Alta Via della Valmalenco - Terza tappa: dai rifugi Gerli-Porro e Ventina a Chiareggio
Video-guida escursionistica by paesidivaltellina.it
Rifugi Gerli Porro e Ventina Sentiero glaciologico Vittorio Sella Valmalenco
Rifugio Gerli-Porro
Rifugio Gerli-Porro
Rifugi Gerli-Porro e Ventina e Torrione Porro (m. 2435), in Valmalenco (SO)
Video-guida escursionistica by paesidivaltellina.it
Chiareggio 2019
Una panoramica nel cuore della valmalenco vicino Sondrio a 1.600 metri di altitudine.
Uno scorcio di natura incredibile con delle viste sulle cascate mozzafiato.
Enjoy!
Rifugio Bosio Valmalenco
Dalla contrada Piasci -Rifugio Cometti
Sulla strada dal Rifugio Gerli (Valmalenco)
Scialpinismo: Pizzo Cassandra dal Rifugio Gerli-Porro
Lombardia - Valmalenco- Campo Moro- rifugio Cristina HD
Altra uscita sulle ciaspole del gruppo per i monti e non solo Oggi si và in Valmalenco!
La Valmalenco è la più estesa delle valli laterali della Valtellina: quote variabili fra i 500 e i 4000 metri, una corona di cime che si snoda costantemente al di sopra dei 3000 m, culminando ai 4050 m del Pizzo Bernina, orizzonti alpini che abbracciano tutte le fasce vegetative, innumerevoli angoli suggestivi con laghetti, torrenti, cascate. Si aggiungano un’adeguata rete stradale, servizi pubblici efficienti, strutture ricettive attrezzate ed accoglienti in valle e in quota una trama di sentieri ben segnalata.
Il percorso che abbiamo scelto per salire al rifugio Cristina da Campo Moro, parte in prossimità del parcheggio del rifugio Poschiavino. Una volta posteggiato saliremo verso il rifugio Zoia, seguendo una piccola sterrata con una stanga al suo imbocco.In men che non si dica arriveremo al rifugio Zoia,dove effettueremo un tornante stretto ed inizieremo una parte di salita abbastanza impegnativa.Questo primo trattto di percorso alterna momenti impegnativi ad altri dove respirare, la salita è una continua scala naturale ed il sentiero la percorre, passando alla base anche di grosse pareti rocciose utilizzate dagli amanti delle scalate, con delle scritte che indicano il nome della via ed il grado di difficoltà. In questo primo tratto potremo ammirare i bellissimi colori del primo lago di Campo Moro,
Al termine di questa scala naturale, in prossimità di un bivio dove a sinistra potremo salire al Monte Spondascia, il sentiero proseguendo sempre dritto, diventerà meno impegnativo ed alternerà tratti di salita ad altri di leggera discesa.
Al termine di questo tratto di percorso affronteremo una discesa leggermente più lunga che ci condurrà all'alpe di Campagneda, dove troveremo alcuni segnavia con le indicazioni per il rifugio Cristina, in prossimità dell'agriturismo Il Cornetto.
Seguiremo un sentierino ed oltrepasseremo, grazie ad un bel ponticello in legno, il torrente Campagneda dove affronteremo una salitella, non troppo impegnativa per circa 10 minuti.
Alla fine questa breve salitella, giungeremo a una bellissima piana dove al termine di quest'ultima incontreremo il sentiero che proviene dall'alpe Campascio di Caspoggio e sale verso l'Alpe di Prabello.
L'alpe Prabello è senza dubbio uno dei più bucolici angoli della Valmalenco. Prabello, cioè prato bello, suggerisce una facile etimologia: se così è, mai etimo fu più azzeccato. Modellata dall’antico ghiacciato Bernina-Scalino e separata da quello più ampio di Campagneda dallo sperone roccioso del “déent”, l'alpe è chiamata, localmente, “prabèl” ed è costituito da un gruppo di baite, la cùurt, dal rifugio Cristina e da una chiesetta. Il rifugio Cristina, chiamato “la cristìna”, venne costruito nel 1922, a quota 2287 metri, nella splendida cornice del pizzo Scalino, da Ersilio Bricalli, di Caspoggio, e fu intitolato alla moglie. La chiesetta (gésa de prabèl) fu costruita prima, nel 1919, subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, dal parroco di Caspoggio, don Giovanni Gatti, e dedicata a Maria SS Regina della Pace, per celebrare, appunto, la pace riconquistata dopo il sanguinoso conflitto. Si trova in posizione leggermente elevata, ad ovest del gruppo di baite, con materiale trasportato interamente a spalla da Caspoggio (che dista da qui circa 15 km), con un dislivello di quasi 1200 metri!
Un pannello nei pressi del rifugio, elenca una straordinaria carellata di cime che incorniciano la piana, dominata da pizzo Scalino, nume tutelare di questi luoghi, che ha la sua bella leggenda, a Caspoggio si narra infatti che il Pizzo Scalino non è una montagna; lo sanno da sempre e sanno pure qual è il momento esatto in cui si manifesta nella sua vera essenza. Alla mezzanotte, allorché il plenilunio imbianca lo spettrale ghiacciaio, una campana nascosta sulla vetta suona i pesanti rintocchi: in quel momento la montagna diviene un grande castello che sulla cima del suo torrione inalbera una croce sfolgorante nella notte. Esso si illumina e si anima mentre sul ghiacciaio passano saettanti cavalli montati da fantastici cavalieri, i cui neri mantelli svolazzano attorno alle spettrali figure. Soltanto quando la luna arriva a toccare il profilo del castello tutto ritorna lentamente nell'ombra e nel silenzio. Ma gli abitanti di Caspoggio e soprattutto i mandriani di Prabello o di Campagneda hanno visto ben di peggio. Nelle terribili notti in cui infuria la tempesta i cavalieri morti corrono sui loro scheletrici cavalli in corsa pazza sulle creste spazzate dal vento, urlando spaventosamente, scontrandosi tra loro in furibonde battaglie, illuminate dal bagliore dei fulmini. Meglio è allora chiudere bene le porte della baita e ritirarsi al letto pregando fervidamente Iddio.
Lago Pirola e Torrione Porro - Valmalenco
Riprese aeree realizzate da Simone Polattini
Operatore SAPR riconosciuto da ENAC con rif. 5859
RIFUGIO del GRANDE CAMERINI 2564mt (Chiesa Valmalenco SO)
2017
Chiareggio - Alpe Vezzeda-rif. Del Grande Camerini - Ghiacciaio Vazzeda-Alpe Sissone - Chiareggio
Da Sondrio saliamo in Valmalenco, passando per Chiesa e proseguendo per San Giuseppe e Chiareggio. Qui giunti, scendiamo al parcheggio presso la riva del Mallero (m. 1612) e, senza risalire in paese, ci incamminiamo seguendo la pista sterrata (indicazioni per il rifugio Del Grande Camerini e per l'alpe Forbesina) che si porta alla pineta di Pian del Lupo, la attraversa e giunge al ponte sul Mallero del Muretto. Oltre il ponte, sempre seguendo le indicazioni per il rifugio Del Grande-Camerini e triangoli gialli dell'Alta Via della Valmalenco, III tappa, imbocchiamo sulla destra un sentiero che, ignorata una deviazione a sinistra, porta ad un ponticello in legno ed al limite dell'alpe di Vazzeda inferiore (m. 1832), che lasciamo però sulla nostra destra, piegando subito a sinistra e risalendo un ripido crinale erboso. Al termine del crinale, ritroviamo il sentiero (sul quale si alternano, come segnavia, i triangoli gialli, le bandierine rosso-bianco-rosse e quelle bianco-blu-bianche), che piega verso nord-nord-ovest (cioè a destra), superando una fascia di rada vegetazione, prima di approdare all'alpe di Vazzeda superiore (m. 2020), cui giungiamo passando attraverso una stretta porta nella roccia. Un'indicazione su un grande masso segnala che prendendo a destra si sale alla bocchetta del Forno: la ignoriamo e proseguiamo sul percorso della III tappa dell'Alta Via della Valmalenco (triangoli gialli), risalendo i prati dell’alpeggio e superando una sorta di corridoio fra rocce affioranti. Il sentiero si addentra poi, serpeggiando, in una fascia di radi larici. Terminato questo tratto con pendenza marcata, il sentiero piega a sinistra ed inizia un lungo traverso, con pendenza più moderata, attraversando numerosi corsi d'acqua e procedendo sempre diritto in direzione sud-sud-ovest prima, sud-sud-est poi, fino alla quota di 2475 metri circa, dove volge a destra assumendo l'andamento ovest. Dopo breve salita fra roccette, siamo al rifugio Del Grande-Camerini(m. 2564).
Per la discesa si può scendere dall'alpe Sissone ma ci sono due semplici catene da superare.
RIFUGIO LONGONI 2450mt
Chiesa Valmalenco (SO)
15/8/17 Salita da Chiareggio
Lasciamo la statale 38 all'uscita per Sondrio centro (km. 35.4).
Dopo un rettilineo lungo un chilometro e mezzo, ad una rotonda giriamo a sinistra e prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco.
Al km. 13.5 lasciamo a destra la strada per Lanzada e Franscia.
Superiamo Chiesa e arriviamo fino a Chiareggio (m. 1612) al termine della vallata.
All'inizio del borgo troviamo sulla destra un parcheggio e l'indicazione per il rifugio (Rif. Longoni ore 2.30 - Alta via della Val Malenco n. 4).
Volgendo le spalle al Disgrazia, ci incamminiamo su una stradina che ben presto diventa sterrata.
Arrivati alle ultime case (frazione Corte), proseguiamo diritto con un sentiero che sale tra i prati.
Sulla destra vediamo due cartelli che spiegano il panorama geologico della zona.
Superiamo una cascatella, formata dal torrente Nevasco, la cui acque attraversano il sentiero ed entriamo in uno splendido bosco di conifere.
Il percorso ora è assai ripido, fortunatamente qualche breve tratto in piano, di tanto in tanto, ci consente di tirare il fiato.
Verso la fine del bosco un fresco ruscelletto attraversa il cammino.
Arriviamo cosi ad un pianoro e, tra i prati, superiamo un altro piccolo corso d'acqua.
Una sterrata sale da destra e si dirige verso una baita; la seguiamo per un breve tratto.
Un cartello spiega dove ci troviamo (Alpe de Fora m. 2053 - Rif. Longoni a ore 1.30).
Riprendiamo il sentiero e saliamo ripidamente.
Davanti a noi vediamo una cascatella; la raggiungiamo e superiamo le sue acque su di un ponticello fatto con alcuni tronchi di legno.
Il panorama è decisamente bello: davanti a noi ci sono tre cascate, due lassù in alto ed una più vicina; alle spalle troneggia sempre il Disgrazia.
Superati due ruderi e un ruscelletto, con un tratto in piano, raggiungiamo una teleferica e successivamente una baita.
In alto a destra sventola una bandiera, avvisaglia del rifugio.
Davanti a noi c'è uno splendido altipiano circondato dai monti che attraversiamo, superando due torrentelli, tra mucche al pascolo e avvicinandoci alle cascate.
Riprendiamo poi a salire, sulla destra, su lastroni e pietraie, seguendo sempre i segnavia bianchi e rossi.
Ad un trivio, ignorati i sentieri che salgono al Passo Tremoggia e che scendono a San Giuseppe, proseguiamo diritto e raggiungiamo la bandiera.
Dobbiamo percorrere ancora alcuni metri in piano e finalmente, dopo una curva, vediamo il rifugio. In leggera discesa lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 848 -15
Valmalenco 2014 - www.imandelli.it
Valmalenco, un vero paradiso naturale nel quale addentrarsi e perdersi tra meravigliosi paesaggi, caratteristici rifugi montani e succulente pietanze tipiche, il tutto piacevolmente accompagnato dalla cordiale gentilezza degli abitanti.
Nel video: Lanzada, Campo Franscia, S. Elisabetta, Alpeggi di Caspoggio, Rifugio Tartaglione, Rifugio Cristina, Rifugio Ventina, Rifugio Palù, Rifugio Musella, Attività per bimbi a Caspoggio
Lago Pirola e Torrione Porro - Valmalenco - GoPro Hero5 Black
Non il solito trekking ma un qualcosa di unico ed emozionante.
VALMALENCO Primolo - Rif. Bosio
Escursione del CAI Morbegno: da Primolo al rifugio Bosio
chiareggio senevedo climb valmalenco
CHIAREGGIO
ALCUNI SCATTI NEI DINTONI .DI CHIAREGGIO...MUSICA E TESTO DI GUSTAVO PETRELLI VOCE DI GUSTAVO PETRELLI E CHECCO PETRELLI .FOTO E MONTAGGIO..DI...RUFFONI
GIANCARLO.....Cbuona visione
Gli anni 900 in Valmalenco
Raccolta fotografica 100 anni di storia
50 fotografie che illustrano i paesi della Valmalenco nel corso del 1900.
Lanzada, Chiesa in Valmalenco, Caspoggio, Torre di Santa Maria, Primolo, Chiareggio, Campo Moro, Campo Franscia, Vetto, Tornadri, Moizi...
ALPE PRABELLO 2019 (Valmalenco)
29/12/19
Dal parcheggio sopra a Campo Franscia al Alpe Prabello in un paesaggio innevato
Ghiacciaio di Scerscen Inferiore - Ex rifugio Scerscen - Alta Valmalenco
Riprese aeree in alta Valmalenco ad una quota di circa 3200 mt.
Il ghiacciaio di Scerscen inferiore e l'ex rifugio Scerscen, ormai distrutto dai vandali.
Riprese e montaggio: Simone Polattini - Op. SAPR riconosciuto da ENAC con rif. 5859