgono e scendono seguendo l'andamento sinuoso di dolci colline. E' l'ultimo paese del Veneto, ma da qui, di fatto, inizia il nostro itinerario in quella che viene definita la “pedemontana pordenonese”. Itinerario che ci porterà fino alla sponda destra del Tagliamento attraverso un teorema ininterrotto di castelli abbandonati, chiesette nascoste, terrazzi panoramici, vecchi borghi con le mura delle case fatte di ciottoli ed i portoni in legno. Un “instant trip” da percorre in auto, in una mezza giornata, ma anche in bicicletta, se le gambe sono un po' allenate, dedicandogli una giornata intera.
Il forestiero ne resterà affascinato, ma sono sicuro che anche tanti pordenonesi non sono del tutto consapevoli di quanta ricchezza ci sia ai piedi delle nostre prealpi.
Polcenigo non è certo una scoperta per noi indigeni. Eppure è sempre piacevole passeggiare lungo la viuzza che sale al castello. Dalla prima curva si può ammirare dall'alto in tutta la sua bellezza questo piccolo borgo antico irrorato dalle acque carsiche del Gorgazzo, che in primavera sono in pieno tumulto. Il castello avrebbe meritato miglior fortuna, ma i suoi ruderi emanano ancora un certo fascino.
Dopo essere passati per Santa Lucia di Budoia, Dardago e Marsure con le loro caratteristiche case di sasso e, dopo essersi fermati per ammirare quell'esempio di archeologia industriale che è la centrale idroelettrica di Malnisio, un'altra tappa d'obbligo è Maniago. Alle spalle della piazza, su un colle alle pendici del monte Jof, c'è l'antico castello patriarcale, abbandonato già agli inizi del Cinquecento e provato dai terremoti, soprattutto quello spaventoso del 1511. E' circondato da una macchia di alberi, alcuni secolari, che insieme ai lacerti delle sue mura poderose ne fanno un luogo romantico di una certa suggestione.
Il mini tour dei castelli continua con Solimbergo, sulla sponda sinistra del Meduna, una torre di avvistamento che si alza da una collina di querce e carpini come una sentinella solitaria, proprio dirimpetto al suo “gemello”, il castello di Toppo, dalle possenti mura merlate, anch'esso appoggiato su un terrazzo collinare dal quale si domina la pianura sottostante.
Riprendendo la strada che da Sequals conduce verso il Tagliamento, si imbocca ad un certo punto una viuzza che si infila nel bosco, per arrivare ad un piccolo gioiello, la chiesetta di San Zenone. Posta davanti ad una piccola radura, con una quercia secolare a farle ombra, porta sulla facciata lo scudo bianconero della famiglia Savorgnan. Qui si tenevano nel Cinquecento le mostre delle cernide, richieste proprio dai Conti Savorgnan. In tale occasione, nel mese di maggio, i capi famiglia, facenti parte delle cernide (milizie costituite durante il dominio del nostro territorio da parte della Repubblica di Venezia, che annualmente avevano l'obbligo di addestramenti militari territoriali) dovevano presentarsi muniti di schioppo alla parata agli ordini del capitano del Castello di Castelnovo.
Altra tappa d'obbligo è Spilimbergo per una visita al duomo e al castello con la sua celebre facciata affrescata. Qui non più così raro trovare turisti che parlano inglese affascinati dall'idea di conoscere l'Italia dei piccoli borghi, lontano dalle tratte abituali e ormai scontate del turismo di massa.
Si passa quindi, volgendosi in direzione del Tagliamento, per Valeriano, dove lungo la strada non si può non notare la chiesetta di Santa Maria dei Battuti, sulla cui facciata campeggia l'enorme figura di un classico San Cristoforo con bastone da viaggio e bimbo Gesù sulle spalle. Si tratta di un rifacimento moderno, l'originale, realizzato con tecnica a fresco da Giovanni Antonio de Sacchis, si trova all'interno.
Dulcis in fundo si arriva al teorico capolinea (perché, volendo proseguire, il divertimento continua...), l'ultima tappa di questo itinerario: Pinzano con doverosa salita ai ruderi del castello, che sono uno splendido belvedere, dal quale godere di un panorama eccezionale soprattutto verso Est. Siamo propria sopra alla “stretta” dove il Tagliamento sbocca in pianura. Guardando verso levante si può vedere a sinistra il suo alto corso che si perde tra le montagne, il castello di Ragogna, che sta proprio di fronte, e a destra il letto ghiaioso del “re dei fiumi alpini” che si allarga e si espande verso valle. Se avete affrontato il “tour” nei mesi estivi il consiglio è passare il ponte di Pinzano scendere verso il greto in località Villuzza di Ragogna e godervi una delle più belle spiagge fluviali che si possano trovare. Acque limpide e sufficientemente profonde per balneare ed un ambiente ideale per rilassarsi al termine del viaggio.
Q&A IN VACANZA ALLE TERME
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Andrea Del Monte 'Caro poeta, caro amico ' a Pier Paolo Pasolini
iTunes:
andreadelmonte.com
Montaggio promo: Jacopo Colabattista.
Caro poeta, caro amico è un omaggio alla figura di Pier Paolo Pasolini, nell’anno del quarantennale della morte.
E’ un progetto musicale e letterario, composto da un album di dodici brani dedicati al grande poeta friulano. I testi sono stati appositamente richiesti a scrittori e poeti di varie età. Si va da nomi noti, come Renzo Paris, Antonio Veneziani, Giovanna Marini e Alberto Toni ad altri più giovani, ma già affermati a livello nazionale, come Claudio Marrucci, Ignazio Gori e Clea Bebedetti. L’elenco degli autori delle liriche è completato da Fernando Acitelli, Giulio Laurenti, Titti Rigo de Righi, Tiziana Rinaldi Castro e Andrea Del Monte, I brani, come anticipato, sono musicati ed interpretati dal promettente cantautore di Latina Andrea Del Monte, il quale si è già messo in evidenzia a livello nazionale per la partecipazione allo storico Festival Il Cantagiro (Rai2) durante il quale ha ricevuto il premio della critica, passando per il successo del singolo I numeri primi
(Top 20 di iTunes) e varie partecipazioni al Sanremo Off e Radio Italia. Ad “aiutare” Del Monte nel lavoro di scrittura delle dodici musiche è stato John Jackson, che nei suoi trascorsi vanta una lunga collaborazione con Bob Dylan. Gli gli altri musicisti che hanno collaborato vanno menzionati Nick Valente, Eugenio Valente, Alessandro Camerinelli, Serena Frison, Roberto Cardinali e Valentina Del Re.
Il disco, prodotto dalla etichetta tedesca Sound System Record, vedrà allegato un booklet curato da Ignazio Gori e Claudio Marrucci, con la consulenza di Antonio Veneziani, contenente interviste a persone che hanno conosciuto Pasolini, che hanno collaborato con lui o che si sono interessate alle varie tematiche pasoliniane; si va da registi e scrittori, da attori a giornalisti: Enrique Irazoqui, Ninetto Davoli, Federico Bruno, Alessandro Golinelli, Giuseppe Pollicelli, Franco Grattarola, Citto Maselli, David Grieco, Walter Siti, Maria Borgese, Igor Patruno, Fulvio Abbate, Lucia Visca, Susanna Schimperna, Pino Bertelli, Giancarlo De Cataldo, Tullio De Mauro, Emanuele Trevi e Renzo Paris.
Caro poeta, caro amico è un progetto che ha il compito di unire persone di generazioni diverse all’insegna del patrimonio culturale e civile che Pasolini ci ha lasciato.
***Caro poeta, caro amico è in uscita il 15 Ottobre su iTunes ed i digital stores, ma è già stato presentato in anteprima nell’ambito degli eventi culturali del Gay Village la sera del 21 Agosto scorso ed all'Expo di Milano all'interno del padiglione Cibus è Italia il 10 settembre.
Hône
Il borgo di Hône (364 m s.l.m.) è circondato dalle montagne, è situato a nord della Dora Baltea, all'imbocco della valle di Champorcher, ed è delimitato ad est dal torrente Ayasse e dalla chiusa di Bard.
Hône venne abitato già durante Età del Bronzo e all'Età del Ferro. Sono infatti stati ritrovati dei rifugi scavati nella roccia, chiamati balme, e delle pietre coppellate, ossia scavate da incisioni a cui è stato attribuito un significato religioso.
Nel borgo di Hône si trova l'antica chiesa di San Giorgio, descritta in una bolla di Papa Alessandro III del 1176, e nel cui interno si trovano alcuni manufatti di valore artistico, come i tre altari lignei dorati, il pulpito intagliato in legno di noce con la leggenda di San Giorgio, e la splendida cantoria intagliata e decorata con cariatidi.
Da Hône partono numerosi sentieri che giungono in luoghi panoramici, come il belvedere di Pourcil e la Serra di Biel, mentre gli appassionati dell'arrampicata su roccia possono esercitarsi sulle Placche di Oriana, due pareti rocciose che contornano il Col Courtil.
Nel borgo di Hône l'8 dicembre si celebra Feuhta de la micòoula, festa del pane dolce tradizionale locale, che è stato definito nell'anno 2011 come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T) dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Strumenti Musicali - La Chitarra Classica - (Recensione Completa)
#piero #gentili #strumentimusicali #chitarra #classica
La chitarra classica Versione Completa
La chitarra classica è un tipo di chitarra utilizzato per l'esecuzione di brani di musica classica o popolare (come per esempio la musica latino-americana o il flamenco). La forma della chitarra classica, che conosciamo e usiamo oggi, risale alla seconda metà dell'Ottocento.
È composta da due parti principali:
il manico, su cui si trova la tastiera e che termina con la paletta, la quale ospita le meccaniche per l'accordatura;
la cassa di risonanza, in legno, con una buca centrale, che serve ad amplificare il suono prodotto dalle corde
La chitarra classica viene costruita con legni di diverso tipo per ogni parte del corpo. La tavola armonica (quella che contiene la buca) è in legno di abete (picea abies), cedro (in realtà una conifera nord americana), o sequoia. Al suo interno, la tavola viene rinforzata con listelli di abete (cosiddetta incatenatura) secondo l'esperienza del liutaio, sì che ad incatenature diverse corrispondono caratteristiche sonore diverse. La disposizione delle catene a ventaglio, già presente in alcune chitarre dei primi dell'Ottocento, venne perfezionata dal liutaio spagnolo Torres. Le fasce e il fondo sono costruite in varie essenze, di solito legni duri e compatti, a seconda del timbro che il liutaio vuole conferire. Molto ricercate sono le essenze di palissandro (in particolare quello brasiliano), di mogano, cipresso, ebano makassar e di acero. Il manico è costruito con legni poco sensibili all'umidità e poco propensi alla deformazione, in genere cedrella spagnola o mogano. La tastiera è in ebano. Il ponte, o ponticello, al quale si legano le corde può essere in palissandro, ebano, noce o altre essenze. Il capotasto e l'ossicino sono in osso o in avorio.
Oggi le corde sono fatte principalmente di nylon, che conferisce al suono un timbro ovattato e dolce, o di materiali composti a base di carbonio o fibra di vetro con un timbro più nitido e brillante e una maggiore tenuta di suono; raramente di budello.
La postura di un chitarrista classico
La postura tipica del chitarrista classico prevede che lo strumento, poggiante sulle gambe, sia inclinato verso l'alto dalla parte della tastiera. Per fare ciò è comune l'utilizzo del poggiapiede, col quale tenere rialzata la gamba sinistra; alcuni interpreti del repertorio contemporaneo fanno talvolta uso di un sostegno che, poggiato sulla coscia sinistra, permette di mantenere l'inclinazione della chitarra pur poggiando entrambi i piedi a terra. La mano destra
La tecnica della chitarra classica prevede il tocco diretto delle punte delle dita sulle corde per metterle in vibrazione. Fino alla prima metà del Novecento si ebbe una viva contrapposizione fra i due “approcci” esistenti: la scuola cosiddetta “di Tarrega” sostiene l'utilizzo del solo polpastrello senza unghia, mentre la scuola più moderna prevede l'uso di unghia e polpastrello insieme (la corda viene agganciata nel punto di incontro fra il polpastrello e l'interno dell'unghia). Le dita della mano destra impiegate per pizzicare le corde sono pollice, indice, medio e anulare (nelle diteggiature degli spartiti vengono indicate con le iniziali p, i, m, a). Il mignolo è assolutamente inutilizzato; alcuni chitarristi dell'Ottocento usavano talvolta impiegare questo dito come “supporto” per la mano, puntandolo contro la tavola armonica dello strumento mentre le altre quattro dita pizzicano le corde, ma anche questo uso è stato progressivamente abbandonato.La mano sinistra
Le dita della mano sinistra vengono utilizzate per pigiare le corde contro il manico, ciò che permette di ottenere tutte le altezze nell'estensione della corda. Sono impiegati l'indice, il medio, l'anulare e il mignolo (nelle diteggiature degli spartiti sono indicati con numeri, nell'ordine, da 1 a 4). Il ruolo del pollice è quello di equilibrare la mano premendo – senza particolare forza – contro la superficie inferiore del manico.
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Piero Gentili
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benvenuti al parco Santa Margherita di Perugia
Benvenuti al S.Margherita
Il polmone verde del centro di Perugia lasciato all'incuria e al degrado
Nel parco S.Margherita hanno la loro sede scuole di ogni grado, dall'asilo nido all'università, e diverse strutture sanitarie.
Ogni giorno di attività scolastica il parco è attraversato da migliaia di studenti e da piccoli scolari accompagnati dai genitori.
All'ingresso del parco è indicata la presenza di un percorso pedonale, ma già dai primi passi, è evidente come tale percorso sia scarsamente frequentato e totalmente ignorato da chi è preposto alla sua manutenzione e persino al servizio di raccolta rifiuti.
La strada interna al parco invece, malgrado il divieto d'accesso, è utilizzata quotidianamente dagli automobilisti che provengono da Ponte S.Giovanni, sotto gli occhi dei vigili urbani.
La scuola Galilei ha più volte sollecitato, senza esito, una risistemazione del percorso pedonale. L'ultima risposta è stata non abbiamo i soldi per acquistare il legno. Eppure basterebbe potare gli alberi che crescono incolti da ormai molti anni!
Riprese montane
Giornale Luce B1133 del 21/07/1937
Descrizione sequenze:il campanile di un paesino montano in Carinzia ; un profondo burrone pernetra nella montagna e in fondo ad esso scorre un torrente ; un leggero ponte di legno con un mancorrente da un lato permette ai turisti di attraversare il burrone ; schiuma sul torrente a causa di rapide rocciose ; alcune capre sulle rocce ; frequenti rapide tra le rocce del torrente a volte più ripide, altre più dolci ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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10 Cosas Que ver y hacer en Porto (Oporto), Portugal Guía Turística
Lisboa es linda, pero Porto es mágica. Llegamos a Porto con las palabras de nuestro taxista resonando en nuestros oídos, y la ciudad no nos decepcionó.
Pasamos nuestra visita en Porto probando sus famosos vinos, disfrutando de las vistas del Río Duero, paseando por calles empinadas, y maravillándonos a los edificios cubiertos en azulejos.
En esta guía de viaje, los vamos a llevar a conocer la ciudad de Porto, y también compartiremos cosas que ustedes también puedes ver, hacer y comer cuando visiten.
10 Cosas Que ver y hacer en Porto (Oporto), Portugal Guía Turística
1) La Capilla de la Almas
2) Librería Lello
3) Estación de Tren de São Bento + Catedral de Porto
4) Ribeira
5) Iglesia de San Francisco
6) Mercado Bolhão
7) Puente Don Luís I
8) Bodega Croft
9) Paseo por Río Duero
10) Francesinha en Bufete Fase
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Turismo en Porto (Oporto): 10 Cosas Qué ver y hacer en Porto (Oporto), Portugal | Guía de Viaje y Turismo
Gracias por mirar nuestra guía de viaje a Porto, Portugal. Como viajeros visitando un nuevo destino, todos tenemos las mismas preguntas:
¿Qué hacer en Porto?
¿Qué comer en Porto?
¿Qué visitar en Porto?
¿Qué ver en Porto?
El objetivo de nuestra guía turística es de compartir nuestras sugerencias sobre las mejores atracciones, comidas típicas, museos, arquitectura, y transporte, y ofrecerles consejos de viaje para ayudarles a planear su itinerario a Porto. Si tienen otras sugerencias para este destino, compartan sus ideas con la comunidad de viajeros en los comentarios.
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Música por Birocratic:
Pirata sei così - Canzoni per bambini di Coccole Sonore
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Un simpatico video animato sulla base della famosissima canzoncina Pirata sei così, da ascoltare e ballare con i propri piccoli! Buon divertimento!
Divertiti con altre canzoncine per bambini:
- L'elefante si dondolava
- La bella lavanderina
- Il coccodrillo come fa
- Whiskey il ragnetto
- Se sei felice
- Ninna Nanna oh
- Stella Stellina
- La danza del serpente
- La canzone dei giorni della settimana
- Fra Martino campanaro
Ecco il testo della canzoncina:
Voce: Cinzia Prina
I pirati ballano sul ponte delle navi
E le casse scassano
Se perdono le chiavi
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
Dopo la vittoria in alto la bandiera
Sul pennone sventola
Quella bianca e nera
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
I barili svuotano
Bevendo a più non posso
Quando si ubriacano
Finiscono nel fosso
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
Guarda quel pirata è il capo della banda
Se lo guardi bene
Gli manca anche una gamba
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
Ma la notte vegliano
Preparano gli agguati
L'armi loro affilano per fare i pirati.
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
Se una nave avvistano
Son pronti all'arrembaggio
Che mestiere facile
è fare il brigantaggio
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
Quando i corni suonano
è l'ora del cimento
E il nemico annientano
Bang, bang in un momento
Rit.
Gira, gira per il mar
Corri e non fermarti mai
Sempre all'erta notte e dì
Pirata sei così.
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Strumenti Musicali - La Chitarra Classica - (Recensione Breve)
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La chitarra classica
La chitarra classica è un tipo di chitarra utilizzato per l'esecuzione di brani di musica classica o popolare (come per esempio la musica latino-americana o il flamenco). La forma della chitarra classica, che conosciamo e usiamo oggi, risale alla seconda metà dell'Ottocento.
È composta da due parti principali:
il manico, su cui si trova la tastiera e che termina con la paletta, la quale ospita le meccaniche per l'accordatura;
la cassa di risonanza, in legno, con una buca centrale, che serve ad amplificare il suono prodotto dalle corde
La chitarra classica viene costruita con legni di diverso tipo per ogni parte del corpo. La tavola armonica (quella che contiene la buca) è in legno di abete (picea abies), cedro (in realtà una conifera nord americana), o sequoia. Al suo interno, la tavola viene rinforzata con listelli di abete (cosiddetta incatenatura) secondo l'esperienza del liutaio, sì che ad incatenature diverse corrispondono caratteristiche sonore diverse. La disposizione delle catene a ventaglio, già presente in alcune chitarre dei primi dell'Ottocento, venne perfezionata dal liutaio spagnolo Torres. Le fasce e il fondo sono costruite in varie essenze, di solito legni duri e compatti, a seconda del timbro che il liutaio vuole conferire. Molto ricercate sono le essenze di palissandro (in particolare quello brasiliano), di mogano, cipresso, ebano makassar e di acero. Il manico è costruito con legni poco sensibili all'umidità e poco propensi alla deformazione, in genere cedrella spagnola o mogano. La tastiera è in ebano. Il ponte, o ponticello, al quale si legano le corde può essere in palissandro, ebano, noce o altre essenze. Il capotasto e l'ossicino sono in osso o in avorio.
Oggi le corde sono fatte principalmente di nylon, che conferisce al suono un timbro ovattato e dolce, o di materiali composti a base di carbonio o fibra di vetro con un timbro più nitido e brillante e una maggiore tenuta di suono; raramente di budello.
La postura di un chitarrista classico
La postura tipica del chitarrista classico prevede che lo strumento, poggiante sulle gambe, sia inclinato verso l'alto dalla parte della tastiera. Per fare ciò è comune l'utilizzo del poggiapiede, col quale tenere rialzata la gamba sinistra; alcuni interpreti del repertorio contemporaneo fanno talvolta uso di un sostegno che, poggiato sulla coscia sinistra, permette di mantenere l'inclinazione della chitarra pur poggiando entrambi i piedi a terra. La mano destra
La tecnica della chitarra classica prevede il tocco diretto delle punte delle dita sulle corde per metterle in vibrazione. Fino alla prima metà del Novecento si ebbe una viva contrapposizione fra i due “approcci” esistenti: la scuola cosiddetta “di Tarrega” sostiene l'utilizzo del solo polpastrello senza unghia, mentre la scuola più moderna prevede l'uso di unghia e polpastrello insieme (la corda viene agganciata nel punto di incontro fra il polpastrello e l'interno dell'unghia). Le dita della mano destra impiegate per pizzicare le corde sono pollice, indice, medio e anulare (nelle diteggiature degli spartiti vengono indicate con le iniziali p, i, m, a). Il mignolo è assolutamente inutilizzato; alcuni chitarristi dell'Ottocento usavano talvolta impiegare questo dito come “supporto” per la mano, puntandolo contro la tavola armonica dello strumento mentre le altre quattro dita pizzicano le corde, ma anche questo uso è stato progressivamente abbandonato.La mano sinistra
Le dita della mano sinistra vengono utilizzate per pigiare le corde contro il manico, ciò che permette di ottenere tutte le altezze nell'estensione della corda. Sono impiegati l'indice, il medio, l'anulare e il mignolo (nelle diteggiature degli spartiti sono indicati con numeri, nell'ordine, da 1 a 4). Il ruolo del pollice è quello di equilibrare la mano premendo – senza particolare forza – contro la superficie inferiore del manico.
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10 Ristoranti piú Particolari ed Originali d’Italia – Parte II
Dal ristorante in stile galeone dei pirati a quello in cui si mangia esclusivamente con le mani sino al ristorante in cui si cena completamente nudi. Un video per palati fini!
Se ti sei perso la prima parte dedicata ai 10 Ristoranti piú Particolari ed Originali d’Italia clicca su questo link:
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MI gusto Tortona 2013: Fabio Barbaglini - Antica Osteria del Ponte
Showcooking di giovedì 11 aprile 2013 con lo Chef Fabio Barbaglini - Antica Osteria del Ponte (Milano): Carpaccio di Fassone con raspadura.
Spot - Gennaro D'Ausilio Camion
Gennaro D'ausilio Camion a Giuliano - Napoli
Corso Sci Bambini Foppolo 2019 by Spooky Sport
Corsi sportivi per bambini a Bergamo: ⛷????scopri il corso sci per bambini dai 4 ai 13 anni. Sabato e Domenica dalle ???? 10 alle 13 a ⛄️Foppolo⛄️. ????Scopri di più sul nostro sito spookysport.it
My Life in Russia: Fabrizio Fatucci, the famous Italian chef started a business in Russia
Fabrizio Fatucci is one of Italy’s most famous chefs in Russia, where he’s lived for the last 14 years. After working in Moscow and St. Petersburg’s finest restaurants he moved to Sochi to realize his dream of starting a business.
Fabrizio takes us on a guide through his favorite city Sochi, which boasts stunning nature from the mountains to the sea.
We visit Skypark to witness the highest bungee jump in Europe (from one of the world’s longest bridges), the popular Rosa Khutor Ski Resort, and we even jump aboard a Hobie Cat catamaran in the Black Sea and get up close and personal with dolphins!
And what would a visit to Russia be without relaxing in the banya, where Fabrizio shows us the ritual of steaming in the bathrooms before plunging into ice-cold water.
For more stories about foreigners living in Russia, take a look at My Life in Russia’s other episodes:
Author and director: Yulia Shamporova
VEDESI RUSTICO RISTRUTTURATO - RE/MAX Idea www.remax.it/idea
Descrizione della casa
La casa si sviluppa su quattro piani: il piano terra ha una superficie di 55 mq circa, il primo piano ha una superficie di 55 mq circa, il piano secondo ha una superficie di 20 mq circa, più la cantina grotta sotto la casa.
Il piano terra è composto da una cucina con camino , una sala da pranzo e bagno , dotato di una vasca da bagno, il piano primo presenta due camere da letto ( una grande e una usuale ) e un bagno molto bello, dotato di doccia, nel secondo piano c'è solo una camera da letto.
La casa è stata completamente ristrutturata di recente , come si può osservare nelle immagini. Ci sono diverse tipologie di finitura in quanto il restauro è stato eseguito lasciando intatte alcune caratteristiche che la caratterizzano.
In dettaglio: finiture medio livello per la sala da pranzo (piano terra) e la camera da letto (primo piano) , il camino non è stato toccato in quanto funzionante e molto caratteristico, il bagno al piano terra è stato solamente riadattato, mentre sono state apportate delle finiture di alto livello per il bagno più piccolo al primo piano. legno per le scale che vanno dal primo al secondo piano e per i pavimenti delle altre due camere da letto, che hanno anche i solai in legno a vista. Il sotto tetto non accessibile. La cantina grotta si trova sotto casa, ha un ingresso indipendente che si raggiunge scendendo scale esterne , che si trovano nella parte frontale della casa.
Ubicazione e aspetti turistici
La casa è nel comune di Laghi, così chiamato a causa di due piccoli laghi che arricchiscono il territorio. Tra i due laghi, c'è un parco con tavoli per pic-nic. Le montagne (il cosiddetto Pre - Alpi) caratterizzano il panorama; dove a 30 minuti di strada si può sciare durante il periodo invernale, grazie ai complessi sciistici di Folgaria e Tonezza. L'altitudine è di 550m che da vita ad un clima mite sia in inverno che in estate e consente di evitare un eccessivo nevicate in inverno e l'alta umidità in estate. Questo clima mite rende il territorio particolarmente apprezzabile da parte di bambini e persone anziane.
La vista è molto interessante. Ed è poco sfruttato dal punto di vista turistico, probabilmente a causa della catena montuosa che separa il comune dal complesso sciistico di Folgaria, costringendo strade principali per raggirare l'ostacolo. Al giorno d'oggi, un rinnovato interesse che circonda questo tipo di luoghi è proprio la tranquillità e quindi la lontananza dalle zone turistiche affollate.
Infatti , il comune di Laghi garantisce più privacy, più pace, ampi spazi verdi e aria pulita.
Il quartiere e la sua storia
La borgata di Laghi è strutturata con un centro città , dove si trovano il municipio e la chiesa, ed è caratterizzata da una serie di contrade. Fino alla prima guerra mondiale , ogni contrada corrispondeva al nome della famiglia che la abitava. La casa sotto esame è in Contra' Peterlini , che prende appunto il suo nome dalla famiglia Peterlin.
E' confermato che tale cognome deriva dal tedesco Pietro e che tale contrada è stata costruita nel XIV secolo.
La popolazione di questa contrada fortemente diminuita, a seguito della prima guerra mondiale, a causa della
Invasione austriaca: i confini d'Italia, prima della guerra, corrispondevano ai confini della città. La borgata di Laghi è stata infatti una frontiera in quel periodo storico.
Agricoltura nel sito
Uve per il vino e per la tavola sono stati altamente coltivati nella zona. Insieme a frutta come fichi, mele, pere,
ribes nero, ecc. Poi verdure come patate, insalata, carote, legumi, ecc. ben noto in zona è una sorta di tradizionale pasta, a base di patate. In ogni caso, la principale risorsa del territorio è il legno grazie alle ampie foreste che circondano la cittadina di Laghi.
L'allevamento ovino ha completato il quadro : pecore, capre, asini, polli e volatili in genere.
Una vasta area verde è disponibile intorno alla casa e accanto ad essa. Questa terra è coltivabile, in particolare, possono nascere coltivazioni di alberi da frutto. La facile accessibilità da una strada comunale secondaria aiuta molto anche la raccolta.
L'uso corrente di casa
La casa attualmente ospita gruppi di boy scout durante la loro estate e campi invernali. Inoltre, la
casa di solito è affittata anche per la vigilia di Capodanno e per i fine settimana corrispondenti a giorni festivi.
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Lettere dal cosmo - Il caso amicizia. Full HD
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Lettere dal cosmo è il resoconto delle testimonianze dirette di tre protagonisti degli incontri avuti con esseri provenienti da altri pianeti, durante un lungo arco di tempo che va dal 1956 al 1978.
Una vicenda rimasta pressoché sconosciuta al grande pubblico sino al 2007, anno di pubblicazione del libro “Contattismi di massa” di Stefano Breccia, che ha ottenuto negli ultimi anni grande attenzione, non solo da parte degli addetti ai lavori.
Con questo documentario vogliamo compiere un ulteriore passo dentro la comprensione del fenomeno ufologico in generale e del “Caso Amicizia” in particolare, condividendo con quanti sono interessati, le informazioni in nostro possesso.
Ci auguriamo che altri, animati da nostro stesso spirito di conoscenza, vogliano fare altrettanto condividendo con noi le informazioni in loro possesso.
Qualunque documento presente nel filmato è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta all’indirizzo mail sotto riportato.
Mail: lealidelbrujo@gmail.com
musiche in ordine di esecuzione:
Nameless di Ferruccio Versace e Giuseppe Cirino -
Epic Series di Audionautix -
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