Sperlinga (En),uno dei Borghi più belli d'Italia
ll Castello di Sperlinga rappresenta un meraviglioso contrasto tra escavazioni rupestri preistoriche e strutture architettoniche medievali.Costituito da un imponente costone di roccia arenaria, sicuramente utilizzato dalle popolazioni indigene sicane come luogo di culto ( area sacra o necropoli rupestre), subisce delle modificazioni durante il periodo bizantino e saraceno per essere trasformato in presidio militare; infine nel periodo normanno viene dotato delle strutture murarie e dei ritrovati difensivi militari. La particolarità della parte muraria si evince nella zona del ponte levatoio, le grandi sale di rappresentanza, la chiesetta, la zona residenziale ed in cima i resti della torre di difesa.Già famoso ed importante nel periodo normanno e svevo, il Castello di Sperlinga è entrato a pieno titolo nella storia della Sicilia per non aver aderito al Vespro Siciliano nel 1282 tanto che i soldati angioini hanno trovato riparo al suo interno per quasi un anno e mezzo sicuramente, aiutati dai popolani. Nel primo ambiente o vestibolo del castello, si nota sull’arco a sesto acuto la famosa frase latina “Quod Siculis Placuit Sola Sperlinga Negavit”. (Tutto Ciò che piacque ai Siciliani solo Sperlinga lo negò)
Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit (in lingua italiana quello che fu stabilito dai siciliani, fu disatteso solo da Sperlinga) è una espressione latina che si legge su un portale del castello di Sperlinga ed usata spesso, anche al di fuori del suo contesto originario, per indicare un comportamento isolato che si discosta da quello condiviso da tutti gli altri. Trae la sua origine da un episodio della guerra del Vespro quando i siciliani si ribellarono alla dominazione angioina e decisero l'uccisione di tutti i francesi. Solamente a Sperlinga un gruppo di soldati riuscì a resistere per lungo tempo, aiutata dai soccorsi della popolazione che era di etnia franco-normanna.
Dal 1266 al 1282, la Sicilia è sotto la dominazione degli Angioini, originari della Provenza, i quali si comportano con estrema crudeltà. La capitale viene spostata a Napoli facendo della Sicilia una provincia. I Siciliani, non potevano portare armi addosso questo autorizzava gli angioini a perquisire anche le donne. Il 31 marzo 1282 a Palermo, davanti la Chiesa di Santo Spirito, si riunirono i Siciliani per la festa; l’ordine venne garantito dalla presenza di duecento soldati angioini i quali però si abbandonarono a perquisizioni poco licenziose sulle donne; offesa una donna lo sposo ingelosito uccise uno dei soldati, i siciliani inferociti si scagliarono contro gli altri. Alla notizia della rivolta una guarnigione angioina trovò riparo nella fortezza del Castello di Sperlinga.
Pachino, Pachino Promontorio: storia
La storia del Pachino Promontorio. Le prime presenze umane in questa area geografica si attestano fin dal periodo mesolitico...
La grotta di Corruggi prima e la grotta di Calafarina..poi sono state le stazioni su cui è stata possibile riscontrare presenze umane..
Ma abbiamo sufficienti fonti che ci danno prove testimoniali che rimanda ad un periodo arcaico dove questa terra era abitata da giganti..Il gigante del Burgio...
La Grotta di Corruggi
Un vero è proprio mesolitico potrebbe essere rappresentato in Sicilia da due sole stazioni: La grotta di Corrugi di Pachino e il riparo, sotto la grotta della Sperlinga di San Basilio presso Novara di Sicilia. In entrambe assistiamo allo stesso fenomeno.
Lo strato culturale(che si sovrappone all'rgilla delle caverne, sterile di industria umana) è caratterizzato da una industria litica con accentuato carattere microlitico, che nei livelli inferiori, si presenta pura, nei livelli superiori si associa invece con ceramica e con ossidiana. Questa ceramica è del tipo di Stentinello, del tipo, cioè, che vedremo caratteristico delle più antiche fasi del neolitico siciliano.
A grotta Corruggi, dove questo fatto fu osservato per la prima volta, si potè pensare che questa associazione non indicasse una reale contemporaneità, ma fosse il risultato di una commistione avvenuta per cause a noi ignote in un momento ancora molto antico, ma successivo alla formazione del riempimento della grotta.
Grotta Corruggi e la Sperlinga indicherebbero dunque l'esistenza in Sicilia di nuclei di popolazione mesolitiche che, ad un certo momento, sarebbero venute in contatto con le prime genti neolitiche stanziatesi nell'isola, con le popolazioni cioè portatrici della civiltà di Stentinello, dalle quali avrebbero ricevuto la ceramica e l'ossidiana. Tuttavia queste popolazioni mesolitiche devono essere sopravvissute per qualche tempo, conservando le proprie tradizioni e sopratutto quell'industra litica del tipo tardenosiano che differisce radicalmente da quella dei villaggi stentenelliani, basata invece quasi esclusivamente su lame regolari del tipo dei (coltelli) neolitici.
Ma l'assoluta identità dell'industria degli strati della Grotta Corruggi e della Sperlinga, ancora privi di ceramica, con quella degli strati dei quali invece compare la ceramica e si lavorano gli stessi strumenti su ossidiana, indica che anche gli strati senza ceramica non possono risalire ad un'antichità molto remota, ma devono precedere di poco l'avvento del neolitico.In realtà l'industria litica di queste stazioni, pur conservando molti dei caratteri che erano propri del paleolitico superiore siciliano, presenta anche elementi nuovi, sopratutto nella più accentuata tendenza dei microliti verso forme geometrizzanti.
La fauna della grotta Corruggi non differisce in realtà da quella delle stazioni dl paleolitico superiore. Vi abbonda ancora fra i residui di pasto lEquus (Asinus) ydruntinus, che sembrerebbe quindi essere sopravvissuto fino agli albori del neolitico.
Luigi Bernabò Brea Soprintendente di Siracusa.