Parchi Naturali italiani - BIELLA - Piemonte (Italy)
Parchi Naturali a Biella:
A fianco dell'aspetto industriale, il Biellese offre un ambiente ancora incontaminato da scoprire. Quattro sono le Riserve Naturali riconosciute dalla Regione Piemonte:
RISERVA NATURALE SPECIALE PARCO BURCINA
Il Parco Burcina si estende su un'intera collina alle porte della città, risultato del lavoro instancabile di quattro generazioni di industriali lanieri di Pollone. Fin da metà Ottocento iniziò il progetto di trasformazione e di rimboschimento del colle che portò all'attuale pregevole esempio di parco all'inglese, percorso da vialetti e sentieri che permettono di inoltrarsi nella vegetazione ed osservare specie botaniche esotiche e rare. Il Parco, i cui viali sono sempre immersi in spettacoli esaltanti, è noto soprattutto per la straordinaria fioritura primaverile della conca dei rododendri, dove ammirare più di 150 varietà provenienti dal Caucaso e dall'Asia Minore che trovano qui un ambiente particolarmente favorevole e possono raggiungere addirittura i 10 metri di altezza.
RISERVA NATURALE SPECIALE DELLA BESSA
La trasformazione del paesaggio che ha generato la Riserva Naturale Speciale della Bessa risale a tempi antichi. Miniera d'oro a cielo aperto di origine romana, si presenta come un alternarsi di vallette fitte di vegetazione e cumuli di ciottoli fluviali alti fino a 20 metri. Fra il II e il I sec. a.C. i Vittimuli, la popolazione locale soggiogata dai Romani, esaurirono quasi completamente il giacimento e il loro lavoro di selezione e scarto dei materiali più grandi è oggi ben rappresentato dalle distese di cumuli, che rendono la Bessa un sito unico al mondo.
RISERVA NATURALE ORIENTATA DELLE BARAGGE
Un sorprendente paesaggio simile alla savana africana, apparentemete sconfinato ed incorniciato dall'imponente quinta delle Alpi biellesi, si ritrova nella Riserva Naturale Orientata delle Baragge , caratterizzata da vaste praterie e brughiere nelle quali si innalzano isolate roveri e farnie secolari. In questo luogo l'originaria struttura forestale è stata trasformata dall'uomo nel corso dei secoli con il progressivo disboscamento e con la pratica diffusa dell'incendio per il pascolo.
AREA PROTETTA OASI ZEGNA
Percorrendo la strada Panoramica Zegna ci si addentra nell'Oasi Zegna , un'area montana di circa 100 km2 interessata da un innovativo progetto di valorizzazione naturalistica: sentieri segnalati, pannelli esplicativi, cartine, tavole panoramiche permettono di scoprire la flora e la fauna di un ambiente alpino, di godere di panorami spettacolari sulla pianura, sulla Valsessera e sul Monte Rosa. I ventotto itinerari segnalati offrono a tutti l'occasione di immergersi nella natura: dalla breve passeggiata attraverso la valle dei rododendri per osservare da vicino la variopinta fioritura, fino all'itinerario di due giorni sulle tracce dell'eretico fra' Dolcino.
NATURAL RESERVES in Biella (Italy):
A side of the industry, the Biellese offers a pristine environment to be discovered. Four are the recognized Natural Reserves from the Piedmont Region:
THE NATURAL RESERVE OF THE BURCINA PARK
The Burcina Park covers an entire hill on the outskirts of the city, result of the untiring work of four generations of industrial wool manufacturers of Pollone. half the 1800's began the plan of transformation and reforestation of the hill that led to the excellent example of park, crossed by paths and trails that allow advancing in vegetation and observe exotic plants. The park, whose paths are always immersed in thrilling entertainment, is best known for the extraordinary flowering of spring conca rhododendron, where you can admire more than 150 varieties from the Caucasus and Asia Minor who find here an environment particularly favorable and can reach even 10 meters in height.
THE NATURAL RESERVE OF THE BESSA
The transformation of the landscape that created the Natural Reserve of Bessa goes back to ancient times. Gold mine in the open air of Roman origin, is presented as an alternation of valleys of dense vegetation and piles of river pebbles high up to 20 meters. Between II and the first century. a.C. i Vittimuli, the local population subjugated by the Romans, almost completely cover the field and their work for selection of materials and waste is now the largest well-represented by stretches of heaps, which make the Bessa a site unique in the world.
THE ORIENTATED RESERVE OF BARAGGE
An amazing landscape similar to the African savannah, apparentemete boundless and framed by its fifth of the Biella Alps, is found in the Nature Reserve of Baragge, characterized by extensive grasslands and heaths which rise isolated farnie and secular oaks. In this place the original forest structure has been transformed by man over the centuries with the progressive deforestation and the widespread practice performance for grazing.
THE ZEGNA OASIS:
Covering the Panoramic road Zegna we enter in the Zegna oasis.
Ricetto di Candelo (BI) - Piemonte ITALY - 3 Giugno 2018
Presentazione fotografica
Il ricetto di Candelo è una architettura di epoca medievale di Candelo, in Piemonte.
Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all'interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini, etc.) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall'esterno. Quello di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell'Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella.
Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di abitazione stabile. Tuttavia, al pari di altri - per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram - è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici.
In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull'intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione (vedi Riserva naturale orientata delle Baragge) in direzione sud.
Fonte Wikipedia
The Ricetto di Candelo is a medieval architecture of Candelo, in Piedmont.
The shelter is generally a fortified protected structure within a country where the goods (fodder, wine, etc.) accumulated. Of the local lord or of the population and the dove, occasionally, the population withdrew itself in case of attacks from external. This is the type of medieval structure present in various locations in Piedmont and in some central central areas. It is located in the municipality of Candelo, in the province of Biella.
Like other recipes, that of Candelo has never been considered a permanent home use. However, historical, collective and democratic ante litteram - has been the subject of extensive historical and architectural studies.
By virtue of its position, from here you can enjoy a panoramic view over the entire area of the Biella Alps, to the north, towards the Baraggione (see the Barge-oriented Nature Reserve) to the south.
Source Wikipedia
video def Parco delle Baragge
Il nostro primo volo con drone Yuneec q500.
Sorvolo della splendida riserva orientata delle Baragge;una perla incastonata tra Romagnano Sesia,Ghemme e Fontaneto d'Agogna.
#drone#fly#natura#nature
MTB Baraggia biellese
primi giri in MTB per i percorsi biellesi, so che ho tanto ancora da imparare e tanto allenamento da fare, farò sicuramente altre riprese in percorsi diversi tra salite e discese, buona visione
Volo di prova col drone sulla baraggia di Candelo
Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca
Passaggio Basso in Baraggia
Un Passaggio Basso nella Baraggia di Candelo....(BI)
Ricetto di Candelo ( Biella )
Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell'Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella.
Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all'interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini etc) della popolazione e, occasionalmente, dove si ritirava la popolazione in caso di attacchi dall'esterno.
Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di stabile abitazione. Tuttavia, al pari di altri - per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram - è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici.
In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull'intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione (vedi Riserva naturale orientata delle Baragge) in direzione sud.
Il ricetto è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un'area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza.
Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione est-ovest, intersecate da due ortogonali.
La data di avvio della sua edificazione non è determinabile con esattezza, anche se la prima citazione conosciuta di Candelo, nella sua antica denominazione Canderium, risale all'anno 988, in un documento in cui Ottone III ne conferma il possesso al feudatario Manfredo, salvo poi, l'anno successivo, conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesa vercellese.
Coloro che ne hanno studiato la storia, tendono a collocarne la costruzione, su terreni concessi dei Vialardi di Villanova, i tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, mentre ne è certa l'esistenza nell'anno 1374, quando la comunità di Candelo fece atto di dedizione spontanea a casa Savoia.
La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, ad esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica. L'unica possibilità di accesso era data da una massiccia torre di forma parallelepipeda in massi squadrati nella parte inferiore ed in mattoni nella parte superiore, con due aperture verso l'esterno, una più grande per i carri ed una più piccola per i pedoni, chiuse da altrettanti ponti levatoi.
Ai primi del XVI secolo, modificando e sopraelevando le cellule preesistenti, Sebastiano Ferrero, feudatario del luogo dal 1496, su investitura del duca Filippo II Senzaterra, fece costruire la propria abitazione, di fatto una torre fortificata, che costituisce l'edificio più elevato del ricetto ed è comunemente nota come casa del Principe.
Nel 1499 Ferrero - che in virtù del suo ruolo di feudatario poteva vantare diritti, redditi e giurisdizioni - reputando inadeguata la misura del focatico corrispostogli dai candelesi, accampò pretese sul ricetto. Tuttavia, la sua richiesta fu ricusata dai giudici chiamati ad esprimersi sulla disputa.
Una curiosità: secondo un'antica leggenda locale - la cui veridicità non è mai stata storicamente attestata - in prossimità della torre angolare di sud-ovest si dipanava un tempo una galleria che conduceva in riva al torrente Cervo.